Love Revenge

Aug 04, 2013 19:37

Posto dopo solo 11 giorni merito un premio sta volta U____U

Titolo: Love Revenge
Gruppo: Arashi
Genere: AU, Storico (vagamente fantasy)
Rating: R
Pairing: Sakumoto, Ohmiya accennato
Desclaimers: Non sono di mia proprietà, lo è solo la storia di cui mi fanno da protagonisti contro la loro volontà XD
Ringraziamenti: A Harin e Jinny che si sorbiscono i capitoli per mail e che mi aiutano con le ricerche XD
Note: Per una migliore lettura scaricare la MAPPA
Capitoli precedenti: Intro, Cap.1, Cap.2, Cap.3


Capitolo 4

-Capisco- disse il padre di Masaki serio, tutta la famiglia era riunita intorno al tavolo, al ritorno del padre e del fratello di Masaki dal Sabaku, Sho aveva visto per la prima volta cosa voleva dire avere una vera e propria famiglia, invidiava molto Masaki per questo, se lui non fosse stato il principe magari avrebbe avuto anche lui una famiglia così, che si voleva bene e che si dimostrava l'affetto che provava, lui nemmeno ricordava sua madre, era morta che era troppo piccolo, suo padre gli aveva dimostrato il suo affetto, però era sempre così occupato che a volte non lo vedeva per giorni. Quella di Masaki invece sembrava una famiglia molto unita e lo avevano accolto come uno di loro.
-Se alcuni del nostro clan hanno tradito il loro giuramento e hanno tentato di uccidere il principe, il consiglio ne deve essere informato- disse grave.
-Aspettate!- lo fermò però Sho, -Se informate il consiglio di quello che è accaduto, presto la notizia che sono qui arriverà fino alla capitale e non sarebbe sicuro per voi, mio zio ha un esercito e non esiterà ad usarlo per distruggere il vostro villaggio-
Tutti lo ascoltarono in silenzio soppesando le sue parole, probabilmente non capivano perché si stesse dando tanto pensiero del pericolo in cui poteva mettere l'intera Sunar.
-Altezza non dovete preoccuparvi per noi, siamo in grado di difenderci e ogni guerriero Sabaku sarà al vostro fianco ora che sappiamo che siete ancora vivo- disse l'uomo.
-Vi aiuteremo a riprendervi il trono!- aggiunse il fratello di Masaki, che ricevette un occhiataccia dalla madre, era giovane e probabilmente sarebbe stata la sua prima battaglia per questo era così euforico.
-Piuttosto papà… puoi spiegarci bene cos'è questa storia del principe che è morto?- chiese Masaki, precedendo il principe che voleva fare la stessa domanda.
-Circa quattro giorni fa è stata diffusa la notizia che il principe era stato ucciso per mano della sua guardia del corpo- spiegò l'uomo.
-Ma non è vero! Lo ha salvato!- protestò animatamente Masaki.
-Queste sono le voci che si sono sparse in tutto il regno, ogni villaggio è in lutto per questo, inoltre altezza, sulla testa della vostra guardia del corpo è stata messa una taglia piuttosto cospicua- lo informò.
-Quindi… significa che Jun è vivo?- chiese sorpreso e con il cuore colmo di gioia.
-Credo proprio di sì altezza, ma non so quanto potrà rimanerlo ancora, tutti lo stanno cercando nel regno-
-Di questo non mi preoccupo, Jun è un Haris non si farà uccidere facilmente- affermò con convinzione.
-Un Haris?!- esclamò sorpreso il fratello di Masaki.
-Si. Perché?- chiese confuso dallo sbigottimento del ragazzo.
-Scusate l'irriverenza di mio figlio altezza, è solo che… gli Haris… Credo che sappiate la differenza principale tra noi Sabaku e gli Haris-
Sho annuì ma l'uomo continuò lo stesso.
-Noi abbiamo giurato fedeltà al regno di Zamìn, combatteremo fino alla morte per proteggere il regno e il suo sovrano, gli Haris invece… sono un popolo sottomesso, sono dei guerrieri schiavi, provano del risentimento per voi, se combattono tra le nostre fila non è certo per il nostro regno-
-Ma Jun lo ha salvato!- protestò ancora Masaki.
-Si Masaki ma era anche colui che era stato incaricato di ucciderlo!- gli rispose a tono il padre.
Sho rimase in silenzio, il padre di Masaki aveva ragione, quello che legava Jun a lui era l'odio e la vendetta ma ciò non toglieva che Jun lo aveva salvato, nonostante il risentimento che provava per lui aveva mantenuto l'onore della promessa che aveva fatto di proteggerlo, tradendo il giuramento che aveva fatto a se stesso e Sho non poteva credere che Jun potesse essere una minaccia.
-Jun non è un pericolo e non lo sarà nemmeno in futuro, mi ha salvato e io gli devo molto, ma nonostante questo non credo che tornerà a cercarmi ormai- disse risoluto, Jun non doveva essere più l'argomento della discussione e nessuno avrebbe più dovuto preoccuparsi che fosse una minaccia.

