Oddio o_o ci ho messo un sacco per finire questa parte °O° è stata peggio di un parto, davvero XDD spero che almeno sia venuta carina anche se è semplicemente una scena di sesso XD.
Titolo: Be Only Mine
Fandom: Kis-My-Ft2
Genere: AU, Generale?XD
Raiting: Nc-17
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke, Nikaido Takashi x Senga Kento (qualche accenno qua e là.)
Desclaimer: Non sono miei ecc. ecc.
Note:
Ch1,
Ch2,
Ch3,
Ch4,
Ch5,
Ch6 “Hi-Hiro-chan, stai dormendo?”
“Uhm…”
Teoricamente si, anche se il tenere il corpo del più piccolo tra le braccia lo aveva distratto.
Ricordava di essersi addormentato molto dopo di Taisuke, che appena toccato il materasso era crollato, nel frattempo lo aveva osservato dormire, aveva studiato i segni presenti nel suo volto e nel collo, poi aveva deciso di stringerlo a sé perché aveva cominciato a mugolare il nome del più grande.
Stava per ricadere nel sonno quando un peso si posò sul suo corpo; era Fujigaya?
“Non dormire Hiro”
Glielo aveva sussurrato ad un orecchio provocandogli un lungo brivido freddo alla schiena, anche volendo, con l’altro sopra di sé sarebbe stato difficile tornare a dormire.
“Che c’è Taisuke?”
“V-voglio che ti prendi cura di me”
“E-eh?”
Avvertendo una carezza leggera al suo addome, voltò lo sguardo verso destra vedendo il coinquilino…completamente addormentato.
Aveva sognato tutto? Eppure sembrava così reale.
“Hiromii…”
Buttando lo sguardo al viso del più piccolo, lo vide strusciare una guancia sul suo petto nudo, qualcosa di vero nel suo sogno c’era allora.
Hiromitsu non sapeva con precisione come fossero finiti abbracciati, magari era successo come nel suo sogno, si, magari l’Escort aveva mugolato il suo nome e lui lo aveva stretto a sé.
Continuò a guardarlo dormire, forse per secondi, forse per minuti, studiò ogni dettaglio del suo viso memorizzandone i lineamenti, era come aveva sempre sognato, vero?
Risvegliarsi con il più piccolo accanto a sé, vederlo dormire in tranquillità e non doversi staccare da lui per un imminente lavoro.
“Non so più che fare con te…”
Sentendolo avvicinarsi ancora di più a sé, Hiromitsu sospirò sconsolato.
Taisuke era davvero bello mentre dormiva.
Con quel pensiero nella mente, il più grande non ci mise molto a rilassarsi, era ancora notte fonda, poteva tentare di dormire un altro paio di ore prima di alzarsi per andare a lavoro, in più non gli sarebbe ricapitata l’occasione di dormire con Taisuke tra le braccia, era meglio approfittarsene.
“Tai-chan…”
Non sapeva bene da quanto quel torpore e senso di benessere lo avesse colpito, sapeva solamente che il proprio corpo sembrava rilassato, un po’ appesantito forse.
Dato che stava così in pace col mondo in quel momento, continuò a tenere gli occhi chiusi tentando di non lasciar andare via quel calore che lentamente stava svanendo, segno di un imminente risveglio.
Sarebbe riuscito a ricadere tra le braccia di Morfeo se qualcosa di umido non avesse iniziato a passare sul suo collo.
“U-uhm”
Dei piccoli gemiti stavano lasciando le sue labbra, quella cosa che sentiva addosso pareva una lingua, lo aveva capito perché sentiva la pelle venire leccata in maniera sensuale. Kitayama credeva di stare sognando, poco prima aveva sognato Fujigaya tentare un approccio, no? Magari quello che credeva di vivere era il continuo di poco fa.
“Hiro-chan~ non è divertente se non collabori”
Quel tono di voce provocante e sexy gli era arrivato dritto nell’orecchio, era impossibile che stesse immaginando tutto, quel brivido lungo la schiena che sentiva era fin troppo reale.
Aprì gli occhi accorgendosi che il peso che avvertiva era quello del corpo di Taisuke; si era portato completamente sopra di lui bloccandogli le braccia sopra la testa.
