DIRETTAMENTE DALLA GIAPPOLANDIA

Feb 11, 2010 02:54

oook ok posto XD

TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI: 1  2  3  4  5  6  7  8


Jun aprì gli occhi. Era su un futon che non conosceva, e per un attimo si chiese che stesse succedendo, e dove fosse. Il suo corpo, però, gli ricordò i fatti del giorno prima con una serie di fitte. Si rannicchiò, con un debole lamento, troppo scocciato per lamentarsi sul serio. Sentì un sospiro accanto a sé, e si girò. Accanto a lui, su un altro futon, dormiva Masaki, con il viso affondato in un grande cane di pelouche nero. Sorridendo, prese il cellulare e gli scattò una foto. Masaki aprì gli occhi, infastidito dal rumore. Poi guardò Jun, realizzò di avere un pelouche tra le braccia ed arrossì

<< Il temibile Aiba della sezione b …>> disse Jun, alzando un sopracciglio << Se facessi vedere in giro questa foto, a scuola, avresti stuoli di ammiratrici …>> disse

<< Le ho già … >> disse Masaki, stiracchiandosi

<< Della nostra età.>> puntualizzò Jun

<< Tu devi passare meno tempo con Nino …>> rise Masaki. Jun pensò che alla mattina sembrasse davvero piccolo. Chissà se anche lui sembrava così terribilmente giovane, appena sveglio?

<< Preparo la colazione, vuoi?>> chiese. Masaki sorrise e si stiracchiò

<< Sarebbe fantastico … >> mormorò Masaki. Jun lo guardò, accigliandosi leggermente

<< Da quant’è che nessuno ti prepara la colazione?>> chiese. Masaki si incupì leggermente, e distolse lo sguardo

<< Poco più di due anni.>> disse. Poi si alzò ed uscì dalla stanza. Jun lo sentì chiudere la porta del bagno. Sospirando, entrò in cucina ed iniziò a preparare la colazione. Masaki lo raggiunse dopo poco, e si sedette, in silenzio.

<< Scusami, la mattina sono più lunatico del solito …>> disse, dopo un po’. Jun si strinse nelle spalle, sorridendo

<< Tranquillo. Io di solito ringhio e mordo, appena sveglio …>> disse. Masaki rise

<< Non ti ci vedo proprio …>> disse. Jun fece un sorriso misterioso e gli servì la colazione. Gli occhi di Masaki si riempirono di lacrime, e si portò le mani alla bocca

<< Non ti commuovere, te lo proibisco!>> disse Jun, ma troppo tardi. Masaki lo stava già ringraziando, cercando di trattenere le lacrime. Jun gli asciugò in malo modo gli occhi

<< Che fatica. Ti comporti come una ragazzina!>> disse. Masaki scoppiò a ridere.

Un’ora dopo erano a scuola. Jun corse tra le braccia di Sho, sotto gli occhi costernati degli altri studenti

<< Oh, nuova coppia … >> li salutò Kazunari, arrivando poco dopo di loro

<< Tanto sonno e sorriso ebete … Nino-chan e Ohno senpai hanno fatto le porcherie, stanotte …>> disse Masaki, girando attorno a Kazunari e strusciandosi, come un gatto.

<< Tutta notte. Non avendo una spalla lussata, è facile.>> disse Kazunari

<< Eccoli che ricominciano.>> sbuffò Sho. Jun si girò a guardarlo. Le voci di Kazunari e Masaki che bisticciavano passarono in secondo piano. Sho era di pessimo umore … gli prese una mano, per attirare la sua attenzione. Sho si girò e gli sorrise. Sembrava stanco, e triste … lo vide serrare leggermente la mascella e girarsi di scatto verso gli altri due

<< Piantatela!>> urlò. Masaki si bloccò. Jun ebbe il terrore che si sarebbe messo a piangere, a giudicare dall’espressione. Kazunari si limitò ad abbassare il viso

<< Ho passato le ultime due ore a sentire Shun e Mai che litigavano per qualsiasi cosa, e a consolarli a turno, per le prossime sei ore ne ho più che abbastanza!>>

<< Scusa Sho-chan …>> disse Masaki

<< Piantala con tutti questi nomignoli, non hai cinque anni!>> sibilò Sho. Jun lo guardò, allarmato. Poi vide, allarmandosi ancora di più, il viso di Masaki irrigidirsi

<< No, non ho cinque anni. Ne ho diciassette. Lavoro, mi pago la retta scolastica, il mutuo, le tasse. Scusa se cerco di non essere cupo. Hai avuto una brutta mattinata, mi dispiace. Cercherò di essere meno rumoroso. Ma non ti incazzare quando mi scuso! Ecco.>> protestò.

