Love Revenge

Mar 14, 2014 23:58

Ogni tanto riappaio XD
Sta volta con qualche giorno di anticipo rispetto al solito, visto che il mio ultimo post risale al 17 febbraio non è passato ancora 1 mese sta volta per lo meno XD.
Questo capitolo direi che è abbastanza fondamentale per lo sviluppo futuro della storia per il suo colpo di scena finale, quindi spero che vi piaccia ^___^
Buona lettura!

Titolo: Love Revenge
Gruppo: Arashi + Kanjani
Genere: AU, Storico (vagamente fantasy)
Rating: R
Pairing: Sakumoto, Ohmiya accennato
Desclaimers: Non sono di mia proprietà, lo è solo la storia di cui mi fanno da protagonisti contro la loro volontà XD
Ringraziamenti: A Harin e Jinny che si sorbiscono i capitoli per mail e che mi aiutano con le ricerche XD
Note: Per una migliore lettura scaricare la MAPPA
Capitoli precedenti: Intro, Cap.1, Cap.2, Cap.3, Cap.4, Cap. 5, Cap.6, Cap.7, Cap.8, Cap.9, Cap.10

Capitolo 11

La mattina seguente quando Sho si alzò svegliato da Masaki, Jun era già lì di guardia davanti alla porta come sempre aveva fatto e a Sho sembrò di essere tornato a casa, per un attimo pensò quasi che fosse stato tutto un sogno e nient’altro. Ma non era così quella era la verità.
Dopo poco mentre Sho era occupato a prepararsi per l’udienza con il re aiutato da Masaki qualcuno bussò alla porta.
-Avanti- disse e un istante dopo Maruyama entrò nella stanza portando tra le braccia delle vesti.
-Ho portato le vesti che sono state preparate per l’haris- disse l’uomo.
-Non era necessario veniste di persona a consegnarle- disse il principe, che delle volte non capiva perché il consigliere si mettesse a fare le veci dei servitori.
-Ma no nessun problema altezza e poi sono anche venuto a dirle che Nino la riceverà tra circa un’ora, quindi fate pure con calma, presto vi verrà servita la colazione- disse sorridente, quell’uomo era sempre allegro e sembrava che Masaki ci andasse molto d’accordo.
-La ringrazio Maruyama- disse, -Jun prendi le tue vesti e vai pure a cambiarti- disse gentilmente rivolto all’haris che obbidì all’ordine e prese le vesti che Maruyama gli porgeva sorridendogli, poi Jun si ritirò senza dire una parola.
-Va tutto bene altezza?- chiese poi Maruyama vedendo che Sho aveva seguito con lo sguardo Jun fin oltre la porta che divideva la stanza del principe con quella dove oltre Masaki adesso risiedevano anche Jun e Satoshi.
-Va tutto bene- si affrettò a rispondere, anche se non era vero, si era sentito in colpa per aver trattato così duramente Jun la sera prima e non era riuscito a dirgli niente ne a chiedergli niente, nemmeno come stava.
-La aspettiamo più tardi altezza, conoscete la strada tanto- disse poi Maruyama congedandosi.
Masaki finì di vestirlo e poco dopo venne portata la colazione servita in un elegante servizio di porcellana colorata. Pochi minuti dopo Jun rientrò nella stanza, con una veste nuova e pulita dell’unico colore che aveva sempre visto addosso a Jun, il viola, il colore del suo clan, il colore che distingueva gli haris da qualsiasi altro uomo, un colore che è una condanna e un etichetta per chi lo porta.
-Masaki prendi pure quello che vuoi e porta qualcosa anche a Satoshi- disse Sho sedendosi poi al tavolo che era stato allestito per la colazione. Masaki fece due piatti abbondanti e si congedò con un leggero inchino al principe. Sho nel mentre era rimasto immobile fissando Jun che se ne stava di nuovo accanto alla porta di guardia.
-Jun fa colazione insieme a me- disse poi rivolto all’haris.
-La ringrazio altezza ma non ho fame- lo sentì rispondere senza nemmeno volgere lo sguardo verso di lui.
-Sei stato male hai bisogno di mangiare, ti prego siedi insieme a me- insistette Sho e alla fine Jun obbedì si avvicinò e si sedette davanti al principe che si versò del tè e ne versò anche a lui.
-Mangia pure quello che vuoi- gli disse ancora, quando vide che Jun se ne stava seduto immobile con lo sguardo basso, -Abbiamo sempre fatto colazione insieme quando eravamo a palazzo- gli fece notare.
-Sì, ma non seduti allo stesso tavolo altezza- gli fece notare Jun, che evidentemente trovava sbagliato quello che stava facendo.
-In effetti hai ragione. Però non siamo a Zamìn e qui l’etichetta è molto meno rigida, non c’è niente di male dopotutto a mangiare insieme-
-Ma noi non siamo di questo posto, è Zamìn la nostra casa e le regole del…-
-Le regole non mi interessano! Non mi sono mai interessante quelle stupide regole di etichetta che abbiamo a palazzo, ti ho sempre chiesto di non badare alle regole quando eravamo solo io e te, ma non mi hai mai dato retta. Ho intenzione di abolire quelle stupide regole!- disse irritato, regole, regole e ancora regole, solo quelle Jun conosceva.
-Dimentica quelle regole, non esistono più! Le decidiamo noi quali sono le nostre regole e per prima cosa… voglio che quando ti parlo o mi parli, tu mi guardi negl’occhi- disse ma Jun non si mosse, -Jun ho detto di guardarmi- insistette ancora Sho e alla fine Jun alzò lentamente la testa incontrando per la prima volta lo sguardo di Sho.

