Questa è la prima categoria aperta, promptate, miei intrepidi kinkers!
Fuoco alle polveri e si dia inizio alle danze! \o/
Ricordo che:
1. Un prompt per commento
2. Promptate nel MACRO apposito
2. Fandom - Pairing - Rating vanno nel Titolo
3. Kink e spiegazioni varie nel Commento
DOCTOR WHO/TORCHWOOD GAME OF THRONES/A SONG OF ICE AND FIRE GLEE INCEPTION
(
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"Tu sei mia moglie e farai quel che ti dico di fare".
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#monotematicità
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Le strofe che fanno da introduzione e conclusione alla storia sono tratte dall’omonima canzone di Keane che da il titolo alla fic.
C’è un morso sulla spalla di Jon, un bel livido viola che fa a pugni con la sua carnagione pallida, abbastanza definito da distinguere entrambe le arcate dei denti sull’orlo. L’acqua fredda - gelida - gli gocciola dai capelli, appesantendo i ricci, prima di precipitare nel catino. Lui fissa i propri occhi nello specchio opaco, grigi come l’inverno, quasi neri nella penombra della stanza; occhi da Stark ( ... )
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«Non metto il broncio, ho diciotto anni, non sono un bambino» Jon gli pianta un pugno leggero tra le costole e suo fratello emette una specie di ouf, e gli si piega addosso, senza tuttavia smettere di ridacchiare.
«Lo so, abbiamo la stessa età, se ricordi» lo rimbecca come un ragazzino, e ci sono un po’ troppe cicatrici sulle sue braccia e sul suo torace per tornare ad esserlo davvero, ma in quel momento non sembra importare.
In quella stanza - la sua vecchia stanza a Grande Inverno - Jon ha l’impressione che la Barriera non esista, che sia una realtà lontana di cui ha solo sentito parlare dal loro zio Benjen, come tanti anni prima - e davvero non sono poi così tanti, ma lo sembrano -, quando non aveva ancora prestato giuramento.
Il Re del Nord è solo Robb tra le sue braccia, di nuovo un ragazzo, non un uomo venuto su troppo in fretta, e lui non vuole pensare a quello che li aspetta fuori dalla porta ( ... )
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Ma non è questo il rischio che corre adesso, mentre affonda nel corpo di Robb fino a dimenticare un tempo in cui quello non era naturale, in cui non conosceva il piacere di sciogliersi nel calore di un’altra persona. Il rischio è esattamente quello per cui ad un Guardiano della Notte è proibito - almeno in teoria - prendere una donna: quello di dimenticare il cuore nel suo letto. Ed è nel letto di un Re - sul suo petto, tra i suoi capelli, nella sua bocca - che Jon lo sta lasciando.
«La vita di un uomo dei Guardiani ( ... )
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Jon rallenta per puro dispetto, si tira su in ginocchio, gli afferra i fianchi e lo tiene fermo. Suo fratello ringhia, frustato, con un colpo di reni si mette seduto e lo spinge forte sulle spalle, riuscendo a buttarlo giù. Un attimo dopo è sopra di lui, a cavalcarlo, aperto come una puttana, dominante come un re.
Lui lo osserva gettare indietro il capo, dondolare i fianchi quasi troppo veloce per essere sopportabile, e lo vede bianco, forte ed implacabile, come il nord. Re dell’Inverno lo chiamano anche. Jon l’inverno lo conosce, quello vero, quello oltre la Barriera, quello che è tenuto a sorvegliare. Robb gli somiglia un po’ troppo; stesso fascino ineluttabile, pericoloso ( ... )
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:3
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Bonus se uno dei due o entrambi fumano.
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Il sole brilla tondo e giallo su Londra, insolitamente caldo per la stagione, e giusto qualche secolo fa le strade sarebbero state piene di gente col naso per aria, pronta ad interrogarsi sul misterioso significato di una simile apparizione, il sole, bello e luccicante nel mezzo di un cielo abbastanza azzurro da sembrare straniero e sbagliato, e invece adesso nessuno ci fa caso. Nessuno eccetto Robb, per la verità, perché quando devi calciare il rigore che deciderà se la partita l’hai vinta o l’hai persa e sei teso e nervoso e il portiere ti studia come se fossi una mosca in una goccia d’ambra e i tifosi avversari ti urlano contro con una rabbia tale che pare vogliano mangiarti te ne accorgi, Dio e quanto te ne accorgi se hai il dannato sole che ti brilla in faccia e non ti fa vedere un bel niente ( ... )
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