“T-Taisuke, che stai facendo?”
“Voglio che ti prendi cura di me…come hai sempre fatto~”
Era un incubo, vero?
Le labbra del più piccolo si stavano avvicinando alle sue, Hiromitsu poteva vedere i suoi occhi grandi farsi più vicini, fino a quando non li vide chiudersi mentre le loro bocche si incollavano l’una all’altra. Quel contatto seppur semplice, fece annebbiare la mente del più grande.
Non dovrebbe succedere.
Era quello che la sua mente gli stava dicendo, ma il suo corpo andava per conto proprio, così come il suo cuore, più sentiva la lingua di Fujigaya contro la propria, più voleva “prendersi cura di lui”. Era qualcosa che andava oltre la volontà di Kitayama.
Ma fare sesso con lui non ti rende migliore dei suoi clienti.
Perché alla fine si approfittava di lui, lo avrebbe preso in un momento di debolezza e non sarebbe stato giusto.
Con l’idea di essere come il bastardo che aveva picchiato l’altro, Hiromitsu lasciò uscire la lingua dalla bocca di Taisuke.
Doveva resistere alla visione della saliva che scivolava sul mento dell’amico, doveva ignorare l’impulso che riceveva vedendo quel volto paffuto completamente rosso.
“Non possiamo Fujigaya.”
“Mi chiami per cognome adesso?”
Era l’unico modo che aveva trovato per tentare di avere una certa distanza, anche se con la vicinanza dei loro corpi era abbastanza un paradosso.
L’altro non sembrava volerlo stare a sentire, si era riportato al suo volto tentando di baciarlo di nuovo.
“Dico sul serio.”
“Cosa c’è, non ti piaccio? Le altre volte non sembrava”
“Non voglio che mi usi per stare meglio o per avere la sensazione di un tocco gentile su di te. Non sono la tua puttana Taisuke”
Non gli aveva detto di amarlo, ma almeno adesso sapeva come si sentiva, cosa provava a stare con lui in quei momenti.
“Ti senti usato da me?”
“Si.”
Negli occhi del più piccolo non c’era rabbia, vedeva della tristezza, ma non sapeva se fosse per quello che gli aveva detto o se per quello che gli era successo.
Le mani che bloccavano le braccia di Hiro salirono dai polsi ai palmi delle mani, le loro dita si incrociarono ed il più grande deglutì dalla sorpresa.
“T-tutte le volte venivo da te perché..perchè sei l’unico che mi fa sentire bene, l’unico a cui piaccio come persona. Sai, i tuoi gesti gentili mi fanno dimenticare tutto lo schifo che devo subire, le tue parole dolci mi fanno sentire speciale.”
Fujigaya si fermò un attimo continuando a fissarlo negli occhi, aveva pure portato una mano di Kitayama alla propria guancia per guidarla in basso, verso il collo segnato dai lividi.
“Io…io mi sono innamorato di te”
“Sono innamorato già di un’altra persona.”
Era..era lui quella persona?
Era lui quello a cui si riferiva?
Tutto quel tempo e non si era accorto di nulla, eppure credeva di conoscere Fujigaya come un libro aperto, credeva di capire al volo il significato delle sue azioni.
Nell’incredulità del momento, aveva fatto scivolare le dita lungo il collo dell’Escort, stava sfiorando delicatamente i segni presenti, sperando di vederli sparire a quel modo.
“Quando sono con un cliente, ci sei tu nella mia mente.
Sogno di farmi toccare da te, di sentire le tue labbra che divorano le mie. Provo ad immaginarti dentro di me, ma rimane tutto nella mia testa, le sensazioni che stare con te mi provoca..nessuno riesce a fare lo stesso, solo tu.”
Se l’ultima parte di discorso non fosse stata dolce, Hiromitsu sarebbe morto per aver sentito l’altro parlare a quel modo.
“Non mi sono mai sentito così vivo~”
“Lo dici a tutti i clienti?”
“No.”
Quella era stata una domanda idiota, ma Hiro ci aveva pensato seriamente.
