DIRETTAMENTE DA SOMMACAMPAGNA

Apr 13, 2010 14:21

TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI: 1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13

Avverto già di non andare nel panico, ok? NIENTE PANICO


Avevano iniziato a baciarsi ancora nel treno, sotto gli sguardi annoiati delle altre persone, ed ora erano sdraiati sul tappeto del soggiorno. Le camicie erano scomparse da qualche parte assieme alle cravatte dell’uniforme. Ad un tratto anche i pantaloni e le calze se n’erano andati, e Jun aveva solo una vaghissima idea di dove fossero. Solo l’intimo resisteva strenuamente ai ripetuti attacchi dei due ragazzi. La paura tornava ad ondate, che il desiderio riusciva ad arginare solo in parte. Ma quel giorno, nessuno dei due era intenzionato a mollare. Jun guardò Sho negli occhi e gli accarezzò la schiena, facendolo gemere piano

<< Hai paura di me, Sho-chan?>> chiese, in un sussurro.

<< No cucciolo.>> disse Sho, nel so orecchio. Baciandolo, gli fece alzare leggermente il bacino, sfilandogli i boxer. Jun sospirò, sentendosi improvvisamente liberato da quell’ultimo ostacolo. Sho si spogliò a sua volta, sempre guardando Jun negli occhi. Jun lo baciò, poi gli baciò il petto, e Sho sospirò. Vedendolo indeciso, Jun allargò le gambe e le passò attorno ai fianchi di Sho, accarezzandogli la schiena e le spalle, nel mentre. Con un movimento minimo, fece sfiorare le loro erezioni. A Sho sfuggì un gemito, ed abbassò il viso, fino a posare la fronte sulla spalla di Jun che, sorridendo, andò ad avvolgerlo con la mano, iniziando ad accarezzarlo

<< Cucciolo …>> mormorò Sho, accarezzandogli il petto ed i fianchi. Jun strinse leggermente la presa attorno ai suoi fianchi, chiudendo gli occhi e gemendo piano. Si aggrappò forte alle spalle di Sho quando quello lo penetrò piano, fermandosi subito per lasciarlo abituare. Jun aprì gli occhi e lo baciò, per ricompensarlo della premura, e fu lui ad iniziare a muoversi per primo. Sho iniziò a gemere, e ben presto anche Jun non riuscì più a trattenersi dal dare sfogo alle scariche di piacere che gli percorrevano il corpo ad ogni spinta. Sentì la mano di Sho sul proprio membro e dovette posargli la bocca su una spalla per non urlare, continuando a muoversi insieme a lui. Raggiunsero l’apice insieme, chiamandosi a bassa voce, per paura di essere sentiti, le bocche unite in lunghi baci sempre più teneri. Jun si trovò ad avere il viso inondato di lacrime, mentre Sho lo baciava e, piano, attento a non fargli alcun male, usciva da lui.

<< Cucciolo …>> lo chiamò, sdraiandoglisi accanto. Jun gli si rannicchiò contro, singhiozzando ed accarezzandogli il petto. Sho lo strinse forte a sé, baciandogli i capelli

<< Che succede?>> gli chiese poi Sho. Jun tirò su col naso e gli sorrise

<< Stavo solo pensando che adesso è stato … beh, bellissimo. E che non mi hai fatto male. Anzi, sei stato attentissimo e … sono felice. >>

Sho lo attirò più vicino, e Jun chiuse gli occhi, sentendosi al sicuro in quell’abbraccio. La pelle di Sho era morbida, e Jun iniziò ad accarezzargli un braccio, senza pensarci. Sho sospirò

<< L’ultima volta che qualcuno mi ha toccato come hai fatto tu oggi … l’ho accoltellato …>> mormorò Sho << Quello che avresti dovuto fare tu con Ichinose sensei. Forbici nel fianco e via … anche se poi sono stato espulso e ho dovuto fare il diploma delle medie da privatista … dettagli …>>

Jun gli baciò il collo e Sho sospirò

<< Ma di te non ho paura. I brutti ricordi non se ne sono andati, ma siamo sulla buona strada …>> disse, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo dolcemente.

<< Io ti ricordo che ho sei mesi da cancellare. Vedi di darti da fare.>> disse Jun. La stanchezza e la rilassatezza di qualche secondo prima erano scomparse e si sentiva di nuovo eccitato. Sho gli passò un dito sul petto, scendendo fino al ventre, fermandosi poco sotto l’ombelico. Jun si morse il labbro inferiore e Sho lo baciò. Jun gemette nel bacio.

