Questa è la prima categoria aperta, promptate, miei intrepidi kinkers!
Fuoco alle polveri e si dia inizio alle danze! \o/
Ricordo che:
1. Un prompt per commento
2. Promptate nel MACRO apposito
2. Fandom - Pairing - Rating vanno nel Titolo
3. Kink e spiegazioni varie nel Commento
DOCTOR WHO/TORCHWOOD GAME OF THRONES/A SONG OF ICE AND FIRE GLEE INCEPTION
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Jon rallenta per puro dispetto, si tira su in ginocchio, gli afferra i fianchi e lo tiene fermo. Suo fratello ringhia, frustato, con un colpo di reni si mette seduto e lo spinge forte sulle spalle, riuscendo a buttarlo giù. Un attimo dopo è sopra di lui, a cavalcarlo, aperto come una puttana, dominante come un re.
Lui lo osserva gettare indietro il capo, dondolare i fianchi quasi troppo veloce per essere sopportabile, e lo vede bianco, forte ed implacabile, come il nord. Re dell’Inverno lo chiamano anche. Jon l’inverno lo conosce, quello vero, quello oltre la Barriera, quello che è tenuto a sorvegliare. Robb gli somiglia un po’ troppo; stesso fascino ineluttabile, pericoloso.
La foresta era come la ricordava, aveva riconosciuto ogni albero, ogni sentiero. Lui e Robb avevano lanciato i cavalli al galoppo e gareggiato fino a raggiungere il fiume, con Spettro e Vento Grigio al loro fianco, concorrendo anch’essi.
«Quanto resterai?» gli aveva chiesto suo fratello, quando si erano fermati.
«Una settimana, forse due, non di più».
Robb si era accigliato. «Troppo poco, sarà sempre troppo poco».
«Tornerò tra qualche mese, per il tuo matrimonio» aveva voluto rassicurarlo Jon, ma questo non era parso essere utile, affatto.
Il respiro di Robb è tranquillo, sul suo petto. Il suo corpo pesa - non è certo quello di un ragazzino, ormai - ma non importa.
«Com’è lei?» si ritrova a chiedergli.
«Chi?» risponde suo fratello, la voce soddisfatta, assonnata.
«La tua futura sposa».
Lui sta zitto così a lungo che Jon arriva a pensare che non voglia rispondergli, o che si sia addormentato. «Intelligente, discreta, abbastanza simpatica. Non è una bellezza, ma non è nemmeno spiacevole da guardare. Una ragazza normale, amabile» rivela infine. Poi si stringe a lui e per qualche secondo sembra il quindicenne che ha lasciato tre anni prima per andare sulla Barriera.
Jon sente la gola chiudersi in un nodo. Preferirebbe che la Frey che ha scelto fosse un po’ più bella e un po’ più antipatica; sarebbe più facile odiarla.
«Un giorno, quando i miei figli saranno adulti e mia moglie si sarà stancata di me, abdicherò e salirò sulla Barriera» dice all’improvviso Robb, il suo tono è onesto, determinato, adulto, ma la promessa è quella di un ragazzino.
«Non dire cose di cui potresti pentirti» lo redarguisce lui.
«Pentirmi di raggiungere te? Impossibile» dichiara.
Jon osserva i loro corpi intrecciati, disseminati di segni inequivocabili. Sono due bambini che giocano a fare gli adulti, o due adulti che giocano a fare i bambini? Vorrebbe avere una risposta. Vorrebbe chiedergli di essere delicato con il cuore che, in attesa che lui glielo riporti, sta lasciando lì.
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