Aprì gl'occhi lentamente, una leggera luce gli colpiva il viso e lì per lì non riuscì a vedere bene dove si trovava, era in un letto coperto da morbide coperte ed era stato pulito e medicato.
-Ti sei ripreso finalmente- disse una voce e solo in quel momento individuò un ragazzo nella stanza, -Mi stavo cominciando a preoccupare- disse avvicinandosi al letto.
-Chi siete?!- chiese cercando di tirarsi su aiutandosi con il braccio sano.
-Devi riposare non puoi alzarti- lo rimproverò l'altro cercando di farlo distendere di nuovo, -Io mi chiamo Satoshi, Ohno Satoshi-
-Dove siamo?- chiese ancora Jun.
-Nella foresta di Hashira, ti ho trovato privo di sensi e ti ho portato a casa mia, eri conciato piuttosto male, ti ho medicato e sei rimasto privo di sensi per 3 giorni, la tua temperatura si è abbassata ma hai ancora la febbre quindi… aspetta che fai?!- cercò di fermarlo mentre l'altro si alzava.
-Dove sono i miei vestiti?- chiese scoprendosi con delle vesti che non erano le sue.
-Non puoi muoverti ancora!- lo rimproverò ignorando la domanda.
-Non posso perdere tempo qui, io devo andare-
-Ho portato un Haris in casa mia di cui non so neanche il nome, sei stato torturato e drogato con la Datura, invece di consegnarti ai soldati ti ho medicato e vegliato, se permetti darai ascolto a me ORA!- disse arrabbiato, Jun rimase sorpreso da quell'autorità, l'altro non lo temeva minimamente nonostante sapesse cos'era.
-Jun, mi chiamo Matsumoto Jun- disse poi tornando a sdraiarsi nel letto.
-Bene Jun, scusa se ho alzato la voce, ma è già un miracolo che tu sia vivo, avevi perso molto sangue, le ferite al braccio erano infette, ti ho medicato e ricucito ma hai ancora la febbre alta per l'infezione, quindi devi rimanere a letto- spiegò, mentre lo faceva si diresse verso il fuoco acceso al centro della stanza, sopra di esso vi era una pentola da cui veniva un profumo di stufato.
-Sei un medico?- chiese poi Jun osservandolo mentre metteva un po’ del cibo della pentola in un piatto.
-Più o meno- rispose avvicinandosi con il piatto, -Ora mangia devi riprendere un po' di forze- disse porgendogli il cibo, Jun non se lo fece ripetere aveva fame e tanta, prese il piatto dalle sue mani e cominciò a mangiare senza fare complimenti.

