DIRETTAMENTE DALLA GIAPPOLANDIA

Jan 23, 2010 02:11

Domani secondo round dalla suocera, con i biscotti, stavolta XD

TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI: 1  2


Jun fece a malapena in tempo ad entrare in casa, prima che una mano gli prendesse un polso e lo sbattesse contro il muro più vicino. Urlò, per la paura e per il dolore.

<< Che cazzo credi, che io sborsi tutti quei soldi per farti cazzeggiare in terrazza, razza di stronzo?!>> urlò l’uomo, scuotendolo. Jun sentì le gambe cedergli e cadde a terra, il polso ancora stretto nella mano dell’uomo che lo sovrastava. Il primo schiaffo lo fece urlare, il secondo gli fece uscire le lacrime. Dal terzo, si limitò a rimanere rannicchiato quanto più possibile.

<< Alzati!>> urlò l’uomo, tirandolo in piedi. Jun urlò per il dolore al polso, poi si svincolò e fuggì. Non sapeva dove andare, ne cosa fare. Sua madre era al lavoro, e non voleva che lo vedesse così. Non voleva che rimanesse ferita un’altra volta. Corse finché le gambe lo ressero, poi si accasciò, senza fiato, contro qualcosa, o qualcuno

<< Matsumoto?>> chiese una voce familiare. Jun alzò il viso ad incontrare lo sguardo preoccupato di Kazunari. Scoppiò in singhiozzi, mentre Kazunari lo aiutava ad alzarsi

<< Che è successo?>> chiese Kazunari << E’ stato il tuo patrigno a ridurti così? Senti, io sto andando da Masa … vieni con me?>>

Jun annuì, calmandosi. Seguì Kazunari in silenzio. Kazunari si girò a guardarlo, poi gli prese la mano

<< Coraggio Junji. Non saremo degli adolescenti maltrattati per sempre.>> gli disse, trascinandolo verso una strada dall’aria sgangherata. Dopo poco, si fermò davanti ad una casa a due piani, dall’aspetto pulito e ordinato, ma talmente piccola da sembrare fatta con i lego. Kazunari entrò senza bussare o suonare, trascinandosi Jun appresso

<< Masa, prima o poi ti entreranno i ladri!>> disse, ad alta voce. Masaki fece capolino da quella che poteva essere una microscopica cucina, e gli fece cenno di parlare piano, indicando poi la stanza alla loro sinistra con un cenno delle bacchette da cucina. Jun guardò. Sho dormiva, con due bambini rannicchiati accanto.

<< Kawaii …>> gli sfuggì, sorridendo. Kazunari ridacchiò, seguito a ruota da Masaki, che però si fece subito serio

<< Matsumoto, siediti un po’ qui!>> ordinò, indicandogli di raggiungerlo in cucina e poi di sedersi su una sedia sgangherata. Dopodiché si tuffò nel freezer, prese del ghiaccio, lo avvolse in un tovagliolo pulito preso da un cassetto e lo pose sul viso a Jun

<< Itai!>> si lamentò quello

<< Se non vuoi trovarti con un’anguria al posto della faccia, tieni il ghiaccio, fidati. >> disse Masaki, in tono severo, ma con uno sguardo dolce.

<< Sono solo schiaffi …>> tentò di minimizzare Jun. Masaki alzò un sopracciglio

<< Senti, io mi ritrovo questi due disastri per casa ogni due giorni circa. So riconoscere uno schiaffo da genitore deluso da uno da stronzo che si accanisce. E questi sono da stronzo che si accanisce. Tieni il ghiaccio e non rompere … oh, com’è tardi … Nino, la cena è pronta, giuro, non ho messo natto da nessuna parte … esco. Se si svegliano i piccolini prima di Sho, cercate di non spaventarli, hanno avuto una brutta giornata … ci vediamo per le cinque …>> detto questo, Masaki si sfilò il grembiule e fuggì. Jun sospirò, tenendosi il ghiaccio sul viso

<< Se mia madre fosse così, forse non avrei uno stronzo del genere per casa …>> mormorò

<< Se Masa ti sente dargli della mamma, ti riduce peggio, temo …>> disse Kazunari, ridendo e facendo ridere Jun.

<< Va meglio, ora?>> chiese. Jun annuì.

<< Mamma?>> chiamò una vocina in quel momento. Jun si girò e vide Sho spalancare gli occhi e scattare seduto, un istante prima che scoppiasse la tragedia. Sia Shun che Mai si erano svegliati, e volevano la mamma, come tutti i bambini. Sho li abbracciò, li fece calmare con parole dolci, asciugò loro gli occhi, e li cullò, finché non si riaddormentarono. Sho sospirò e si alzò. Guardò Jun, vedendo i lividi che iniziavano ad allargarsi sul suo viso, poi lo abbracciò in silenzio. Jun si staccò e gli sorrise

<< Grazie senpai … >> disse. Sho sorrise e gli scompigliò i capelli

<< Come siete carini …>> sbuffò Kazunari.

