Eccoci alla fine, sono triste come al solito ç____ç spero però che vi siate divertite a leggerla, nelle parti tristi e in quelle allegre, ora dopo questi post, spero di tornare presto con un altra fict possibilmente non sakumoto per non annoiarmi con le mie ripetizioni infinite, però magari guardand qua e la ho qualche cosa che mi avanza che non vi ho fatto leggere, o almeno spero così prendo un pò di tempo XD
Cmq vi lascio leggere, mettiamo fine a questa storia e alla vostra preoccupazione per Sho
Titolo: A Light in the Dark
Fandom: Arashi
Genere: un pochino angst, yaoi
Raiting: Pg-13
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: in realtà è colpa di Sho, sono stati i suoi occhi in Truth ad accedere la scintilla; però fortunatamente è solo una storia
Post precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6,
Capitolo 7,
Capitolo 8,
Capitolo 9,
Capitolo 10,
Capitolo 11,
Capitolo 12 Capitolo 13
Era passata una giornata intera, Sho aveva preso la sua decisione; Jun per tutto il giorno era stato seduto accanto al letto, poi prima di sera Sho si era raccomandato che doveva tornare a casa a riposare, ma Jun era voluto restare per forza con lui.
Poi durante la notte Sho fu svegliato da dei mugolii, sentì la pressione sul letto dove la testa di Jun era appoggiata sulle braccia e dormiva lamentandosi nel sonno.
-Sho… no… non andare via… Sho…-
-Jun… Jun… È solo un sogno- disse Sho accarezzandogli la testa facendolo svegliare.
-Sho?- chiese; -Sho ti prego non lo fare- chiese piangendo; -non fare quell’operazione! Non devi preoccuparti del lavoro, in fondo non importa, ma… questa operazione può essere pericolosa; io non voglio ti succeda qualcosa, non voglio…- ma non riusciva neanche a finire la frase, il solo pensiero di perdere Sho lo faceva impazzire di dolore.
-Jun andrà tutto bene, te lo prometto- cercò di rassicurarlo.
-Però…-
-Jun ho preso la mia decisione, non voglio cambiare idea; anche se le probabilità sono poche voglio provare a tornare a vedere, l’operazione è rischiosa e ne sono consapevole; però se ho anche la più piccola possibilità di rivedere il tuo viso per un istante, io sarò felice- disse stringendo la mano di Jun nella sua, che la strinse forte a sua volta continuando a piangere.
-Sho ti prego, qualsiasi cosa succeda, non ti arrendere- disse in un sussurrò.
-Te lo prometto- rispose Sho, poi si scambiarono un tenero bacio.
La mattina dopo gli altri arrivarono molto presto in ospedale, volevano vedere come stava Sho e passare un po’ di tempo con lui prima dell’operazione; sembrava tranquillo e cercava di rassicurare gli altri, Masa cominciò a piangere appena entrato nella stanza, era troppo emotivo per queste situazioni e non riuscì a trattenersi.
E per tutto il tempo di attesa prima che arrivassero per portarlo in sala operatoria, non fece altro che stringere la mano di Jun al suo fianco il quale corrispondeva alla stretta aggrappandosi con tutto se stesso a quel contatto.
Poi arrivò il momento...
-Sakurai-san è ora- disse il medico entrando, Sho annuì e poco dopo entrarono gli infermieri, lo misero sul lettino e si avviarono verso il corridio, gli altri rimasero sempre al suo fianco per tutto il tragitto, e solo davanti alla porta della sala operatoria Jun gli lasciò andare la mano.
-Andrà tutto bene!- disse Nino mettendogli una mano sulla spalla.
Poi in silenzio tutti e 3 si sederono nella sala d’aspetto li fuori, qualche istante e la luce rossa fuori la porta si accese, passarono ore; ore di silenzio e tensione, Jun fissò quella luce per tutto il tempo, aspettando che si spengesse per sapere come era andata, ma questo successe solo dopo 8 ore di intervento.
Sia alzarono di scatto tutti insieme quando videro Jun alzarsi per lo spegnimento della luce rossa, pochi istanti dopo usci il chirurgo.
-Come è andata?- chiese subito Masaki.
-L’intervento è andato benissimo, ora starà bene; anche la vista dovrebbe essere stata recuperata, ma per esserne certi bisogna aspettare qualche giorno- li informò; -ora rilassatevi è tutto apposto-
Jun sorrise e cadde in lacrime sulla sedia dove era stato seduto fino a poco prima, mentre Masaki gli si gettò al collo piangendo insieme a lui.
Cominciò a riprendere conoscenza e si sentiva estremamente riposato, forse come non lo era mai stato, provò ad aprire gli occhi ma una benda glielo impediva e istintivamente portò una mano su di essa.
-Sho! Sho sei sveglio?- chiese la voce squillante di Masaki.
-Si Masa e non sono mica sordo, abbassa la voce- lo riprese.
-Ragazzi è sveglio!- urlò.
Subito dopo udì il rumore dei passi di 5 persone, 4 delle quali accorsero velocemente, mentre una entrò piano con un passo quasi incerto.
-Sho tesoro come ti senti?- chiese subito sua madre.
-Bene mamma, bene- rispose rassicurandola.
Rimasero lì a fare un pò di trabusto tutti quanti, poi i suoi se ne andarono dicendo che sarebbero passati più tardi, così rimasero solo loro 5.
-Jun?- chiese.
-Sono qui- rispose da vicino la porta, dalla quale non si era mosso per quasi tutto il tempo.
-Vi lasciamo soli- disse poi Nino trascinando via gli altri due.
