Love Revenge

Jan 14, 2016 15:28

Si non ci crederete ma sono io e sono altamente imperdonabile =___= sono più di 3 mesi che non posto, però questi mesi sono stati un po' incasinati per me, spero però di riuscire a finire al più presto questa fict, ho stimato che mi mancano solo 3 capitoli al massimo ancora, quindi siamo in dirittura di arrivo.
Ora invece mi lascio a questo capitolo, se non sbaglio finalmente sti due sono riusciti a ricongungersi (in tutti i sensi XD) e a "parlare" ma hanno comunque ancora qualcosa da dirsi, non tutte le paure sono state dissipate.
Vi lascio ora alla lettura e grazie a tutti quelli che ancora mi leggono con pazienza.

Titolo: Love Revenge
Gruppo: Arashi + Kanjani
Genere: AU, Storico (vagamente fantasy)
Rating: R
Pairing: Sakumoto, Ohmiya accennato
Desclaimers: Non sono di mia proprietà, lo è solo la storia di cui mi fanno da protagonisti contro la loro volontà XD
Ringraziamenti: A Harin e Jinny che si sorbiscono i capitoli per mail e che mi aiutano con le ricerche XD
Note: Per una migliore lettura scaricare la MAPPA
Capitoli precedenti: Intro, Cap.1, Cap.2, Cap.3, Cap.4, Cap. 5, Cap.6, Cap.7, Cap.8, Cap.9, Cap.10, Cap.11, Cap.12, Cap.13, Cap.14, Cap.15, Cap.16, Cap.17, Cap.18, Cap.19, Cap.20, Cap.21, Cap.22, Cap.23, Cap.24


