Fan Fiction - John Winchester ("Lonely is the hunter" - Capitolo 10)

May 11, 2009 21:32

Titolo: Lonely is the hunter
Fandom: “Supernatural”
Personaggio: John Winchester
Prompt: 050. Assurdo - 055. Eroe - 011. Solo - 044. Sospeso - 029. Colpa
Rating: G
Note: Lonely is the hunter (si ringraziano i Kiss per aver fornito - a loro insaputa - il titolo della fic) nasce come racconto della vita di John Winchester, dalla nascita di Sam (001. Nascita) alla sua morte nel primo episodio della seconda stagione (003. Morte), soffermandosi su momenti e situazioni che non sono comparsi nella serie. Le drabble sono scritte in prima persona e seguono l’ordine cronologico. Scritte per 100per100
Dedica: Alle tre persone che mi hanno fatto venire la voglia di scrivere su “Supernatural”: androgena82, babycin, ecstaticagony. Grazie ♥
Disclaimer: I personaggi citati appartengono a Kripke, io mi sono solo divertita a giocarci.
Tabella: qui

Capitoli precedenti: 1 - 2 - 3 - 4 - 5 - 6 - 7 - 8 - 9


050. Assurdo.

1994
“Prendetelo! È stato lui!”
Una donna lo sta urlando alle mie spalle; non la vedo, sono troppo impegnato a scappare. Non posso farmi prendere dalla polizia, non saprei cosa dire, né come giustificare quello che ho fatto.
Quell’uomo era posseduto, ho tentato di esorcizzare il demone, ma per quell’innocente non c’era più niente da fare.
E ora, per assurdo, io sono sospettato come un assassino. Non potevo prevedere che la moglie sarebbe arrivata in quel momento, che mi avrebbe visto chino sul corpo del defunto marito.
Corro per la strada, fino all’Impala che ho parcheggiato in una via vicina.


055. Eroe.

Forse qualcuno dall’alto mi protegge, non so, comunque riesco a raggiungere la mia macchina in tempo; le sirene delle volanti mi sfrecciano accanto, sono accucciato lungo il sedile, non mi vedono.
Rialzo la testa solo quando il rumore è ormai lontano.
Sono un eroe, salvo delle persone, delle vite, forse la stessa umanità. E tutto quello che ottengo è odio, risentimento, accuse. Sentirsi chiamare assassino quando si è fatto di tutto per aiutare un povero infelice.
È dunque questo il mio destino? Passare il resto della mia vita a fuggire per non essere arrestato? Essere trattato come un qualsiasi criminale?


011. Solo.

Tutta l’amarezza dell’esistenza mi cade addosso come un macigno mentre riavvio il motore e mi allontano come se nulla fosse.
Mi sento solo, abbandonato da tutti. Posso contare unicamente sui miei figli, ma fino a quando? Stanno crescendo e presto o tardi se ne vorranno andare. Dean resterà sempre con me, gli manca il coraggio di lasciarmi o forse ha capito come me che non esiste un altro futuro per noi. Sam… se ne andrà, me ne accorgo ogni giorno che passa. Non è come me, è un estraneo. Non lo sopporto.
Di nuovo mi chiedo cosa accadde quella notte.


044. Sospeso.

Rimango sospeso nei miei ricordi come sull’orlo di un burrone. Guido meccanicamente senza curarmi della strada, la mente troppo impegnata a mettere insieme i pezzi.
Sam… il sangue… Mary sul soffitto… il sangue… le fiamme… il sangue…
Un pensiero si fa strada in me, con tale forza da togliermi il fiato. Mi accosto al marciapiede prima di causare un incidente, mi porto le mani alla testa come se avessi un’emicrania.
E se Sammy avesse dentro il sangue di qualcosa? Di quel qualcosa che ha ucciso Mary?
“No… Non può essere… Ti prego, Dio, se ci sei, fa che mi sbagli.”


029. Colpa.

La preghiera mi sgorga dal cuore, non avevo mai pregato prima di allora. Era stata Mary a spingere Dean a credere negli angeli e in Dio, non ho mai capito perché.
Ora anch’io mi ritrovo ad alzare gli occhi al cielo, coperto da nuvole che minacciano pioggia.
“Ti prego, fa che la colpa non ricada su di lui. Sam non c’entra niente, è solo un bambino.”
Nessuno risponde, ma quell’inquietudine non se ne va via.
Sono tentato di lasciar perdere tutto, di tornare indietro finché è ancora possibile. Ma se avessi ragione… Sam deve essere salvato.
Non posso lasciare adesso.

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