[ What You Don't Know ]

Jun 05, 2010 19:34

Postaggio prima di cena così poi posso mettermi a leggere quello che mi sono persa D:
Qua scoprirete cos'è successo a Kibum *e io adoro questo capitolo <3*.

Titolo: What You Don't Know
Genere: AU, Sci-Fi
Fandom: Kis-My-Ft2 SHINee, MBLAQ
Raiting: PG-15
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke Kim Jonghyun x Kim Kibum, Choi Minho x Lee Taemin , Joon x Mir XDD
Desclaimer: Tutti si appartengono e blablablabla
Note: L'idea nasce da "Dollhouse" (no, non è una serie porno XD) e il titolo l'ho preso dalla colonna sonora, avrei potuto chiamarla "SDFSDFDSF" ma non sarebbe stato il caso **''. E per farvi un'idea di chi è chi:
- Yue= Taisuke
- Dumbo= Joon/Changsun (tutta colpa di Ninja Assassin XDD)
- Key= Kibum
- BlingBling= Jonghyun
E poi non mi pare ce ne siano altri o_o''
Per darvi un'idea delle facce che hanno:
Jonghyun,Key,Minho,Taemin,Jinki,Joon/Dumbo.
Ch1. Ch.2, Ch.3, Ch.4, Ch.5

“Sicuro di avere l’età giusta per guidare?”
“Non ne ho idea, però lo so fare, no?”

BlingBling sorrise a Key fissandolo per un momento. L’altro ragazzo pareva perso nei propri pensieri e a malapena gli rivolgeva la parola, quel silenzio tra loro era calato da quando si erano separati da Dumbo.
Il biondo non ne capiva il motivo, prima di lasciare quel posto sottoterra avevano parlato, sembravano avere una certa armonia, quindi perché improvvisamente tutto quel silenzio?
Sospirando strinse il volante tra le mani, guidare era una di quelle cose che non ricordava di saper fare, c’erano anche il suo perfetto Americano e il suo saper collegare dei fili per far partire una macchina. Erano cose che non aveva mai fatto, ne era sicuro, non in quella vita almeno.

“BlingBling?”
“Si?”
“Fermati qua.”

Key gli aveva detto di dover vedere una persona all’interno del palazzo di fronte a loro, gli era sembrato spaventato dall’idea di rivederla, così BlingBling si era offerto di accompagnarlo e di non lasciarlo solo.

“Ho paura…”
“Andrà tutto bene, ci sono io con te.”

Dopo aver fermato l’auto, prese la mano dell’altro ragazzo tra le proprie e la strinse leggermente, come per fargli capire che non lo avrebbe lasciato affrontare tutto da solo.
Doveva proteggerlo, sentiva di doverlo fare perché Key era fragile, nonostante la lingua tagliente e l’atteggiamento da duro.
Ancora non capiva come fosse possibile ma quello che provava dentro di sé quando era con il moro, era qualcosa che non aveva mai sperimentato, qualcosa che non aveva mai sentito.

“Qualunque cosa succeda, ci sarò io a difenderti”
“Ti senti proprio il mio cavaliere bianco, eh~?”
“Qualcuno deve prendersi cura di te, principessa~”

Key gli diede un leggero pugno sulla spalla e il biondo gli baciò la fronte; era il primo bacio che posava sulla sua pelle e quel piccolo gesto aveva fatto battere più forte il suo cuore. Aveva avuto paura che l’altro potesse udire il suono che quell’organo stava provocando sbattendo contro il suo petto.

“E’…è meglio andare, così potrai offrirmi quel drink, che ne dici?”
“Che non vedo l’ora~”

Da quando lo aveva tirato fuori dal guscio, BlingBling si era sentito attratto da Key, all’inizio gli era sembrato qualcosa di simile a una spinta, aveva sul serio creduto che qualcuno provasse a buttarlo tra le braccia del ragazzo, poi si era accorto che tutto partiva da lui, che c’era qualcosa dentro di sé che bruciava per Key.
Non sapeva nulla di lui, nella sua mente però erano riaffiorati dei ricordi, si, ricordava di averlo sentito piangere e averlo stretto tra le braccia cantandogli una canzone, ricordava di aver avuto le sue mani sul proprio volto. Se si fosse sforzato,  sicuramente avrebbe potuto sentire quel tocco ancora una volta su di sé.
Raggiunse il ragazzo dai capelli corvini dopo aver chiuso l’auto, come fosse la propria, e gli afferrò nuovamente la mano intrecciando le loro dita; sperava di fargli capire che poteva fidarsi di lui, che avrebbe mantenuto la parola data: lo avrebbe protetto.