-Torniamo più tardi e ti portiamo qualcosa di buono- disse Satoshi.
-Se scegli tu mi fido Riida- disse facendo un cenno d’assenso.
Quando la porta si chiuse regno il silenzio.
-Sei ancora qui?- chiese Sho.
-Si sono qui- rispose dal solito angolo.
-Ti avvicini? Mi sono appena svegliato come minimo desidero un bacio- disse sorridendo.
Jun si avvicinò al letto si chinò e baciò Sho dolcemente sulle labbra.
-Jun che hai?- chiese vedendolo così silenzioso.
-Nulla sono solo tanto felice- rispose.
-Perchè sei rimasto in disparte tutto questo tempo?-
-Beh c’era la tua famiglia, non volevo intromettermi; poi penso che ora tornerai a casa- rispose.
-Jun, ma ancora non hai capito quanto ti amo? Tu sei importante come la mia famglia, anche di più; se tu vuoi che io rimanga rimarrò, perchè io non voglio andare via-
-Non mi sembra giusto nei confroti dei tuoi...-
-Jun vuoi che io rimanga da te?- chiese con un ordine che pretendeva una risposta.
-Hmm- rispose annuendo.
-Rimarrò- disse sorridendo, contento della risposta che desiderava; -ora dammi un bacio come si deve che quello non lo era affatto- aggiunse; Jun sorrise felice e diede un bacio a Sho molto più appasionato.
Pasarono i giorni e arrivò quello della verità, Sho effetivamente era un pò nervoso e la notte dormi male, chiese ai suoi di non preoccuparsi e siccome entrambi lavoravano quel mattino, che non c’era bisogno che andassero in ospedale, così si ritrovarono loro 5 e il medico nella camera di Sho.
-Ora levo le bende, ma non aprire subito gli occhi fallo lentamente mi raccomando- lo avvisò il dottore, Sho annui, poi cominciarono a levargli il bendaggio dagl’occhi.
Erano tutti in attesa e nell’aria c’era una tesione quasi visibile, tolte le bende, rimase qualche istante a occhi chiusi, poi mosse leggermente le palpebre e lentamente aprì gli occhi.
La luce gli diede, fastidio e li richiuse quasi immediatamente, poi li riaprì di nuovo più piano e la figura del medico davanti a lui si fece più nitida fino a vederla chiaramente, poi il suo sguardo andò direttamente a i suoi 4 compagni di band.
-Ragazzi che occhiaie che avete!- esclamò.
-Chissà chi è che ci fa stare in pena durante la notte- esordì subito Nino, mentre Masaki correva ad abbracciarlo e Satoshi sorrideva felice.
Il medico si defilo insieme all’infermiera lasciandoli soli a festeggiare; erano tutti sorridenti e allegri, poi a un certo punto, Sho un pò in imbarazzo prese la mano di Jun e la strinse nella sua.
-Oh guardate ora che ci vede arrossisce! Prima c’eravamo o no non faceva differenza, ora sei in imbarazzo?- lo canzonò Nino.
-Quello era il positivo di non vedere le vostre facce con quelle espressioni divertite- rispose ancora più rosso.
-Vabbene vi lasciamo soli- dissero in coro uscendo dalla porta.
-Sei la cosa più bella che mi è mancato di più poter vedere- disse subito Sho appena gli altri furono fuori dalla stanza.
Jun arrossì fino alla punta delle orecchie e Sho sorrise divertito da quella reazione.
-Ora sei ancora più carino- infierì
-Da un certo punto di vista era meglio quando non ci vedevi- disse coprendosi il viso con la mano libera, ma Sho gli tolse subito la mano dal viso e alzandosi lo abbracciò.
-Non voglio più perdermi nulla di te, non un istante; perchè ti amo Jun, ti amo davvero-
-Ti amo anch’io- disse Jun corrispondendo all’abbraccio.
FINE
EXTRA
-Possiamo dire che il trasloco è completato- disse Sho posando l’ultima borsa con le sue cose.
-Sarà completato quando avrai sistemato tutto- lo avvisò Jun.
-Beh, ma devo farlo proprio ora?- chiese mettendo il muso.
-Non mi piace il disordine in casa, quindi mettiti a lavoro- lo rimproverò.
-Prima eri molto più gentile con me- si lamentò.
-Ora mica stai male, ci vedi benissimo e quindi non vedo perchè tu debba rimandare a più tardi una cosa che puoi fare ora- disse aprendo le ante del suo armadio, che con grande difficolta aveva un pò svuotato per far posto a Sho.
-Ma... io pensavo... insomma sono giorni che non stiamo soli noi due e...-
-Dovevi preparare la tua roba e non sei mai venuto, io mica ti ho detto che non potevi venire qui- protestò Jun.
-Ma ora ci sono!- disse subito Sho con un sorriso che diceva qualcosa; -Jun vieni qui dai... ti voglio osservare per bene- disse avvicinandosi dato che Jun rimaneva fermo dove si trovava.
-Sho che intenzioni hai?- chiese indietreggiando verso il letto.
-Voglio solo guardarti per bene- disse con tono innocente mentre si avvicinava sempre di più.
Jun salì in piedi sul letto per allontanarsi ancora, -Sho qualunque cosa tu abbia in mente prima sistemi!- protestò.
-Ma se sei già dove voglio che tu sia- disse ridacchiando per poi tuffarsi addosso a Jun e ricadere entrambi sul letto.
-Con te la vita sarà un inferno- commentò Jun cedendo a un bacio.
-Però sarà un inferno molto piacevole- aggiunse Sho ricambiando il bacio.
FINE (ed ora è proprio vero)