“Dì qualcosa, ti prego”
A dire la verità, il più grande non aveva la minima idea di cosa rispondergli, dirgli che lo amava a sua volta dopo che lo aveva detto lui, gli pareva un contentino.
Poteva vederlo mordersi il labbro inferiore mentre spostava lo sguardo verso un angolo della camera, probabilmente stava per piangere a causa di tutto quel silenzio.
Kitayama riportò le mani sulle sue guance e dopo chiuse le loro bocche assieme, Taisuke si lasciò andare su di lui passando entrambe le mani tra i suoi capelli.
Sentiva il suo corpo premere contro il proprio e non potè fare a meno di desiderare un contatto maggiore, abbassò una mano verso la schiena dell’altro, spingendolo delicatamente contro di sé; quel contatto petto su petto gli stava facendo perdere la cognizione della realtà, per Hiromitsu c’erano solo lui e Fujigaya.
“H-Hiro…”
La sua voce era piena di desiderio, così come le sue pupille e, scommetteva, anche il suo intero corpo, una delle cose che preferiva dell’Escort era la facilità con la quale riusciva a comunicare uno stato d’animo, quando era arrabbiato era arrabbiato sul serio, quando era felice lo era al massimo, pure per quel piccolo dettaglio si era innamorato di lui.
Ribaltando le loro posizioni, Hiromitsu riprese a baciarlo facendo scendere le mani lungo le spalle del compagno, afferrò i suoi polsi per portare le braccia sopra alla sua testa, esattamente come aveva fatto Taisuke nel tentare di svegliarlo.
Lo sguardo del più giovane stava studiando i suoi movimenti, aspettando una nuova azione, probabilmente un semplice bacio. C’era una cosa che Kitayama si era sempre chiesto e, anche se non era il momento migliore, doveva togliersi quel dubbio.
“Lasci che i clienti ti bacino?”
Nel fargli quella domanda aveva iniziato ad accarezzargli il petto, stava stuzzicandogli i capezzoli e notò dei piccoli brividi formarsi nella sua pelle.
“N-no, solo con te.”
“Perchè?”
E succhiò la pelle del suo collo attaccandoci poi un morso. Di solito Taisuke odiava quando gli lasciava dei segni, diceva che qualche cliente poteva pagarlo di meno per una cosa del genere, ma quel giorno non stava protestando né provava a fermarlo, anzi, aveva addirittura esposto ancora di più il collo, inclinando la testa.
“Perché Tai-chan?”
“P-perché voglio solo la bocca di Hiro, v-voglio solo te”
Doveva lasciare il suo lavoro allora, perché Hiro non era tanto sicuro di poterlo sopportare ancora.
Stava cominciando ad abituarsi all’idea di avere l’altro tutto per sé, da come parlava il compagno, sembrava volersi dedicare soltanto a lui, poi magari era l’enfasi del momento che gli faceva dire e fare certe cose.
Taisuke poteva essere il ragazzo giusto per lui, dovevano solo iniziare ad avere una storia.
Scivolando con le labbra verso il basso, Kitayama cominciò a baciare il petto del più piccolo, leccava e baciava ogni centimetro di pelle, assaggiandone il sapore: era dolce.
Le mani di Fujigaya gli stavano accarezzando la schiena fino a quando non si infilarono sotto i suoi boxer; nessuno dei due si era preoccupato di coprirsi più del necessario, in fondo stavano andando a dormire.
“T-Taisuke..”
L’Escort aveva spinto Hiro verso di sé, facendo sfiorare le loro erezioni ormai evidenti. A dire il vero stava iniziando a fargli male avere ancora un indumento addosso, tutto quello strusciare di mani e lingue, lo aveva eccitato fin troppo.
“Hai un bel corpo”
“G-grazie, anche il tuo non è male~”
Fujigaya era arrossito quella volta, anche nel rispondere a quel complimento.
Quel giorno non credeva di poter rivedere quel corpo ogni volta che voleva.
“A cosa stai pensando?”
“A quanto sei bello Taipi”
Lo vide arrossire immediatamente e sorrise, Kitayama adorava metterlo in imbarazzo a quel modo.
