Eseguo gli ordini

Sep 28, 2009 16:38


Perchè oggi son strinata.

TITOLO: Esp
AUORE: Jinny
GENERE: AU. Direi ...venato di angst (con brio, ovviamente), malinconico, con una spruzzata di polpettone scolastico e di action qui e li ...
FANDOM: Principalmente Arashi, ma non ci sono solo loro (muhahahahaha)
PAIRINGS: per ora l'unica traballante coppietta è Aimiya XD
RATINGS: Ma facciamo pg-17
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene. E la cosa mi porterà al suicidio, un giorno (ma non oggi)
NOTE: Nata dalla solita sclerata notturna per cercare di addormentarmi ...
THANKS: a Vampiretta e Harin che, come sempre, si sono sorbite tuuuutto il malloppo. A Vampiretta perchè c'è una sua frase XD A Harin perchè ... credo lo si scoprirà, muhahahahaha (io inizio a postare, mod, fai un paio di calcoli ... si, insomma, hai tempo XDDDD)
GIA' POSTATE: Prologo  1  2  3  4  5  6  7


Satoshi uscì dallo schedario in cui era letteralmente sparito

<< O-chan, puoi attraversare gli oggetti?>>

Satoshi annuì, poi posò sul tavolo la cartelletta che teneva in mano. “Aiba Masaki” diceva l’etichetta. A quell’ora nessuno li avrebbe cercati in archivio, anche perché si supponeva che nessuno potesse usare poteri sulle porte, sulle serrature e simili. Non sapevano che Satoshi poteva attraversare, fisicamente, ogni barriera

<< Toglimi una curiosità. La barriera distruttiva di Sho?>>

<< Se mi rendo inconsistente, non mi fa nemmeno il solletico… è un potere utile… >> disse, sedendosi al tavolo. Kazunari sospirò e si sedette di fronte a lui. La cartelletta era in mezzo, rivolta verso Kazunari

<< Se non te la senti, la rimetto via. Prima eri davvero sconvolto, è possibile che nel frattempo tu abbia riflettuto e…>>

<< No, O-chan, io voglio sapere…>>

<< Sarebbe più corretto lasciare che sia Aiba a parlartene. Lo so, lo so, di certo non sono io a poterti dire cosa fare o non fare, visto che ho letto tutti i dossier. Ma è stato prima di conoscere Aiba-chan. E… tu sei il suo ragazzo…>>

Kazunari sospirò e raccontò a Satoshi quello che era successo nel pomeriggio. Si sentì stranamente tranquillo, nel raccontarlo, nonostante il terrore che aveva provato vivendolo. Satoshi abbassò lo sguardo, poi lo rialzò e guardò Kazunari negli occhi

<< Solo un’ultima cosa, Nino-chan. Ricordati che, qualunque cosa leggerai, si tratta sempre di Masa. Ok?>>

Kazunari annuì ed aprì la cartelletta. Guardò la foto di Masaki. Doveva essere appena arrivato. Aveva i capelli più corti, era più magro, ed aveva lo sguardo freddo e distante. Non sembrava Masaki. Non il Masaki che conosceva. Non il suo Masaki. Anche solo vedendo quella foto, capì che non voleva assolutamente che Masaki tornasse ad essere quella persona. Iniziò a leggere, saltando i dati personali che già conosceva. Primo incidente. Kazunari trattenne il fiato mentre leggeva

<< Anche i suoi hanno tentato di ucciderlo?…>> bisbigliò

<< Già. >> disse Satoshi, sospirando

<< Usando i poteri… è già spaventoso che un padre punti una pistola addosso ai propri figli, ma… usare dei poteri come i nostri è…inconcepibile… non era nulla di controllabile, come il mio fuoco… il padre aveva le esplosioni, e la madre… risucchiava l’energia… Masa ha ereditato tutto!>>

Satoshi gli prese le mani, vedendolo tremare

<< Nino…>>

<< Hanno tentato di ucciderlo in quel modo…>> mormorò, sull’orlo delle lacrime. Non voleva minimamente pensare a quanto si fosse sentito abbandonato, spaventato e debole in quel momento. Il potere aveva reagito da solo, non aveva dubbi…

<< Il mio Ma-chan…>> mormorò. Liberò le mani dalla presa di Satoshi e si asciugò le lacrime. Continuò a leggere. Dopo una telefonata anonima, la polizia aveva trovato un ragazzino terrorizzato e due adulti, morti per arresto cardiaco. Visto lo stato del ragazzo, si supponeva che i due fossero sotto l’effetto di qualche droga. Kazunari continuò a leggere, notando che gli ultimi tre anni erano stati un inferno per Masaki. Si sentì male per tutti gli istituti presso cui era stato, fino ad arrivare in un posto in una sperduta cittadina di campagna.

