Ascoltando la Hibari <3 così fingo di essere in giappone T__T
TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 Jun lanciò la pallina di carta, che atterrò con una certa perfezione sul banco di Miyuki. Doveva farle sapere quanto c’era rimasto male Masaki. Almeno si sarebbe resa conto che lui di certo non sarebbe fuggito, non adesso. E questo avrebbe dovuto farle piacere, no? Dopo meno di un minuto, la pallina di carta centrò il suo libro
“ Se ogni tanto avesse il buonsenso di parlare con me, e senza voi attorno, sarebbe meglio.”
Jun sbuffò
“ Tanto poi ci raccontate tutto …” scrisse. Vide Miyuki alzare un sopracciglio, mentre leggeva
“ Non è un buon motivo! Non riesco a dirgli come mi sento se ci siete voi altri con il radar attivato, accidenti!”
Jun sbuffò
“Non abbiamo il radar attivato. Ci preoccupiamo, è diverso … e io mi preoccupo per tutti due … tu dici che non riuscite a parlare, ma appena ti si avvicina, fuggi!”
<< Matsumoto, è così noiosa la mia lezione?>> chiese l’insegnante. Jun alzò lo sguardo. Ichinose sensei.
<< Se non capisci qualcosa, te lo rispiego dopo …>>
<< Con i vestiti addosso? Sennò, no, grazie …>> disse Jun, senza pensarci. Era calato il silenzio. Jun sussultò quando l’uomo lo prese per il davanti della giacca, tirandolo in piedi e rovesciando banco e sedia
<< Cosa vorresti insinuare, Matsumoto?>> ringhiò
<< Mio padre la saluta, Ichinose sensei … se domani sera ha un attimo, ha assunto un nuovo ragazzo … dice che è molto bravo …>> disse Miyuki, ad alta voce. L’uomo lasciò la giacca di Jun ed uscì dall’aula, tra il vociare degli allievi
<< Matsumoto, gli hai davvero risposto in quel modo? Nessuno aveva mai osato … anche se sapevamo …>>
<< Hasegawa! Sei stata grande!>>
Jun rabbrividì. Aver avuto le mani di quell’uomo così vicine al suo corpo l’aveva decisamente disgustato. E spaventato … prima che se ne rendesse conto, Miyuki lo prese per mano e lo trascinò fuori dall’aula. Solo quando furono sulla scala antincendio, si rese conto di avere il viso bagnato di lacrime. Miyuki gli si sedette accanto e gli passò un fazzoletto
<< Sei stato bravo, Jun.>> disse. Jun si soffiò il naso, e si asciugò gli occhi, cercando di calmarsi, ma era ancora scosso dai brividi
<< Anche tu. Sei stata davvero una grande …>>
Miyuki lo abbracciò stretto, e Jun scoppiò in singhiozzi
<< Hai avuto paura, ma adesso è passata, ok?>>
<< Ok …>> singhiozzò Jun
<< E non diciamo niente a Sho, ok? Sennò si arrabbia …>>
Jun rise e si asciugò gli occhi
<< Ok.>> disse,ora calmo. Miyuki gli sorrise, poi guardò il cellulare, che le si era illuminato
<< Oh, ti prego!>> borbottò. Jun guardò al di sopra della sua spalla. Masaki le aveva mandato la foto di una torta con le fragole
“ Che dici di venire a mangiarla, dopo la scuola? Ho due ore libere …”
<< Ma dai … è carino quando fa così … >> disse Jun. Miyuki sbuffò
<< Lo so … e lo adoro, davvero, ma … ok, ci vado. Devo dirgli che anche se mi sento a disagio, me la farò passare, almeno per ora … vuole finire di pagare il mutuo, così può stare tranquillo … e quando sarà all’università, non gli serviranno più tutti quei soldi … mi chiedo sempre come faccia ad andare avanti … ed essere sempre così …>>
<< Me lo chiedo anch’io. Ma … lui è così. Se una mattina arrivasse qui serio, silenzioso e sveglio, non lo riconosceremmo …>> disse Jun. Miyuki rise
<< In effetti …>> disse poi
<< Ma com’è che ti sei innamorata di lui?>> chiese Jun. Miyuki fece una smorfia
<< L’ho visto uscire da una stanza, al club, ancora un anno e mezzo fa, tutto serio e credo anche abbastanza distrutto … ed è inciampato dopo tipo due passi, è finito lungo disteso nel corridoio, davanti a me, ha guardato in su e ha iniziato a ridere come uno scemo … ho tentato di aiutarlo ad alzarsi, ma alla fine ridevamo tutti due troppo … non so nemmeno se lo ricorda … è riuscito ad alzarsi, mi ha ringraziata dandomi un bacio sulla guancia e mio padre l’ha sgridato per almeno mezz’ora per aver osato toccarmi …>>
<< Allora direi che forse se lo ricorda …>> rise Jun. Miyuki rise a sua volta
<< Già … se solo non pensassi a quante mani lo toccano ogni giorno … se solo riuscissi a non pensarci …>>
Jun le passò un braccio attorno alle spalle
<< Sarà che sono possessiva e gelosa, o che … beh, semplicemente finché sono quelle tizie strambe ancora va quasi bene, ma … le volte che va al club …>> la ragazza abbassò il volto
<< Lui fa finta di niente … ma già il fatto che non ne parli …>>
<< Lui le cose spiacevoli le ignora e basta, e vuole che lo facciamo anche noi … da un lato lo capisco … facendo così probabilmente riesce ad andare avanti meglio …>>
Miyuki annuì
<< Probabile che sia così …>> disse, sorridendo
<< Se smettesse di sorridere, allora si sarebbe davvero brutto …>> disse Jun.