Durante il soggiorno al villaggio di Sunar, dopo molte insistenze il padre di Masaki aveva convinto il principe a parlare per lo meno con il capo villaggio un uomo anziano e saggio che era anche a capo dei guerrieri Sabaku per quanto ormai da tempo non si dedicava più agli allenamenti ne ai servizi che occasionalmente svolgevano per la corona.
-Questo è il maestro Sabe- disse il padre di Masaki presentando l'anziano uomo seduto vicino al fuoco, a Sho non sembro altro che un vecchio che ormai era molto in là con gli anni ma nel villaggio sembrava essere l'uomo a cui tutti si rivolgevano per avere un consiglio e lui adesso aveva proprio bisogno di qualcuno che lo aiutasse a capire cosa doveva fare ora, doveva prendere una decisione su cosa fare, non poteva rimanere lì a nascondersi da suo zio e a far credere al popolo che era morto, ma soprattutto doveva far sapere chi era veramente la persona che aveva attentato alla sua vita.
-Salve altezza, mi scuso per non essermi alzato ma ormai ho una certa età e le mie gambe non mi tengono come quando ero giovane- disse l'anziano Sabe facendo un segno di inchino con la testa, -Ma prego venite, sedetevi pure- disse facendo segno ai due di sedersi accanto a lui dove vi erano altre due sedie.
-Sono contento di vedervi in salute altezza, la notizia della vostra morte ci ha fatto quasi perdere la speranza, ma la notizia che stavate bene è stata una grande gioia-
-Vi ringrazio- rispose Sho, -Ma… vorrei che per ora la cosa rimanesse tra noi, se si scoprisse che sono qui sarebbe pericoloso per il villaggio e io…-
-Aiba mi ha spiegato tutto non ti preoccupare, so anche che i guerrieri che hanno attentato alla tua vita sono dei Sabaku, quindi per noi è già tanto che tu sia venuto qui e ti stia fidando di noi- disse Sabe, -D'ora in poi tutti i nostri uomini saranno al tuo servizio se lo vuoi e garantisco di persona la loro lealtà-
-Sinceramente io non so se sono la persona che voi vi aspettiate che sia, non ho idea di cosa fare ora e per questo sono venuto anche per chiedere un consiglio- Sho non era minimamente sicuro di meritare tutto il rispetto che quelle persone gli stavano dando, dopotutto chi era lui? Solo un titolo, lo chiamavano altezza, principe, ma non aveva mai fatto nulla per meritarsi tali onori se non nascere nella famiglia giusta, per quanto ormai si stava chiedendo quanto poi poteva considerare la sua una vera famiglia.
-Se posso essere d'aiuto altezza…- disse l'anziano guerriero.
-Voglio riprendermi il trono e voglio che mio zio paghi per il suo tradimento, ma… non ho nessun alleato e ogni soldato è fedele a mio zio- spiegò.
-Il popolo però è dalla vostra parte altezza e anche noi Sabaku lo saremo!- disse fermamente convinto il padre di Masaki.
-Vi ringrazio per la lealtà che mi mostrate ma come può un esercito formato da pochi guerrieri e contadini sconfiggerne uno composto da migliaia di soldati esperti?- domandò e nessuno potette negare che aveva ragione.
-Ci sarebbe una soluzione ma è piuttosto azzardata- disse il maestro Sabe attirando l'attenzione dei due su di lui.
-Che tipo di soluzione?- chiese Sho, non gli importava se fosse stato pericoloso avrebbe fatto quello che doveva pur di riprendere il trono e punire suo zio.