Capitolo 25
Lentamente il sonno stava scivolando via e riacquistava coscienza di se e di quello che era successo la notte prima. Istintivamente allungò la mano accanto a lui, ma l’unica cosa che trovò fu la stoffa del letto. Immediatamente fu sopraffatto dalla paura di aver sognato tutto, come spesso gli era già accaduto, con il terrore che fosse successo di nuovo, scattò a sedere sul letto e un nome uscì istintivamente dalle sue labbra: -Jun?!-
-Sono qui- rispose l’altro un po’ sorpreso per il tono turbato del principe. Si sporse da dietro una tenda, in modo che Sho potesse vederlo e rassicurarsi; Sho si alzò immediatamente dal letto e si avvicinò a Jun che si stava rivestendo, addosso i pantaloni viola e il petto ancora nudo.
-Temevo te ne fossi andato di nuovo- confessò all’haris.
-Mi dispiace- disse Jun, -Mi dispiace di essermene andato, ma… dovevo stare da solo e pensare-
-Non scusarti- lo interruppe Sho, -È colpa mia, ti ho messo alle strette perché… è difficile riuscire a parlare con te, quindi scusa, non volevo metterti a disagio- Sho si sentiva in colpa per quello che aveva fatto, sentiva come se avesse approfittato di un momento di debolezza di Jun.
-Non devi sentirti in colpa, non sono una vittima, se non avessi voluto ti avrei neutralizzato senza problemi- rispose Jun, un po’ offeso dal sentirsi trattare come uno che non aveva avuto altra scelta.
-Di questo non ho dubbi- rispose Sho sorridendogli.
-Non è per quello che abbiamo fatto, ma… per come mi sono sentito, io…- per Jun sembrava difficile cercare di spiegargli quello che aveva provato, ma Sho attese, sperando che Jun riuscisse a confidarsi.
-Noi Haris, abbiamo delle regole, una disciplina ferrea, un codice a cui dobbiamo attenerci sempre e… anche se io non ti ritengo responsabile per quello che è successo alla mia gente e alla mia famiglia, in quel momento io ancora non sapevo la verità, non sapevo che non fu tuo padre a dare ordine di sterminare così la mia gente- fece una pausa cercando le parole giuste per continuare; -Anche se avevo deciso di proteggerti e credere in te, io non avrei dovuto… non avrei dovuto lasciarmi andare, non avrei dovuto cedere al desiderio, eppure la mia testa, i miei sensi e il mio cuore erano in conflitto tra loro, ma sono un haris e avrei dovuto mantenere il controllo-.
Sho non sapeva se doveva essere arrabbiato, offeso o lusingato dalle parole di Jun.
-Le regole…- sospirò Sho rassegnato a dover sempre fare i conti col fatto che Jun fosse un Haris.
-So’ che è difficile da capire, ma sono cresciuto seguendo quelle regole, mio padre mi ha insegnato a non perdere mai il controllo, ma in quel momento… non sono più riuscito a ragionare, cosa avrei dovuto fare? Ucciderti? Per un secondo ho seguito l’istinto e stavo per farlo, stavo per farlo davvero, sono riuscito a fermarmi grazie alle stesse regole che non riesci a capire. Poi, per una volta nella mia vita ho fatto finta di essere solo un ragazzo, ho dimenticato di essere un haris e tutte quelle regole, ma quando mi sono svegliato e tu eri lì che dormivi accanto a me… non lo so, sono entrato nel panico e sono scappato, secondo la mia mentalità era tutto sbagliato eppure…-
-Se fossi tornato indietro lo avresti rifatto- disse Sho concludendo la frase per Jun, perché anche lui aveva pensato mille volte a se aveva sbagliato o no, eppure più ci pensava più arrivava sempre alla stessa conclusione.
Rimasero in silenzio per qualche istante, Sho era molto felice che Jun in qualche modo era riuscito lasciarsi andare con lui e confidarsi, aveva cercato di spiegare un po’ confusamente quello che era successo e il motivo per cui era scappato in quel modo, ma probabilmente nessuno dei due sarebbe riuscito a spiegare in modo chiaro quello che aveva provato in passato, troppe cose erano successe.
-Smettiamola di pensare a quello che è stato il passato, per quanto doloroso o solitario, se continuiamo a pensare a quello che è successo non riusciremo mai ad andare avanti, quindi promettimelo, d’ora in avanti ci sarà solo il presente e il futuro nei nostri pensieri- disse Sho avvicinandosi ancora di più a Jun.
-Solo il presente e il futuro- rispose Jun acconsentendo alla decisione del principe, Sho lo baciò e Jun lo lasciò fare con piacere, forse era tutto ancora molto strano e illogico, ma come aveva detto Sho non doveva più pensarci.
-Io… devo andare ora- disse Jun, allontanandosi leggermente da Sho, -E forse… è il caso che ti vesti- gli fece notare Jun, infatti Sho tanta era stata la preoccupazione di non trovare Jun accanto a lui, che si era alzato senza badare nemmeno a coprirsi leggermente.
Mentre Sho recuperava qualche vestito e Jun si finiva di vestire chiese:
-Dove devi andare?-
-Devo parlare con gli anziani e molto probabilmente più tardi vorranno parlare anche con te- disse Jun.
-Ti hanno riconosciuto come il loro capo?- domandò ancora Sho.
-Sì, ormai credo che mi abbiano accettato, ma...- si interruppe un attimo, -Io ho deciso di seguirti in battaglia, quindi sarà ufficiale solo dopo che saranno sicuri di potersi fidare di te-
-Jun te l’ho detto, io giuro che lascerò la tua gente in pace per sempre, sarete liberi di fare tutto ciò che vorrete, non…- ma Jun lo interruppe.
-Non è me che devi convincere, io sono dalla tua parte, credo in te. Loro però non ti conoscono e se io divento il loro capo saranno costretti a seguirmi, quindi devono fare una scelta- spiegò Jun.
-E se non li convincessi?- domandò Sho.
-Partirò solo io con voi- rispose Jun.
Sho rimase in silenzio per qualche istante, sembrava preoccupato dalle parole di Jun, si sentiva addosso una grossa responsabilità ora, non solo il destino della battaglia, ma anche il destino di Jun era nelle sue mani.
-Non ti preoccupare, sono sicuro che li convincerai- disse Jun cercando di rassicurarlo, ma non era quello per Sho il problema, la sua preoccupazione non era se fosse riuscito o no a convincerli, ma piuttosto se davvero voleva farlo, perché come al solito pensava da egoista, ma se non fosse riuscito a convincerli, Jun sarebbe stato finalmente solo suo.