<< L’inizio era buono … sei crollato di nuovo nel bambino sul finale, però …>> commentò Kazunari, strappando un sorriso a Sho ed una smorfia a Masaki, che stava tentando di tenere il broncio

<< Scusa, Masaki. Non volevo essere così cattivo …>> disse Sho. Masaki sorrise

<< E tu scusami … perché mi comporto sempre come un bambino … ne hai già due a cui star dietro, senza che mi ci metta anch’io …>>

Sho sorrise e gli diede una pacca sulla spalla sana. Jun si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo

<< Facevate paura …>> disse. Sho lo abbracciò stretto

<< Non litigate, che Hime si spaventa …>> disse Kazunari. Jun si girò a fulminarlo con lo sguardo

<< Chi sarebbe Hime?>> chiese

<< Beh, tu! Sei la nostra principessina, no?>> disse Kazunari, sorridendo. Jun si strinse nelle spalle

<< Mi sta bene.>> disse, facendoli scoppiare a ridere tutti.

Le lezioni gli sembrarono infinite. Continuò a pensare a cos’avrebbe detto a sua madre, ma non gli veniva in mente nulla. “Ciao mamma, il tuo compagno è un pervertito che mi picchia e mi violenta” non era proprio l’approccio migliore …

<< Scusa … sei … molto amico di quelli di Sakurai, vero?>>

Jun alzò un attimo lo sguardo, scocciato di essere stato interrotto mentre pensava al modo migliore di dire a sua madre che era meglio se evitava di trovarsi un uomo, perché proprio non aveva occhio. La ragazza che aveva davanti aveva l’aria terrorizzata. Parlargli, ora che anche lui era di “quelli di Sakurai” (anzi, lui era più di Sakurai di tutti gli altri, pensò, con un piccolo saltello di gioia da parte del suo cuore), doveva esserle costato uno sforzo enorme, ed un coraggio pazzesco.

<< Sono loro amico, si … così tanto non lo so, ma si, siamo amici …>> riuscì a balbettare. Non aveva mai parlato con nessun altro, all’infuori di Sho, Masaki o Kazunari, in quella scuola, e che proprio una ragazza gli rivolgesse la parola gli sembrava molto strano. Lei sorrise. Era piccola, minuta, sembrava che se fosse soffiata anche solo una piccola brezza sarebbe potuta volare via

<< Sono Hasegawa … Hasegawa Miyuki … e … vorrei chiederti un favore … posso?>>

<< Certo!>> rispose Jun, sorridendo. Lei arrossì ed iniziò a spostare il peso, molto poco in effetti, da un piede all’altro. Poi tirò fuori una busta dalla tasca

<< Potresti dare questa ad Aiba san da parte mia? >> chiese, con una vocina piccola piccola.

<< Non puoi metterla nell’armadietto come tutte le altre?>> chiese Jun

<< Se la metto la, le butterà, insieme a quelle di tutte le altre e … non per essere presuntuosa, ma io non sono tutte le altre.>> disse lei, in un tono misto tra il triste ed il deciso, che a Jun ricordò molto sua madre. Sorrise

<< Scherzavo. Siccome sei la prima ad avermi rivolto la parola, della classe, e non per insultarmi o simili, ti farò questo piacere.>> disse lui, prendendo la lettera. Miyuki sorrise, poi si inchinò e tornò al proprio posto.

Finalmente arrivò la tanto agognata pausa pranzo. Jun si alzò prima che la campanella finisse di suonare, prese il pranzo dalla borsa, prese la lettera, sotto lo sguardo attento e leggermente sorpreso di Miyuki, e si avviò verso la terrazza. Nemmeno il tempo di fare l’ultimo gradino, che già Sho l’aveva attirato a sé in un abbraccio

<< Sho, se ti vedono, smetteranno di avere paura di te. Sei così dolce che temo mi stia venendo il diabete …>> disse Kazunari. Era seduto all’ombra e stava armeggiando con la scatola del pranzo

<< Oh! Nino ha un bento … chi te l’ha fatto, Ohno senpai?>> chiese Masaki, sedendoglisi accanto

<< Sua madre … c’è stata una scena alquanto imbarazzante, dato che è entrata con le chiavi e ci ha trovati a letto insieme con addosso più o meno nulla, ma ha alzato le spalle e ha detto “pazienza, vorrà dire che preparerò due pranzi” … la adoro …>> disse Kazunari, sorridendo

<< In realtà stai con Ohno san solo per arrivare a sua madre!>> disse Jun, come colpito da illuminazione improvvisa.

