DIRETTAMENTE DA SOMMACAMPAGNA

May 08, 2010 18:12


Andiamo avanti com postaggio, suvvìa, che forse prima o poi arriveremo alla conclusione ... seee ...

TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi/ AU (mi dimentico sempre, cricchio)
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI: 1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19  20


Sho venne dimesso con qualche giorno d’anticipo. Fisicamente era completamente ristabilito, ma Jun lo vedeva spesso cupo. A scuola sembrava lo stesso, ma quand’erano a casa, si chiudeva. Jun passò un pomeriggio intero a fissarlo senza che Sho dicesse una parola. I bambini erano sempre in giro con la madre di Jun, per lasciare ai due ragazzi un po’ di privacy, anche se la versione ufficiale era per non affaticare eccessivamente Sho

<< Tu ti accorgi che sono qui?>> chiese Jun ad un tratto. Sho si girò a guardarlo, poi annuì, ma non sorrise, e non disse nulla. Jun gli si avvicinò. Erano nella sua stanza, seduti sul pavimento di tatami.

<< Che hai, Sho-chan?>> chiese, mettendogli il mento sulla spalla e dandogli un piccolo bacio sulla guancia. Sho sospirò e lo allontanò leggermente. Jun si sentì come trafiggere da una lama, ghiacciata

<< Non adesso, cucciolo … in questi giorni sono un po’ … spaesato … >>

<< Mi sembri così distante …>> mormorò Jun << Non dici una parola, non mi rivolgi uno sguardo … perfino in ospedale eri meglio … anche quando ti facevano male le ferite, riuscivi sempre a trovare un sorriso per me, adesso invece … sei qui da quattro giorni, e non mi hai nemmeno preso la mano … neanche una volta … a scuola parli con gli altri, ma è come se io fossi diventato improvvisamente invisibile per te …>>

Sho lo guardò, e la sua espressione si fece preoccupata. Jun capì solo da come Sho iniziò ad accarezzargli la guancia di avere iniziato a piangere. Si staccò e si asciugò gli occhi. Sho lo abbracciò, in silenzio, sospirando

<< Non voglio farti soffrire, Jun … solo … continuo a sognare quella scena … continuo a sentire mio padre che mi urla di morire … quand’ero in ospedale l’avevo più o meno … rimosso … forse anche a causa dell’ematoma, non saprei … ma è tornata … tutta la scena … e continuo a rivederla … >>

Jun sentì Sho iniziare a tremare, ma non voleva cedere. Si era sentito malissimo, in quei giorni

<< Quello l’ho capito, ma … esisto anch’io! Non mi hai filato di striscio per quattro giorni, Sho!>> urlò Jun. Vide il viso di Sho contrarsi, lo vide incupirsi

<< Scusami, ma la mia vita è cambiata completamente! Sto solo cercando di raccogliere tutti i pezzi e rimetterli insieme!>> disse, leggermente seccato

<< Ma pare che tra i pezzi io non sia compreso!>> singhiozzò Jun. Sho lo guardò negli occhi, come se avesse detto una cosa al di la di ogni immaginazione, poi lo abbracciò stretto

<< Scusami, cucciolo ... perdonami, ti prego …>> disse, in un soffio, iniziando a baciargli il viso. Jun si lasciò andare ai singhiozzi

<< Io ho paura che ti allontani da me … ho paura di perderti … e già ho quasi rischiato … di perderti … per sempre … non … non reggerei … non adesso … ma in generale credo mai …>>

Sentì le braccia di Sho stringerlo dolcemente a sé, e si calmò, poi si scostò leggermente, guardandolo in viso

<< Scusami … sono un egoista … credo sia normale che tu sia turbato … e che tu abbia gli incubi e tutto … io faccio ancora fatica ad entrare in bagno, ogni volta devo accertarmi che non ci sia un cadavere nella vasca … >>

Sho fece una smorfia, e Jun lo baciò. Sho sospirò nel bacio, ricambiandolo poi. Jun si sentì le gambe molli, e ringraziò di essere seduto, altrimenti sarebbe caduto. I baci si approfondirono sempre di più, e Jun si trovò sdraiato, le mani intrecciate dietro la nuca di Sho, le labbra di Sho sul collo, il corpo di Sho caldo vicino al suo, i vestiti come unico ostacolo. Sho iniziò a sbottonargli la camicia della divisa scolastica, che avevano ancora addosso, e a baciargli il petto. Un bottone, un bacio, sempre un po’ più in basso. Jun si lasciò sfuggire un gemito, e Sho gli sfilò completamente l camicia, lasciandolo a torso nudo

