Ho la connessione che va a criceti, spero di riuscire a postare entro Natale u_u''.
Comunque, questa parte per ora è quella più spassosa, dato che Hiroro da il meglio di sè XD +lo ha umiliato in tutti i modi XD+...ci mancava soltanto che lo facessi vomitare sui propri vestiti XD.
Titolo: Be Only Mine
Fandom: Kis-My-Ft2
Genere: AU, Generale?XD
Raiting: Nc-17
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke, Nikaido Takashi x Senga Kento (qualche accenno qua e là.)
Desclaimer: Non sono miei ecc. ecc.
“Mi ha detto che è innamorato…proprio così: “Sono già innamorato di un’altra persona”. Ma mica mi ha detto chi è!”
“Magari sei tu, no?”
Mugugnò un “Tsk” in direzione di Nikaido e dopo buttò giù quello che stava bevendo.
Era andato nel bar dove l’amico lavorava solamente per scroccare qualcosa di forte da bere, poi quando quei bicchieri avevano cominciato a fare effetto, Hiromitsu aveva iniziato a spiattellare tutto quello che si era detto con Fujigaya.
Non aveva omesso niente, neanche i pensieri poco casti che gli avevano invaso il cervello, quelli con Taisuke tra le bollicine insomma.
Forse aveva pure detto quanto odiava il tipo dell’albergo di lusso, almeno quanto quello che aveva il coraggio di prendersi il cuore del più piccolo.
“Se scopro chi è questo, gli spacco la faccia!”
“Si, certo.”
Takashi gli aveva tolto il bicchiere di mano, dicendogli che ne aveva avuti abbastanza, ma che ne sapeva quel Dentice? Lui era Kitayama Hiromitsu, poteva bere quanto voleva ed essere lucido come al solito, a lui l’alcool non faceva effetto e glielo avrebbe dimostrato a quel coso, si, si sarebbe allungato per prendere un altro bicchiere.
“Accidenti…”
Una botta al mento lo aveva bloccato, con molte probabilità non era del tutto lucido come credeva.
Senza accorgersene aveva allungato le mani verso le bottiglie che stavano dietro la schiena di Nikaido, come se potesse raggiungerle solamente agitandosi come un idiota. Forse era più ubriaco di quello che aveva pensato in precedenza, altrimenti con uno scatto di reni ci sarebbe arrivato a quelle bottiglie, altroché!
Dopo qualche secondo, sotto al suo naso arrivò un altro bicchiere, quel dentice si era deciso a dargli qualcos’altro da bere!
Peccato che fosse lui a non riuscire ad afferrarlo…era sicuramente il bicchiere che si muoveva.
“Sei ubriaco fradicio, per un ragazzo.”
“Non è uno qualunque, è Taisuke! E poi non sono ubriaco, è il bicchiere che si sta muovendo.”
Perché anche quel coso di vetro voleva prendersi gioco di lui, come tutto il resto, a volte aveva la sensazione che lo facesse persino Taisuke.
C’erano dei giorni in cui trovava il comportamento dell’amico ambiguo, fin troppo malizioso e quello gli dava fastidio, lo vedeva come un tentare di metterlo alla prova e Kitayama odiava certe cose, specie se era qualcuno di cui si fidava a farle.
Forse Fujigaya cercava soltanto un modo per sentirsi sicuro, per evitare di essere considerato solo dai propri clienti, non ne aveva idea a dire il vero, sapeva soltanto che quei baci lo mandavano in tilt.
Che quelle provocazioni avevano sempre successo.
“Sai che Taisuke non mi piace granchè..”
“Si, lo so, e so che è a causa del suo lavoro.”
Takashi gli aveva detto e ripetuto quella cosa fino allo sfinimento, magari sperando che cambiasse idea sul più piccolo.
Che male c’era in quello che faceva? Era un modo come un altro di mantenersi, giusto?
Certo, doveva concedersi a chiunque volesse averlo, ma aveva le sue ragioni per aver iniziato a fare quel lavoro, ne era certo. E poi non tutti i clienti del coinquilino volevano portarselo a letto, per esempio ci stava un anziano signore che lo voleva solo per parlare, per considerarlo un nipote o qualcosa di simile.
Nel frattempo era riuscito ad afferrare il bicchiere, aveva finito di muoversi quel coso maledetto!
