Adesso inizia il punto di vista di Ma-chan <3<3<3 *autrice di parte, tremendamente di parte, assolutamente di parte*
Avverto che non ho riletto, ultimamente, quindi se ci sono lettere saltate, frasi sconclusionate o che ... hiudete forte tutti du gli occhi e poi andate avanti T________T
TITOLO: Esp
AUORE: Jinny
GENERE: AU. Direi ...venato di angst (con brio, ovviamente), malinconico, con una spruzzata di polpettone scolastico e di action qui e li ...
FANDOM: Principalmente Arashi, ma non ci sono solo loro (muhahahahaha)
PAIRINGS: Aimiya , Sakumoto (anche se oggi non si vedono HA! *crudele*)
RATINGS: Ma facciamo pg-17
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene. E la cosa mi porterà al suicidio, un giorno (ma non oggi)
NOTE: Nata dalla solita sclerata notturna per cercare di addormentarmi ...
THANKS: a Vampiretta e Harin che, come sempre, si sono sorbite tuuuutto il malloppo. A Vampiretta perchè c'è una sua frase XD A Harin perchè ... credo lo si scoprirà, muhahahahaha (io inizio a postare, mod, fai un paio di calcoli ... si, insomma, hai tempo XDDDD)
GIA' POSTATE:
Prologo 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Masaki aprì gli occhi. Era il sesto giorno di isolamento. Ormai non doveva farsi bloccare per più di una volta al giorno. Ora che non usava più il proprio blocco su se stesso, si sentiva meno stanco, se ne rendeva conto solo in quel momento. Provò a fare esplodere alcuni oggetti che erano stati messi nella stanza. Ci riuscì, e riuscì a richiamare il potere senza difficoltà. Era come riattirarlo verso di sé. Non era difficile, con le esplosioni piccole. E se non lo voleva, non riusciva a provocare esplosioni grandi. Ora che non usava più il blocco, tra l’altro, era immune alle esplosioni. Il giorno prima aveva provocato delle esplosioni simili a quelle che l’avevano portato li, approfittando delle protezioni della cella per poterlo fare senza ferire nessuno. Però poi aveva dovuto farsi bloccare da Tomoya… si alzò e guardò dalla feritoia. Tomoya dormiva sulla sedia nel corridoio… Masaki sospirò
<< Nagase sensei…>> chiamò piano. Tomoya sussultò e scattò in piedi, attento. Masaki sospirò di nuovo. Se Tomoya si alzava, non poteva vederlo in viso, era alto, accidenti…
<< Quaggiù…>> mormorò, dalla feritoia. Tomoya si avvicinò
<< Ti serve aiuto? Devo bloccarti? Stai bene?>>
<< Sto bene, ma… ma lei? Sono giorni che dorme sulla sedia! Dovrebbe riposarsi come si deve…>> disse Masaki. Poi aggiunse la frecciata
<< Non è più un ragazzino…>>
<< Sono ancora giovane, Aiba, anche se dalla tua condizione di semi infanzia devo sembrarti un vecchio…>>
Masaki rise, ma poi tornò serio
<< Per favore, vada a sdraiarsi… e… vorrei avere notizie degli altri…>>
<< Non posso ancora lasciarti solo…>>
<< Niente esplosioni grandi finchè non torna…>> promise Masaki. Tomoya sospirò, poi, però, si allontanò. Masaki, sentendosi sollevato, si sedette sulla brandina, che costituiva l’unico arredamento della cella, e si mise a leggere. Quando sentì bussare, quasi si infuriò
<< Le avevo detto di andare a dormire!>> disse, in tono severo
<< No, a me no…>> disse una voce fuori dalla porta. Masaki aprì leggermente la feritoia e si trovò davanti Jin. Serrò la mandibola, sulla difensiva
<< Oggi vengo in pace, rilassati.>> disse Jin. Masaki mantenne l’espressione dura e Jin sospirò
<< Con tutte le stronzate che ho detto, immagino che questo atteggiamento sia il minimo… ho spinto su tutti i vostri punti deboli… che tu sia qui, temo sia colpa mia…>>
<< Lascia stare i tuoi timori, Akanishi, e vieni al dunque.>> disse Masaki.
