DIRETTAMENTE DALLA GIAPPOLANDIA

Feb 06, 2010 03:23

Ma quanto vi voglio bene? Ma quanto avete postato? Che brave ç_ç *grabbaggio generale

Bene, posto prima di partire per casa di Rie, e domani sera quando rientro voglio taaaanti commenti ne U_U

TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI: 1  2  3  4  5  6


Masaki lo sostenne durante tutto il viaggio. Jun non si era reso conto di sentirsi così debole finché le gambe non gli erano cedute in metropolitana. Ora sedeva sul divano, a casa di Masaki, con un cuscino sotto di se. Si, non riusciva a sedersi, ma la cosa non lo disturbava più di tanto. Ormai … rabbrividì, pensando che si, ci si era abituato. La cosa che però lo faceva rabbrividire di più, era che Masaki avesse capito subito il problema, si fosse fiondato nell’armadio ed avesse tirato fuori il cuscino giusto.

<< Perché hai un cuscino simile?>> gli aveva chiesto, accomodandosi. Masaki aveva alzato un sopracciglio, ma non aveva risposto.

<< Sho sta arrivando. E’ preoccupato da morire … senti … non sarebbe il caso di parlarne anche con qualche adulto? …>>

<< Con Ichinose sensei?>> ironizzò Jun. Masaki rise

<< Scemo!>> gli disse. Jun sorrise. Masaki gli si sedette accanto, guardandolo negli occhi. Aveva l’espressione preoccupata, leggermente severa …

<< Adesso sembri più che mai una mamma …>> disse Jun, pensoso

<< Eddai, che se mi commuovo non la pianto più di frignare!>> disse Masaki, sorridendo, per poi tornare serio

<< E’ bello che tu riesca a sorridere e scherzare così, ma questo mi mette un po’ d’ansia …>> disse. Jun alzò un sopracciglio, senza capire

<< A Sho è successo col prof, nell’altra scuola … e per mesi ho fatto fatica a farlo parlare, figuriamoci sorridere o scherzare … mesi, non minuti, Jun-Jun … questo mi fa pensare che tu ci sia in qualche modo abituato, ecco … magari è solo una mia impressione, e ti giuro, spero davvero di sbagliarmi in pieno … ma … >> sospirò. Jun distolse lo sguardo, sulla difensiva

<< Jun … così mi fai pensare di avere ragione …>> disse Masaki, in tono angosciato. Jun si girò di scatto, la mandibola contratta

<< Ma ti fai un po’ di cazzi tuoi?!>> urlò. Masaki fece una smorfia, abbassando il viso, ma non si spostò. Si limitò a passargli un braccio attorno alle spalle, facendogli posare la testa sul proprio petto.

<< Ci si abitua a tutto, Jun-Jun, proprio a tutto. Anche alle cose peggiori … ma questo non va bene … o forse si, non lo so … temo di non essere abbastanza grande da poterlo sapere …>>

Jun alzò lo sguardo a scrutare l’espressione di Masaki. Sembrava un adulto. Un fottutissimo uomo adulto con la faccia da ragazzina. Gli si rannicchiò contro

<< Resisti, Sho-chan sta arrivando.>> gli disse Masaki, e Jun sentì dalla sua voce che stava sorridendo.

<< Tu ti sei abituato?>> chiese, e non sapeva perché l’avesse chiesto. Sentì Masaki irrigidirsi leggermente ed alzò di nuovo il viso a guardarlo

<< L’ho capito che non ti piace parlare del tuo lavoro, scusa se ho chiesto …>> si affrettò a dire. Masaki sorrise e scosse leggermente la testa

<< Tranquillo … comunque si, ormai mi sono abituato … adesso sono due anni, e devo lavorare al club solo una volta al mese. Per il resto … mi scelgo io le clienti … pare che sia parecchio ricercato … >>

<< Ok, forse non volevo saperlo …>> disse Jun. Masaki scoppiò in una fragorosa risata, poi si girò a guardarlo

