Eseguo gli ordini!

Sep 13, 2009 09:32


muuahhahhahahahahaha!!!!!! *testa all'indietro, mani sui fianchi, sguardo da pazza mentre ride*

TITOLO: Esp
AUORE: Jinny
GENERE: Direi ...venato di angst (con brio, ovviamente), malinconico, con una spruzzata di polpettone scolastico e di action qui e li ...
FANDOM: Principalmente Arashi, ma non ci sono solo loro (muhahahahaha)
PAIRINGS: adesso non ve li dico, ciccaaa
RATINGS: Ma facciamo pg-17
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene. E la cosa mi porterà al suicidio, un giorno (ma non oggi)
NOTE: Nata dalla solita sclerata notturna per cercare di addormentarmi ...
THANKS: a Vampiretta e Harin che, come sempre, si sono sorbite tuuuutto il malloppo. A Vampiretta perchè c'è una sua frase XD A Harin perchè ... credo lo si scoprirà, muhahahahaha (io inizio a postare, mod, fai un paio di calcoli ... si, insomma, hai tempo XDDDD)
GIA' POSTATE: Prologo  1


Le lezioni raccoglievano allievi di tutti i gruppi. Non erano considerate pericolose, in quanto gli insegnanti erano tutti in grado di tenere sotto controllo, alla meno peggio, gli allievi in caso d’emergenza. Inoltre, dopo solo due ore, Kazunari si rese conto che non avrebbe avuto il minimo bisogno di studiare. Ricordò quello che gli aveva raccontato suo padre, qualche giorno prima, sulla scuola: tutti gli insegnanti erano scelti tra persone in grado di far ricordare tutto quello che dicevano. E così era… il suo sguardo venne catturato da un ragazzo, che rimaneva un po’ in disparte. Fece per avvicinarglisi, come attirato dal suo sguardo profondo, perso chissà dove in pensieri di chissà quale entità o natura… perché una persona con un viso simile, stava sicuramente pensando a qualcosa di molto profondo… il ragazzo scoppiò a ridere e si girò a guardarlo

<< Ti ringrazio dei complimenti, ma… stavo solo leggendo i tuoi pensieri… Ninomiya, vero? Io sono Matsumoto Jun… credo saremo nello stesso gruppo di esercitazioni…>> disse, tendendogli la mano. Kazunari strinse la mano del ragazzo. Aveva le dita magre, lunghe, dava l’idea di saper fare tutto, con quelle mani… il ragazzo arrossì

<< Scusa, stavo leggendo di nuovo… >> disse, con aria colpevole. Kazunari sorrise

<< Tranquillo…>> disse, e fu sicuro di essere sotto ipnosi

<< Ah, no… sempre colpa mia… sono entrato in contatto…>> Kazunari, in quel momento, sentì come una barriera che si chiudeva, poi il mondo tornò normale

<< Piacere, mi chiamo Matsumoto Jun.>> disse Jun, di nuovo

<< Ninomiya Kazunari… dicevi di essere nei molto pericolosi? Io ho il fuoco, tu?>>

<< Elettricità…>> disse Jun << E leggo nel pensiero… tu quale altro potere hai oltre al fuoco? Quasi tutti hanno un doppio…>>

Kazunari si strinse nelle spalle ed allargò le braccia

<< Nulla… solo fuoco…>> disse. Jun si accigliò. Poi sorrise

<< Probabilmente non l’hai ancora scoperto… se sei nei molto pericolosi, vuol dire che tutti due i tuoi genitori hanno poteri, sennò… sennò avresti qualcosa di innocuo o comunque molto debole… e se tutti due hanno poteri, prima o poi si risveglierà anche l’altro potere. Almeno, di solito è così… non guardarmi così, non so nemmeno io perché stia parlando così tanto… di solito non lo faccio… solo che… qui in classe nessuno parla mai con me…>> disse Jun. Kazunari gli sorrise. Si girò verso una terrorizzata ragazza e le chiese se potevano scambiarsi di posto. Lei sorrise, grata, e scomparve alla vista.

<< Devi fare davvero paura…>> disse Kazunari a Jun, che si limitò a stringersi nelle spalle. Le ultime lezioni prima di pranzo, e poi Jun lo guidò alla mensa. Si diresse verso un tavolo dove c’erano altri tre ragazzi, tra cui Kazunari riconobbe Masaki, che li salutava sbracciandosi

<< Ma è sempre così?>> chiese Kazunari. Jun annuì, con aria stanca

<< La sua allegria è antiatomica…>> disse. Kazunari rise della battuta, e Jun sorrise. Si avvicinarono e si sedettero

<< Jun-Jun! Allora sei in classe con Nino kun!>> disse Masaki, come se fosse la cosa più bella del mondo.

