DIRETTAMENTE DA SOMMACAMPAGNA

May 06, 2010 14:06

Ma quanto siete brave che avete postato? Ma quanto vi lovvo? Così posso postare in tutta tranquillità anche oggi e senza spammare <3<3<3<3<3<3 *mod felice*

Bene, postiamo orsù, che qui le cose per i poveri cispetti continueranno ad andar male per un altro bel po' (poverettini ... ogni volta che ricontrollo un capitolo mi torna il magone ...)

TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi/ AU (mi dimentico sempre, cricchio)
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI: 1  2  3  4  5  6  7  8  9  10  11  12  13  14  15  16  17  18  19


Jun guardò Sho che, con espressione pensosa, camminava avanti ed indietro per la stanza con le stampelle. Gli aveva parlato di Kazunari e Satoshi. E gli aveva parlato di Masaki. Ed ora, Sho era nervoso, ed agitato

<< Accidenti! Ma perché succedono tutte queste cose quando sono fuori uso? Non poteva succedere tipo un mese fa? O tra un paio di settimane, visto che mi dimetteranno? Oh … scusa cucciolo, non te l’avevo detto … ancora due settimane e ci siamo …>>

Jun spalancò gli occhi, mentre il cuore gli accelerava i battiti. Lanciò le braccia al collo di Sho

<< Piano, cucciolo! Non sono ancora bene in equilibrio!>> disse Sho, ridendo e baciandolo.

<< Scusa, è stato l’entusiasmo del momento … sono così felice!>> disse. Sho gli sorrise, poi si guardò intorno

<< Anch’io sono piuttosto contento …>> disse << Non ne posso più di stare qui … mi manca perfino la scuola … >>

Jun rise

<< Adesso, però, vai a fare la torta. Temo che Masa ne avrà bisogno …>>

Jun annuì. Aiutò Sho a mettersi a letto, poi uscì.

Arrivato a casa, trovò Mai e Shun in soggiorno, con l’aria seria.

<< Che succede, piccoli?>> chiese.

<< E’ venuto Aiba-chan, con un signor poliziotto, e si sono chiusi nello studio con la tua mamma … sono venuti alle quattro e non sono ancora usciti …>> disse Mai. Jun ascoltò il silenzio irreale

<< Aspettatemi un attimo qui.>> disse ai bambini, e tornò in corridoio. Si avvicinò alla porta della stanza che sua madre usava come studio, ma non sentì altro che un mormorio. Sua madre stava dicendo qualcosa, a voce molto bassa ed in tono contrito … si sentì mancare, quando sentì un’unica cosa chiara

<< Mi dispiace tanto …>>

Non arrivò nessuna risposta. Solo silenzio. Jun tornò in soggiorno

<< Mi aiutate? Facciamo un torta, vi va?>> chiese ai bambini. I due accettarono, esultando e facendo un sacco di rumore. Andò in cucina, ed iniziò a dare istruzioni chiare e precise ai bambini, che, obbedienti, si rivelarono essere due aiutanti efficientissimi. Nel giro di pochi minuti, avevano già infornato

<< Questa in mezz’ora è pronta, il tempo di guardare il cartone delle cinque …>> disse Jun. I piccoli corsero via, felici. In quel momento, sua madre entrò in cucina

<< Hai fatto una torta, piccolo?>> chiese, con un debole sorriso.

<< Abbiamo. Mi hanno aiutato i bambini.>> precisò Jun.

<< Ottima idea … adesso Masaki è ancora di la … sta firmando un po’ di carte … quando uscirà, temo ne avrà bisogno …>>

<< Mamma, che è successo?>> chiese Jun. La donna abbassò il viso

<< Non è grave come sembra, ma comunque … sono ancora vivi, ma non hanno la minima intenzione di tornare … hanno preso contatti con lo zio di Masaki, e hanno estinto il mutuo, tipo la settimana scorsa … Masaki l’ha scoperto, perché tiene sotto controllo tutti i conti … infatti ha già deciso di mollare il lavoro … anche se sospetto che sia più per la ragazza che per effettivo benessere finanziario … vai di la, ti prego … mi sembra abbastanza giù … sapere che i tuoi non ti considerano più e non vogliono più vederti non è proprio il massimo …>>

