Cielo, l'ultima volta non ho nemmeno risposto ai commenti ... e vi ho lasciate con un casotto di suspence *ride sguaiata*
bbbbbene U__U
TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 L’operazione finì otto ore e più o meno venti caffè a testa dopo. Jun si alzò, vedendo i medici uscire, ed uno gli si avvicinò
<< In teoria potrei parlare solo con i parenti, ma …>>
<< I suoi parenti non sono voluti venire.>> disse Kazunari, avvicinandosi. Satoshi era crollato addormentato, mentre Masaki era troppo teso per emettere un solo suono.
Il medico sospirò e Jun fu sicuro che si stesse chiedendo perché dovesse affrontare tre ragazzini dall’aria stravolta
<< Senta, io devo telefonare ai suoi fratellini, non valgo come parente, lo so, ma che dico ai bambini?>> chiese Jun
<< Che loro fratello è vivo. >> disse il medico. Jun si sentì pervadere dal sollievo, e le gambe non lo ressero. Sentì Masaki sostenerlo
<< E’ vivo.>> mormorò, chiudendo gli occhi
<< Si. Però dovrete stargli molto vicino. Sarà una cosa lunga, e non molto piacevole. Gli organi vitali non sono stati compromessi, ma avrà problemi a muoversi, e anche a parlare, e non sappiamo se recupererà mai del tutto … ha avuto un trauma cranico non indifferente, ed è stato colpito più volte alla spina dorsale … siamo riusciti a … diciamo rifare gli allacciamenti, ma bisogna vedere come reagisce lui … abbiamo paura soprattutto per il trauma psicologico subito … non guardatemi così, ragazzi … abbiamo fatto davvero tutto quello che potevamo. Ma il vostro amico è stato aggredito in maniera davvero inumana, non possiamo prevedere come reagirà allo shock …>>
Jun si passò le mani sul volto, mentre il medico entrava nella stanza dove avevano portato Sho. Masaki lo fece sedere e gli prese le mani, costringendolo a guardarlo
<< Sho-chan è forte. Si riprenderà. >> disse, annuendo. Jun annuì, e tentò di sorridere
<< Senti, Junji … chiamo io stavolta, ok? Tu intanto cerca di riprenderti.>> disse Kazunari. Jun annuì, anche se non capiva perché fossero tutti così gentili con lui. Quando Masaki lo strinse forte iniziando ad accarezzargli i capelli, capì di essere di nuovo scoppiato a piangere.
<< Perché Jun piange?>> chiese Satoshi, scattando a sedere.
<< Tranquillo, O-chan. E’ solo un calo di tensione. Sho è vivo. Adesso stanno finendo di sistemarlo nella sua nuova stanza. >>
Satoshi annuì, e Jun sorrise, vedendo la sua espressione ancora intontita
<< E Nino dov’è?>> chiese, preoccupato
<< E’ andato a telefonare a mia madre al posto mio, visto che sono crollato …>> mormorò Jun. Satoshi annuì, poi gli si avvicinò e gli scompigliò i capelli
<< Sei bravo, Jun. Visto che sono un senpai inutile che si addormenta, mi dite che hanno detto i medici?>> chiese poi. Masaki riferì, mentre Jun scoppiava di nuovo a piangere. Si calmò quando arrivò Kazunari
<< Tua madre è preoccupata per te, e ha detto che dirà ai bambini solo che Sho starà bene, e che per ora non li fa venire, per non turbarli ulteriormente … beh, vista l’ora, buon giorno, ragazzi, che facciamo? Io a scuola non ci vado …>> disse, e la voce gli tremò. Satoshi lo strinse a sé
<< Io oggi non ho lezioni. Dovrei studiare, ma posso fare dopo. Adesso sto qui. Ok, scimmietta?>> gi chiese. Kazunari annuì, aggrappandoglisi
<< Nino, grazie per aver chiamato tu …>> disse Jun, sospirando. Kazunari gli sorrise debolmente
<< Ma ti pare! Tu eri in un mare di lacrime, si sarebbe spaventata a morte … >> disse Kazunari. Jun annuì, poi si avvicinò e lo abbracciò. Era proprio piccolo, notò. Piccolo ed esile, ed in quel momento tremava
<< Nino …>>
<< Ho paura, cazzo!>> singhiozzò quello. Jun lo strinse forte. Satoshi li strinse entrambi, con il viso rigato di lacrime. Jun sentì Masaki sospirare, e lo vide mordersi forte le labbra. Allungò un braccio, e anche Masaki si unì all’abbraccio di gruppo. Rimasero fermi così, finché uno dei medici non uscì
<< Si sta già svegliando. Se volete, tra poco potete entrare. Sarà un po’ difficile comunicare, ma comunque ci sente. >>
I quattro annuirono.