Buttando giù il contenuto, pensò a quante volte Taisuke avesse evitato di dirgli come mai fosse diventato un Escort, tutte le volte che glielo aveva chiesto, l’altro aveva cambiato argomento. Quel suo cambio repentino di conversazione lasciava Hiromitsu sorpreso, più che altro perché il più piccolo cominciava a baciarlo e chiedergli silenziosamente quelle attenzioni di cui aveva bisogno.
“Puoi chiamarlo Escort quanto ti pare, ma è una puttana..di lusso, ma pur sempre una puttana.”
“Avrà i suoi motivi per farlo, non credi?”
“E quali sarebbero? Te li ha mai detti?”
No, ma a quel cretino non lo avrebbe mai confessato.
Detestava parlare di Fujigaya con lui, che senso aveva farlo se già aveva una propria opinione dell’altro? Lo chiamava addirittura puttana.
“Non ci sono Hiro, ha visto soldi facili e ha iniziato a vendersi”
“Sono sicuro che ci sia qualche ragione…e anche se non ci fosse, non mi importa”
Perché il lavoro che svolgeva non era di certo Taisuke.
Non lo conosceva da molto tempo, quello era vero, ma Kitayama sapeva che c’era ben altro dietro quello che si vedeva, il più piccolo non era solo provocazioni ed ammiccamenti, era anche una persona sensibile e spesso insicura e non tutti potevano conoscere quel lato di lui.
“Mi serve un posto dove vivere e non ho mai tempo per cercare un appartamento…”
“Vieni a stare da me!”
“Eh? Dici sul serio?”
“Si, insomma, siamo amici no?”
Dopo quella frase gli aveva sorriso, aveva usato quel bellissimo sorriso che usava solamente con Hiromitsu.
Magari pensare che potesse dedicare un sorriso così bello e sincero soltanto a lui era abbastanza arrogante, ma che ci poteva fare se in un qualche modo pensava di essere speciale per il più piccolo?
C’erano delle cose che lo portavano ad avere quei pensieri, come la cura che l’altro aveva quando Hiro si prendeva una febbre oppure come sembrava rivolgergli la parola, i suoi atteggiamenti erano differenti da quelli che aveva avuto quando si erano conosciuti, non c’era più quel rapporto tra cliente-Escort, loro due erano qualcosa di più.
“Hai una bella casa Hiromii!”
“Era di mia nonna, ci veniva a trascorrere l’estate quando mia mamma era piccola e beh, visto che doveva essere venduta perché disabitata, ho deciso di venirci ad abitare”
Ma viverci da solo era abbastanza noioso, per quello aveva deciso di prendersi un cane.
L’aveva sempre trovata un’abitazione molto più che decente, era arieggiata e luminosa in quasi tutte le stanze, aveva un giardino, che era l’ideale per un cane, e il vicinato non era poi tanto male, in più li conosceva fin da quando era piccolo. Qualche estate l’aveva passata là, in fondo gli era sempre piaciuta l’aria tranquilla che si respirava in quel luogo ed in auto non ci metteva tanto ad arrivare in città, praticamente viveva in comodità.
Dividerla con il più piccolo sarebbe stato divertente, di sicuro si sarebbe sentito meno solo di quanto non lo fosse stato fino a quel momento, poi aveva sviluppato una certa ossessione per l’altro, ancora non capiva cosa fosse quella voglia che aveva ma sapeva che c’era.
“Sarà divertente vivere insieme~”
“Non capisco cosa ci trovi di speciale.”
“Non lo conosci, non…”
Non sapeva come fosse in realtà Taisuke, ecco perché non riusciva a capire cosa ci trovasse in lui, probabilmente se quel cretino di un Dentice non avesse avuto dei pregiudizi sull’amico, si sarebbe reso conto che il lavoro che faceva non c’entrava niente con la persona che era, purtroppo Takashi non era così sveglio.
Più di una volta aveva tentato di dirgli di togliersi di dosso la convinzione che Fujigaya fosse un poco di buono sempre e comunque, ma dopo aver visto inutili i suoi tentativi, ci aveva rinunciato ripromettendosi di non provare mai più a farli andare d’accordo; neanche l’Escort sopportava l’arroganza di Nikaido in fin dei conti.
“I tuoi amici sono simpatici, a parte Nikaido-kun..Ho avuto l’impressione di non piacergli.”