“Hai sparato a Yue?”
“Hiromitsu stava combinando un casino, ho dovuto farlo”
“Non ti stavo giudicando Minho-ah!”

Taemin sorrise e Minho sperò che il rossore sulle proprie guance passasse inosservato; il medico aveva una cotta per Lee Taemin fin da quando lo aveva conosciuto.
Era stato Jinki a farli conoscere, ovviamente, un giorno era arrivato con un ragazzino appresso vantandone il genio, se ricordava bene. E Taemin era davvero un genio, non solo perché a diciassette anni aveva già capito perfettamente come funzionasse un cervello umano, aveva persino fatto i n modo che ogni Active di quell’House comunicasse allo stesso modo pur non essendo impiantati, ecco perché parlavano la stessa lingua.
Onew aveva lavorato allo stesso progetto da quando BlingBling era arrivato da Seoul, il risultato era stato la Doll tramutata in un bambino.

“Jinki pensa che questo esperimento non porrà fine a nulla”
“Allora dovrò sedare tutte le Doll”
“Sono serio Minho! Tu credi davvero che cambierà qualcosa?”
“Lo spero, non vorrei che accadesse qualcosa”

Perché anche se soltanto Active, Minho si era affezionato a loro, gli altri probabilmente non lo capivano, ma le Doll avevano una sorta di personalità, ognuno di loro era diverso.
Il medico portò gli occhi al monitor di fronte a sé, dove i valori di BlingBling e Key erano tracciati, e notò delle linee rosse nel tracciato del moro.

“Taemin, credo che ci sia qualcosa che non va in Key”
“E’ spaventato…ma non dovrebbe avere quei picchi”
“Dove sono? Potrei mandare qualcuno a sed-“

Una mano di Taemin si posizionò sulla sua bocca e il medico si zittì immediatamente, il giovane aveva uno sguardo serio negli occhi e Minho si stava chiedendo cosa avesse detto di sbagliato.

“Il tuo esperimento non riuscirebbe se intervenissimo, vero?”
“Rimarrebbe il bisogno irrisolto”

E tutto quell’esperimento sarebbe risultato una perdita di tempo, la Lance avrebbe ucciso il medico e gli Active sarebbero impazziti.
Con la coda dell’occhio, Minho vide entrare Jinki nella stanza, appena entrato aveva lanciato un sorriso malizioso verso gli altri due…prima di cadere per terra grazie ai lacci delle scarpe.

“Ti sei fatto male?”
“S-sto bene, dovevo solo prendere il fascicolo di Nicole, oggi la liberiamo”
“Ah, finalmente~”

Il programmatore afferrò il fascicolo che cercava e poi la sua carnagione divenne improvvisamente più pallida, come se avesse visto un fantasma.

“Perché i loro valori sono tutti sballati?”
“Ehm, hanno paura?”
“Questo lo vedo anche da solo, ho chiesto il perché.”

Jinki aveva scandito il finale della frase con un tono decisamente autoritario, se Minho si fosse soffermato meglio ad analizzare la sua faccia, avrebbe percepito la preoccupazione sul volto dello scienziato.

“Forse il bisogno di Key è pericoloso, magari sono a fare Bungee Jumping”

Taemin era davvero ingenuo e innocente, aveva pure una spiccata fantasia a dire il vero, peccato che la sua teoria non era proprio attendibile.
Onew intercettò i due Active usando il loro GPS e dopo afferrò una mappa per cercare il luogo esatto, ovviamente non c’era nessuna struttura per il Bungee Jumping né parchi giochi.

