E come minacciato, ehm, promesso ieri, posto!
TITOLO: Yakuza-chan (Tatsu mi ha fatto notare che Mamoritai non centrava assolutamente nulla quindi non mi ha lasciato uare il titolo, nemmeno offrendogli della lasagna ç_ç)
AUTRICE: Jinny
GENERE: polizesco (??), vagamente angst qui e li, pare mentali
FANDOM: Arashi & Kanjani (& apparizioni fugaci)
PAIRINGS: Yoko/Jun, Ohmiya
RATING: pg-17 (fosse un film e fossimo in america avrebbe il bollino rosso +18, povera me °-°)
NOTE: il titolo fa cagarissimo °-°
RINGRAZIAMENTI: a Vampiretta e Harin che se la sono sciroppata in anteprima
DISCLAIMERS: Nessun Johnny mi appartiene, ma sono stufa di questa situazione, inizio a sentire la necessità di avere almeno un Aiba, ecco
GIA' POSTATI:
1 2 3 4 5 Sho si avvicinò a Masaki, che si era rifugiato sulla scala antincendio della piccola costruzione, fumando una sigaretta
<< Non ti fa bene fumare, hai un buco in gola …>> gli fece notare. Masaki gli fece un gestaccio, senza alzare lo sguardo. Sho sbuffò e lo abbracciò da dietro. Masaki si asciugò gli occhi e si staccò, scuotendo la testa
<< Lo so che non mi consideri, Masaki. Ma … in questo momento sono solo un tuo amico. Ok?>>
Masaki si girò leggermente, cercando qualcosa nell’espressione seria e preoccupata di Sho. Poi gettò la sigaretta e gli si aggrappò forte. Sho gli accarezzò la schiena, finché non lo sentì rilassarsi. Si staccarono leggermente, e Sho asciugò gli occhi a Masaki, che però si allontanò
<< Ok … scusa …>> borbottò Sho. Masaki prese il blocchetto
“Vorrei rimanere solo.” Scrisse
<< Non in questo stato …>> protestò Sho. Masaki sbuffò e si asciugò le ultime lacrime
“Allora rientro”
Sho lo fermò, prendendolo per un braccio ed attirandolo a sé, ma Masaki si svincolò, scuotendo la testa
<< Fammi capire …>> supplicò Sho.
“Per me sei un amico. Mi hai salvato, in un’occasione, e tendo ad affezionarmi molto alle persone. Ma sei solo un amico comunque. Mi dispiace.” Scrisse Masaki. Sho serrò leggermente la mandibola
<< Ok …>> disse poi. Vide Masaki tentare di chiedergli scusa, ma non uscì alcun suono
<< Non fare così>> gemette Sho, abbracciandolo di slancio. Masaki tremava. Con un sospiro si staccò e rientrò. Sho lo seguì. Appena entrarono nel soggiorno di Satoshi, si trovarono due paia di occhi fissarli. Masaki si sedette a terra, fissando il pavimento. In quel momento, Satoshi tornò nel soggiorno. Guardò Masaki e gli si avvicinò
<< Io non ho idea di cosa ti sia successo. Non so perché vivi uccidendo. E … beh, se sorridi ancora così, vuol dire che quelli che ammazzi sono veramente delle merde.>> disse, serio
<< Dopotutto … hai salvato Jun …>> mormorò, dopo un attimo di silenzio. Masaki ricominciò a piangere, e si rifugiò tra le braccia di Satoshi.
<< Masaki era un mistero già quando parlava, e non ho idea di come sia riuscito ad avere dei segreti, visto quanto parlava …>> mormorò Kimitaka, sorridendo. Masaki alzò il viso e gli sorrise di rimando. Poi scrisse qualcosa
“Prima o poi mi confiderò. Ma al momento non abbiamo tempo per i pigiama party.”
