Chiedo umilmente perdono, non ho più postato T___T
Rimedo, almeno per oggi U_U
TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 Le lezioni arrivarono al termine, finalmente. Jun ripensò, con un sospiro alla mezz’ora di baci con Sho, arrossendo violentemente. Un tocco sulla spalla lo fece sussultare
<< A domani, Matsumoto!>> lo salutò Miyuki. Jun le sorrise
<< A domani, Hasegawa.>> disse. Lei sorrise e si allontanò. Da sola. Jun sospirò. Si avviò verso il cancello, vedendo sua madre che lo attendeva. Gli sembrò strana. Non era come al solito … le si avvicinò e lei lo prese in malo modo per un braccio, trascinandolo lontano dagli sguardi degli altri studenti
<< Torna a casa, Jun! Non puoi stare da … da quell’Aiba … accidenti, faccio la poliziotta, pensavi che non avrei scoperto dov’eri? Sai che lavoro fa? E’ un cattivo elemento! Sono preoccupata! Siamo preoccupati …>>
Jun rabbrividì e si staccò
<< E’ preoccupato? E di che? Di non potermi picchiare quando ha le palle girate? Di non potermi scopare quando non ci sei?! Io li non ci torno! Non lo voglio più vedere! Sono stato zitto per sei mesi, non ti ho detto nulla, non volevo, ma … ma adesso ho troppa paura …>>
La donna lo schiaffeggiò forte
<< Piccolo ingrato bugiardo!>> gli sibilò. Jun scosse la testa e corse via. La donna lo inseguì, e lo raggiunse anche in fretta. Dannati poliziotti allenati!
<< Lasciami!>> urlò, svincolandosi dalla presa della madre. Lei lo guardò negli occhi, ma Jun abbassò lo sguardo. Nonostante tutto, non voleva che lei vedesse la propria stessa paura. La sentì sospirare
<< Ok … puoi stare da Aiba … è un tuo amico … no? E poi ti ho mentito, non è un cattivo elemento. E’ un bravo ragazzo che per una serie di circostanze fa un brutto lavoro. Almeno non spaccia … digli che l’agente Matsumoto lo saluta … e appena sei un po’ più tranquillo, torna a casa. Torna da noi …>>
<< Io quello non lo voglio più vedere nemmeno in foto, mamma. Tu dovresti capire meglio di chiunque altro quello che sto passando, ma, come la nonna, sei la più cieca!>> urlato questo, corse di nuovo. Non sapeva dove, ne per quanto tempo le sue gambe continuarono a muoversi, ne di chi fossero quelle braccia che lo sostennero quando le ginocchia gli cedettero. Quando tornò lucido, piangeva aggrappato a Sho. Il suo Sho. Che gli accarezzava la schiena, protettivo e rassicurante. Si staccò e si asciugò gli occhi
<< Masaki ha origliato e mi ha raccontato tutto quando ti ha portato qui …>> disse Sho, con aria dispiaciuta. Jun annuì. Non aveva la forza per raccontare cosa fosse successo, quindi fu grato a Masaki di averlo spiato.
<< Ti ho preparato il divano … adesso se vuoi puoi farti il bagno e mangiare, che dici?>>
<< Non ho fame … ma il bagno lo faccio volentieri …>> riuscì a mormorare. Sho lo fece alzare, sempre tenendolo dolcemente tra le braccia, poi lo accompagnò in bagno. Accese l’acqua calda ed uscì, lasciando che si spogliasse e si immergesse da solo. Jun sentì nuove lacrime bagnargli il volto. In quei giorni gli sembrava di non aver fatto altro che piangere … si rese conto di essere scoppiato in singhiozzi quando sentì la mano di Sho bagnargli la schiena
<< Io … io volevo proteggerla, invece l’ho ferita … l’ho visto un attimo prima di fuggire … ma … adesso sono io ad avere paura … se torno la, quello mi farà ancora del male … e sono arrivato al limite … non voglio più che mi tocchi … ne lui ne Ichinose sensei … io … voglio lavarmeli di dosso … >> la voce gli venne meno e si trovò a serrare gli occhi. Sho lo ascoltava in silenzio. Jun alzò il viso a scrutare la sua espressione. Sho aveva le guance rigate di lacrime silenziose
<< Nessuno deve farti del male. Mai più. Perché sennò … finisce che vado in carcere …>> mormorò, abbracciandolo stretto. Jun gli si aggrappò. Piansero insieme per un po’, poi si calmarono e Sho lo baciò dolcemente, per poi sorridergli e scostargli i capelli dal viso
<< Ti ho bagnato tutta la maglia …>> mormorò Jun. Sho se la tolse, in silenzio
<< Si asciugherà.>> disse poi, sorridendo. Jun rise e gli depose un piccolo, timido bacio sulla clavicola. Sho si irrigidì un attimo e Jun si staccò, guardandolo negli occhi
<< Adesso sei tu ad avere paura?>> gli chiese. Sho arrossì violentemente, per poi annuire ed abbassare il volto
<< Tranquillo. Cerchiamo di non bruciare le tappe. Abbiamo paura entrambi, e ci conosciamo anche da poco …>>
Sho lo baciò, zittendolo. Jun quasi non si rese conto di quello che stava succedendo, finché non si trovò abbracciato da dietro da Sho. Si abbandonò all’abbraccio, posando la testa indietro, sulla spalla di Sho. Rimasero fermi in quella posizione finché non iniziarono a sentire freddo. Allora uscirono. Sho avvolse Jun nell’asciugamano, iniziando a strofinarlo delicatamente. Jun gli posò la fronte su una spalla, lasciandosi coccolare. Poi guardò Sho mentre si asciugava. Il fatto che fossero nudi, senza alcun imbarazzo, davanti al ragazzo di cui erano innamorati lo fece sorridere
<< Se ci vedono i tuoi fratellini adesso, che succede?>> chiese. Sho sorrise
<< Non lo so … Shun non avrebbe molti problemi, ha già capito che io e lui siamo così e Mai no … Mai probabilmente direbbe di nuovo "Aaawww" …>>
Jun scoppiò a ridere. In quel momento, Shun iniziò a piangere disperato. Voleva la mamma. Sho sospirò e si vestì in fretta, per correre dal fratellino. Jun si rivestì e lo seguì, fermandosi nel corridoio. Sentì Sho mormorare parole dolci al fratello, lo sentì consolarlo, lo guardò mentre lo cullava tra le braccia
<< Ma la mamma tornerà da noi?>> chiese ad un tratto Shun. Jun vide Sho mordersi forte un labbro
<< No, piccolo … mi dispiace … ma ci vede, sai? Ci guarda sempre. E non dimenticarti che ti vuole bene, ok? Solo … non può tornare, perché hanno bisogno di lei da un’altra parte …>>
<< E non dobbiamo essere egoisti …>> disse Shun, convinto. Sho gli sorrise, gli rimboccò le coperte ed uscì dalla stanza. Guardò Jun, poi chiuse gli occhi, sospirando
<< Tutte le notti … tutte le notti la stessa cosa, almeno tre volte a notte … >> gemette
<< Sei un fratello stupendo, lo sai?>>
<< Ma sto per cedere … non ce la faccio più … >>
<< Ci sono qui io, ora.>> disse Jun, allargando le braccia. Sho vi si rifugiò, sospirando. Jun lo sentì tremare leggermente e lo strinse forte a sé. Lo portò in camera e lo fece sdraiare, sempre tenendolo abbracciato. Sho sospirò ancora, poi gli sorrise
<< Grazie, cucciolo … >> mormorò, subito prima di addormentarsi.