[ What You Don't Know ]

May 28, 2010 17:06

Appare per la prima volta anche Cheolyong(Mir), ovviamente è legato a Dumbo <3!

Titolo: What You Don't Know
Genere: AU, Sci-Fi
Fandom: Kis-My-Ft2 SHINee, MBLAQ
Raiting: PG-15
Pairing: Kitayama Hiromitsu x Fujigaya Taisuke Kim Jonghyun x Kim Kibum, Choi Minho x Lee Taemin , Joon x Mir XDD
Desclaimer: Tutti si appartengono e blablablabla
Note: L'idea nasce da "Dollhouse" (no, non è una serie porno XD) e il titolo l'ho preso dalla colonna sonora, avrei potuto chiamarla "SDFSDFDSF" ma non sarebbe stato il caso **''. E per farvi un'idea di chi è chi:
- Yue= Taisuke
- Dumbo= Joon/Changsun (tutta colpa di Ninja Assassin XDD)
- Key= Kibum
- BlingBling= Jonghyun
E poi non mi pare ce ne siano altri o_o''
Per darvi un'idea delle facce che hanno:
Jonghyun,Key,Minho,Taemin,Jinki,Joon/Dumbo.
Ch1. Ch.2, Ch.3, Ch.4

“E’ stato più facile del previsto uscire da quel posto”
“Non ti pare strano?”
“Strano o no, l’importante è avercela fatta”

Key annuì soffermandosi a guardare BlingBling in un secondo momento.
Da quando si era risvegliato dentro quella bara, si era attaccato a lui e quasi si sentiva perso quando non lo aveva in giro. Se doveva essere onesto, non sapeva da dove provenisse tanta fiducia, forse si erano conosciuti prima o magari avevano sviluppato quel legame grazie a qualche esperimento cui erano stati sottoposti, non ne aveva idea, sentiva soltanto la mente tranquillizzarsi quando vedeva quella testa bionda.

“Quanto ci mettono gli altri ad arrivare?”
“Potremmo conoscerci meglio nel frattempo~”
“Non credo sia il momento adatto, sai?”
“Fuori da qua allora, che ne dici?”

L’altro ragazzo stava sorridendo come un idiota, ogni volta che sembrava amoreggiare con lui aveva quel sorriso sul volto, gli veniva automatico probabilmente.
Gli piaceva quel sorriso, gli si scaldava qualcosa dentro, o almeno così credeva.
Il modo in cui lo guardava lo faceva arrossire e il cuore di Key batteva più forte.

“P-potrei pensarci”
“Mi dispiace interrompere il vostro momento romantico ma potrebbero vederci”
“Vola via Dumbo.”

Poteva sembrare che non sopportasse Dumbo, in realtà si divertiva a zittirlo non appena gli diceva qualcosa. Anche con BlingBling si comportava allo stesso modo, solo che il biondo ribatteva o gli sorrideva, mandando il cervello di Key su un altro pianeta.

“Sotto ci sono delle auto, prendetene una e andate”
“Tu non vieni?”

Dovevano scappare tutti assieme, lasciare Yue in quell’assurdo posto non era quello che la coscienza di Key diceva di fare.

“Devo vedere una persona, so che si trova ancora là dentro.
Voi tre andate e…e cercate aiuto, devono sapere di questo posto”

Annuirono all’unisono prima di chiudere la porta dietro di loro e dirigersi verso il parcheggio che Yue aveva notato.

“Credete che sia intelligente girare in pigiama?”
“Vedi per caso un negozio di abbigliamento, genio?”
“Potresti dire al tuo ragazzo di darsi una calmata?”

Quando Key stava per rispondere a Dumbo, BlingBling allungò le braccia facendo notare ai due litiganti che adesso potevano avere dei vestiti.

“Dove li hai presi?”
“In quel furgone, era aperto”

“Tre su quattro sono riusciti a scappare, cosa accadrà adesso?”
“Osserveremo i tre fuggitivi e Yue che è rimasto qua, non faranno del male a nessuno”

Minho diede una pacca sulla spalla a Jinki e lo sentì rilassarsi immediatamente.
Il medico iniziava a sentirsi in colpa per aver suggerito quell’esperimento, non solo aveva coinvolto Taemin convincendolo a tenere tutto nascosto, aveva comunque fatto preoccupare Onew poiché si stava mettendo in testa che gli Active erano in pericolo.

“Nessuno ha notato comportamenti strani negli ultimi mesi?
Tipo Active che fanno gruppo...?”