<< Non credere a Nino. Non me la faccio con le vecchie. Che molte clienti siano sposate è vero, ma nessuna ha più di trent’anni … si sentono sole, i mariti lavorano molto, non hanno ancora figli, e solo badare alla casa non basta … quando vengono da me, vogliono attenzione … e coccole …>> sorrise, con affetto. Jun spalancò gli occhi. C’era qualcos’altro …

<< Però … io non sono il marito …>> disse Masaki, sospirando ed incupendosi leggermente

<< Tu mi stai parlando di una in particolare!>> disse. Masaki arrossi, si tirò le ginocchia al petto e nascose il viso

<< Mai mescolare lavoro e vita privata …>> mormorò << Sono un imbecille.>>

Fu Jun, questa volta, ad abbracciarlo

<< Era con lei che dovevi vederti, che doveva venire qui ieri …>>

<< Lui è tornato prima dal viaggio di lavoro. Succede continuamente. Con tutte.>> minimizzò Masaki

<< Io sono solo quello che pagano, con la carta di credito di lui, quando lui non c’è …>>

Jun si stupì di quanta amarezza ci fosse nel tono di Masaki. Lo strinse un po’ più forte

<< Come si chiama?>> chiese. Masaki si staccò, ridendo

<< Ragazzino pettegolo!>> disse. Poi tornò serio << Non posso dire i nomi … segreto professionale … privacy … chiamalo come vuoi … se mi pagano così tanto, devo stare alle regole …>>

Jun annuì. Comunque, sapere che non andasse davvero con le vecchie lo faceva sentire un po’ sollevato … in quel momento suonò il campanello, ed una vocina urlò

<< Masaki-chan, siamo noi!>> dalla porta. Masaki rise

<< Arrivato Sho-chan!>> canticchiò. Jun si sentì improvvisamente in ansia.

<< Non preoccuparti, Jun-Jun. E lascia che Sho ti consoli. Ok?>> disse Masaki, girandosi a sorridergli. Jun fece una smorfia, ma annuì.

Due minuti dopo, era seduto acanto a Sho, mentre Mai e Shun giocavano con Masaki in cucina.

<< Io voglio ammazzarlo.>> disse ad un tratto Sho. Jun scosse la testa, deciso

<< Mia madre ne soffrirebbe troppo.>> disse << Come soffrirebbe tropo a sapere cos’è successo negli ultimi sei mesi …>> la voce gli venne meno, ed iniziò a singhiozzare. Sho lo strinse dolcemente, e questa volta Jun non ebbe paura. Gli si rannicchiò contro, singhiozzando.

<< Che è successo a tuo padre?>> chiese Sho. Jun gli si fece più contro, cercando di occupare ancora meno spazio

<< Ha perso il lavoro e si è ammazzato. Si è tagliato le vene nella vasca … e l’ho trovato io … e adesso ho la fobia del bagno … ogni volta che entro nel bagno, devo accertarmi che la vasca sia vuota … ormai sono passati due anni … >>

<< E da sei mesi va avanti questa faccenda delle botte e …>> disse Sho. Jun sospirò. Ora non sentiva più la necessità di piangere. Voleva solo rimanere abbracciato a Sho.

<< Prima o poi dovrai affrontare tua madre, lo sai? >>

Jun sospirò ancora. Lo sapeva. Ormai l’aveva capito … ma era difficile …

<< Nel frattempo, puoi stare qui quanto vuoi.>> disse Masaki, per poi riprendere a rincorrere i fratellini di Sho. Jun sorrise. Poi guardò Sho e, senza dargli il tempo di reagire, lo baciò. Quando si staccarono, Sho era rosso, ed aveva il fiato corto

<< Jun …>>

<< Voglio essere il tuo ragazzo.>> disse Jun, deciso.

g: arashi, p: ohmiya, r: nc-17, p: sakumoto

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