DIRETTAMENTE DA SOMMACAMPAGNA

May 10, 2010 14:39

Cielo, siamo a questo punto della storia ç__ç *schiva coltelli lanciati da Masa* dai, non prendertela, in fondo è una ficcy ... *schiva tavolo lanciato da Masa* cielo, che forza  ^_^"

TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi/ AU (mi dimentico sempre, cricchio)
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI: 1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19  20  21


Arrivarono all’indirizzo giusto in silenzio. Jun teneva Sho per mano, e Sho ogni tanto stringeva brevemente la mano di Masaki, che però sembrava non accorgersene. Quando furono molto vicino, Jun costrinse Masaki a fermarsi e a girarsi verso loro quattro

<< Masa …>>

<< Ci sono, ragazzi. Per ora è tutto sotto controllo.>> disse lui, sorridendo. Jun si morse le labbra, mentre Sho abbracciava Masaki, che però si staccò

<< Niente abbracci, per favore … non adesso …>> mormorò << Scusami, ma sennò … il controllo va a farsi benedire …>> ridacchiò

<< Ok …>> borbottò Sho. Jun gli prese di nuovo la mano, cercando di prendersi un po’ dell’ansia che chiaramente sentiva

Arrivarono alla piccola casa, in una stradina con tante piccole case tutte uguali, controllarono i nomi e Masaki, sospirando, suonò il campanello. Jun gli si avvicinò leggermente, e gli altri lo imitarono. Dopo poco, una donna, con il viso molto simile a quello di Masaki, fece capolino dalla porta. Guardò Masaki, ed impallidì

<< Vattene!>> sibilò. Masaki scosse la testa

<< Non me ne vado. Non ti chiedo di entrare, tranquilla .. o di vedere anche papà … non sono qui per una riunione familiare, ho capito da tempo che non ci sarà … solo … avete detto che a casa avete troppi ricordi, che stavate troppo male … ma … avevo quindici anni, mamma … un giorno non siete più tornati a casa … e già Yu-chan non c’era più … perché? Voglio solo sapere perché … perché mi avete lasciato indietro …>>

Jun dovette aggrapparsi a Sho. Masaki aveva parlato in tono tranquillissimo, controllato, ma c’era disperazione, in quelle parole, una disperazione che non era mai trapelata fino ad allora. Con un rapido sguardo, si rese conto che anche gli altri si stavano sentendo male come lui per Masaki

<< Il fatto che tu ci fossi, rendeva ancora più pesante la sua assenza.>> disse la donna. Masaki la guardò negli occhi, poi si morse le labbra ed alzò il viso, cercando di controllarsi. Kazunari gli mise una mano sulla spalla, ma Masaki si staccò

<< Non avete minimamente pensato a come potevo sentirmi, vero? A cosa ne sarebbe stato di me?! Hai idea di come ho vissuto fino ad ora?!>> urlò. La donna abbassò il viso

<< Non urlare, questo è un quartiere per bene. Se non te ne vai, chiamo la polizia …>>

<< E chiamala! I documenti dicono che sono vostro figlio, no? Io … io ce la stavo mettendo tutta,  davvero … ma … >>

<< Non è così semplice, Ma-chan … tu non sei Yu-chan … lui non c’è più … capisci?>>

Masaki abbassò il viso, sospirando.

<< E poi so che lavoro fai … non … >>

<< Non venirmi a rinfacciare il lavoro!>> urlò Masaki, improvvisamente furioso. Jun rabbrividì, vedendolo così, e si allontanò senza rendersene conto

<< Se non fossi stato mollato da solo, non ci avrei nemmeno pensato! Mi sono trovato il  mutuo da pagare, la retta scolastica, ho dovuto arrangiarmi! Quindi non venirmi a rinfacciare il lavoro! Yu-chan non c’è più? Lo so, poca puttana! Lo so! Mi avete dovuto trascinare fuori a forza dalla sua stanza, quand’è morto, e … continuo a parlargli, ma lui non c’è! Ma non ci siete neanche voi! >>

<< Tuo fratello non si sarebbe mai abbassato a prostituirsi.>> singhiozzò la donna

<< Beh, e probabilmente non mi avrebbe abbandonato!>> disse Masaki. Gli tremava la voce per la rabbia. La donna lo guardò, poi abbassò il viso

<< Mi spiace che tu stia male, Ma-chan … ma … la verità è che avresti due zombie che girano per casa … io non sono più riuscita a lavorare, tuo padre è … beh, intrattabile, ecco … magari un giorno riusciremo a stare meno peggio … e allora forse torneremo da te …>>

<< Non so se mi troverete ancora.>> disse Masaki, in tono cupo.