La Lance sapeva qualcosa, il modo in cui aveva posto la propria domanda, guardando direttamente Minho, non gli lasciava dubbi. Lui non aveva detto nulla, non voleva mettere nei guai Jinki né essere l’artefice di un triste destino per Key e BlingBling, aveva proposto quell’esperimento con la speranza che ogni comportamento anomalo si dissipasse, non di certo perché voleva che rinchiudessero qualche Doll mal funzionante.

“Mi chiedo chi debba incontrare Yue”
“Hiromitsu, credo sia lui, forse per capire chi è realmente vuole confrontarsi con la persona della quale si fida di più”
“Il suo addestratore”

Il medico annuì sapendo benissimo quanto fosse attendibile e veritiera la propria teoria, per quanto fosse soltanto quello che li curava, riusciva a capire di cosa avevano bisogno gli Active; sicuramente era merito del suo sesto senso…e dei fascicoli che Taemin gli aveva fatto leggere.

“Dov’e Taemin?”
“A lezione, la Lance gli ha procurato un’insegnante privato per non so quale motivo”
“Credevo avesse finito la scuola, come me”
“Pff, ho smesso di cercare di capire quella donna”

Tanto nessuno riusciva a capire cosa passasse nel cervello di quella donna, probabilmente neanche osservandone i tessuti ne avrebbero ricavato qualcosa.

“Jinki?”
“Uhm?”

Era raro vedere Onew così concentrato e serio, persino quando impiantava le Doll scherzava, Minho lo aveva visto ridere pure quando aveva rischiato di rompere una personalità originale, vedergli quell’espressione corrucciata era decisamente troppo strano.

“Mi dispiace non averti detto nulla”
“Non fa niente, Taeminnie mi ha spiegato tutto, in più il medico sei tu, quindi…”
“Io…spero solo che si risolva per bene”

Minho sperava che quell’esperimento potesse essere sul serio d’aiuto; aveva pensato che parlando con Hiromitsu, Yue smettesse di evolversi, che affrontando il ricordo più doloroso, Dumbo la piantasse di fare giravolte per il salone. Poi c’erano Key e BlingBling, il loro rapporto era troppo pericoloso per tutti quanti, se il biondo avesse soddisfatto il suo bisogno di proteggere l’altro ragazzo, forse sarebbe tornato a essere una Doll normale.

“Io non credo funzionerà”
“Che vuoi dire Onew?”
“Continueranno ad avere gli stessi comportamenti, è qualcosa dentro di loro, qualcosa che nemmeno io posso cancellare”

“Potete lasciarmi qui, so per certo di dover trovare qualcuno là dentro”
“Se vuoi ti aspettiamo”
“No, porta il tuo ragazzo lontano~”

Dumbo fece l’occhiolino a BlingBling vedendolo arrossire immediatamente, Key da parte sua aveva semplicemente voltato lo sguardo dall’altra parte mugolando un: ”Non sono il suo ragazzo”, come se non fosse evidente il loro affiatamento.
Aveva passato la maggior parte del tempo a osservare quei due, mentre Yue se ne andava in giro per conto proprio, e dentro di sé sapeva di aver avuto una persona al proprio fianco, meno lingua lunga di Key naturalmente.

“Un giorno ci rincontreremo”
“Vola verso di noi Dumbo~”

Il ragazzo dai capelli corvini gli fece la linguaccia e in tutta risposta, Dumbo alzò il dito medio. Si, avrebbe sentito la mancanza delle loro schermaglie.

“Buona fortuna”
“Anche a voi.”

Prima di oltrepassare il cancello di quella che sembrava una scuola, salutò i due in auto con un grosso sorriso, non aveva idea di cosa lo aspettasse una volta entrato dentro, non aveva nemmeno chiara l’immagine della persona che doveva cercare, sapeva soltanto di poterla trovare in una stanza al secondo piano. Sentiva di averci passato un sacco di tempo, assieme a…

“Cheolyong”

Non appena il nome gli scivolò tra le labbra, si mise a correre. Doveva trovarlo, doveva vederlo e parlargli, se era l’unica persona di cui aveva un vago ricordo, significava che era importante.
Quella persona significava qualcosa per lui.
Salì le scale dell’edificio più velocemente possibile, sentiva uno strano dolore pungente a un ginocchio, era un dolore familiare, lo aveva già provato prima anche se non ricordava né come né perché.