Fin dal loro primo incontro, quei due non si erano piaciuti, eppure Taisuke aveva fatto una bella impressione a tutti! Qualcuno si era ricordato di quello che era successo per il compleanno di Hiromitsu, in un paio di mesi mica aveva cambiato giro di amici, quello che aveva organizzato la sua festa era l’unico ad aver visto Taisuke prima di quel giorno ed era stato sorpreso di vederlo con Kitayama.
“Me ne vado a fare un giro, metti tutto sul mio conto”
“Va bene ubriacone”
Doveva solo trovare il modo per alzarsi e lasciare quel posto, con tutto quello che si era buttato giù non era tanto convinto di potercela fare, ma ci avrebbe provato…
“Ahia…”
…con calma.
Tentando di alzarsi dallo sgabello aveva sbattuto il polso contro il bancone del bar, Nikaido gli era scoppiato a ridere in faccia senza farsi tanti problemi e quello lo stava infastidendo, come si permetteva quel cretino?
Ridere a quel modo scomposto come se nulla fosse? Di lui poi, di quello che gli dava le mance!
Aveva deciso, da quel giorno non gli avrebbe lasciato un solo centesimo in più, per punire i suoi atti impudenti.
“Sei spassoso Micchan!”
“Non chiamarmi a quel modo stupido!”
Solamente Fujigaya poteva farlo, almeno con il suono della sua voce risultava piacevole.
“Non dovresti bere così tanto…”
Quant’era carino Taisuke quando si preoccupava per lui, metteva sul volto quella sua espressione tenera mentre lo rimproverava, gli ricordava tanto un fratello minore.
Era l’unico che ancora si interessava al suo fegato, Takashi ci guadagnava ed il resto degli amici era messo peggio di lui, era ovvio che gli dicessero di unirsi per due bevute. Il fatto che poi Hiro facesse di testa propria nonostante i rimproveri del più piccolo, era un dettaglio.
“Andrò a giocare a biliardo, magari tiro su un po’ di grana”
“E’ il tuo giorno libero, eh?”
“Già…e non i va di tornare a casa.”
Perché l’avrebbe trovata vuota, eccezion fatta per Pocky.
Taisuke era uscito presto quella mattina, gli aveva confessato di avere più di un appuntamento e che quindi non poteva fargli compagnia, di nuovo. Lo aveva osservato per tutta la preparazione, dai capelli ai vestiti, gli aveva pure chiesto qualche consiglio e Kitayama era stato tentato dal dirgli di mettersi una delle tute che usava per stare in casa, ma poi gli aveva detto di mettersi un paio di jeans attillati ed una maglia semplice, non voleva di certo che le proprie fantasie sessuali venissero messe in mostra anche per altre persone!
“Stai bene Hiro-chan?”
Sembrava essersi accorto che qualcosa non andava, a dire il vero rodeva dalla gelosia, ma quello non era la causa del suo malessere, quello era dovuto alla situazione che vivevano.
Si era stufato di non poterlo avere, di non poterlo amare come voleva, più i giorni passavano più Hiromitsu si sentiva logorare da quei sentimenti, era un fardello pesante per lui, non era abituato a tutte quelle cose e temeva che, prima o poi, sarebbe scoppiato rovinando tutto.
Era riuscito ad alzarsi dopo aver ripensato a quello che era successo quella mattina, magari il proprio corpo stava cercando di evitargli altro alcool, considerando che quando pensava al coinquilino diventava depresso e poi beveva come una spugna.
“Ci vediamo Nika.”
“Hiro…”
Al diavolo tutti, specialmente Fujigaya Taisuke, si voleva divertire quella notte e non si sarebbe preoccupato per il più piccolo nemmeno una volta, un po’ di pace se la meritava, no?
Per quello che stava subendo da innamorato non corrisposto.
Aveva bisogno di staccare la spina una volta tanto, voleva sdraiarsi su un corpo che non gli ricordasse quello dell’Escort,si, sarebbe andato a donne, con il suo fascino poteva permettersi il meglio ed una botta e via con una qualunque rappresentava il meglio, almeno quando era ubriaco.
Uscito da quel locale, andò direttamente nel bar dove lavorava, avrebbe avuto bevande gratis, un bel tavolo da biliardo ed un sacco di aspiranti per fargli compagnia.
“Hai un sacco di ammiratrici qua dentro, sono quasi geloso~”
“Hiro-kun, che sorpresa!”
Il continuo di serata si stava facendo interessante.