Come per prendersi una sorta di vendetta, Taisuke infilò le mani ancora di più dentro i boxer di Hiromitsu, toccandogli il sedere.
Il più grande si sentiva andare a fuoco dove l’altro lo stava toccando, voleva di più ma non poteva di certo dirgli:”Ohi, toccami meglio!”, lo avrebbe spaventato a morte.
“Hiro-chan~”
Ogni cosa che diceva lo eccitava, c’era sempre qualcosa che gli provocava quella sensazione.
Chiudendo le loro labbra assieme, Hiromitsu cominciò ad esplorare il ragazzo sotto di sé, gli sfiorò il collo leggermente, passò un dito lungo la sua clavicola per poi stuzzicare con entrambe le mani i suoi capezzoli.
La sua azione fece inarcare la schiena dell’altro e lui ne approfittò per riportare le labbra al suo collo, stava succhiando sulla vena, poteva sentirla pulsare contro la sua bocca.
“Hiro, n-non…”
Probabilmente voleva dirgli di non lasciargli altri segni, tra i lividi ed i succhiotti che gli stava lasciando, Taisuke si sarebbe dovuto mettere una sciarpa almeno per un mese.
Lasciandogli andare il collo, riposò la sua schiena contro il materasso, il più piccolo era stranamente passivo quella sera, ad essere sincero c’erano state altre volte come quella, forse il vero Fujigaya era così?
Hiro stava iniziando a pensare che forse non volesse fare sesso con lui.
“Perché ti sei fermato?”
“Lo vuoi davvero Taipi?”
“Tu no?”
“Non pensare a me, voglio sapere cosa vuoi tu..”
Perché si sarebbe fermato se l’altro avesse cambiato idea, non voleva forzarlo a stare con lui, Hiromitsu sapeva controllare gli ormoni..magari sarebbe andato in bagno per darsi una mano e poi farsi una doccia fredda, ma si sarebbe controllato.
Fujigaya afferrò i suoi polsi posando le mani sul proprio petto, continuava a guardare Kitayama con un’aria cosi fiera, come se volesse dirgli che stava bene e che lo voleva.
Che voleva averlo dentro di sé.
Che voleva sentirsi amato da lui.
Che voleva sentirsi vivo.
“Stare con Hiro mi rende felice”
“Taisuke..”
“Mi dispiace non essere attivo come al solito, ma in quei casi il lavoro mi condizionava. Volevo tanto legarti a me che ho pensato di trattarti come un cliente, come la prima volta che ci siamo visti. Ma tu mi piaci davvero Hiro e..e adesso mi blocco”
In fondo l’Escort era timido, per quello piaceva tanto ai clienti, anche se certe volte doveva atteggiarsi a quello disinibito.
“Mi piace questo lato di Tai-chan~”
E non si sarebbe preoccupato più della sua non voglia, adesso che sapeva cosa comportasse quell’atteggiamento passivo, era molto più tranquillo, aveva pensato pure di aver perso il suo stato di stallone!
Piegandosi nuovamente sul più piccolo, Hiromitsu gli sussurrò un “Ti amo” a fior di labbra, quando l’altro si era confessato, lui non aveva detto nulla in cambio.
“D-davvero?”
“Si, fin da quando ti ho chiesto di vivere con me”
“Com’è potuto succedere, eh? Uno come te…con uno come me”
Hiro scosse la testa per negare l’affermazione di Taisuke, possibile che non si accorgesse di quanto fosse meraviglioso?
“Sei la persona più dolce che conosco, Tai-chan, ogni cosa di te vale la pena essere conosciuta.”
“Quanto sei carino Hiromii~”
L’Escort aveva preso a sfregare le labbra contro le sue, senza mai posarcele del tutto, lo stava stuzzicando, eh? Come se poi Kitayama non sapesse prendersi la propria rivincita in qualunque momento! Quel ragazzino doveva stare attento~
Afferrò la sua lingua tra le labbra, dopo che Fujigaya l’aveva passata sulla sua bocca, e la succhiò leggermente, facendo muovere l’altro ragazzo contro di sé.
Sentiva le sue mani abbassargli i boxer e, quando la propria erezione vide la libertà, avvertì il tocco dell’amico avvolgere il suo membro.