“La stanza con gli specchi”

Spalancò la porta di legno davanti a sé e vide una figura all’interno della stanza: era un ragazzo e stava ballando, Dumbo sapeva che quella persona era la stessa che stava cercando, lo capiva da come il suo cuore aveva cominciato a battere più forte.
Accorgendosi dello sguardo puntato addosso, il giovane cessò ogni movimento voltandosi verso Dumbo; un solo cambio di occhiate tra loro e già sentiva il respiro venire meno.

“Changsun?”

“C- Cheolyong”

Il suo vero nome era Changsun quindi?
Era decisamente grato di non chiamarsi sul serio Dumbo, non avrebbe retto alla scoperta di una cosa del genere, avrebbe maledetto i propri genitori una volta ricordati, ovviamente.

“Credevo fossi tornato in Corea, credevo…”

Le braccia di Cheolyong lo avvolsero e delle emozioni sconosciute gli invasero il corpo, non ricordava di aver mai provato qualcosa di simile, nella sua mente quei sentimenti non avevano neanche un nome, figurarsi un senso.
Dumbo, o Changsun come adesso sapeva di chiamarsi, portò le braccia ai lati della figura dell’altro, circondandola qualche attimo dopo.

“Mi piace quando mi stringi così”

Quante volte lo aveva stretto a sé?
Quante volte avevano passato l’intera giornata a quel modo?
Avrebbe voluto ricordare tutti quei dettagli, tutti quei giorni passati con Cheolyong, ma la sua mente non riusciva a ricevere niente, tutto era bianco e più cercava di ricordare, più la testa gli faceva male.

“Dove sei stato Changsun?
Perché sei sparito senza dirmi niente?”

“I-io…non lo so, non ricordo niente”

Tranne le cose che gli faceva provare il ragazzo tra le braccia.
Era stato un ballerino anche lui, vero? Per quello frequentava quella scuola, per quel motivo aveva conosciuto Cheolyong; la danza era la passione che li accomunava, peccato che non ricordasse più come muoversi.

“Ti hanno fatto qualcosa? Sembri diverso.”
“Non ne sono sicuro, mi sono risvegliato in un posto sottoterra e..”
“Sottoterra?
Per anni?”
“So che suona strano ma…”

Cheolyong lo stava guardando in modo strano, come se stesse fissando un pazzo, lo sapeva anche da solo di non sembrare sano di mente ma l’unica certezza che aveva da quando si era risvegliato, era quella di essere stato rinchiuso sottoterra.

“Mi avevano detto che eri malato, depressione”
“Uhm, perché? Cosa mi è successo?”
“Non ti ricordi?”

Changsun scosse la testa in segno negativo, abbassando anche lo sguardo.
Non riusciva a capire perché improvvisamente sentisse un dolore strano che partiva dallo stomaco fino ad arrivargli in gola, era come se un nodo stesse stringendogli il cuore. Non sapeva spiegare a se stesso il perché provasse tanto male.

“Ti sei rotto il ginocchio durante un’esibizione, i medici dissero che non potevi più danzare…”
“Ci dispiace, nonostante l’operazione, il tuo ginocchio è mal ridotto”
“Vuol dire che non posso più ballare?!
Che diventerò inutile?!”

La conversazione con quel medico, il suo dirgli quanto gli spiaceva per la fine dell’operazione…tutte quelle cose che Changsun aveva sentito quel giorno, erano riaffiorate ed una rabbia improvvisa si era fatta spazio dentro di lui.
Perché si era scordato di una cosa tanto importante?
Perché quella rabbia che sentiva si stava trasformando in tristezza?

“Changsun?”
“Non è giusto, non è giusto!”

Dumbo scoppiò a piangere lasciandosi cadere a terra, le forze lo avevano abbandonato e non poteva fare niente per combattere il senso di vuoto che sentiva dentro.
Dopo quell’incidente era diventato inutile, gli avevano tolto l’unica cosa che sapeva fare, l’unica cosa per cui la gente si ricordava di lui.

“E’ tutto ok Changsun, ci sono io con te”
“Cheolyong”

Gli occhi di Dumbo stavano diventando pesanti, aveva sonno ma voleva rimanere sveglio, voleva continuare a parlare con Cheolyong e farsi consolare da lui, lasciarsi andare al calore e conforto del suo corpo.

“Dumbo è andato, mando qualcuno a recuperarlo”
“Come avete fatto a rintracciarlo?”

La voce di Yue sorprese Hiromitsu, non era scappato con gli altri?
L’addestratore era stato colto alla sprovvista, se avesse saputo della presenza della Doll, sicuramente avrebbe evitato di farsi beccare a osservare Dumbo.
Quando qualcosa di freddo si appoggiò alla sua tempia, si rese conto che l’Active gli stava puntando contro una pistola.