-Sicuramente altezza saprete qual è la storia di Ghaliya e dei due regni- il principe annuì ma il vecchio Sabe continuò comunque a raccontare, -Il regno della terra Zamìn e il regno dell'acqua Ᾱb, i due regni in origine erano un unico e felice regno governato da due famiglie unite tra loro, il paese era sempre stato in pace e le due famiglie lo governavano con saggezza, fu la morte di due dei figli delle famiglie che creò la frattura che portò alla guerra. La morte dei due non fu mai spiegata, spesso le due famiglie solevano visitarsi a vicenda e i due si conoscevano fin da piccoli, quando adolescenti cominciarono a mostrare interesse l'uno per l'altra, le famiglie accolsero con gioia l'amore che era nato tra i due, non era poi insolito che le due famiglie si unissero in matrimonio dopotutto. Cominciarono quindi i preparativi, secondo la tradizione la sposa avrebbe dovuto raggiungere lo sposo nel regno di Zamìn, qui sarebbe stata presentata simbolicamente alla famiglia dello sposo, poi entrambi gli sposi sarebbero ripartiti insieme verso Ᾱb dove si sarebbe svolta la cerimonia, fu proprio durante questa marcia di ritorno che sulle sponde del Sekai-sen furono ritrovati i corpi dei due giovani. Le cause della morte rimasero un enigma, probabilmente erano stati assaliti da dei ladri; quando le due famiglie appresero la notizia e i corpi dei rispettivi figli furono riportati a casa, straziati dal dolore della perdita e non avendo nessuno da incolpare per quell'enorme tragedia, cominciarono a incolparsi a vicenda, affermando ognuno che doveva essere stata la gente dell'altra regione, questo terribile avvenimento per tutta Ghaliya fu quello che portò alla guerra tra i due regni. Fu una guerra lunga anni, troppi, così tanti che quasi dimenticarono di essere mai stati amici, i due eserciti si scontrarono finchè nessuna delle due parti ebbe più la forza di andare avanti. La regione di Ᾱb piena d'acqua e rigogliosità era improvvisamente diventata secca e arida, mentre la regione di Zamìn in genere secca e asciutta era tormentata da piogge e nubifragi, sembrava che anche il cielo cercasse di porre fine e quella guerra e ce la fece in parte, la guerra finì senza vincitori né vinti, Ghaliya venne divisa in due divisa nel punto in cui si era creata la rottura tra le due famiglie, sulle sponde del Sekai-sen. Da quel momento i due regni e i rispettivi sovrani vissero nell'odio reciproco e tutt'ora basterebbe nulla per far ricominciare una guerra sanguinosa tra i due regni-
Era una storia che il principe aveva sentito mille volte dai suoi insegnanti a palazzo, ma anche se la conosceva a memoria gli sembrò di ascoltarla per la prima volta, qualcosa dentro di se gli diceva che la risposta era proprio in quella storia.
-Maestro Sabe non capisco cosa c'entra questa storia ora- chiese il padre di Masaki.
-Io forse ho capito invece, il sovrano di Ᾱb so che è un ragazzo- disse il principe a chiedere conferma.
-Esatto altezza, è un ragazzo più o meno della vostra età, le leggi del regno sono diverse dalle nostre e alla morte di suo padre fu considerato già abbastanza grande per salire al trono e governa ormai già da 3 anni su tutto il suo regno- spiegò il maestro.
-Voi credete che sia possibile stipulare un’alleanza con il sovrano?- chiese d'un tratto il principe.
-Ma cosa dite altezza!?- esclamò sconvolto Aiba, -Non vorrete allearvi davvero con il sovrano di Ᾱb! E' una follia!-
-Altezza ammetto che è un tentativo rischioso, ma se ci riusciste non solo avreste un esercito per combattere vostro zio, ma potreste riportare all'unione tutto il regno e Ghaliya vivrebbe di nuovo nella pace e nella prosperità- le parole del maestro Sabe erano vere, era una scelta rischiosa, ma se ci fosse riuscito avrebbe fatto anche qualcosa di più grande che semplicemente riprendersi il trono che gli era stato rubato da suo zio.
-Così è deciso, partirò per Ᾱb e tornerò a Zamìn con un esercito- decise il principe, si sarebbe preso ogni responsabilità della sua scelta

g: arashi, p: ohmiya, p: sakumoto, r: r, gnr: au, gnr: fantasy, gnr: storica

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