YAKUZA-CHAN

Dec 21, 2012 07:47

Mah, aspettando la fine del mondo (che yappari sarà dopo le ore di delirio di fine anno al ristrrante >___> Ormai è palese XD) posto U_U

In sti giorni sono quasi meno presente del solito, nonostante la scuola sia finita (l'altro giorno, e fino al 9 di Gennaio non se ne riparla!) e tante volte lavori solo la sera. Ieri abbiamo fatto la festa di natale a casa, tutti insieme (alla fine c'eravamo proprio tutti, tranne Ricard che è tornato in svezia per natale, ma torna ai primi dell'anno)
Adesso vorrei tipo chessò una redbull, o dormire fino all'anno prossimo, perchè sta venendo bruttissimo tempo e brutto tempo = sonnolenza infinita XD Almeno ho tirato dentro il futon, che adesso non sa più di morto, e ho fatto il bucato (l'asciugatrice rimarrà occupata per secoli XD). erano tipo 2 settimane che accumulavo cose da fare/lavare senza aere il tempo o la forza di farlo (dannato mal di piedi!), si insomma XD Vabbè, ciancio alle bande (cit. La Mod Seria) postiamo

Ah, notinainaina sul capitolo: la amo, mi è uscita fighissima XD *capirete leggendo U_U* Viva l'umiltà eh XD

TITOLO: Yakuza-chan (Tatsu mi ha fatto notare che Mamoritai non centrava assolutamente nulla quindi non mi ha lasciato uare il titolo, nemmeno offrendogli della lasagna ç_ç)
AUTRICE: Jinny
GENERE: polizesco (??), vagamente angst qui e li, pare mentali
FANDOM: Arashi & Kanjani (& apparizioni fugaci)
PAIRINGS: Yoko/Jun, Ohmiya
RATING: pg-17 (fosse un film e fossimo in america avrebbe il bollino rosso +18, povera me °-°)
NOTE: il titolo fa cagarissimo °-°
RINGRAZIAMENTI: a Vampiretta e Harin che se la sono sciroppata in anteprima
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene, ma sono stufa di questa situazione, inizio a sentire la necessità di avere almeno un Aiba, ecco
GIA' POSTATI 1 2 4  5  6  7


Masaki aprì la porta della camera e fece cenno a Satoshi di seguirlo

<< Mi sa che è arrabbiato …>> mormorò Kimitaka, alzando un sopracciglio. Satoshi fece una smorfia e lo seguì. Il soggiorno era un po’ bucherellato, ma sembrava pulito. Sho non si vedeva … Satoshi dovette sedersi, pensando che probabilmente era andato ad eliminare i cadaveri …

“ Se non mi avessi dato quella roba, me ne sarei accorto prima. Sarei sceso, non ti avrebbero devastato la casa.” Scrisse Masaki, sbattendo poi il bigliettino sul tavolo e sedendosi di fronte a Satoshi.

Satoshi sbuffò

<< Scusa …>> mormorò. Masaki tenne la mandibola serrata. Poi abbassò il viso. Scrisse qualcosa con la mano che tremava

“Non mi importa se ho gli incubi. Non voglio dormire. Quando dormo succedono sempre cose brutte”

Satoshi gli prese le mani, e Masaki alzò leggermente il viso

<< Questa volta non è successo niente, no?>> disse. Masaki fece una smorfia. Poi sospirò, liberandosi dalla presa

“E’ stata solo fortuna, doc.” scrisse, per poi tirarsi le ginocchia al petto. Satoshi sospirò

<< Sei convinto davvero di essere così importante per l’andamento del mondo?>> chiese Satoshi, alzando un sopracciglio. Masaki lo guardò negli occhi, e Satoshi sentì l’angoscia assalirlo. Masaki prese il blocchetto

“ Non so il tuo mondo come vada, doc. Il mio è andato a puttane tempo fa. Quel poco che mi rimane preferirei tenermelo.” Scrisse. Gli tremarono di nuovo le mani ed una lacrima cadde sul foglietto. Satoshi fece il giro del tavolo ed abbracciò Masaki da dietro. Quello gli si aggrappò alle braccia, tremando leggermente e tirando su con il naso. Poi si staccò, con un sospiro.

“Non pensavo sarei diventato un mollaccione simile” scrisse. Satoshi gli accarezzò i capelli, protettivo. Masaki scosse la testa e si allontanò, tornando a rannicchiarsi sul divano

<< Masaki, prima o poi dovrai parlarne con qualcuno!>> sbuffò Satoshi. Masaki scattò a sedere, e scrisse in fretta, furioso

“Parlarne non riporterà indietro quello che avevo! Ma solo ricordi! E i ricordi fanno un male puttana!”