<< Credo che si noterebbe … ci sarebbe del buio, ecco … tende ad essere abbastanza abbagliante …>> disse Miyuki
<< E rumoroso>> rise Jun.
<< Ecco dove siete! E’ finita la scuola, lo sapete?>> disse Kazunari, raggiungendoli. Aveva le loro borse
<< Oh! Adesso due ragazze non possono scambiarsi confidenze in pace?>> protestò Miyuki.
<< Beh, non adesso. Hime deve andare dal suo principe. E tu hai uno stalker sul cancello, che mi ha mandato una mail delirante su una torta, quindi ti prego, digli di si …>>
Jun e Miyuki si guardarono, poi scoppiarono a ridere, presero le borse e si allontanarono
<< Che fatica!>> urlò loro Kazunari. Jun si girò a guardarlo, vedendo che sorrideva. La crisi della pausa pranzo probabilmente era passata, almeno per ora …
Entrò nella stanza di Sho, trovandolo addormentato. Il medico gli aveva detto, con una certa gioia nella voce, che stava facendo progressi davvero notevoli
<< Adesso riesce a camminare, appoggiandosi alle stampelle, e riesce a muovere bene il braccio destro. Il sinistro ha dei problemi, ma i nervi lesi si sono cicatrizzati bene, non sarà ancora per molto …>>
Ma la riabilitazione lo stancava molto. E Jun lo vedeva spesso molto triste. Si sedette sul letto, e Sho sospirò, rigirandosi. Il fatto che riuscisse a girarsi era un’altra cosa che lo rendeva estremamente felice. Era davvero sulla buona strada … si chinò e gli diede un bacio leggero sullo zigomo, e Sho aprì lentamente gli occhi. Lo vide e sorrise, ma Jun vide qualcosa di strano in quel sorriso
<< Sho-chan, che c’è?>> gli chiese Sho scosse leggermente la testa
<< Ora niente. Ci sei tu, quindi va tutto bene.>> disse, mettendosi a sedere, con un certo sforzo. Jun fece per aiutarlo, ma Sho scosse la testa, deciso
<< Guarda! Guarda!>> disse, tutto contento, alzando ed abbassando le gambe sotto al lenzuolo. Jun sorrise e gli accarezzò una guancia
<< Sembri tuo fratello, quando fai così …>> disse. Sho rise di gusto
<< E’ solo che sono felice perché riesco a muovere le gambe … è una di quelle cose che si danno per scontate, ma …>>
Jun lo guardò, mentre abbassava il volto sospirando
<< Sho-chan?>>
Sho alzò il viso a guardarlo. Aveva gli occhi pieni di lacrime, e l’espressione contratta
<< Ho avuto così tanta paura … pensavo di morire … faceva così male, Jun … e … sono stato orribile, ho continuato a dire “aiuto … aiuto …” con i piccoli li … non riesco nemmeno a guardarli in faccia … >>
Jun gli prese le mani e lo costrinse a girarsi, per poi baciarlo dolcemente. Sho sospirò, poi si fece abbracciare, singhiozzando
<< Continuo ad avere incubi … e … insieme continuo a ricordare com’era prima … quando mamma non era depressa e papà non beveva … quand’ero piccolo … e mi rendo conto che non c’è più nessuno dei due … non solo non staranno meglio, ma … non ci saranno più … >>
Jun si morse forte le labbra e lo strinse a sé. Ormai le ferite non gli facevano più male, quindi poté stringerlo forte. Sho gli si aggrappò, cercando di calmarsi
<< Amore, sfogati … poi ti sentirai un po’ meglio … o quantomeno troppo stanco per continuare a pensarci, per oggi …>>
Sho ridacchiò e si stacco, asciugandosi gli occhi, poi baciò Jun
<< Meno male che ci sei tu, cucciolo … non so come faccia, ma mi fai sempre sentire meglio …>> disse
<< E’ solo egoismo, perché se stai male, sto male anch’io …>> borbottò Jun, abbassando il viso
<< Eccolo che fa l’orsetto burbero!>> lo prese in giro Sho, facendogli alzare il volto. Jun sorrise
<< Se mi chiami ancora orsetto burbero ti spacco la faccia … >> disse, in tono dolce. Sho scoppiò a ridere fragorosamente e Jun sorrise, sollevato.