<< Messaggio ricevuto. Vado in centrale, faccio finta di fare un rapporto, mi invento qualcosa, svaligio l’armeria e torno.>> disse Kazunari, alzandosi e stiracchiandosi
<< Forse dovreste riposare, prima …>> disse Satoshi
<< Riposeremo quando saremo armati fino ai denti.>> disse Kazunari. Satoshi sospirò. Poi guardò Kimitaka
<< Puoi andare di la, intanto. Sta dormendo, ma non mi fido lo stesso a lasciarlo solo … potrebbe avere paura se si svegliasse e non ci fosse nessuno … non guardarmi così, detective. Ha subito un trauma non indifferente e … anche gli adulti più “fighi” non escono molto bene da esperienze del genere. E’ spaventato. E …>>
“Ha avuto gli incubi. Un sacco di volte.” Scrisse Masaki, per poi guardare Kimitaka, con espressione supplichevole. Quello serrò la mandibola
<< Dovevi lasciarmene almeno qualcuno.>> ringhiò, rivolto a Masaki
“Ci sono ancora tutti i capi, tranquillo.” Scrisse quello. Kimitaka ridacchiò. Poi fece una smorfia
<< Ho quasi l’impressione che almeno qualche capo lo voglia tu …>> disse, pensoso. Masaki fece una smorfia ed indicò la porta della stanza da letto. Kimitaka sospirò ed entrò.
<< Vuoi qualche boss degli Hashimoto per te?>> si informò Sho
“Hanno tentato di ammazzarmi tre volte, un paio li vorrei, si …” scrisse Masaki
<< Io ero fermo a due …>> mormorò Sho
<< Io a una, vedi un po’ …>> disse Satoshi, poi si fece pensoso
<< In effetti, tre anni fa ho notato altre cicatrici … arma da taglio … qualche pallottola … sei un colabrodo!>>
Masaki rise, sempre in silenzio. Sho gli strinse una mano, all’improvviso
<< Mi piaceva come ridevi …>> mormorò. Masaki si liberò dalla stretta, sospirando
“Mi dispiace …”
<< E di che? Sei vivo …>> disse Sho, stringendosi nelle spalle. Masaki si passò le mani sul volto
“Smettila. Troppo mieloso. Troppo appiccicoso.” Scrisse, ed aveva l’espressione infastidita. Sho abbassò il viso, poi lo rialzò, sbuffando
<< Spiegami che ho che non va!>>
“Sei un uomo.”
Satoshi scoppiò a ridere, mentre Sho si girava, furioso. Masaki sbuffò, attirando nuovamente l’attenzione su di sé
<< Ok, non fa una piega … come tutti i tuoi ragionamenti strani …>> disse Sho, arrendendosi all’evidenza
“Scusa.” Scrisse Masaki. Sho sospirò e gli posò una mano sulla testa
<< Finché non fuggi urlando, possiamo comunque essere amici. Almeno quello. Posso controllare che tu sia tutto intero. Posso provare ad evitare che ci lasci le penne …>>
<< Questa mi piace! L’ultima volta che l’ho avuto tra le mani ho dovuto ricucirgli la gola e togliergli altri otto proiettili di dosso. Ho anche il dubbio che qualche scheggia sia rimasta …>> disse Satoshi
“Nessuna scheggia, doc. Smettila di preoccuparti. Sono qui. Sono tutto intero. Sono solo più silenzioso. E per il mio lavoro è un vantaggio.” Scrisse Masaki, sorridendo. Satoshi sospirò
“Però un po’ più di morfina potevi darmela …” scrisse poi, facendo una linguaccia. Satoshi fece per ribattere, andando nel panico
<< Cielo, Masa, non spaventarlo!>> rise Sho
“Scherzavo!” si affrettò a scrivere Masaki, sorridendo poi a Satoshi, che sospirò
<< Non avevo niente per anestetizzarti, quella notte … e nessuno che mi aiutasse … mi spiace … >> mormorò
“Almeno non urlavo …” scrisse Masaki, sorridendo “Non ne avrei avuto la forza, in ogni caso. Perdere tanto sangue, tende a togliere energie …”
<< Già …>> borbottò Satoshi
<< Il dottore non approva il tuo stile di vita, Ma-chan …>> disse Sho
<< Non lo approvo, perché mette a rischio il mio lavoro quasi perfetto.>> borbottò Satoshi. Guardò la gola di Masaki, e gli sfiorò la cicatrice
<< Quasi …>>
“Ti dico un segreto. Non riuscivo a respirare, e all’improvviso è tornata l’aria. E’ stata la sensazione più bella del mondo. Quindi piantala.”