<< Ce l’hai con me… ti capisco…>>
<< Non ce l’ho con te, Akanishi. Io ho perso il controllo, e ho deciso io di venire qui. Sono arrabbiato perchè hai fatto del male a O-chan, ma ho parlato con O-chan. Pare che ultimamente tu ti stia comportando discretamente e non è più arrabbiato, quindi… solo una cosa, bakanishi. Se non ci alleiamo noi "mostri", se ci combattiamo tra di noi, come possiamo sperare di non venire più emarginati?>>
Jin abbassò il viso
<< Già…>> mormorò << Ottima argomentazione… posso… posso farti una domanda? Sono quasi sicuro che ti arrabbierai, ma… io ho ucciso tre persone, ne ho ferite gravemente altre due… la notte non riesco a dormire… rivedo le loro facce terrorizzate… ma sento anche i loro poteri mentre tentano di sopprimermi… adesso… adesso so che anche tu hai dovuto sopportare le stesse cose… so quanto fossi spaventato… sai, hanno rifondato il St. James…>>
Masaki rabbrividì, sentendo quel nome
<< Eppure mi sembrava di essere stato abbastanza incisivo… ma forse lo svenimento subito dopo ha alterato i ricordi…>>
<< Come si fa a dimenticare?>> chiese Jin, ignorando l’ironia di Masaki. Calò il silenzio
<< Tu ne hai uccise seimila di persone, ma sei tranquillo…>> mormorò Jin, dopo un po’
<< Tranquillo?>> singhiozzò Masaki << Ti ho quasi prosciugato e ho rischiato di far esplodere il mio ragazzo… la definizione di tranquillo è piuttosto differente, mi pare…>> disse, asciugandosi gli occhi
<< Quello che intendo è che riesci sempre a sostenere tutti! Sorridi! Stai andando avanti! Non passi la vita ad insultare gli altri per non lasciare loro il tempo di chiamarti mostro!>>
Masaki sospirò, sentendo l’angoscia nella voce dell’altro
<< Non si dimentica, Akanishi. Tantomeno seimila persone completamente innocenti. I miei hanno tentato di uccidermi, e poi quelli del St. James. Ma gli altri seimila abitavano solo nel posto sbagliato… e… se non avessi paura di venire considerato un mostro, intanto avrei parlato con i miei amici di quello che è successo, senza aspettare che rubassero il mio dossier. E… sarei già uscito di qui. Quelli della St. James hanno le prove per incastrarmi. Le famiglie delle vittime, stanno chiedendo risarcimenti ancora adesso, il Governo aspetta solo il capro espiatorio. Che sarei io… e tra l’altro sono il vero colpevole… qui sono protetto, e allo stesso tempo posso imparare a controllarmi… non voglio più coinvolgere innocenti… adesso puoi spegnere quell’arnese… non leggo nel pensiero, Akanishi, ma ci sento bene.Con chi sei in contatto? Con quelli della St. James? Con la polizia?>>
Jin non rispose. Si alzò e se ne andò, sventolando il registratore. Masaki iniziò a scuotere la testa. Quando Tomoya tornò, non riusciva più a controllarsi di nuovo
<< Prof… sono un disastro… >> mormorò, quando Tomoya lo bloccò
<< Non sei un disastro… Akanishi è scomparso… fa parte delle squadre "anti mostri". Solo… ti do ventiquattro ore per imparare a controllarti. Prima che le restrizioni contro quelli come noi entrino in vigore. La fuori sta cambiando tutto.>>
Masaki spalancò gli occhi. Si liberò del blocco dell’insegnante, usando il proprio blocco (un colpo, come per allontanare qualcuno), e richiamò a sé le esplosioni, che cessarono, nonostante l’enorme portata. Tomoya sorrise
<< Avevo detto ventiquattro ore... L’isolamento è finito.>>