Il brusio continuo del ventilatore, piccolo tupolev, è un sordido magnete che scompiglia e ipnotizza le polveri di grafite (avanzi di pensieri e confusioni circoscritte dopo le quattro del mattino). Fra poco innescherò il detonatore e il rituale di avvicinamento al sonno avrà inizio. I refusi generati dalla stanchezza sfoggiano, di tanto in tanto, ( Read more... )

Previsione facile: fra due giorni, uno dei peggiori Natali che la mia storia ricordi. Degna conclusione di un anno che mi auguro si chiuda una volta per tutte.

Ore vigili e stanche, agonizzate nel verde pallor della lampada in ozio apparente / Udendo la vita degli altri di fuori nel sonno per morbidi gradi piegare: / In pace moti d'uomini e macchine con voci più lunghe e più rade si cerchiano di lontananza, / Finché solo più singhiozzano al buio fischi brevi e spersi di treni.

Così l'incipit di Lampada ( Read more... )

Questo vivere, sempre più simile all'indossare capi di vestiario stratificati. Il comunicare, che si 'estende a macchia d'olio', ma è un olio di scarto, spurio, riciclato per troppe fritture. Un comunicare da scomunicare. Una trasmissione che si distilla, passa attraverso i filtri e gli ingranaggi più varii, fra elettroniche che sabotano geografie ( Read more... )

Mesi che se ne vanno e contemporaneamente si accumulano. Stanchezze che, una volta grattacieli, si fanno pianure. Salite, sempre salite, sempre diverse, e quel che è dato sperare è lo sviluppo progressivo di quattro ruote motrici. Altrimenti, crateri e baratri ( Read more... )

Le cose riprendono lentamente a funzionare. L'anestesia generale recede, mi risveglio dopo l'autopsia.

Nel corridoio, una voce: Non finisce qui!

Il cervello - atletico nell'interporsi, certo della cappa di silenzio trattenuto - formula due risposte. A, Esattamente: finirà altrove. B, Non finisce, nulla finisce, è questa la menzogna cosmica.

Mi attende una notte scalza. Ho rinvenuto l'appartamento, per gradi. Tutto sembrava hôtel, fino al dettaglio degli asciugamani puliti e crespi. Oggetti abituali, di accompagnamento giornaliero, stavano invece immobili, d'una impersonalità quasi frutto d'esposizione criogenica. Al tatto non risuonava la sensazione familiare, non si vedeva l' ( Read more... )

Un lungo sogno, che di morte apparente appariva, si sfa come il cilindro di cenere, testa o coda di sigaro. Testa o croce, o testa e croce, à la Schrödinger? Sta di fatto che i viaggi bisestili stancano, si abbisogna di covi e spesso le soste sono locali neutri, quasi immuni, protetti da un anonimato esatto, e forte di una tradizione ( Read more... )

David Foster Wallace si è tolto la vita. Il mondo non finirà con un botto -- sta già finendo, briciola dopo briciola.

Un'altra ante-notte fracassata a colpi di macchina da scrivere. Esiste una sperequazione sonora costellata di casualità a formare un ordito sempre in attesa di un dopo. Di un ulteriore. Piccoli istogrammi color magnesio che s'alzano e abbassano, animati da un movimento nell'etere che pare quasi brezza. Vive voci che appaiono, aprono un'asola e si ( Read more... )