Masaki e Maru ascoltarono con attenzione le parole del padre di Masaki e del maestro Sabe, a quanto sembrava la situazione si era piuttosto complicata. Nobuyoshi si preparava all’attacco da parte di Ab e aveva fatto chiamare i Sabaku per proteggere il castello, gli ordini erano chiari, o obbedivano o avrebbero fatto la stessa fine degl’haris.
-Dovete capirci, non possiamo mettere a rischio la nostra gente- disse il padre di Masaki.
-Non potete nemmeno tradire il principe!- ribattè il figlio arrabbiato.
-Masaki capisco tuo padre, deve pensare a te, tua madre e tuo fratello- disse Maru cercando di tranquillizzare il ragazzo che sembrava davvero furioso.
-Non vogliamo tradire il principe- disse il maestro Sabe richiamando l’attenzione su di lui, che fin ora non era intervenuto nella discussione; -Il principe è il vero erede di Zamìn e noi dobbiamo servirlo, come abbiamo giurato di fare-
-Ma maestro…- provò a interromperlo il padre di Masaki, ma questo lo zitti con un gesto.
-Ma… se uscirete dal villaggio per unirvi al nostro esercito, lascerete le vostre famiglie a un inevitabile massacro- disse Maru preoccupato, non voleva che della gente morisse per colpa loro, tanto meno le famiglie delle persone che li aiutavano, loro purtroppo erano un numero esiguo e non avrebbero potuto lasciare degl’uomini a difesa del villaggio.
-Infatti non ci uniremo al vostro esercito, ma a quello di Nobuyoshi come ci è stato ordinato- annunciò il maestro Sabe lasciando tutti confusi.
-I Sabaku ubbidiranno agl’ordini, marceranno a difesa del palazzo e restituiranno al principe il regno di Zamìn- decretò il maestro.
-Attaccherete dall’interno?- chiese Maru, animato da grande fiducia dopo le parole del maestro Sabe, quella strategia poteva davvero essere quella vincente per loro.
-Attenderemo il momento giusto e vi apriremo la strada dall’interno del palazzo- disse il padre di Masaki, animato da una nuova carica.
Era deciso il mattino seguente i Sabaku si sarebbero messi in marcia verso Saka per fare ciò che gli era stato ordinato, mentre Masaki e Maru avrebbero di nuovo raggiunto l’esercito.

Ryo vide Jun uscire dalla tenda di Sho che ancora l’alba non era sorta, aveva capito che Jun non si sentiva semplicemente in dovere verso il principe, ma c’era molto di più, Jun aveva tentato di spiegare a tutti che il principe era una brava persona, che non era colpa sua se la loro gente era stata massacrata, che era stato suo zio a dare l’ordine approfittando del fratello malato. Nonostante questo però, anche se Jun sembrava davvero fidarsi di lui, Ryo non riusciva a digerirlo, non poteva considerare il suo principe un tipo come lui, che non era nemmeno in grado di difendersi e che lasciava che Jun venisse in suo soccorso.
Ma più di ogni altra cosa, non poteva accettare il rapporto che aveva con Jun. Il loro capovillaggio non poteva sottomettersi al volere di un tipo che non era alla sua altezza e Sakurai Sho non era nemmeno lontanamente all’altezza di Jun.

g: arashi, p: sakumoto, g: kanjani8, p: ohmiya, gnr: au, r: r, gnr: storica, gnr: fantasy

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