Si fermarono solo quattro ore dopo, ansanti ed esausti. Jun fece in tempo a rivestirsi, subito prima di crollare addormentato sul divano. Si svegliò solo quando sentì una manina scuoterlo con insistenza

<< Si è svegliato!>> urlò Mai

<< L’hai svegliato, vorrai dire …>> disse Sho, ridendo. Jun sbadigliò e si stiracchiò, per poi sorridere al sorriso di Sho.

<< Ve lo date un bacino?>> chiese Mai, dondolandosi da un piede all’altro, speranzosa. Sho sbuffò, poi si chinò e diede un piccolo bacio a fior di labbra a Jun, che rise e si mise seduto

<< Come la bella addormentata … che bello!>> si emozionò la bambina, per poi correre nella propria camera a giocare. Sho si sedette accanto a Jun e lo abbracciò, dandogli un vero bacio

<< Come si sente la mia principessina?>> chiese

<< Intontito e felice. >>

<< Ha chiamato tua madre, ti vorrebbe a casa per cena …>> disse Sho, con una smorfia

<< Le ho detto va bene, ma mi manchi già ..>> piagnucolò poi. Jun rise e lo baciò

<< Scemo.>> disse. Recuperò la borsa dei libri, salutò i bambini, baciò più o meno un milione di volte Sho ed uscì dall’appartamento. Andò a casa tranquillo, preparò la cena per sua madre, che, dopo aver rotto le scatole per farlo arrivare, come al solito era in ritardo. Poi sentì il telefono squillare. Il telefono di casa. Rispose, e sentì dall’altra parte sua madre scoppiare in singhiozzi

<< Mamma …>>

<< Scusa, è che sapere che sei a casa mi ha sollevata davvero tanto … però adesso sorge un altro problema … abbiamo ricevuto un chiamata d’emergenza … un uomo ha fatto irruzione nell’appartamento di Sakurai … stanno tentando di identificarlo, perché il cadavere dopo un volo di nove piani non è proprio riconoscibilissimo e non aveva documenti addosso … ci sono due bambini in stato di profondo shock …>>

<< Mamma, non sono uno dei tuoi fottutissimi colleghi! Dimmi come sta Sho!>> urlò Jun, in tono isterico. Il silenzio dall’altra parte gli fece correre un brivido lungo la schiena.

<< Mamma …>>

<< Lo stanno portando in ospedale …>> disse la donna << Io sto contattando i servizi sociali per i piccoli, ma … la bambina non parla e il piccolo continua a chiedere della madre …>>

Jun serrò gli occhi

<< Prendo un taxi e vengo in ospedale. Devo vederlo. >> disse. Senza aspettare una risposta, riattaccò per poi chiamare un taxi. Per tutto il tragitto non fece che ripensare a quel pomeriggio … poi ripensò a Mai che non parlava e compose il numero di Masaki. Probabilmente stava lavorando, ma … era un’emergenza, dopotutto. Masaki rispose al primo squillo

<< Jun-Jun … sto vedendo il telegiornale … che è successo da Sho? Perché inquadrano casa sua?>>

<< Chi è al telefono?>> chiese una voce femminile

<< Metti i soldi sul comodino e vedi di sparire.>> disse Masaki, freddo. Jun sentì la donna ridere, fare un qualche commento su quanto le piacesse vederlo così rude. Poi Masaki sbuffò

<< Andata … Jun … >>

Jun si rese conto di essere scoppiato in singhiozzi

<< Mia madre era di servizio, stasera, e hanno ricevuto la chiamata d’emergenza … Mai non parla, Shun vuole la mamma e Sho … non lo so … sto andando in ospedale per vedere come sta …>>

<< Ti raggiungo la.>>> disse Masaki, e riattaccò. Jun lanciò un’occhiataccia al taxista, che lo guardava dallo specchietto

<< Un tuo amico ha avuto un incidente, ragazzo?>> chiese

<< Per favore, non è il momento. Pensi ad arrivare in fretta.>> rispose Jun.

Dieci minuti dopo, era seduto su una panca nel corridoio, fuori dalla porta con la luce rossa accesa. Stavano operando Sho, cercando di salvargli la vita. Sua madre era nella sala d’attesa con i bambini e vari poliziotti, un paio di psicologi e degli assistenti sociali. Mai e Shun avevano visto l’aggressore, ma non lo dicevano. Alzò lo sguardo, sentendo una mano sulla spalla. Masaki era davanti a lui, e con lui c’erano Kazunari e Satoshi.