<< Gli hai già affibbiato un nomignolo. Aiba chan? Perdonalo… ha la capacità di ragionamento di un bambino di cinque anni…>> disse un ragazzo dall’aspetto serio, seduto accanto a Masaki. Kazunari gli sorrise

<< Ah, si, scusa… sono Sakurai Sho>>

<< Ninomiya Kazunari.>> si presentò Kazunari

<< Io sono Ohno Satoshi.>> si presentò il terzo ragazzo seduto. Kazunari gli strinse la mano e lo osservò, notando immediatamente del colore sotto un’unghia.

<< Ah, si, Ohno kun dipinge…>> disse Jun

<< Matsumoto kun, non è educato leggere i pensieri altrui in continuazione!>> disse Sho. Jun abbassò il viso, con espressione ferita. Kazunari si girò un attimo a guardarlo, chiedendosi se solo lui si fosse accorto di quell’espressione. Ma, in quel momento, Masaki tirò una gomitata a Sho, facendolo sbrodolare con il ramen, cosa che provocò l’ilarità di tutti, tranne di Sho, che si pulì alla meno peggio borbottando contro Masaki

<< Ma dai, Sho chan! Non essere sempre così rigido!>> disse Masaki, aiutandolo a pulirsi

<< Non è questione di essere rigidi. Ho l’impressione di essere l’unico sano qui dentro, tutto qui.>> borbottò Sho, leggermente esasperato. Masaki roteò gli occhi e sbuffò

<< In effetti sei un po’ rigirino, Sakurai kun…>> fece notare Satoshi, per poi tornare nel suo proprio mondo. Kazunari sorrise

<< O-chan! Hai detto una cosa che c’entrava con il contesto!>> esultò Masaki, facendo ridere Jun e Kazunari

<< Datti una calmata!>> supplicò Sho

<< A me non da fastidio.>> protestò Jun

<< Nemmeno a me.>> disse Satoshi

<< Neanche a me. Arrenditi Sakurai, sei in minoranza!>> disse Kazunari. Sho sbuffò e si alzò, seguito da un piccolo coro di protesta mentre si allontanava. Jun iniziò a torturare il cibo nel suo piatto, mentre Satoshi sbuffava

<< Ma che fatica… se continuate così mi fate deprimere!>> protestò Masaki, mettendo il broncio

<< Ma come! Ho appena detto a Ninomiya kun, qui, che la tua allegria è antiatomica e tu metti il broncio?>> disse Jun. Masaki guardò Jun

<< Ma Sho continua a trattarti male e…>>

<< Sakurai tratta male tutti, anche te…>> disse Jun

<< Ma tu ci rimani sempre male, e mi fa arrabbiare, ecco… >> disse Masaki, ed abbassò il viso

<< Masa, è lo stesso. Davvero. Non ti abbattere. Non è che dobbiamo andare tutti d’accordo per forza solo perché facciamo le esercitazioni insieme… non è nemmeno necessario che tieni il posto a tutti… forse Sho ha ragione, dovresti darti una calmata…>>

Masaki guardò Jun, poi si girò verso Satoshi, in cerca di appoggio, ma Satoshi era perso nel proprio mondo. Masaki inspirò e si alzò, in silenzio, tenendo il viso basso

<< Mi avvio verso l’aula di esercitazioni, ok?>> mormorò, e si allontanò. Jun sospirò

<< Forse hai esagerato, Jun kun…>> disse Satoshi. Jun si mordicchiò un labbro. Kazunari li salutò e si alzò a sua volta, seguendo Masaki. Riuscì a fermarlo nel corridoio, prendendolo per un braccio. Masaki si girò a guardarlo. Aveva il viso triste

<< Ehm… senpai… io… se mi tieni il posto, io sono contento…>> disse. Masaki sorrise

<< Grazie, Nino chan…>> disse in tono dolce. Poi si stiracchiò

<< Ok, ti porto io all’aula di esercitazioni. Sho sarà già la… >>

E così Kazunari arrivò nell’aula di esercitazioni. Sho era già dentro, seduto su un banco, dondolava lentamente le gambe. Si girò, sentendo la porta che scorreva.

<< Devi smetterla di trattare male Jun. Te l’ho già detto.>> disse Masaki, entrando. Alcuni oggetti nelle vicinanze di Sho, scomparvero, disintegrati. Compreso il banco. Sho ora era in piedi al centro di un cerchio di nulla. Il pavimento doveva essere, come le pareti della scuola, di qualcosa che assorbiva i poteri, perché non c’era nemmeno una scalfittura. Masaki prese Kazunari per un braccio e gli si mise davanti

<< Sho, io assorbo… come le pareti e tutta la struttura, ma Nino no…>>

Il cerchio si allargò.

<< Tu tratti male Jun, lui si innervosisce, e poi tratta male me. E di solito prima anche tu mi tratti male. Ti sembra giusto? Ok, sono rumoroso, continuo a parlare e tutto, ma stai un po’ esagerando, mi pare…>>

Kazunari poté sentire chiaramente Sho che ritirava il potere.