Jun annuì. Diede istruzioni per la torta e corse nello studio. Salutò a malapena il collega della madre, che stava uscendo, ed entrò di slancio. Masaki era seduto a terra, con lo sguardo perso nel vuoto

<< Masaki …>>

Quello alzò leggermente il viso, e Jun gli si inginocchiò davanti, abbracciandolo di slancio. Masaki gli si aggrappò, in silenzio. Tremava forte. Jun iniziò ad accarezzargli la schiena, sentendo un suono soffocato molto simile ad un singhiozzo, e lo strinse un po’ più forte. Masaki sospirò, poi lanciò un grido, di rabbia, o di dolore, Jun non lo capì. Sentiva solo che Masaki si sentiva abbandonato. Lo tenne stretto, ma Masaki si staccò. Aveva gli occhi lucidi, e leggermente arrossati, ma era troppo arrabbiato per piangere davvero. Jun fu quasi spaventato da quell’ira muta, dettata dalla tristezza e dall’angoscia.

<< Qui hanno troppi ricordi, poverini.>> disse Masaki, recuperando finalmente la voce. Il suo tono era tagliente, sarcastico. Jun fece per posargli una mano sul viso, ma Masaki gridò di nuovo, dando un pugno al pavimento

<< Itai …>> mormorò poi. Jun gli prese la mano, controllando che non ci fosse nulla di rotto

<< Io non ho troppi ricordi qui? Non sono stato male anch’io? Non vogliono nemmeno vedermi … o darmi un motivo … e io … e … beh, e io?>> la voce di Masaki tremò e si spezzò, ed il ragazzo scoppiò in singhiozzi disperati

<< Ma-chan?>>

<< Non è giusto! >> singhiozzò Masaki. Jun lo abbracciò, lasciandolo sfogare. Masaki si calmò e si staccò, asciugandosi gli occhi

<< Beh, attacco di bambinite momentaneamente passato …  non avevi parlato di una torta, oggi?>>

<< E’ di la … vieni?>> chiese Jun, alzandosi e tendendo la mano. Masaki sorrise e gli prese la mano, alzandosi. Poi guardò le carte

<< Hanno estinto il mutuo … forse proprio del tutto non mi odiano … >> disse, sorridendo debolmente. Jun lo abbracciò ancora

<< No Jun, sennò mi rimetto a piangere …>> supplicò Masaki, staccandosi. Aveva gli occhi lucidi, in effetti. Jun gli sorrise, poi lo prese per mano e lo condusse in cucina. La torta era già sul tavolo. La madre di Jun era in soggiorno con i bambini, che avevano l’ordine tassativo di non disturbare Masaki quel giorno. Jun tagliò una fetta, la mise su un piattino e la porse a Masaki, che accettò con un sorriso enorme

<< Buon appetito …>> canticchiò, iniziando a mangiare. Jun sospirò e si sedette a sua volta

<< Che c’è Jun-Jun?>> chiese Masaki, con la bocca piena

<< Nulla … solo … non so come fai ad essere sempre così allegro, ecco … io mi sarei chiuso in casa una giornata, almeno, maledicendo il mondo …>>

Masaki sbuffò, mandando in giro un po’ di briciole, cosa che fece scoppiare a ridere entrambi

<< Ecco, lo vedi? Sono un disastro. Non riesco a rimanere serio, è impossibile … E poi ho un bel po’ di cose belle su cui concentrarmi … non ho più il mutuo da pagare, e tu non hai idea del sollievo … tasse e scuola sono fattibili, con un lavoro quasi normale … adesso ho Miyuki-chan, anche se dovrò lavorare davvero sodo per riuscire a tenermela … e ci siete tu, e Sho-chan, e Nino, e O-chan … e i piccoli … e … >> Masaki si fermò, rendendosi conto di avere gli occhi pieni di lacrime. Jun si alzò, e lo abbracciò da dietro. Masaki tremava ancora

<< Il problema è che mi mancano da morire …>> singhiozzò Masaki.

<< Temo sia normale …>> sospirò Jun. Masaki deglutì un paio di volte, poi si lasciò andare di nuovo ai singhiozzi

<< Vorrei almeno un motivo …>> mormorò dopo un po’. Jun lo strinse di più. Non aveva bisogno di vederlo in viso per intuire che avesse l’espressione sconvolta.