<< Vado a telefonare a Miyuki. Mi ammazzerà, non l’ho più informata di niente. Vi raggiungo dentro …>> disse Masaki, allontanandosi. Jun annuì, poi entrò per primo. Sho era attaccato a più o meno un centinaio di macchine, che sbuffavano, facevano strani suoni, e si illuminavano ad intermittenza. Dovette appoggiarsi a Satoshi per riuscire a rimanere in piedi. Poi inspirò profondamente e si avvicinò. Prese una mano a Sho e se la portò al viso, baciandogliela. Sho ricambiò leggermente la stretta ed aprì gli occhi. Jun notò con un certo sollievo che respirava da solo. E, da come Sho gli sorrise, capì che l’aveva riconosciuto.
<< J … Ju .. Jun …>> mormorò, con una fatica enorme
<< Non sforzarti, amore … sono qui. Siamo tutti qui. Adesso devi pensare solo a riposarti e riprenderti, ok?>> disse Jun, abbassandosi poi a baciare il viso di Sho. Come per un miracolo, aveva solo qualche livido. Sho gli strinse un attimo la mano, richiamando la sua attenzione, e Jun lo guardò, cercando di interpretare la sua espressione.
<< I piccoli stanno bene … adesso sono da mia madre … sembriamo una coppia sposata, se dico così …>> disse Jun, accigliandosi leggermente. Sho sorrise
<< Allora volevi davvero sapere dei piccoli.>> esultò Jun, contento di aver capito. Sho annuì leggermente. Poi provò a muovere un braccio, ma riuscì a spostarlo solo di pochi millimetri
<< Adesso gli spiego tutto, ragazzi. Voi uscite un attimo. Vi ha visti, avete visto che sta bene, potete tornare tra qualche minuto.>> disse un medico, che era rimasto nella stanza a monitorare il risveglio. Jun fece per obiettare, ma Satoshi lo prese per mano e lo trascinò fuori
<< Dopo dovremo raccogliere i pezzi.>> gli disse, in corridoio. Jun annuì e si sedette
<< Masa non torna più …>> fece notare Kazunari, dopo un po’.
<< Credo che non ami particolarmente gli ospedali. Sarà andato a fumare, cercando il coraggio di vedere Sho in quello stato …>> disse Satoshi. Jun lo guardò
<< Che è successo alla famiglia di Masaki? Lui non ne parla mai …>> disse
<< Non mi va molto di parlarne, Jun-Jun.>> disse Masaki, apparendo in quel momento e facendoli sussultare tutti
<< Però, se facciamo un infarto, poco male, siamo già in ospedale …>> disse Kazunari. Masaki ridacchiò
<< Scemo.>> disse. Poi sospirò e si sedette accanto a Satoshi, facendo spostare Jun, ed appoggiando la testa sulla spalla di Satoshi stesso
<< Com’è?>> chiese, con un filo di voce
<< Sveglio. Non parla, anche se è riuscito a dire “Jun” … ed è attaccato a più o meno un migliaio di monitor e macchine varie … >> disse Satoshi. Jun guardò Masaki, che si morse le labbra e si strinse i pantaloni in maniera convulsa. Gli prese una mano, facendogli aprire il pugno. Masaki si girò leggermente a guardarlo, poi tornò a guardare in avanti. Si svincolò e si alzò
<< Scusatevi con lui … non ce la faccio …>> disse, e fece per andarsene, ma Kazunari lo fermò
<< Non te ne andrai!>> disse
<< Nino, per favore …>> gemette Masaki. Satoshi si alzò a sua volta e lo prese per le spalle e fece per dire qualcosa. Ma il medico uscì per dire che potevano entrare. Masaki si svincolò ed entrò per primo. Jun lo seguì subito, sentendo anche Kazunari e Satoshi dietro di lui