<< Ma-chan, cerca di capire …>>

<< Cerca di capire tu!>> urlò Masaki. Poi si voltò e corse via. Jun si lanciò all’inseguimento. Sentì Satoshi iniziare ad urlare contro alla donna e Kazunari tentare di calmarlo. Sentì i passi di Sho accanto a lui. Poi raggiunse Masaki. Lo prese per un braccio, fermandolo, mentre Sho lo prendeva per l’altro braccio

<< Lasciatemi!>> urlò Masaki, isterico

<< No, Masaki!>> si impuntò Sho, scuotendolo leggermente. Masaki si girò a guardarli, e Jun non resistette. Lo abbracciò stretto, sentendolo tremare forte. Masaki si lasciò sfuggire un lamento, mentre le gambe gli cedevano. Jun cadde a terra con lui, e lo strinse più forte. Sho si sedette accanto a loro ed iniziò ad accarezzare la schiena di Masaki che, in silenzio, si lasciava abbracciare. Vennero raggiunti da Satoshi e Kazunari

<< Ho appena salvato Toshi dal carcere …>> disse Kazunari. Jun ridacchiò, e Sho sorrise. Masaki rimase immobile tra le braccia di Jun, in silenzio. Satoshi fece spostare Jun che, controvoglia, allargò le braccia e lasciò andare Masaki. Satoshi gli prese il viso, le mani sulle guance, gli occhi che lo scrutavano come se lo stessero cercando.

<< Andiamo a casa, Masa? Ti va?>> chiese, in tono dolce. Masaki scosse la testa

<< Allora stiamo qui in mezzo alla strada con la gente che ci guarda male?>> chiese Satoshi. Masaki annuì, poi gli posò la fronte su una spalla. Jun scoppiò in singhiozzi

<< Non è giusto!>> disse, cercando di asciugarsi gli occhi e di calmarsi. Sho lo abbracciò

<< Cucciolo, dai, non piangere … >> gli disse, accarezzandogli il viso. In quel momento Masaki si alzò, o almeno ci provò. Satoshi lo sostenne

<< Adesso vuoi andare a casa?>> gli chiese. Masaki annuì, stancamente. Tornarono verso la stazione. Kazunari e Sho ogni tanto tentavano di dire qualcosa, ma per lo più rimasero in silenzio. Masaki passò tutto il viaggio in treno a guardare fuori dal finestrino, in silenzio, una mano stretta tra quelle di Jun, seduto in braccio a Sho, l’altra a sostenergli il mento, lo sguardo spento. Jun si trovò a chiedersi se avrebbe più rivisto il suo sorriso, così grande e dolce, e strinse un po’ di più la mano gelata tra le sue. Masaki ricambiò leggermente la stretta, unico segno di vita in due ore.

Quando arrivarono, lo accompagnarono fino a casa

<< Stai qui con lui? Io vado da Shun e Mai, magari tua madre vorrebbe riposarsi … C’è anche Toshi con te, ma … vorrei avere un infiltrato speciale, ecco …>> disse Sho. Jun sospirò e lo baciò

<< Ok …>> acconsentì poi. Sho lo abbracciò

<< Grazie cucciolo.>> disse. Jun lo strinse, per poi lasciarlo andare. Kazunari salutò Satoshi in modo sbrigativo, poi lui e Sho uscirono.

<< Eccoci qui … >> disse Satoshi. Jun fece una smorfia, poi guardò Masaki, che appena arrivato si era seduto sul pavimento dell’entrata e non si era più mosso. Sarebbe stata dura …


g: arashi, p: ohmiya, r: nc-17, p: sakumoto, gnr: au

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