Jun era arrivato ormai da qualche mese a palazzo e lui ne era sempre più curioso di quello strano bambino che doveva fargli da guardia del corpo, non capiva perché un bambino, più piccolo di lui dovesse proteggerlo, come poteva farlo se era soltanto un bambino?
Se ne stava accucciato a terra ai piedi di Jun cercando in tutti i modi di catturare il suo sguardo, ma l’altro bambino teneva gli occhi bassi ignorando la presenza del principe.
-Altezza cosa state facendo?- lo rimproverò l’insegnante entrando nella stanza e sorprendendolo. Il principe scattò subito in piedi e si allontanò da Jun, andandosi a sedere al tavolo dove l’insegnante aveva già posato i suoi libri.
-Niente- rispose, -Volevo solo vedere di che colore sono i suoi occhi-
-Altezza sapete benissimo che non è concesso a pochi incrociare il vostro sguardo e a quel bambino non è permesso, verrebbe punito- spiegò l’uomo, una regola che però il principe conosceva bene.
-Voi però potete- fece presente Sho.
-Come vostro insegnante posso sì, ma quando non lo sarò più anche io dovrò sottostare alla stessa regola-
-E se gli ordinassi di guardarmi?-chiese il principe.
-Non potrebbe farlo comunque, finchè non sarete re, i vostri servitori dovranno rispettare l’etichetta, anche se sarete voi a ordinargli di non farlo-
Sho continuò comunque a cercare lo sguardo di Jun sempre, incrociandolo fugacemente delle volte, ma mai riuscendo a catturarlo del tutto e a farlo suo.

Quegl’occhi erano così scuri che lo incantarono completamente, sembravano catturare ogni suo pensiero rendendogli la testa vuota, era la prima volta che riusciva a vederli sul serio e solo ora riusciva a sentirsi più vicino a Jun per la prima volta.
-Co… come stai?- riuscì poi a dire.
-Bene altezza- rispose semplicemente Jun.
-Satoshi mi ha raccontato cosa vi è successo, sei fuggito da palazzo, giusto?- domandò.
-Sì altezza, ma… più che altro mi hanno lasciato fuggire- rispose Jun.
-In che senso?-
-Ero ferito, mi avrebbero catturato facilmente, ma è stato tutto troppo semplice, probabilmente lo scopo di vostro zio era lasciarmi andare per poi aspettare che fossi io a condurli da voi- spiegò Jun.
-Come potevi? Non sapevi dove mi ero diretto-.
-Penso contassero che vi avrei trovato-
-E in effetti è così- gli fece presente, sorridendogli per la prima volta, sperando in un sorriso anche da parte di Jun, ma non lo vide, non lo avrebbe mai visto probabilmente.
-Ci hanno seguito e poi attaccato, hanno tentato di uccidere anche Satoshi, poi arrivati ad Ᾱb nessuno ha più osato seguirci- continuò Jun ignorando le parole del principe.
-Sono felice che siate riusciti a raggiungermi ma… non voglio più che rischi la vita per me-
-Sono la vostra guardia del corpo altezza, è il mio dovere- gli ricordò l’haris.
-Forse lo era quando prendevi ordini da mio zio, ma ora sei libero di scegliere e… io vorrei semplicemente che fossimo buoni amici- confessò il principe, era quello che aveva sempre desiderato ed era come aveva sempre considerato Jun, un amico a cui voleva bene, l’unica persona a cui tenesse veramente ormai.
-Io sono un haris, noi…-
-Siete solo dei servi? Degli schiavi- lo interruppe Sho, non voleva sentire l’ennesima scusa; -So qual è la situazione della tua gente Jun, so cosa siete e come vivete, siete schiavi usati per la guerra o per la protezione di gente come me, ma io vorrei che le cose cambiassero, per questo ti sto chiedendo di stare al mio fianco non come la mia guardia del corpo, non come haris, ma come mio amico, come un mio compagno. Siamo cresciuti insieme e vorrei tanto che tu ti sentissi libero di parlare con me di tutto quello che vuoi. Sei l’unica persona di cui mi fido davvero, mi hai salvato la vita-
-Ma ho anche tentato di uccidervi, ero incaricato di questo- gli ricordò Jun.
-E’ vero, hai ragione, mio zio ti ha fatto diventare la mia guardia del corpo per uccidermi, ma non lo hai fatto però- fece una pausa incerto se fare quella domanda che da tanto stava attendendo di fare, poi decise che era il momento, -Quello che mi chiedo però è… perché mio zio ha scelto proprio te? Perché ha scelto un bambino? E perché hai deciso di non uccidermi?-
Jun rimase in silenzio, poi d’un tratto qualcuno, entrò nella stanza -Altezza, il re vi attende nella sala del trono- disse Masaki sulla porta, intuendo probabilmente di aver interrotto qualcosa.
-Arrivo subito Masaki- disse rivolgendosi al ragazzo, -Jun ne parleremo dopo, ma desidererei una risposta- si rivolse di nuovo a Jun guardandolo negl’occhi, -Ora ti prego di venire anche tu, voglio che tu sia presente- disse infine, poi si avviò verso la porta seguito dall’haris.