<< St. James Esp Institute?>> chiese Kazunari. Satoshi annuì

<< E’ un posto che assomiglia a questo… beh, era… solo che invece di insegnarti a controllare I poteri, li facevano esperimenti… i miei mi ci hanno mandato per un po’ di tempo, non è un posto piacevole, ma nel mio caso, che esperimenti puoi fare sulla telecinesi? Ti fanno spostare un sacco di cose, l’unica cosa, cambiano il peso, aumentandolo e diminuendolo… è solo noioso, ecco… nel caso delle esplosioni… c’era un altro ragazzo con lo stesso potere di Masaki, la… gli lanciavano addosso oggetti, sempre più grandi, per vedere se riusciva a concentrarsi e far esplodere solo quelli. Lo mettevano in una stanza senza ossigeno per vedere quanto ci metteva ad aprire un buco per respirare, una volta l’hanno sotterrato, per lo stesso motivo… l’hanno trovato impiccato… e io sono fuggito… sono tornato a casa ed è successo quello che sai… invece Masaki…lui non aveva una casa a cui tornare. La cosa strana è che non stavano assolutamente controllando le esplosioni… fino ad un anno fa, Masaki non sapeva di poter far esplodere le cose… dev’essere stato terribile… >>

Kazunari si morse le labbra e riprese a leggere. Avevano provato a vedere cosa potesse assorbire Masaki, avevano provato ad attaccarlo in vari modi, con vari tipi di poteri, più o meno distruttivi. Finché, un anno prima, non l’avevano attaccato in otto. Masaki li aveva fatti esplodere, insieme all’istituto, alla cittadina, e alle case sparse in un raggio di sei chilometri attorno alla cittadina. Erano morte seimila persone. Kazunari si portò le mani alla bocca, sentendo la nausea.

Poi alzò lo sguardo su Satoshi

<< Non può essere…>> mormorò

<< E’ stato un incidente. Un incidente che si sono tirati addosso… ma pur sempre un incidente. Masa non voleva ammazzare proprio nessuno… quando è arrivato qui…>> Satoshi sospirò, scuotendo la testa

<< Sembrava un fantasma… nessuno aveva il coraggio di avvicinarglisi… lui è rimasto chiuso in camera per una settimana… credo per essere sicuro di controllare il blocco… è stato lui ad avvicinarsi a noi per primo… e, beh, lo conosci. E’ impossibile non cedere con lui… e tu sei un esempio lampante, sei crollato su tutta la linea…>>

Kazunari sorrise a quell’affermazione. Poi tornò serio

<< Prima… Nagase sensei l’ha bloccato… e Ma-chan era così debole, dopo… e triste per quello che era successo… ma io sono fuggito a quel modo… devo… devo andare da lui…>>

Satoshi annuì. Riprese il fascicolo e lo rimise nello schedario, infilandoci anche un braccio. Kazunari lo guardò ammirato, poi si riscosse e corse fuori, fino alla camera di Masaki. Solo quando si fermò nel corridoio buio si rese conto di che ore fossero. Bussò piano alla porta, aspettandosi di non ricevere risposta. Invece la maniglia si mosse. Tomoya lo guardò, aprendo lentamente la porta. Alla luce fioca della stanza, sembrava esausto, e debole, come se dovesse crollare a terra da un momento all’altro

<< Nagase sensei… che succede?>> chiese Kazunari. L’uomo si scostò, in silenzio, per farlo entrare. Kazunari chinò leggermente la testa e mosse qualche passo, mentre Tomoya gli chiudeva la porta alle spalle, e si guardò intorno

gnr: angst, g: arashi, r: nc-17, g: akanishi jin, g: takky&tsubasa, ff: esp

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