<< Aspetta, amore … senza offesa, ma … il tatami è ruvido … se stendessimo un futon?>> chiese Jun, accarezzando la schiena di Sho attraverso la stoffa della camicia. Sentiva i segni lasciati dalle ferite, segni che non se ne sarebbero mai andati del tutto. E voleva baciarli uno ad uno. Come se i baci potessero davvero far guarire … Sho si alzò ed aprì l’armadio, tirando fuori un futon. Lo stese e Jun vi si lanciò sopra, sorridendo. Sho ridacchiò alla scena e gli si mise sopra, guardandolo negli occhi. Fu Jun, questa volta, a slacciargli la camicia. Sho lo baciò con foga, rendendogli l’operazione più difficile del previsto, ma ben presto anche Sho fu liberato. Jun lo guardò per un lungo istante, e Sho si incupì leggermente

<< Ti fanno impressione …>> disse, indicando le ferite. Ormai erano rimarginate, e non aveva più bisogno delle fasciature, ma si vedevano i segni più scuri sulla pelle chiara. Jun iniziò a baciare quei segni, uno ad uno. Sho rabbrividì leggermente e gemette. Jun non si fermò, finché Sho, ansimando leggermente, non gli prese il viso tra le mani, baciandolo

<< I pantaloni si sono ristretti …>> mugugnò Jun, nel bacio. Sho ridacchiò e lo aiutò a spogliarsi completamente, per poi spogliarsi a sua volta. Jun lo guardò ancora, passandogli un dito su una cicatrice che aveva sulla gamba. Sho tremò un attimo, guardandolo negli occhi

<< Pare che abbiamo nuovi brutti ricordi da mandare via …>> mormorò Jun. Sho gli diede un lungo bacio, mentre Jun gli passava le gambe ai lati dei fianchi, cercando di avvicinarsi, le mani aggrappate alle spalle di Sho, il respiro sempre più veloce. Sho iniziò a baciarlo, mentre si avvicinava alla sua apertura. Jun serrò gli occhi, sentendo quell’intrusione, e Sho si fermò subito, come la prima volta, attendendo che si rilassasse, baciandogli il collo. Jun gli si aggrappò, iniziando a muoversi piano, e Sho lo seguì nei movimenti. Jun si trovò a chiamarlo, baciandolo, una mano di Sho sul suo membro, l’altra appoggiata sul futon, per sorreggersi. Jun gli accarezzava la schiena, le spalle, poi Sho gli fece nascondere il viso nell’incavo tra la propria spalla ed il collo, approfondendo le spinte ed aumentando la velocità Jun gli si aggrappò, gemendo forte, le gambe strette attorno ai fianchi di Sho. Raggiunse l’apice per primo, urlando, mentre Sho lo seguì un istante dopo, con un lungo sospiro. Ansimando rimasero fermi un attimo, Sho ancora dentro di lui. Jun lo sentiva, e si rese conto che, per tutto il tempo in cui Sho era stato in ospedale, gli era mancato quel contatto. I baci li aveva avuti. Avevano parlato. Ma quel lato del loro rapporto gli era mancato da morire. Si sentì estremamente superficiale … Sho uscì piano da lui, e gli si raggomitolò contro, la testa sul suo petto. Jun sentì le lacrime di Sho bagnargli il petto, ed iniziò ad accarezzargli i capelli, baciandogli la fronte

<< Che succede, Sho-chan?>> chiese. Sho sospirò e si asciugò gli occhi, puntellandosi poi su un gomito per guardarlo in viso

<< Meno male che quel giorno eri già andato via, cucciolo … meno male …>> disse. Jun lo guardò, leggermente interdetto

<< Se ti fosse successo qualcosa, io … io … non avrei retto, cucciolo. Continuo a pensarci … se quel giorno fossi rimasto dieci minuti in più … >> la voce di Sho tremò, e Jun lo strinse forte a sé