<< Brutto imbecille! Perché sei qui?! Perché non sei a casa con i tuoi fratellini?! Ti sei fatto accoltellare, cretino! Mi avevate promesso che non vi avrei mai visti così! Nessuno di voi! Me l’avevate promesso! >> iniziò ad urlare Masaki, la voce rotta dal pianto trattenuto, il corpo scosso da un tremito incontrollabile
<< Masa …>> lo chiamò Kazunari, ma Masaki lo ignorò. Si avvicinò a Sho e gli posò la fronte su una spalla, singhiozzando
<< Ok, adesso che ti ho insultato va meglio … sei vivo, e guarirai, quindi va bene … ma non farmi più prendere uno spavento del genere.>> singhiozzò. Sho sorrise
<< S … scemo …>> riuscì a balbettare. Masaki alzò il viso e gli sorrise, tra le lacrime
<< Ti offendi se adesso vado un attimo a ricompormi?>> chiese. Sho alzò un sopracciglio, e Masaki sorrise, accarezzandogli una guancia, per poi fuggire dalla stanza
<< Vado a controllare che non distrugga niente.>> disse Kazunari, uscendo a sua volta. Jun si sedette accanto al letto di Sho, e lo baciò. Sho lo guardò, poi guardò i macchinari, le proprie mani, immobili ai lati del corpo
<< Tranquillo. Sho-chan. Devi solo darti tempo. Si sistemerà tutto. Ok?>> disse Jun, baciandogli la fronte ed accarezzandogli i capelli. Sho annuì, ma gli occhi gli si riempirono di lacrime
<< Amore … dai …>> lo supplicò Jun.
<< Mio padre … era … era lui …>> mormorò Sho. Jun lo abbracciò, per quanto concessogli dalla posizione, e Sho scoppiò in singhiozzi. Jun iniziò ad accarezzargli le guance, e baciargli gli occhi. Satoshi si avvicinò, e prese una mano a Sho
<< Si sistemerà tutto, Sho-chan. Adesso sfogati, riposati e pensa a guarire. Per il resto ci siamo noi, ok?>> disse, con sguardo deciso. Sho annuì e sorrise di nuovo. Dopo poco si addormentò. Jun lo guardò dormire, continuando ad accarezzargli i capelli
<< Sorride, Jun. E’ uno delle cose migliori in cui potevamo sperare. >> disse Satoshi. Jun lo guardò
<< Eri tu il capo, prima di diplomarti!>> disse, colto da improvvisa illuminazione. Satoshi sorrise
<< Già …>>> rispose. Poi guardò Sho
<< Quando suo padre lo picchiava, ancora da piccolo, veniva sempre a casa mia … abitavamo vicini, all’epoca, e non aveva ancora i piccoli da proteggere. Era più basso di me, allora, un affarino minuscolo … e quando lo vedevo piangere, volevo essere enorme ed andare a picchiare io quello stronzo … adesso non possiamo nemmeno vendicarci, perché si è ammazzato … e la cosa mi fa sentire ancora più arrabbiato … e vedere Sho di nuovo così fragile è … beh, vorrei spaccare tutto per la rabbia, ecco. Sai, se ci fosse Nino, li, non sarei nemmeno entrato … non so come resisti tu … >>
<< Voglio essere con lui in ogni momento, non perdermi nemmeno un respiro … e controllare che respiri, soprattutto … sono piuttosto possessivo, ecco … e la reazione di Masa?>>
Satoshi sospirò
<< Tre anni fa suo fratello più piccolo ha avuto un incidente. E’ rimasto in coma due mesi, poi è morto. Masa ci ha fatto promettere che non saremmo mai finiti in ospedale per qualcosa di più grave di un braccio rotto … quei due litigavano continuamente, ma si volevano un bene dell’anima … ecco perché si è messo ad insultare Sho. Uff, non averli più sotto controllo continuamente mi sta uccidendo! Per fortuna ho il mio infiltrato scimmietta, che vi tiene d’occhio al posto mio!>> disse, strappando un sorriso a Jun. Poi rimasero in silenzio. Jun incrociò le braccia sul letto di Sho e vi posò la testa, addormentandosi.