Satoshi lesse, poi annuì, con una smorfia
<< Beh, e le altre due volte?>> chiese poi
<< Una è stata quattro anni e mezzo fa … io e i miei stavamo seguendo alcuni casi collegati agli Hashimoto, e durante un’indagine, abbiamo trovato lui … l’avevano accoltellato, ma chiaramente non abbastanza …>>
Masaki rabbrividì leggermente
“Che io non possa protestare ad alta voce, non ti da il diritto di raccontare i cazzi miei!” scrisse. Ma Sho ignorò il bigliettino e proseguì
<< Noi dei servizi segreti non ci conosciamo tutti. E abbiamo sempre qualche infiltrato, quindi, pensando che fosse uno dei nostri, l’ho portato in ospedale, mentre gli altri cercavano altri indizi che indicassero dove fossero andati gli Hashimoto … ovviamente non li abbiamo trovati, ma è venuto fuori che lui era un infiltrato, si, ma dei Matsumoto … e mi hanno ordinato di farlo fuori …>>
Masaki rabbrividì di nuovo
<< Ma non l’ho fatto … ero curioso di sapere che ci facesse uno dei Matsumoto li. L’ho consegnato ad alcuni dei miei … Non mi ha dato le informazioni che volevo, ovviamente, ha parlato di tutt’altro, in continuazione …>>
E Masaki rabbrividì la terza volta, mordendosi le labbra. Sho gli strinse le mani
<< Sono stato una merda …>> mormorò. Masaki si staccò e scrisse in fretta
“Poi però mi hai portato via.”. Sho annuì. Aveva le lacrime agli occhi. Masaki lo abbracciò, in silenzio, tremando leggermente
<< Hai dei ricordi pessimi, accidenti …>> mormorò Satoshi. Masaki si strinse nelle spalle
<< Ne ha di peggio, credo, ma non ne parla …>> disse Sho, staccandosi
“Questo idiota mi ha tenuto in casa sua finché non sono guarito completamente, rischiandoci la carriera, e la vita. Era tenuto sotto tiro dai suoi, dai Matsumoto, che sapevano che lui sapeva dov’ero, e dagli Hashimoto, che volevano finire l’affettamento … sei un demente,Sho-chan, ma mi hai salvato. Ma se potessi evitare di ricordarmi le cose, sarebbe carino, ecco”
Sho fece una smorfia
<< Ti ho salvato per puro interesse …>> mormorò << Ma non mi è andata molto bene …>>
“Scusa … mentalmente i requisiti li avresti anche, ma fisicamente lasci un po’ a desiderare …” scrisse Masaki. Sho alzò le sopracciglia
<< Hey! Ho un fisico invidiabile! >> protestò
“Niente tette.” Scrisse Masaki, alzando un sopracciglio
<< Oh!>> sbuffò Sho, scoppiando poi a ridere
<< Il vostro amico detective non ci sta mettendo un po’ troppo?>>chiese ad un tratto Satoshi
<< La centrale è a un quarto d’ora da qui. Ed è partito da venti minuti.>> disse Sho
“Il dottore si preoccupa per Nino-chan!” scrisse Masaki, mettendo un cuoricino alla fine della frase. Satoshi guardò il foglietto per un attimo, poi arrossì, realizzando che si, si stava preoccupando da morire
<< Oh … cazzo …>> borbottò, scompigliandosi i capelli, cosa che fece ridere gli altri due.