<< Non affezionarti troppo, Aiba. Da quello che ho letto, non ti conviene poi molto…>> disse Sho, nell’esatto istante in cui entravano Jun e Satoshi. Kazunari vide dei libri alzarsi e spostarsi all’improvviso, per poi piovere su Sho, che alzò le braccia per proteggersi la testa

<< Masa, ti stavo difendendo, non mi bloccare!>> protestò Satoshi

<< Non usateli così… non per colpirvi tra di voi…>> mormorò Masaki, ed uscì dall’aula. Kazunari sentì una voce chiamare Masaki, poi vide apparire un uomo alto nell’aula, chiudendosi con forza la porta alle spalle

<< Chi l’ha fatto arrabbiare?>> chiese, senza nemmeno salutare. Sho alzò la mano, con aria colpevole, e lo stesso fece Satoshi. Dopo poco, anche Jun alzò la mano, sbuffando leggermente. L’uomo alzò un sopracciglio, con aria severa. Poi si rilassò

<< Per fortuna gli passa in fretta. E per fortuna sa usare molto bene il blocco… Oh, nuovo arrivato! Buongiorno, io sono Nagase Tomoya, e sono qui per insegnarvi a controllare i poteri… tu devi essere Ninomiya, giusto?>>

Kazunari annuì, preso leggermente in contropiede. L’uomo rise

<< Scusa. Tu hai il fuoco, vero? Come tua madre… mio fratello maggiore era un suo kohai, e sono cresciuto sentendo parlare di lei e di tuo padre come delle leggende… lei il fuoco, lui l’elettricità… non oso immaginare come sia quando litigano…>>

Kazunari ricordò la prima casa dove avevano vissuto, distrutta in pochi minuti per un litigio, e rabbrividì leggermente

<< In effetti fanno paura. Ma di solito mamma vince. Asciuga completamente l’aria, e papà non ha umidità che conduca l’elettricità…>> disse

<< Provaci, prova anche solo a pensare di provarci Ninomiya, e ti ammazzo nel sonno. E sai che se provi a pensarci, lo vedo.>> disse Jun, in tono minaccioso. Kazunari si girò a guardare Jun, che gli sorrise con l’aria più innocente del mondo

<< Hime ha già preso abbastanza confidenza da far vedere il suo vero io…>> borbottò Satoshi, strappando un sorriso a Kazunari ed una piccola scarica elettrica a Jun. Scarica che però venne bloccata da una barriera invisibile

<< Grazie Sho chan…>> disse Satoshi. Sho chinò leggermente la testa

<< Piantatela, per favore.>> disse Nagase. Poi iniziò a parlare dell’importanza di controllare i poteri, a beneficio esclusivo di Kazunari, visto che gli altri sembravano aver sentito il discorso migliaia di volte. Dopodiché iniziarono le esercitazioni vere e proprie. Dopo aver dato fuoco a tre banchi, Kazunari si sedette in un angolo, tremando. Odiava essere così. Ma se avesse provato ancora, avrebbe ricominciato a vedere la scena… si prese il viso tra le mani, cercando di scacciare i ricordi, ma l’odore di bruciato era troppo forte… sentì una mano sulla spalla ed alzò il viso

<< Tranquillo. Un minimo di controllo l’hai già. C’è gente che ci lavora per degli anni senza arrivare nemmeno a questo, tu sei qui da un giorno. Non piangere, dai…>> disse Tomoya. Kazunari si asciugò gli occhi, con un gesto stizzito della mano

<< Ma… l’odore di bruciato…>> mormorò, rinunciando a fermare le lacrime. Tomoya annuì

<< Con gli odori avete problemi tutti… stranamente, più dei rumori o delle immagini, gli odori risvegliano sensazioni e ricordi. E’ normale… Adesso prenditi un attimo per calmarti. Matsumoto, portalo in camera sua. Magari cerca Aiba e mandalo nel mio ufficio. Per oggi abbiamo finito. Ohno, ci sei quasi. Devi solo imparare a dosare la velocità. E a difenderti. So che puoi farlo…>>

Satoshi si morse un labbro

<< Devi solo concentrarti…>> disse Nagase, sorridendo. Satoshi annuì e l’insegnante uscì. Erano passate quattro ore, notò Kazunari. Jun gli passò un braccio attorno alle spalle e lo condusse fuori

<< Non ho voglia di andare in camera…>> disse Kazunari

<< Andiamo a cercare Aiba, allora?>> propose Satoshi, prendendogli la mano.

<< Aspettiamo un attimo. Diamogli il tempi di riprendersi.>> disse Sho, in tono inaspettatamente dolce. Strinse Kazunari in un abbraccio

<< E’ entrato in modalità fratello maggiore…>> disse Satoshi. Kazunari pianse, aggrappato a Sho, poi, pian piano, si calmò

<< Ok, andiamo a cercare Aiba chan.>> disse, risoluto

<< Oh, sarà davvero contento di sentirsi chiamare così… potrebbe perdonarci in blocco per molto meno…>> disse Satoshi. Sho e Jun ridacchiarono

<< Io so dove potrebbe essere.>> disse Sho. Così si avviarono verso la terrazza.

gnr: angst, g: arashi, r: nc-17, g: akanishi jin, g: takky&tsubasa, ff: esp

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