Satoshi guardò l’uomo di fronte a lui. Tremava come una foglia e piangeva. Lo abbracciò stretto, ma Masaki si staccò, tenendolo lontano e chiudendo gli occhi.

<< Hai ancora sonno per le gocce?>> chiese Satoshi. Masaki annuì, sorridendo. Satoshi lasciò che si sdraiasse e lo vide addormentarsi. Poi sospirò e prese altri futon. Doveva assolutamente dormire. Era esausto, era ancora spaventato, era in pensiero per Kazunari, e la cosa lo stava stancando ancora di più. Aveva paura di quello che sarebbe successo spostando Jun. Aveva paura di quello che sarebbe successo a tutti loro se gli Hashimoto li avessero trovati … lui si preoccupava per le persone, era più forte di lui …

Kazunari mise le chiavi del furgone sul tavolo, sotto il naso di Satoshi, che alla fine aveva dormito seduto al tavolo, aspettando il ritorno di Sho prima (che si era limitato a fargli un cenno con al testa e crollare sul futon) e di Kazunari poi

<< Ho attrezzato il furgone. E’parcheggiato qui dietro … appena decidiamo di muoverci, vado a prenderlo …>> disse, crollando sulla sedia più vicina

<> disse Satoshi. Kazunari fece un sorriso di sbieco.

<< Lo sono …>> mormorò, adocchiando poi i due futon liberi

<< Anche tu non sembri aver dormito poi molto …>> mormorò. Satoshi si morse le labbra

<< Non ho chiuso occhio … ma … adesso sei qui …>> gli sfuggì. Si portò le mani alla bocca, arrossendo violentemente. Anche Kazunari arrossì, ma solo un po’. Gli diventarono rosa le guance, cosa che lo fece sembrare ancora più giovane.

<< Oh, al diavolo …>> borbottò il detective. Si alzò e prese per mano Satoshi, guidandolo per i due passi che li separavano dai futon. Vi si infilarono completamente vestiti, e si addormentarono con le fronti quasi appoggiate, le mani che ancora si stringevano sotto le coperte. Quando si svegliarono, Kimitaka e Sho li stavano guardando, ridacchiando, mentre Masaki sorrideva con aria maliziosa. Satoshi arrossì e si tirò la coperta fin sopra la testa, mentre Kazunari rimproverava gli altri in maniera piuttosto rumorosa

<< Che palle non potersi muovere! Voglio sapere anch’io!>> arrivò il tono infastidito di Jun dalla camera da letto, cosa che provocò l’ilarità generale

<< Il dottore e Kazu hanno dormito tenendosi le zampette …>> canticchiò Kimitaka

<< Ma voglio vederli!>> si lamentò Jun. Kimitaka rise

<< E’ un romanticone in fondo …>> disse.

Prepararono la partenza in pochi minuti, poi Satoshi diede istruzioni per trasportare Jun

<< Le porte sono strette …>> quasi singhiozzò. Jun fece una smorfia, poi fece segno a Kimitaka di avvicinarglisi

<< Non dovrei pesare molto …>> disse. Kimitaka si chinò, e Jun gli passò le braccia attorno al collo. Il più grande fece per sollevarlo, ma a Jun sfuggì un grido. Non lasciò la presa però, affondando il viso nell’incavo del collo di Kimitaka

<< Piccolo, ti prendo meglio?>> si informò quello, preoccupato

<< Fa male comunque …>> gemette Jun, stringendo la presa

<< Facciamo in fretta, così poi lo drogo.>> ringhiò Satoshi.

<< Me lo prometti, Toshi, che mi droghi?>> supplicò Jun. Satoshi gli prese una mano, annuendo.

Quando arrivarono al furgone, Kimitaka mise Jun su una brandina che Kazunari aveva fissato alle pareti

<< Si può togliere ed usare come barella …>> disse. Satoshi lo ascoltò a malapena, troppo preoccupato per le lacrime che rigavano il viso di Jun

<< Passa?>> chiese, finito di iniettare la morfina, sistemata la flebo. Jun annuì, sorridendo debolmente. Alzò la mano libera dalla flebo e si asciugò gli occhi, per poi stringere la mano di Kimitaka, guardandolo negli occhi. Il più grande si chinò, accarezzandogli il viso, e gli diede un piccolo bacio

<< Tra poco sarai al sicuro.>> disse. Jun sorrise, poi iniziò ad addormentarsi.

Masaki si sedette accanto a Kimitaka

“ Scusami” scrisse

<< Eh?>>

Masaki sospirò

“Non l’ho protetto, come avrei dovuto invece … è ridotto così ed è colpa mia.”

