Domattina dovò farmi di caffè U__U
aaallora
TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
<< Guardatelo … >> bisbigliò qualcuno
<< Ma non si vergogna? Con tutto quello che dicono di lui …>>
<< Presentarsi ancora qui …>>
Jun sbuffò e si mise meglio la borsa dei libri a tracolla. Era stufo di sentire quelle stupide voci. Era stufo di quella stupida inutile scuola. Era stufo di tutto, in effetti. Sentì le mani sulle spalle, e poi il muro dell’edificio della palestra contro la schiena. Alzò lo sguardo, trovandosi davanti almeno cinque ragazzi. Dovevano essere del secondo anno.
<< Oh, sensei, non così …>> disse uno, in falsetto
<< Sanno tutti che ti è piaciuto, troietta.>> disse quello che lo teneva fermo. Jun serrò la mandibola, furioso. Piaciuto?
<< Avrai preso da tua madre, no? Con il vantaggio che non puoi rimanere incinto …>>
Jun digrignò i denti, le narici dilatate, gli occhi completamente neri per la rabbia.
<< Basta così, voi.>> disse una voce. Il ragazzo che lo teneva fermo si dileguò all’istante, seguito dagli altri, e Jun si trovò faccia a faccia con la persona che temeva di più in assoluto. Come tutti, del resto …
<< Ah … Sakurai san …>> riuscì a balbettare. Lui sorrise, e Jun rimase sorpreso da quanto fosse dolce e sincero quel sorriso. Abbassò comunque il viso, leggermente intimorito.
<< La borsa … ti è caduta …>> disse il più grande. Jun alzò lo sguardo di nuovo. L’altro gli stava porgendo la borsa dei libri. Jun la prese e la rimise a tracolla.
<< Beh, piacere, sono Sakurai Sho, e sono al terzo anno, sezione a …>> si presentò l’altro, porgendogli la mano. Jun lo guardò. Guardò quella mano tesa. Si sentì improvvisamente meno solo. Da quando aveva iniziato il liceo, pochi giorni prima, era andato tutto storto, ed ora tutti lo evitavano, o lo deridevano … o peggio. Ma quel ragazzo, di cui tutti avevano paura, gli aveva sorriso in modo così dolce … Gli strinse la mano e biascicò una presentazione, per poi abbassare il viso. Sentì Sho sospirare, poi un braccio attorno alle spalle. Non guardò dove stessero andando. Sapeva solo che la luce era cambiata. Si rese conto di aver tenuto gli occhi chiusi solo quando li riaprì. Erano sul retro della scuola, in un angolo di giardino riparato, e Sho lo guardava.
<< Stai bene?>> gli chiese << Non sembra che ti abbiano fatto male, non ne hanno avuto il tempo, per fortuna, ma …>>
<< Sto bene, grazie …>> si affrettò a rispondere Jun. Il sorriso dolce tornò ad illuminare il viso di Sho
<< Meno male. Beh, le lezioni stanno per cominciare, ci avviamo?>>
Jun si morse il labbro inferiore
<< Se mi vedono con te, mi eviteranno ancora di più …>> disse. Sho scoppiò a ridere, lasciando Jun di stucco
<< Scusa, è che … sei così … carino …>> riuscì a dire Sho. Poi si calmò. Jun si sentiva il viso in fiamme, ma era troppo interdetto per abbassarlo
<< L’immagine di Sakurai il grande teppista mi sta un po’ crollando, ti confesso …>> disse. Sho lo guardò e sorrise ancora. Ma questa volta era un sorriso leggermente amaro. Jun finse di non farci caso
<< Ti ringrazio di avermi aiutato, prima, ma … sai anche tu le voci che girano. Quindi …>>
Sho sbuffò
<< Dicono che tua madre si prostituisse e che quindi tu non sappia chi è tuo padre. Dicono anche che tu sia andato di tua spontanea volontà con Ichinose sensei. Un sacco di ragazzi di questa scuola ci sono andati di propria spontanea volontà. Così spontanea che si sono ritirati tre giorni dopo. Un paio si sono ammazzati. Quell’uomo è una merda. Ma non tutti scappano, e questo da fastidio a molti, come hai potuto vedere … senti, non mi va di entrare, mi fai compagnia?>>
Jun guardò Sho sedersi all’ombra di un albero ed accendersi una sigaretta. Si sorprese a condividere l’idea delle sue compagne di classe: quel Sakurai era davvero affascinante …
<< E’ arrivato fino in fondo? Scusa se e lo chiedo, ma delle voci non mi fido molto. >>
Jun abbassò il viso. Serrò gli occhi, cercando di reprimere i ricordi, e rabbrividì. Alzò il viso sentendo Sho emettere un suono soffocato, come un ringhio. E gli arrivò come un messaggio nella mente. Si sedette accanto a Sho, all’ombra dell’albero
<< E’ successo anche a te …>> mormorò. Non era una domanda. Aveva visto chiaramente gli occhi del senpai incupirsi. Sho soffiò fuori il fumo
<< Non qui, non con lui. Ma si, mi è successo. Solo che mi sono difeso … dicono che abbia ucciso un insegnante. Non è esatto. L’ho solo ferito. Gli ho impiantato delle forbici nello stomaco … e sono stato espulso. Ichinose l’ho inquadrato immediatamente. Certi sguardi li riconosci subito …>>
Jun lo guardò, poi si tirò le ginocchia al petto e nascose il viso tra le braccia incrociate, lasciando uscire le lacrime che aveva tenuto nascoste per giorni. Sho lo strinse a sé, in silenzio, continuando a fumare. Jun gli si abbandonò contro, singhiozzando. Pian piano si calmò e si staccò, asciugandosi gli occhi
<< Ti ho riempito la camicia di lacrime … scusami, senpai …>> mormorò. Sho si limitò a sorridere e passargli un fazzoletto. Jun sorrise e Sho sorrise di rimando, scompigliandogli i capelli
<< Non sei più solo … sempre che tu ti accontenti di me … e della mia ghenga di sgangherati … perché se prendi me, ci prendi tutti …>> disse Sho. Jun ci pensò. Pensò a quello che aveva sentito dire su Sho e sui suoi amici. Poi guardò il sorriso sincero di Sho. Sospirò e gli posò la testa sulla spalla
<< Grazie, senpai.>> disse. Sho rise
<< Lo prendo per un si, siamo amici.>> disse. Jun sorrise e chiuse gli occhi, sentendosi al sicuro.