<< Che stronzo.>> disse Sho, girandosi a guardarlo

<< Con i piccolini non sei così scurrile. Anzi, sei un fratello maggiore dolcissimo … la cercano ancora?>>

Sho sospirò

<< E’ passato solo un mese, sono piccoli.>> disse, stringendosi nelle spalle

<< Loro lo supereranno, mentre tu farai una fatica allucinante. Stanno dormendo, adesso, e non ti ho mai visto sfogarti una sola volta. E siamo qui noi …>> disse Kazunari. Sho lo guardò. Poi guardò i piccoli, addormentati sul futon nella stanza accanto. Chiuse la porta scorrevole, poi si accasciò a terra, son una mano tra i capelli. Jun gli si avvicinò, inginocchiandoglisi davanti sul pavimento di tatami

<< Il fatto è che non voglio sfogarmi, sono troppo … arrabbiato … e … e mi manca da morire … mi ha lasciato nella merda!>> si nascose il viso tra le mani.

<< E’ vero, ti ha lasciato nella merda. Si è resa conto che suo marito è uno stronzo e si è impiccata …>>

Sho lo fulminò con lo sguardo, poi si girò verso Jun, che lo guardò negli occhi, cercando di trasmettergli quanto gli dispiacesse. Sho sospirò, e Jun vide i suoi occhi riempirsi di lacrime. Lo strinse a sé, sentendolo tirare su con il naso. Iniziò ad accarezzargli i capelli e Sho gli si aggrappò

<< Non ditelo ai piccoli …>> mormorò, con la voce che gli tremava << perché Nii-chan non piange mai, glie l’ho promesso …>> disse, subito prima che gli sfuggisse un singhiozzo. Jun gli affondò il viso nei capelli

<< Nii-chan è umano, però …>> disse Kazunari, in tono dolce, posando una mano sulla spalla di Sho. Jun si trovò ad essere infastidito da quel gesto in quel momento. Avrebbe voluto essere da solo con Sho. Ed in quel momento se ne rese conto. Si era peso una cotta in piena regola …

Alle cinque e dieci minuti, Masaki rientrò, trovandoli ancora svegli

<< Oh, non dormite …>> disse, in tono piatto. Jun lo vide stanco, ma c’era qualcos’altro. Fece per salutarlo, ma Masaki si infilò per le scale e sparì al piano superiore.

<< Devo trovare un altro posto. Quando lavora al club torna sempre distrutto …>> disse Sho. Kazunari sospirò e si alzò

<< Vado a vedere come sta, se ha bisogno di qualcosa. Voi due cercate di dormire.>> disse, per poi salire a sua volta al piano superiore. Jun guardò l’espressione preoccupata di Sho, e sentì una fitta di gelosia

<< Che lavoro fa? …>> chiese. Come se non l’avesse capito …

<< Dovresti chiederlo a lui, non credi?>> disse Sho, con un sorriso

<< Ma … è imbarazzante …>>

<< Nino, lascia stare, fa male!>> sentirono arrivare un sibilo irato dal piano superiore

Sho sospirò e si alzò. Jun sbuffò impercettibilmente, poi lo seguì. Salirono le scale e Jun seguì Sho nella camera da letto di Masaki. Era arredata in maniera strana, per un ragazzino …

<< Non vuole andare al pronto soccorso e non vuole farsi mettere a posto.>> disse Kazunari, indicando Masaki che si teneva una spalla. Jun lo guardò mentre abbassava il viso

<< Dovresti farti vedere …>> iniziò. Masaki tolse la mano, con una smorfia. Era pallidissimo e sudava, notò Jun

<< Salve, mentre mi prostituivo, un cliente troppo impetuoso mi ha lussato una spalla. Così ci scatta la denuncia, mi ritrovo senza un lavoro e con ancora sei rate da pagare!>> protestò

<< Si può anche mentire, sai? Sono le cinque di mattina, magari andando in bagno hai sbattuto contro la porta … lo fai continuamente, non ci sarebbe nulla di strano …>> disse Kazunari. Masaki annuì, sospirando. Poi guardò Jun, che era consapevole di avere l’espressione leggermente turbata.

<< Non guardarmi così.>> sibilò. Poi si alzò dal letto, ma barcollò. Jun lo sostenne, sperando di rimediare in qualche modo allo sguardo. Masaki era leggero, un po’ troppo

<< Lo porto io al pronto soccorso.>> disse Kazunari, brusco. Jun abbassò il viso, a disagio, ma Masaki glie lo fece alzare, sorridendogli

<< Scusami … è solo che mi fa male, e sono di pessimo umore per quello. Non prendertela, Jun-Jun …>>

Jun sorrise, annuendo. Masaki ricambiò il sorriso, poi si appoggiò a Kazunari, ed i due si allontanarono. Jun sentì la porta d’entrata, al piano di sotto, chiudersi con un suono soffocato. E si trovò solo con Sho. No che sperasse in chissà cosa, anche se si trovavano in una camera da letto arredata evidentemente per il sesso; si sarebbe accontentato di un po’ di coccole per essere stato picchiato. O di coccolare lui Sho per la sua situazione … Sho si girò a guardarlo, poi guardò la stanza

<< Di solito non dorme qui, ma … gli abbiamo fregato la camera … certo che quello stronzo ti ha proprio preso a sberle bene, eh …>> disse, sfiorandogli una guancia. Jun sussultò leggermente e fece una smorfia

<< Scusami …>> disse Sho, per poi dargli un leggerissimo, dolcissimo bacio sulla guancia. Jun sentì il proprio cuore iniziare a battere all’impazzata. Ed in quel preciso istante, Shun si svegliò, svegliando di conseguenza Mai. Sho fece una smorfia, poi scese al piano inferiore. Jun crollò seduto sul letto, rassegnato per quella sera a doversi accontentare della propria consapevolezza di avere una cotta.

g: arashi, p: ohmiya, r: nc-17, p: sakumoto

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