Devo darmi una mossa! Sto polpettone scolastico è infinitooooo XD
avanti U__U
TITOLO : Love You (lasciamo stare, ho sonno, ok?)
AUTRICE: Jinny
GENERE: drammatico U_U sisi
FANDOM: Arashi (madddddddddddai) più un oc
PAIRINGS: Sakumoto e Ohmiya
RATING: direi pg-17, e non soo per Le Scene (che in realtà son pochine eh)
DISCLAIMERS: Ne voglio unoooo, per favoreee T____________T
RINGRAIAMENTI: sempre a Harin e Vampiretta, che si leggono tuuuuutti i mallopponi <3<3<3
NOTE: sono stata cattiva con i personaggi U_U
WARNING: atenziione al diabete
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 Jun si sedette accanto a Miyuki, in terrazza. L’aveva vista tesa durante tutte le lezioni della mattina, ed ora la ragazza se ne stava seduta ferma, senza nemmeno guardare il proprio pranzo.
<< Che succede, Miyuki-chan?>> chiese. Lei sospirò
<< Non riesco ad avvicinarmi a lui … per il suo lavoro … ho detto che non mi importa, ma … non ce la faccio … e ogni volta che me ne rendo conto, lui ci rimane malissimo … temo che si stuferà presto di me … mi lascio a malapena avvicinare …>>
Jun le passò un braccio attorno alle spalle.
<< Non fingere di essere un uomo. Sei l’unica vera ragazza del nostro gruppo di sgangherati!>> rise Miyuki. Jun mise il broncio, poi le porse il pranzo ignorato
<< Dai, mangia qualcosa, che ti fa bene.>>
<< Si, mamma …>> rise lei, iniziando a mangiare
<< E Sakurai senpai? Come sta?>> chiese. Jun sorrise pensando a Sho
<< Ha iniziato la riabilitazione ieri … e l’ematoma si è ritirato quasi completamente, quindi adesso non dimentica più le cose … appena riprenderà a camminare, lo dimetteranno …>>
<< Cos’avresti fatto se … se non fosse sopravvissuto?>> chiese Miyuki, improvvisamente incupita. Jun sentì un dolore fortissimo, al solo pensarci, e dovette ricacciare indietro le lacrime
<< L’avrei seguito a ruota … ma non credo avrei avuto bisogno di uccidermi ,,, sarei morto, punto …>>
<< Scusa, domanda idiota … si vede che sei proprio innamorato …>> disse lei, sorridendo. Vennero raggiunti in quel momento da Kazunari, e Jun lo vide di nuovo strano
<< Temibile Ninomiya!>> lo salutò Miyuki. Kazunari si sedette, in silenzio, poi guardò Jun
<< Nino, che succede?>>
<< Non lo so nemmeno io … pensavo che tra me e Toshi andasse tutto bene, ma … è così distante … viviamo insieme, ma … forse è davvero solo molto impegnato con l’università, non so … però rimane il fatto che ho paura … si sta allontanando … >> la voce gli tremò. Miyuki sospirò e si mise in ginocchio, per poi battersi una mano in grembo. Kazunari la guardò
<< Davvero posso? Non è che poi Masa mi sbrana? Non voglio litigare con lui, oggi … non ho la forza di litigare …>>
<< Non ti sbrana … vedendoti così, al massimo mi prende il posto.>> disse Miyuki, alzando un sopracciglio. Kazunari fece un mezzo sorriso, poi si rannicchiò su un fianco, posando la testa sulle ginocchia di Miyuki, che iniziò ad accarezzargli i capelli. Kazunari serrò gli occhi, e Jun gli prese una mano
<< Perché sta andando tutto male?>> chiese, in un soffio, iniziando poi a piangere piano
<< Che succede qui?>> chiese Masaki, allarmato, arrivando in quel momento. Guardò Kazunari, che aveva aperto gli occhi
<< Nino …>>
<< Toshi si sta allontanando, me lo sento … ho paura …>> singhiozzò Kazunari. Masaki si inginocchiò e lo fece mettere seduto, stringendolo poi forte a sé. Jun continuava a stringergli la mano, e Masaki sorrise, vedendoli. Kazunari si sfogò, poi si staccò da Masaki e da Jun e sorrise
<< Ok, adesso va meglio … oggi, quando torno … a … a casa, gli parlo … poi vedremo se avrò davvero motivo di disperarmi o se sono solo paranoico.>> disse, e prese dalla propria tasca un enorme panino
<< Nino il saggio …>> commentò Masaki, sedendosi accanto a Miyuki e sorridendole. Lei gli sorrise di rimando, ma si irrigidì visibilmente. Jun vide l’espressione di Masaki incupirsi per un attimo, poi lo sentì sospirare
<< Ormai mi hai catturato, Miyuki-chan. >> disse, appoggiandosi con la schiena al muro. Lei abbassò lo sguardo
<< Scusa … è solo che …>>
<< Il mio lavoro. Lo so. Pensare che ci siano tutte quelle altre persone … da fastidio anche a me … quindi, non preoccuparti per le tue reazioni …>>
Miyuki scattò in piedi e gli diede un calcio
<< Scemo!>> gli urlò, mentre Masaki si massaggiava lo stinco dolorante
<< Scemo! Scemo! Scemo!>> urlò ancora lei, per poi correre via. Masaki si lanciò all’inseguimento e, meno di un metro dopo, nemmeno sulla porta, la fermò, prendendola per un braccio per poi stringerla a sé, con dolcezza. Jun si chiese se, visti da fuori, anche lui e Sho sembrassero così perfetti … Miyuki si staccò
<< Non mi va di parlarne davanti a loro!>> urlò, per poi correre via. Jun pensò che Masaki l’avrebbe rincorsa, invece lo vide sedersi a terra, nel punto dove si trovava. Si scambiò uno sguardo con Kazunari, e lo raggiunsero.