“T-Taipi…”
“Sei troppo lento Hiro~”
Era un modo carino per dirgli di velocizzare le cose?
Peccato che il più grande avesse intenzione di prendere il tutto con calma e non solo, doveva ripagare Taisuke dello scherzetto di lingua di poco prima: così prese la mano che stava tra le sue gambe e la allontanò. Era dura non farsi toccare da lui ma doveva farlo.
“Cattivo~”
Era divertente vedere il più piccolo comportarsi a quel modo, era peggio di un bambino se proprio doveva essere sincero, in quei momenti i ricordi della loro prima notte insieme riaffioravano.
Passando una mano sul suo petto, Hiromitsu sorrise vedendo Taisuke inarcarsi, lui continuava a passare le dita sul suo corpo, dal collo all’addome, poi si soffermò al suo ombelico per prendere a giocare col piercing lì presente. Si era sempre chiesto quando se lo fosse fatto, delle volte credeva di avere curiosità malsane.
“Hi-Hiromii”
“Vuoi altro?”
Lo vide annuire con il viso completamente rosso, gli piaceva vedere Fujigaya a quel modo, era come se permettesse soltanto a Kitayama di scoprire il suo lato timido, poteva considerarlo come qualcosa di speciale, no?
Il più grande prese tra le mani l’elastico dei boxer mentre coi denti mordicchiava il suo labbro inferiore, i gemiti che lasciavano la bocca dell’Escort gli inebriavano la mente, tanto da non fargli pensare altro.
Lasciò libere quelle labbra succulente e si abbassò sul suo collo succhiandone la pelle, nonostante il più piccolo volesse decisamente di più, Hiro continuava soltanto a stuzzicarlo.
“Hiro, ti prego…”
La sua impazienza era evidente, il fatto che si stesse muovendo contro di lui sfregando la propria erezione contro quella di Kitayama, a quel modo poteva ricevere un po’ di liberazione dalla frustrazione che sentiva.
Avvertire l’eccitazione del compagno strusciare contro il suo addome provocò l’ennesimo brivido lungo la schiena di Kitayama, stava rendendosi conto di non poter continuare a stuzzicare l’altro a quel modo, per il semplice fatto che prima o poi sarebbe scoppiato a sua volta.
Sfilò i boxer dalle gambe lunghe di Taisuke, nel farlo gliele aveva accarezzate leggermente non disdegnando l’interno coscia. Aveva toccato quelle stesse gambe un sacco di volte, innumerevoli per il suo cervello, ma non si era mai sentito trasportato come in quel momento.
Sapere dei sentimenti del più piccolo, in un certo senso, lo aveva tranquillizzato, ecco perché se l’era presa comoda fino a quell’istante, ignorando il fatto che il proprio corpo stesse raggiungendo il suo limite.
“Taisuke.”
La sua voce era uscita più seria del previsto, tanto che l’Escort aveva preso a guardarlo con aria preoccupata.
“Volevo solo pronunciare il tuo nome”
Taisuke gli sorrise prima di chiudere le loro bocche di nuovo insieme; ogni bacio che si scambiavano si imprimeva nella mente di Hiro, era come se qualcuno lo stesse marchiando usando quelle labbra dal sapore dolce. Era una bella sensazione.
Una mano di Fujigaya lo distolse dai pensieri profondi nella sua testa ed iniziò a mugolare piano; l’altro aveva preso a toccarlo all’improvviso senza dargli il tempo di capire bene cosa stesse accadendo, adesso che se n’era accorto, il proprio corpo aveva iniziato a muoversi contro quella stretta in maniera del tutto naturale.
“Ti voglio Hiro.”
Glielo aveva detto allontanandosi dal suo volto e quello era bastato per accendere ancora di più la voglia che Kitayama provava.
Allungò una mano verso il cassetto del comodino vicino e ci frugò dentro, alla ricerca di qualcosa, quando afferrò una piccola bottiglia richiuse tutto dando un bacio veloce a Taisuke, sulla fronte.
