TITOLO: Esp
AUORE: Jinny
GENERE: AU. Direi ...venato di angst (con brio, ovviamente), malinconico, con una spruzzata di polpettone scolastico e di action qui e li ...
FANDOM: Principalmente Arashi, ma non ci sono solo loro (muhahahahaha)
PAIRINGS: Aimiya , Sakumoto
RATINGS: Ma facciamo pg-17
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene. E la cosa mi porterà al suicidio, un giorno (ma non oggi)
NOTE: Nata dalla solita sclerata notturna per cercare di addormentarmi ...
THANKS: a Vampiretta e Harin che, come sempre, si sono sorbite tuuuutto il malloppo. A Vampiretta perchè c'è una sua frase XD A Harin perchè ... credo lo si scoprirà, muhahahahaha (io inizio a postare, mod, fai un paio di calcoli ... si, insomma, hai tempo XDDDD)
GIA' POSTATE:
Prologo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 << Ci hanno trovati.>> disse Tomoya, nonappena Masaki e Kazunari furono al piano terra. Masaki si guardò velocemente intorno. Jun, terrorizzato, era seduto sul divano. Satoshi, pallidissimo, era fermo in mezzo alla stanza. Tomoya scuoteva Sho, ma Sho non reagiva.
<< E’ Takki… stanno usando Takki…>> sibilò Jun. Masaki si morse le labbra. Tomoya si accasciò accanto a Sho, privo di forze
<< Non riesco a bloccarlo, a distanza…>> mormorò, serrando leggermente gli occhi
<< Ma lui riesce a comunicare attraverso Sho?>> chiese Kazunari
<< Lo sta controllando.>> precisò Masaki. Jun annuì
<< Riesci a leggerlo attraverso Sho?>> chiese Masaki. Jun annuì di nuovo
<< Hanno Tsuba in ostaggio… si scusa moltissimo…>> disse dopo poco
<< Sa che lo senti?>> chiese Kazunari, alzando le sopracciglia. Jun annuì, poi si morse le labbra
<< E’ in pericolo… stanno facendo il doppio gioco… mi sta passando le informazioni… ci lasciano senza difese… il piano è di eliminarci qui e far trovare i nostri cadaveri a scuola… siamo… aspetta, vai piano! Eh? Terroristi, noi?! Si, si, scusa… terroristi… se eliminano tutti e noi siamo a scuola, il massacro è giustificato…>>
<< Ma riesce anche a sentirti?>> chiese Kazunari
<< Takki è mentalmente molto forte…>> commentò Masaki.
<< L’ordine arriva dal Connecticut… in un paesino che… oh, ma guarda, si chiama St. James… è la sede centrale… se lasci perdere la seconda stanza a destra del terzo piano del numero ottanta della ventiseiesima, te ne sarebbe grato, Masa… >>
Masaki impallidì. Guardò Sho, sapendo che Hideaki, attraverso i suo occhi, lo poteva vedere
<< Stacca il collegamento e scappa!>> gli sibilò
<< Non può…>> mormorò Jun. Era sempre più pallido e tremava forte. Tomoya si riprese
<< Se lo blocco? Ci riprovo…>> mormorò
<< Troppo distante, sensei.>> disse Masaki.
<< Prova tu, Ma-chan…>> disse Kazunari. Masaki si morse le labbra, poi scosse la testa. Per farlo, avrebbe dovuto passare a sua volta attraverso Sho… guardò Satoshi
<< Io al massimo posso spostarti fino al Kansai…>> disse, con aria colpevole.
<< Non posso neanche controllarlo a mia volta! E’ in trance!>> ringhiò Tomoya. Sho ebbe una specie di spasmo
<< Sta cercando di liberarsi, se non fai qualcosa subito cederà!>> urlò Jun.
<< Seconda stanza a destra, terzo piano, numero ottanta, ventiseiesima…>> mormorò Masaki a mezza voce. Poi chiuse gli occhi. Sentì la sua forza aumentare a dismisura, come se lui stesso dovesse esplodere da un momento all’altro. Si concentrò sull’indirizzo che aveva. Riuscì a visualizzare Hideaki. Lo evitò. Poi la forza svanì completamente. Riaprì un istante gli occhi, sentendo la testa che gli girava attorno, in tempo per vedere il muro in una strana posizione diagonale.
<< Lo tengo!>> disse Tomoya. Masaki non lo vide. Sentì Sho scoppiare in singhiozzi, poi non sentì più.
Quando riaprì gli occhi, Kazunari gli sorrise. Masaki fece per chiedergli come stesse Sho, come stesse Jun e soprattutto…
<< Takizawa senpai è l’unico sopravvissuto di un’esplosione in Connecticut. Sho si è ripreso dallo shock, e adesso vuole picchiare Takizawa… Jun è debole per la lunga interurbana protetta… sappiamo anche dove si trova Yamashita… e Akanishi. Tutta quella distanza, Masa…>>
<< Ho ucciso ancora…>> mormorò Masaki. La consapevolezza lo raggiunse. Si sentì come se lo avessero colpito in pieno stomaco. Scattò verso il bagno, ma il suo stomaco si calmò. Si sedette accanto al wc, consapevole degli occhi che lo osservavano. Cercò di fermare il tremito che lo scuoteva
<< Non chiedetemi più di farlo.>> disse, secco. Sentì delle braccia stringerlo, e fece per staccarsi, ma la stretta si rafforzò
<< Sei stato forte.>> disse Tomoya, nel suo orecchio.
<< Se fosse stato Nino, non ti saresti fatto scrupoli e avresti eliminato anche Takki…>> lo provocò Sho, ma Masaki non era dell’umore giusto per stare allo scherzo
<< Probabilmente è vero! Anzi, senza probabilmente, ma… questo non lo fa essere meno peggio! Ho ammazzato delle persone! Consapevolmente! E non è la prima volta! Io…>> la voce gli tremò. Si staccò con forza da Tomoya e scattò in piedi
<< Io non so se ce la faccio…>> disse. Uscì dal bagno, sperando che questa volta lo lasciassero solo, e si rifugiò in giardino. Si appoggiò con una spalla contro un albero, sospirando. Dopo poco sentì una mano insinuarsi nella sua ed abbassò il viso, per incontrare lo sguardo ansioso di Kazunari
<< Non puoi salvare tutti, Masa… >> gli disse, guardandolo negli occhi.
<< Però…>>
<< Se ci fosse stata un’altra soluzione, avremmo usato quella. Ma con Imai in ostaggio, il senpai era disposto ad ammazzarci tutti, se glie l’avessero ordinato. Io… non so cosa sia successo a loro due, ma so che tu avresti fatto lo stesso per me…>> disse. Masaki sospirò
<< Dovrei salvare le persone, non ammazzarle…>> mormorò
<< Siamo solo dei ragazzini. E stiamo facendo più di quello che si richieda a persone della nostra età. Non farti troppi problemi, ok? Ci sono qui io, Masa. Sono qui con te.>>
Masaki si girò a guardare Kazunari, poi lo abbracciò stretto, sorridendo
<< Grazie, Nino-chan…>> mormorò.