<< Lo stanno ancora operando … e mia madre è con i bambini e più o meno un altro milione di persone …>>

Masaki lo fece alzare

<< Andiamo anche noi nella sala d’aspetto. Se magari i piccoli vedono qualcuno che conoscono, si tranquillizzano, no?>> disse. Jun annuì e li seguì. Kazunari gli prese brevemente la mano, stringendogliela

<< Miyuki non c’è?>> chiese ad un tratto

<< Miyuki ha una famiglia, e se esce a quest’ora le fanno problemi.>> disse Kazunari

<< Però è attaccata al cellulare, quindi appena sappiamo qualcosa devo chiamarla.>> disse Masaki. Jun annuì. Appena entrarono nella saletta, Mai scattò in piedi e corse ad abbracciare Masaki, che la prese in braccio. La bambina scoppiò in singhiozzi disperati, mentre Masaki le accarezzava la schiena

<< E’ venuto papà, e … eravamo contenti, non lo vedevamo da un po’ … ma ci ha spinti via e ha iniziato a picchiare Sho-chan … e poi c’era il coltello … e tutto il sangue … poi si è fermato, quando Sho-chan ha smesso di urlare … e ha saltato …>>

Masaki strinse la bambina. Jun lo vide serio, mentre scambiava sguardi con gli adulti presenti.

<< Papà si sarà fatto male a saltare da li …>> disse Shun, che aveva chiaramente appena smesso di piangere. A quel punto, Mai si svincolò dall’abbraccio di Masaki, lanciando un grido

<< Papà è morto! Come mamma! Sono morti! Non torneranno, perché sono morti! Mettitelo in testa!>> urlò, per poi scoppiare di nuovo in singhiozzi. Calò il silenzio.

<< Bene … qualche parente si è fatto avanti per accogliere i bambini?>> chiese uno degli assistenti sociali

<< Nessun parente ha voluto la responsabilità.>> disse la madre di Jun, in tono amaro.

<< Allora per adesso è meglio portarli in una struttura specializzata …>> disse ancora l’assistente. Jun si sentì improvvisamente angosciato  posò una mano sulla spalla di Mai, protettivo

<< Io voglio stare qui, perché qui c’è Sho-chan.>> disse Shun. Mai si fece rimettere giù, ma tenne con una mano un lembo della maglietta di Masaki

<< Senta, posso portarli da me … mio figlio è molto amico del ragazzo, e … temo abbia tutta l’intenzione di non muoversi da qui …>>

L’assistente sociale annuì. Un po’ di persone sparirono dalla scena senza che Jun riuscisse a vederle

<< Voglio rimanere con Sho-chan …>> singhiozzò Mai. Masaki si chinò alla sua altezza

<< Mai-chan, io e Jun staremo qui. Se tu vai con l’agente Matsumoto, andrà tutto bene, sai? Perché l’agente Matsumoto è la mamma di Jun-Jun … e lui continuerà a dirle quello che succede, così lo saprai subito. Ok? Però adesso devi dormire. Quando Sho esce dalla sala operatoria, non vorrai che ti veda così, eh?>>

Mai si asciugò gli occhi ed annuì

<< Ok. Allora vado con la mamma di Jun kun. Vieni, Shun, andiamo.>> disse. Masaki le diede un piccolo bacio sulla guancia

<< Sei bravissima, piccola.>> le disse. Lei sorrise. Jun guardò sua madre posare le mani sulle spalle dei due bambini e portarli via. Poi sospirò

<< Adesso possiamo tornare a guardare la luce rossa.>> sentenziò Kazunari. Jun fu il primo ad andare in corridoio. La luce era ancora accesa. Jun sentì il braccio di Masaki passargli attorno alle spalle. Poi guardò Kazunari, come se avesse previsto quello che stava per succedere. Kazunari si accucciò improvvisamente a terra, singhiozzando. Satoshi lo strinse a sé, facendolo sedere

<< Nino-chan, non piangere, per favore …>> mormorò Jun, sentendo le lacrime pungergli gli occhi. Per tutta risposta, Kazunari si aggrappò più forte a Satoshi.

<< Sfogatevi adesso. Non voglio occhi rossi quando uscirà da li.>> ordinò Masaki, stringendo a sé Jun.

<< Ok, vice capo.>> acconsentì, asciugandosi gli occhi ed alzando il viso. Masaki fece una smorfia. Jun tornò ad appoggiarglisi contro. Il suo Sho forse non sarebbe mai uscito da quella sala operatoria …

g: arashi, p: ohmiya, r: nc-17, p: sakumoto

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