“Perché si trovano là, eh?”
“Non lo so, ci sono andati da soli”

Quando avevano lasciato Dumbo alla scuola di danza, si erano diretti in quella zona, piena di edifici di grandi aziende comunque, Minho e Taemin ne sapevano quanto Jinki, era inutile che se la prendesse con loro alzando la voce.

“Questo non doveva succedere, Key…”
“Perché sei tanto attaccato a Key? Così tanto da preoccuparti a questo modo”

La voce di Hiromitsu era calma ma autoritaria, era uscita curiosa ma incalzante allo stesso tempo, probabilmente voleva capire il mistero dietro l’attaccamento di Jinki per Key da un sacco di tempo.

“E’ colpa mia se è finito qua dentro.”

“Key…”

Sentiva la voce di BlingBling, il ragazzo cercava di attirare la sua attenzione ma lui non riusciva a uscire da quello stato di shock.
Non aveva tenuto conto della propria reazione una volta affrontato quell’uomo, non aveva pensato a un crollo del genere perché, principalmente, non ricordava niente del proprio passato.
Per arrivare a quel palazzo si era affidato all’istinto, come aveva fatto Dumbo con la scuola di danza, non sapeva il motivo per il quale quel posto rappresentava qualcosa per lui, se n’era ricordato una volta visto quell’uomo.

“Fai il bravo Kibum, se ti comporterai bene uscirai da qua”
“Perché non mi lasciano in pace?!
Perché continuo a sentire le loro voci nella mia testa?!”
“Non stai facendo nessun miglioramento vedo, dovrò farti mettere in isolamento”

Al sentire la parola “isolamento”, Kibum aveva cominciato a dare calci alle sedie attirando l’attenzione di tutti i presenti, malati e no.
Non voleva andare in isolamento, le guardie notturne s’infilavano nella sua cella per fargli del male, si mangiavano il suo cibo e a volte lo legavano con la camicia di forza in modo che non si ribellasse più del necessario.
Gli dicevano che era fin troppo bello per essere un ragazzo, che avrebbero trovato il modo per renderlo una ragazza quando ne avevano bisogno; succedeva tutte le volte che Kibum veniva messo in isolamento.

“Non voglio andare in isolamento, non voglio”

Key aveva cominciato a piangere più forte tenendosi la testa tra le mani, non riusciva a pensare ad altro, la sua mente stava riempiendosi d’immagini che lo terrorizzavano, che gli facevano paura, e non riusciva a riprendersi.
Aveva, sentiva, un peso sul petto, qualcosa che gli bloccava il respiro e a lui sarebbe piaciuto risvegliarsi da quell’incubo, avrebbe voluto vedere la faccia di BlingBling per cancellare quei brutti ricordi.

“Andrà tutto bene Kibum, mi prenderò cura io di te”

“Key…Kibum”

Sentendo il suo vero nome uscire dalla bocca di BlingBling, Kibum alzò la testa e lo sguardo dal pavimento; l’espressione preoccupata del biondo gli aveva procurato un leggero dolore al cuore, era stato come una puntura e Key realizzò di non voler più vedere quegli occhi grandi immersi in quella tristezza.

“B-BlingBling…”

Gli suonava strano non sapere ancora il suo nome, l’altro ragazzo sembrava continuare a non ricordare niente.
Il tempo parve fermarsi, così come il cuore di Kibum, quando le braccia del biondo gli avvolsero il corpo. Quelle braccia lo facevano sentire protetto e al sicuro, se doveva essere sincero, la sola presenza dell’altro gli dava quelle sensazioni. Così Key scoppiò a piangere aggrappandosi alle braccia che lo avvolgevano, stringeva la maglia tra le dita, e sentì quelle soffici labbra posarsi sulla sua testa, dandoci un bacio.

“Shh, ci sono io con te”
“V-vorrei conoscere il tuo vero nome…”

Dicendoglielo, Kibum aveva portato una mano al volto di BlingBling, gli stava accarezzando la guancia lentamente e sapeva di averlo toccato a quel modo altre volte.
L’altro gli sorrise guardandolo dritto negli occhi, pareva pensare a qualcosa di profondo, forse stava cercando di ricordare il proprio nome per far contento il moro.