Quando raggiunsero la grande sala del trono vi trovarono il re, Maruyama e altri uomini, per la prima volta a Sho sembro essere una cosa ufficiale, sta volta avrebbero parlato molto seriamente della situazione.
-Prego venite- gli fece segno Maruyama di avvicinarsi, una sedia infatti era stata preparata proprio per Sho, il quale accettò l’invito e si sedette di fronte al re, mentre Jun si fermò al suo fianco, solo un passo indietro rispetto a dove Sho era seduto.
-Bene vedo che anche la principessa è qui- disse Nino voltando lo sguardo verso Jun, -Ora che tutte le persone importanti sono presenti direi che possiamo cominciare- disse marcando bene la parola importanti.
-E’ stata ben valutata la vostra richiesta altezza, per il bene di tutta Ghaliya e per riportare definitivamente la pace siamo disposti ad aiutarvi, ma c’è da mettere in chiaro alcune questioni- spiegò Maruyama prendendo la parola.
-Ovviamente- rispose educatamente Sho, felice finalmente di aver raggiunto il suo obiettivo e assolutamente pronto a tutto per non lasciarselo scappare.
-All luce della vostra richiesta, noi metteremo a disposizione un esercito ben armato, viveri e tutte le armi di cui si avrà bisogno- continuò il consigliere.
-A quanto ammonteranno gli uomini?- domandò giustamente il principe.
-5000 uomini- rispose il re incrociando le braccia.
-10000- disse Maruyama ignorando completamente il sovrano.
-Non sono molti- si lamentò il principe.
-Se non ti sta bene torniamo a 5000 che a me sembravano già troppi- replicò Nino.
-10000 è quello che possiamo offrire, non arrischieremo a portare in guerra il popolo, saranno solo i soldati a mettersi in marcia- spiegò Maruyama e Sho dovette rendersi conto che quello che gli stavano dando era già molto, dopotutto quella non era la loro guerra, sebbene avrebbero contribuito così a portare la pace a Ghaliya.
-10000 basteranno- rispose infine, -Giunti a Zamìn i Sabaku si uniranno a noi- annunciò il principe.
-Questo ci aiuterà notevolmente ma… desideriamo che qualcun altro si unisca a noi, solo in questo caso il nostro aiuto vi verrà concesso- spiegò Maruyama.
-Di chi state parlando?- chiese confuso Sho.
-Degl’haris- rispose Nino.
-Ma non è possibile! Sono sotto il controllo di mio zio, ci sono truppe che sorvegliano il loro villaggio e rispondono solo agl’ordini che gli vengono impartiti dal consigliere Songa- protestò Sho, era impossibile che gli haris di loro iniziativa si ribellassero e decidessero di unirsi a loro.
-Prenderanno gli ordini dal loro capoclan- rispose semplicemente Nino.
-Non hanno un capoclan, è stato ucciso- lo informò Sho.
-Ti sbagli principe, hanno un capoclan, giusto principessa?- chiese Nino divertito volgendo lo sguardo verso Jun e beandosi di quante cose Sho non sapesse in realtà e quanto poco conoscesse le persone che gli stavano intorno.
-Jun è vero?- chiese severo Sho, irritato dal fatto che fosse allo scuro di una cosa del genere.
-Sì altezza- rispose Jun.
-E tu sai chi è?- domandò ancora Sho.
-Certo che sa chi è, non è vero principessa?- lo stuzzicò ancora Nino.
Jun prese un respiro, poi alla fine rispose alla domanda che Sho gli aveva fatto, -Sono io-
Sho lo guardava senza riuscire a dire nulla, era sconvolto da quella rivelazione e allo stesso tempo tante cose si facevano più chiare nella sua testa.
-Vi darò il tempo di riflettere- si intromise il re nel silenzio che era calato, -Gli accordi sono questi: o gli Haris si uniranno a noi, oppure noi non combatteremo questa guerra con loro come nostri nemici- esordì, -Ed ora ritiratevi- disse infine, per poi essere il primo a lasciare la sala.

g: arashi, p: sakumoto, g: kanjani8, p: ohmiya, gnr: au, r: r, gnr: storica, gnr: fantasy

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