Kimitaka gli posò una mano sulla spalla

<< E’ colpa degli Hashimoto, Masa.>> disse. Masaki fece per ribattere, ma Kimitaka gli fermò la mano

<< Hai fatto tutto quello che potevi …>>

“Ammazzare, come al solito.” Scrisse Masaki, mentre l’espressione gli si incupiva. Kimitaka sospirò e lo abbracciò

<< Tu ammazzi i cattivi, Masa. E … beh, è orgoglioso di te in ogni caso …>>

Masaki fece un mezzo sorriso, per poi staccarsi da Kimitaka. Satoshi si chiese a cosa si riferissero.

Dopo circa un’ora di viaggio, arrivarono nei pressi di Chiba. Satoshi vide l’espressione di Masaki diventare più serena man mano, per poi aprirsi in un sorriso enorme quando si fermarono

<< Il luogo più sicuro che conosciamo è casa dei genitori dell’impiastro qui …>> spiegò Kazunari

Satoshi alzò le sopracciglia

<< Conosceremo i suoi?>> chiese. Kazunari fece una smorfia

<< Sua madre. E …>>

Ma in quel momento, un affarino minuscolo con un sorriso enorme corse fuori dalla casa

<< Papà!>> gridò, ridendo ed abbracciando Masaki, che si chinò per prenderlo in braccio, sorridendo felice, per poi stringerlo a sé

<< Eh?>> chiese Satoshi, guardando la scena.

<< Suo figlio … compirà sei anni tra poco, se ci arriva …>>

Satoshi fece per chiedere ancora, ma una donna con il viso identico a quello di Masaki uscì in quel momento

<< Hikaru, non devi correre! Te l’ha detto anche il medico!>> disse

Masaki fece qualche gesto concitato

<< La nonna si preoccupa troppo! E’ almeno un mese che non mi fa male qui.>> disse il bambino, segnandosi il petto. Masaki fece una smorfia, poi si girò verso Satoshi e lo indicò a Hikaru.

<< Dottore, il papà dice che sei tu il dottore che l’ha salvato!>> disse il bambino, guardandolo con gli occhi spalancati

<< Beh … ho fatto quello che ho potuto …>> disse Satoshi. Hikaru posò una manina sulla cicatrice sul collo di Masaki, poi guardò di nuovo Satoshi

<< Adesso respira.>> disse semplicemente

<< Non ci hai mai detto di conoscere il linguaggio dei segni, Masa!>> disse Kimitaka

<< Dice che è perché tanto voi non lo sapete …>> disse Hikaru, mentre Masaki faceva un sorriso malizioso

<< Beh, io lo conosco …>> borbottò Sho

“Non avevo dubbi” arrivò il bigliettino di Masaki “Tu sai sempre fare tutto”

Sho sbuffò

<< E’ il giovane Matsumoto quello sulla barella?>> chiese la donna col viso identico a quello di Masaki

<< Si …>> rispose Kimitaka. La donna gli sorrise

<< Yuu-chan, sei … cresciuto dall’ultima volta … >> disse

<< Aiba san è sempre troppo gentile, alla nostra età si dice “invecchiato” >> disse Kazunari

<< Oh, non nel tuo caso, Nino … cielo, quanto sei dimagrito! Su, portate dentro il piccolo Matsumoto! Loro due non li conosco …>> disse la donna, fermando Sho e Satoshi, e lasciando che Kazunari e Kimitaka si occupassero della barella

<< Sakurai Sho, giornalista …>> si presentò Sho

<< Puzzi di servizi segreti lontano un miglio, caro … ma quelli dei servizi segreti sono sempre un po’ scarsi …>>

<< Fattene una ragione, Sho, la crudeltà innata è di famiglia …>> rise Kazunari.

<< E lui è il dottore che ha salvato papà, l’ha detto papà prima …>> disse Hikaru, indicando Satoshi. La madre di Masaki si avvicinò a Satoshi e lo scrutò a lungo, poi fece una smorfia

<< Fino a due mesi fa pensavo fosse morto … stavo per esorcizzarlo quando l’ho visto arrivare … gli ho lanciato addosso un pacco di sale grosso … >>

<< Dicono funzioni contro i fantasmi …>> borbottò Satoshi. La donna ridacchiò

<< Non molto contro i figli però …>> disse

<< Bene, da chi devo nascondervi?>> chiese poi, tutta pimpante

<< Hashimoto …>> disse Sho. La donna si fermò sulla porta, poi si girò a guardare Masaki, che si limitò a ricambiare lo sguardo

<< Spero solo tu me ne abbia lasciato qualcuno, piccolo.>> disse, in tono irato.

g: kanjani8, gnr: angst, gnr: pare mentali, g: arashi, r: nc-17, gnr: polizesco, gnr: au

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