L’impazienza di unirsi nuovamente a lui si stava facendo strada dentro al più grande, sentiva il proprio cuore battere fino alle orecchie, come se lo stesse sentendo direttamente, le sue mani stavano tremando nel tentativo di rovesciare il liquido nella mano.
“Sembri quasi un vergine~”
“Lo trovi divertente, eh?”
“Un po’ a dire il vero~”
Mugugnando uno “tsk”, Hiro resistette alla voglia di ricoprire il volto di Taisuke con il lubrificante che ancora teneva in mano, se il più piccolo se lo fosse trovato per tutta la faccia, di sicuro avrebbe smesso di ridere come un deficiente in un momento del genere.
Infilò delicatamente il primo dito all’interno del corpo del compagno, vedendolo mordersi il labbro per il dolore, come ogni volta gli stava dicendo che il dolore se ne sarebbe andato presto, gli diceva di provare a rilassarsi e poi prese a baciarlo di nuovo, fu un lungo ed inteso bacio che portò entrambi lontano da tutto e da tutti. Era così che Kitayama aveva sempre pensato all’amore, almeno quando gli era capitato di rifletterci seriamente, con Fujigaya sarebbe stato così per tutto il resto della loro vita? Perché lui non aveva nessuna intenzione di lasciare andare via tanto facilmente la fiamma che riusciva ad accendere ogni cosa dentro di sé.
“Uh-uhm, Hi-Hiro…”
L’Escort aveva cominciato a muoversi contro le sue dita, che nel frattempo erano diventate tre, e Hiro prese a succhiare il suo collo lasciando ancora più segni, nell’enfasi del momento aveva procurato un piccolo sgraffio in quel punto e con la lingua leccò via il sangue che stava cominciando ad uscire.
“S-sei diventato un vampiro adesso?”
Gli sembrava strano che Taisuke non parlasse nonostante quello che stavano facendo, sarebbe stato preoccupante, decisamente.
Mormorandogli di stare zitto, il più grande tirò fuori le dita dal corpo dell’altro ed afferrò di nuovo il lubrificante che aveva lasciato sul letto, poco distante da dove stava sdraiato il compagno.
Circondando le mani di Fujigaya con le proprie, entrò dentro di lui con un movimento unico e, come sempre, quel senso di calore che sentiva quando stava con lui lo colpì. Era una sensazione familiare, qualcosa che lo faceva stare terribilmente bene, tanto che non avrebbe mai voluto staccarsi da quella fonte di calore.
“T-ti amo Hiro..!”
Glielo disse tra le lacrime che il piacere delle sue spinte gli stava procurando e Hiromitsu strinse ancora di più le mani che teneva strette da quando avevano iniziato ad unire i loro corpi; prima di quella sera, non era mai accaduto che si tenessero anche per mano, Taisuke di solito montava sopra di lui supplicandolo di fargli dimenticare la solitudine che provava.
Gli ansimi dell’Escort si univano ai propri, così come i loro corpi, era sicuro che anche i loro cuori stessero battendo all’unisono.
“T-Tai-chan..”
Kitayama sciolse l’abbraccio di una mano per portare le dita tra le gambe di Taisuke, afferrando il membro eretto del compagno: lo aveva ignorato fino a quel momento poverino~.
Quando la sua mano prese a muoversi al ritmo delle proprie spinte, Hiro avvertì il corpo di Taisuke tremare, sperava fosse per il piacere e non per lo spavento, considerando quanto si poco delicatamente si stesse muovendo in lui, aveva pensato che magari potesse essersi messo paura per un cambio del genere.
“N-non fermarti Hiro! N-non fermarti!”
Con l’incoraggiamento del più piccolo, riversò le loro posizioni ritrovandosi sotto di lui, poteva sentire quel corpo caldo avvolgerlo completamente, poteva sentire i suoi muscoli muoversi su di sé, meglio di prima se doveva essere sincero.
Un sacco di emozioni stavano prendendo il controllo della sua mente, del suo corpo, pure della sua anima, Kitayama era focalizzato soltanto su Taisuke e su quello che significava per lui.
“Ti amo Taipi”
E non lo diceva solo per la situazione in cui si trovavano, sperava che l’altro gli credesse ogni volta che glielo diceva.