<< Ovviamente! Per chi mi hai preso?>> disse Kazunari, ridendo. Sho diede un bacio a Jun, attirando la sua attenzione. Jun gli sorrise, poi lo prese per mano ed andò a sedersi di fronte a Kazunari e Masaki. Aprì il fazzoletto che conteneva il pranzo, rivelando … tre scatolette. Una la porse a Sho, in silenzio, arrossendo moltissimo

<< Mi hai preparato il pranzo?>> chiese Sho, spalancando gli occhi, in un soffio. Jun abbassò il viso

<< Non montarti la testa, uomo, l’ho preparato anche ad Aiba … gli ho svuotato la dispensa, mi sembrava il minimo …>> disse, porgendo la seconda scatola a Masaki

<< Beh, temo non ci sia voluto molto a svuotarla …>> disse Masaki, leggermente imbarazzato al pensiero del vuoto imperante nella sua cucina. Jun sentì una mano sulla sua ed alzò il viso, ad incontrare il sorriso dolcissimo di Sho.

<< Grazie, cucciolo …>> gli bisbigliò in un orecchio. Jun sentì gli occhi riempirglisi di lacrime e si girò di scatto a nascondere il viso nella camicia di Sho

<< Non a scuola, uffa!>> protestò. Sho rise e lo abbracciò stretto. Jun si beò dell’abbraccio. Si sentiva al sicuro tra le braccia di Sho … si staccò, ricordandosi della lettera. Frugò nella tasca

<< Questa è da parte di Hasegawa Miyuki … è in classe con me, è davvero carina … >> disse, porgendo la busta a Masaki. Lo vide irrigidirsi un attimo, per poi prendere la busta

<< Niente armadietto?>> chiese, prima di rigirarsela tra le mani

<< Ha detto che sennò l’avresti buttata senza leggerla …>> disse Jun. Masaki fece una smorfia

<< Troppo sveglia.>> borbottò. Aprì la busta ed annusò, sospettoso

<< Niente profumo … e sono già cento punti. >> disse

<< Forse non è carino che tu la apra con noi qui …>> fece notare Kazunari

<< E perché? Siete i miei migliori amici …>> disse Masaki

<< In effetti siamo gli unici …>> disse Kazunari

<< Dettagli, Nino, dettagli.>> rise Masaki. Poi aprì e spiegò il foglio. Lo lesse in silenzio, accigliandosi qua e la

<< Brutte cose?>> chiese Jun, preoccupandosi

<< No … cioè … non credo … troppi kanji …>> si lamentò Masaki, provocando l’ilarità generale. Sho, poi, allungò una mano e si fece passare il foglio

<< Normalmente non leggo la corrispondenza altrui, ma farò un’eccezione … >> spalancò gli occhi e sbiancò, leggendo

<< Masa, questa ti stalkera … oppure …>>

<< E’ la figlia del capo.>> disse Masaki, stringendosi nelle spalle. Calò un attimo il silenzio. Poi Jun tossì

<< Dice che non le importa il tuo lavoro, lei vorrebbe provare ad essere la tua ragazza comunque … è carina, dai …>> disse Sho. Masaki sospirò

<< Temo dovrò parlarle … ma … certe cose dovrebbe saperle …>>

<< E’ davvero la figlia del … tuo capo?>> chiese Jun, incredulo. Masaki annuì

<< La conosco di vista. Minuscola, carina, con lo sguardo deciso … e qui a scuola è sempre da sola …>>

<< Nessuno le parla e lei non parla con nessuno …>> disse Kazunari

<< E’ un po’ come noi, insomma …>> disse Sho. Masaki annuì. Ma il suo sguardo era improvvisamente lontano

<< Masa …>> lo chiamò Kazunari

<< Masaki è già innamorato …>> disse Sho, posando una mano sulla spalla di Masaki

<< Non sono innamorato. Non ho il tempo per innamorarmi.>> disse Masaki, sorridendo

<< Ceeeeeerto!>> commentò Kazunari, mangiando

<< Nino, ti picchio!>> lo minacciò Masaki

<< Con un braccio fuori uso, come no …>>

<< Possiamo sparire per una mezz’ora, non se ne accorgeranno …>> mormorò Sho nell’orecchio di Jun, che sorrise e lo seguì.

g: arashi, p: ohmiya, r: nc-17, p: sakumoto

Previous post Next post
Up