<< Non è successo. E non entrerà un pazzo maniaco ad accoltellarci, ora.>> disse, in tono dolce. Sho ridacchiò e sospirò. Poi guardò Jun negli occhi e, premurandosi di coprirsi bene, iniziò a baciarlo dolcemente. Si addormentarono stretti l’uno tra le braccia dell’altro. Jun socchiuse solo un occhio, sentendo la madre rientrare, e intravide la sua espressione tra il sorpreso ed il contento. Quando la donna uscì dalla stanza, diede un piccolo bacio sui capelli a Sho e si riaddormentò

La mattina dopo, si alzarono presto, anche se era domenica. Avevano appuntamento con gli altri alla stazione. Quando li raggiunsero, Jun si chiese se anche la sua espressione e quella di Sho fossero così evidenti

<< Ma avete fatto tutti le porcherie, ieri!>> disse Masaki, ridacchiando

<< Zitto, Masa … per carità … sono le sette di mattina, hai un volume troppo alto!>> si lamentò Satoshi, appoggiandosi a Kazunari, che gli teneva un braccio attorno alle spalle

<< Di mattina Toshi è umano e di cattivo umore …>> canticchiò, scoccandogli poi un bacio su una tempia. Satoshi borbottò qualcosa e chiuse gli occhi

<< Dorme in piedi … che carino!>> rise Sho

<< Hey!>> protestò Jun, geloso, facendo ridere tutti. Comprarono i biglietti ed andarono al binario giusto, per aspettare il treno. Fu subito chiaro che Masaki era molto nervoso. Ma non era solo perché di li a qualche ora avrebbe rivisto i suoi genitori

<< Masa, che c’è?>> chiese Kazunari, in tono autoritario.

<< Non li vedo da due anni e so che avrei fatto meglio a continuare a dormire, non ti basta come motivazione?>> chiese Masaki, con un mezzo sorriso. Kazunari scosse la testa, e Masaki sospirò, incupendosi

<< La tizia … la mia ex cliente … è … è incinta, e pare che il padre sia io … il marito è arrivato a casa mia ieri pomeriggio, inferocito … non mi ha picchiato credo solo perché c’era Miyuki li, ed aveva l’espressione "lascia stare vecchio, ci penso io dopo a fargli male" … >> sospirò ancora. Jun lo vide tremare leggermente

<< Domani dopo la scuola abbiamo il test del dna … e Miyuki ha detto che non vuole più nemmeno sentirmi se prima non ho dei risultati negativi …>> deglutì, cercando di mantenere il controllo

<< Ok, arriva il treno, andiamo.>> disse poi, cercando di eliminare il silenzio che si era creato. Silenzio che durò per tutto il viaggio. Nessuno se la sentiva di parlare, nessuno sapeva che dire, finché Masaki, stizzito, non esplose

<< Sempre che sia vero, è stato un incidente … o un connubio di incidenti! Uso sempre precauzioni, io, non sono stupido quanto sembro. E lei diceva di prendere la pillola … anche se si è rotto il preservativo, o se fosse stato bucato e non me ne fossi accorto, non sarebbe dovuto succedere! E che sia successo, senza offesa, ma mi manda in bestia, perché vuol dire che mi ha fregato! Quindi, per favore, piantatela di guardarmi così, che la situazione fa già abbastanza schifo da sola!>> sibilò. Jun abbassò il viso

<< Scusa, Masa …>> disse Kazunari, allungando una mano, ma Masaki si ritrasse, e si mise a guardare fuori dal finestrino. Il treno stava rallentando. Jun si rese improvvisamente conto che avrebbero dovuto raccogliere polvere, non pezzi, e si sentì male. Prese una mano a Masaki, stringendo forte quando lui tentò di divincolarsi, e lo costrinse a guardarlo

<< Siamo qui, ok?>> gli disse. Masaki lo guardò, poi guardò Sho, serio e deciso, al fianco di Jun, Kazunari, con l’espressione preoccupata, e Satoshi, stranamente lucido e con lo sguardo vigile. Sorrise

<< Grazie ragazzi.>> disse, mentre il treno si fermava.



g: arashi, p: ohmiya, r: nc-17, p: sakumoto, gnr: au

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