<< Masa …>> lo chiamò Kazunari. Masaki alzò il viso. Aveva gli occhi pieni di lacrime. Jun sbuffò e si sedette, abbracciandolo. Masaki gli si rannicchiò contro, in silenzio
<< Che senpai fasullo … farti vedere così dai tuoi kohai …>> lo prese in giro Kazunari, dandogli un piccolo calcio sulla punta della scarpa. Masaki, per tutta risposta, si rannicchiò ancora di più. Kazunari si inginocchiò, cercando di vederlo in viso
<< Masa … si supponeva che ridessi o mi mandassi affanculo, hey!>> lo chiamò. Jun, che lo stringeva, lo sentì debole.
<< Hime, che facciamo?>> chiese Kazunari.
<< Io lo tengo così finché non suona la campanella, poi vediamo …>> disse Jun. Masaki ridacchiò
<< Oh, finalmente … un segno di vita!>> esultò Kazunari
<< Senpai, senti … prima ho parlato con Miyuki … lei è … beh, in effetti pensare al lavoro che fai la mette a disagio … ma ha anche paura di perderti … forse dovresti veramente parlarne con lei … >>
Masaki sospirò e si staccò, sorridendo
<< E non con voi nei dintorni, che la mette ancora più a disagio.>> disse, scompigliando i capelli a Jun
<< Ma tu ci sei nato così serio, Jun-Jun?>>
<< Può darsi …>> disse Jun, stringendosi nelle spalle. Masaki scoppiò a ridere. Poi guardò l’orologio
<< E anche oggi niente lezioni del pomeriggio … il lavoro chiama … non dire a Sho che sto bigiando, sennò poi mi sgrida …>>
<< Non stai lavorando un po’ troppo?>> chiese Kazunari. Masaki sorrise
<< Devo mettere via un po’ di soldi, se voglio mollare e poter andare avanti con la mia vita e fare dei lavori normali.>>> detto questo, se ne andò
<< Junji, ne sai nulla? Ha detto davvero "mollare" e "lavori normali"?>> chiese Kazunari, lasciandosi cadere seduto
<< E’ il plurale che mi lascia perplesso …>> disse Jun << comunque si l’ha detto, ma non so nulla … e Sho meno ancora … ma è sempre stato così strano?>> chiese Jun, per poi rendersi conto di sapere che cosa Kazunari gli avrebbe risposto
<< E’ così strano da quando Yusuke è morto … suo fratello … subito ha cercato di diventare il figlio perfetto … andava bene a scuola, non si lamentava mai di nulla, e ha iniziato ad avere il sorriso stampato in faccia … per far vedere ai suoi che potevano contare su di lui … >>
Jun sbuffò
<< Senti, io te lo chiedo, perché se aspetto che prenda confidenza con me e mi racconti cosa gli è successo, faccio in tempo a diventare nonno! Che è successo ai suoi?>>
Kazunari lo guardò, poi abbassò il volto
<< Un giorno sono usciti, come tutte le mattine, per andare al lavoro, ma … non sono mai arrivati la. E non sono più tornati a casa. Hanno prelevato tutti i soldi dal conto corrente e sono scomparsi nel nulla … è strano che tu non ne sappia niente, Junji … tua madre lavora per trovarli da due anni …>>
Jun fece una smorfia
<< Lei si barrica dietro il segreto professionale … ma … Masaki come … come fa?>>
<< Continua a sperare che tornino, che si ricordino di avere un figlio. Da un lato, quando si renderà conto che, sempre siano ancora vivi, non torneranno mai, ci starà malissimo. Ma davvero malissimo. Dall’altro, almeno adesso riesce ad andare avanti … avrebbe mollato tutto da tempo, se non sperasse che tornassero … ecco, faccio questi discorsi e mi viene l’ansia …>> disse Kazunari. Jun gli scompigliò i capelli
<< Non farti venire l’ansia, Nino. Sennò la attacchi anche a me, poi mi deprimo, passo la depressione a Sho e lui non mi guarisce più …>>
<< Sull’ultima ho una riservina … Sho non vede l’ora di guarire, perché così può stare in casa tua …>> disse Kazunari, con un ghigno malizioso. Jun arrossì violentemente, ma non riuscì a nascondere un sorriso
<< Hime, sei proprio innamorato …>> disse Kazunari, sorridendogli e passandogli un braccio attorno alle spalle. Jun sospirò, sorridendo a sua volta. Anche solo pensare a Sho, Sho che avrebbe visto quel pomeriggio, Sho che sarebbe andato a vivere da lui, Sho che lo chiamava cucciolo, solo pensare a queste cose, lo riempiva di gioia.