<< Mangia la torta, che ti fa bene.>> gli disse. Masaki sospirò, e Jun fece per staccarsi, ma Masaki lo tenne per le braccia

<< Solo un altro pochino … per favore …>> supplicò. Jun dovette mordersi le labbra per non urlare “kawaii!” o qualcosa di altrettanto poco simpatico in quel momento, e lo tenne stretto.

<< Come procede qui?>> chiese la madre di Jun.

<< A sbalzi d’umore, agente …>> mormorò Masaki. Jun vide sua madre prendere un’espressione molto preoccupata

<< Non ti rimetti a sfasciare le macchine, vero? Perché sennò ci tocca arrestarti di nuovo …>> disse la donna

<< Hey, avevi saltato il passaggio dell’arresto, quando me l’hai raccontata!>> disse Jun

<< Volevo arrivare subito a Sho paladino che mi prende a schiaffi finché non divento buono.>> ridacchiò Masaki, staccandosi da Jun e girandosi a sorridergli. Jun si sentì stringere il cuore. Non pensava che in un sorriso ci potesse essere un grido d’aiuto. Perché, anche se Masaki in quel momento sorrideva tranquillo, in realtà stava urlando.

<< Ma-chan …>> mormorò. Masaki abbassò il viso

<< Almeno sono vivi …>> disse, con un filo di voce. Jun si trovò il viso inondato di lacrime, mentre sua madre abbracciava Masaki.

<< Andiamo da loro.>> disse Satoshi. Jun e Masaki avevano seguito Kazunari da lui, quattro giorni dopo, per andare tutti insieme da Sho. Jun guardò quel ragazzo minuto, che di solito sembrava vivere in un mondo tutto suo, farsi improvvisamente lucido

<< Ma non so dove siano … quello non me l’hanno detto …>> disse Masaki. La crisi sembrava passata, ma Jun aveva preso ad osservarlo, in ansia, timoroso di vederlo crollare di nuovo. Ed ora eccola li, l’espressione fragile era tornata sul viso di Masaki.

<< Beh, ma tuo zio lo saprà, dov’è, no?>> chiese Kazunari. Masaki annuì, per poi grattarsi la testa

<< Dovrò chiederglielo …>> disse

<< Non ce n’è bisogno … mia madre mi ha dato questo …>> cedette Jun. Si portava il biglietto con l’indirizzo in tasca da quattro giorni. Masaki si girò a guardarlo, alzando un sopracciglio, poi sospirò e sorrise, sollevato

<< Almeno così non rischio di spaccargli la faccia …>>

<< Bene, allora adesso andiamo da Sho.>> disse Satoshi. Prese la mano di Kazunari, e si avviò

<< Magari devi chiudere la porta, se non vuoi che entrino i ladri …>> disse Kazunari.

<< Oh … vero … >> disse Satoshi. Chiuse a chiave e si avviarono nuovamente.

<< Come facevi senza Nino, Riidaa?>> chiese Masaki

<< Mi telefonava per ricordarmelo …>> disse Satoshi, con un sorriso dolcissimo a Kazunari. Era chiaro che avessero fatto pace. Ed era chiaro che Satoshi amasse davvero Kazunari. Jun poté vederlo dal suo sguardo. E vide lo sguardo dolce di risposta da parte di Kazunari, subito celato dietro alla solita maschera burbera

Arrivarono in ospedale trovando Sho annoiatissimo che camminava avanti ed indietro per la stanza e …

<< Senza stampelle!>> urlò Jun. Sho, per tutta risposta, sorrise ed allargò le braccia. Jun si rifugiò in quell’abbraccio, per poi baciare Sho, ripetutamente, su tutto il viso

<< E perfettamente in equilibrio.>> aggiunse Sho, per poi baciare a sua volta Jun

<< Ma quanto siete belli …>> disse Satoshi, con aria sognante

<< Noi siamo molto più belli!>> disse Kazunari, baciandolo. Poi tutto venne coperto da Masaki che esultava per quanto fossero carini i suoi amici, e dalle risate.



g: arashi, p: ohmiya, r: nc-17, p: sakumoto, gnr: au

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