“Abbassa la pistola”
“No, finchè non mi darai delle risposte.”

Come se ne sapessi più di te.
Kitayama non aveva mai visto Yue così aggressivo, forse la personalità originale era un delinquente o un ribelle, anche se dalla faccia non lo credeva possibile.
Jinki gli aveva spiegato che qualche tratto della loro reale personalità si era risvegliato nelle Doll, lo dimostravano la danza per Dumbo e la lingua tagliente per Key, Yue però era diverso, persino la Lance lo aveva definito speciale.

“Perché non abbassi a pistola e poi parliamo?”
“Ti ho già detto di no.
Adesso dimmi come hai fatto a trovare Dumbo”
“Ha un GPS sottopelle, tutti voi lo avete, grazie a quello ho visto la posizione esatta di Dumbo”
“E non puoi disattivarlo?”
“Non dipende da me.”
“Stronzate”

L’Active premette ancora di più la canna della pistola contro la tempia di Hiromitsu, sfiorando il grilletto tra le dita; aveva sul serio l’intenzione di fargli saltare il cervello?
Non doveva essere la persona della quale si fidava di più?

“Non ti mentirei mai Yue, adesso abbassa la pistola, per favore”

La Doll abbassò l’arma non staccando mai gli occhi dall’addestratore, la cavolata della fiducia aveva funzionato.

“Cosa sta succedendo qua dentro?
Perché non ricordo niente della mia vita?”
“Non te lo posso dire, mi dispiace”
“Vuoi che ti punti di nuovo la pistola contro?”

Un Active metà cosciente era aggressivo, se Hiro non fosse stato sorvegliato, avrebbe avuto paura di Yue e di quello che gli avrebbe potuto fare.
Non aveva idea di quanto potesse durare quell’esperimento, Minho gli aveva detto che una Doll doveva appagare un bisogno prima di tornare incosciente, peccato che Hiromitsu non avesse la più pallida idea di quale fosse il bisogno di Yue.

“Ok, ascolta, il tutto non dipende da me, chiaro?
Io sono solo un semplice…tuttofare”
“In giacca e cravatta? Non me la bevo neanche un po’.”

Oltre che aggressivo, era pure arrogante.

“Cosa vuoi sapere Yue? Qual è il tuo bisogno?”
“Voglio sapere chi sono, dove sono, perché non ricordo niente?!”
“Hai firmato un contratto per prestare il tuo corpo, la tua vera personalità è in una scheda come questa e fino allo scadere dei cinque anni di contratto, non potrai tornare a vivere.”
“Non ti credo, una cosa del genere non è possibile, non…si può fare, vero?”

Hiro gli avrebbe voluto dar ragione, purtroppo sapeva fin troppo bene che quella stupida tecnologia poteva cancellare una persona e metterne dentro un’altra.
Probabilmente l’addestratore aveva sbagliato a rivelare la verità, però non sapeva come aiutare l’Active e aveva fatto la prima cosa che gli era venuta in mente: sputare il rospo.

“Mi dispiace”
“Portami via da qui, so che puoi farlo”
“Non posso lasciarti uscire, non saresti in grado di badare a te stesso”

Cosa non completamente vera, in stato di Doll non avrebbe saputo neanche attraversare la strada perché distratto dalle luci esterne, Jinki gli aveva raccontato della chiacchierata che aveva avuto con BlingBling e di come la bionda Doll era rimasto sorpreso nel sentire la parola “lacrime”.

“Lascia stare gli altri allora”
“Non…”

Prima che Yue potesse rispondergli di nuovo con la minaccia della pistola, lo vide chiudere gli occhi e cadere di sana pianta per terra, dietro la Doll c’era Minho con una pistola in mano.

“Gli ho dato un sedativo, sta’ tranquillo”
“Perché?”
“Gli hai detto troppe cose, il suo bisogno poteva crescere e non colmarsi mai, è stato il metodo più veloce per bloccare un nuovo problema”

Il medico era giovane, indubbiamente giovane, ma sembrava sempre sapere quale fosse la cosa giusta da fare, un ragazzino della sua età non doveva passare le giornate a sparare sedativi alla gente.

“Lo porto da Taemin, dev’essere cancellato o ricorderà di essere un guscio vuoto”
“Mi spiace”
“Hai cercato di risolvere il suo problema, scriverò questo nel rapporto.”


gnr: yaoi, r: pg-15, g: kis-my-ft2, gnr: au

Previous post Next post
Up