“J-Jonghyun, è l’unica cosa che ricordo”
“Jonghyun…mi piace”

Stavolta era il turno di Key di sorridere, gli piaceva davvero il nome Jonghyun e gli faceva piacere sapere che l’altro si era sforzato di ricordarlo solo per lui. Lo faceva sentire speciale.

“Cantami una canzone Jjong”
“Come sai che so cantare?”
“Ho la sensazione che tu l’abbia fatto spesso, voglio dire, cantarmi una canzone”

All’improvviso un ghigno apparve sul volto di Jonghyun e Kibum alzò un sopracciglio perplesso; perché aveva l’impressione che qualcosa stesse frullando in quella testa bionda?

“Un bacio in cambio di una canzone”
“Chi ti dice che la tua voce valga un mio bacio?”
“Bene, allora terrò la bocca chiusa e lontana dalla tua”

BlingBling aveva allontanato la testa da Key senza sciogliere il loro abbraccio, il moro non voleva risultare scontroso, a lui Jonghyun piaceva sul serio, ma ogni tanto gli partiva un meccanismo di autodifesa e non sapeva come bloccarlo.

“Jjong…”
“Uhm?”
“Ti voglio baciare…”

Era arrossito, sentiva le guance andargli a fuoco e quel calore aumentò non appena BlingBling gli riservò il suo miglior sorriso. Era il ragazzo più bello che avesse mai visto, almeno da quello che ricordava.
I suoi occhi grandi, la mascella perfetta, tutto il suo volto gli faceva pensare una cosa sola: quanto fosse il suo tipo.
Kibum sentì il proprio mento venire gentilmente alzato e il suo sguardo si fissò su Jonghyun, la testa del biondo si stava inclinando da un lato mentre si abbassava verso quella di Key.
Perché il mio cuore batte così forte?
L’attesa nel sentire quelle labbra sulle proprie stava uccidendo il moro, più vedeva il volto di BlingBling avvicinarsi, più voleva assaporare quella bocca.
Quando finalmente la distanza che li divideva fu distrutta, il mondo cessò di esistere per Kibum. C’era solo Jonghyun.

“E’ quello là, non è molto socievole quindi non si avvicini troppo”
“Uhm”

Kibum vide una persona avvicinarsi a lui, non lo aveva mai visto e non sapeva se dover essere sollevato o preoccupato, solitamente le persone nuove che si avvicinavano a lui gli facevano del male.

“Ciao Kibum, io sono Jinki”

Quel tipo aveva allungato la mano verso di lui ma non ricambiò il gesto, si limitò a continuare a passarsi le mani tra le punte dei capelli in maniera nervosa.
Anche in quel momento sentiva quelle maledette voci nella testa, gli dicevano di far del male a quel Jinki, di tagliargli la gola fino a fargli uscire tutto il sangue che aveva in corpo.

“Lasciatemi in pace!”

Aveva cominciato a strillare e battere le mani contro il tavolo al quale sedeva, voleva smettere di fare quella scenata per il semplice fatto che non voleva finire in isolamento di nuovo,  il suo corpo non era ancora guarito dall’ultima volta.

“Non sedatelo, me ne occupo io”
“Ma…”
“Andate via, andate via!”

Kibum continuava a far cadere gli oggetti, a calciare e tirare quello che gli capitava sottomano mentre Jinki gli si avvicinava mostrando un certo coraggio. Non sembrava spaventato dal comportamento instabile del ragazzo, anzi, ne sembrava quasi affascinato e questo confondeva gli altri medici.

“Vuoi uscire da qua Kibum?”
“S-si…loro…loro mi fanno impazzire”

E con loro non intendeva le voci nella sua testa, intendeva tutti quei medici, tutte quelle guardie e infermieri, erano loro che gli avevano permesso di sentire le voci, era per colpa loro che era diventato un prigioniero.

“Andrà tutto bene Kibum, mi prenderò cura io di te”


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