Annuncio ufficialmente di aver finito questa fict ç___ç, vi aspettano in tutto 13 capitoli più un piccolo extra; ora inizierò o continuerò qualcosa.
Quindi a voi lettori buona lettura e spero che vi piaccia tutto quello che ho scritto^^
Titolo: A Light in the Dark
Fandom: Arashi
Genere: un pochino angst, yaoi
Raiting: PG-13 (può subire variazioni col procedere dei capitoli)
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: in realtà è colpa di Sho, sono stati i suoi occhi in Truth ad accedere la scintilla; però fortunatamente è solo una storia
Post precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6 Capitolo 7
Aveva riflettuto molto su quelle parole “ci tengo troppo a te”, “possibile che tu proprio non riesca a capire cosa provo?”; forse davvero non capiva, perché più ci pensava, più era confuso. Sapeva che aveva sbagliato, che doveva scusarsi, ma… quel piccolo sospetto di quello che significavano quelle parole… non poteva essere come credeva lui…
Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dal rumore della porta di casa che si apriva; scese immediatamente dal letto e afferrò il bastone che aveva appoggiato al comodino, poi uscì dalla stanza; sentì dei rumori provenire dalla stanza di Jun, si avvicinò e senti che la porta era aperta.
-Jun?- domando.
-Che c’è?- gli rispose Jun con voce piatta senza nessuna tonalità precisa che lasciasse capire se era arrabbiato o meno.
-Jun… scusa per ieri, ho esagerato-
-Non fa niente, io ti ho urlato contro, quindi… dimentica quello che ho detto per favore- disse chiudendosi poi in bagno.
Sho tornò in camera sua e si cambiò, poi andò in cucina e fece il caffè; ormai sapeva esattamente dove erano le cose e non rischiava di fare casini, quindi una volta pronto se ne versò una tazza e si andò a sedere; qualche minuto dopo sentì Jun entrare in cucina, si verso il caffè e lo bevve velocemente.
-E’ tardi dobbiamo andare- disse soltanto.
Sho si alzò e si diresse verso l’ingesso, poi mentre si metteva la giacca, trovò il coraggio di fargli una domanda…
-Jun… dove sei stato tutta la notte?-
Jun lo guardò sorpreso da quella domanda, generalmente Sho non si curava mai di interessarsi a cosa facesse; forse era solo per sapere visto che se ne era andato sbattendo la porta e si era ripresentato solo alle 7:30 del mattino.
-Sono stato da Oh-chan, ho dormito lì- rispose infine.
Quando arrivarono agli studi Jun capì subito che Satoshi aveva raccontato agli altri due della sfogata della sera precedente, ma sembrò anche avergli detto di non parlarne, si doveva ricordare di ringraziarlo per questo; perché sinceramente non aveva proprio voglia di parlarne, ne che gli altri gli chiedessero cosa era successo.
La mattinata andò avanti tranquilla finché a un certo punto non fu preso da parte e trascinato via da Masaki; quando si furono allontanati dalla sala prove, entrarono in una stanza vuota. Sho era un po’ scombussolato, non capiva bene dove lo avesse portato.
-Ma-chan dove siamo?- chiese.
-E’ solo una stanza vuota- rispose.
-Perché siamo qui?- domandò non capendo il motivo per cui ce lo aveva trascinato in quel modo.
-Cosa è successo ieri sera con Jun?- domandò poi Masaki.
-Lo so, mi sono comportato male, ma per questo mi sono già scusato, ieri sera ero stanco e nervoso così ho finito per dire un sacco di cose che in realtà non pensavo- spiegò.
-Sho noi capiamo che questa non è una situazione facile per te, ma devi capire che se ti stiamo così addosso è solo perché siamo preoccupati per te, ognuno di noi vuole solo aiutarti- cercò di fargli capire.
-Lo so, ma a volte è proprio questo che mi innervosisce; ieri con Jun sono stato uno stronzo, però… ultimamente, anzi no, da quando ho avuto l’incidente, tutto quello che fa e che dice, sembra come se lo facesse solo per pietà-
-Sho… ma possibile che tu non abbia ancora capito? Se Jun si comporta così di certo non è per pietà! Lui ci tiene a te! Tu dovresti cominciare a pensare anche ai sentimenti degli altri oltre che hai tuoi!- disse infine alzando la voce.
In quel momento nella stanza entrò Nino che era andato a cercarli non vedendoli tornare, e che naturalmente aveva potuto udire quasi tutta la conversazione.
-Sho, Masa ha ragione, Jun non esterna facilmente i suoi sentimenti, è timido in fondo; però... ci siamo arrivati tutti, c’è arrivato anche Masa...-
-Ehi!- borbottò il ragazzo appena chiamato in causa, ma Nino lo ignorò continuando a parlare...
-Possibile che tu non riesca ancora a capire che cosa prova Jun per te?- concluse.
Sho rimase immobile, evidentemente shoccato da quello che Nino aveva appena detto e che dentro la sua testa gli aveva fatto ricollegare tante piccole cose. Attimi. Gesti. Parole. Tutto si faceva più chiaro adesso, ogni singolo frammento si metteva insieme formando un puzzle che gli fece capire esattemente cosa c’era dietro le parole che Jun gli aveva detto la sera prima, e che in fondo anche Masa gli aveva cercato di ripetere e far capire.
-Cosa succede?- chiese improvvisamente la voce di Jun dalla porta.
-Nulla- rispose Nino.
-Allora venite dobbiamo riprendere le prove- disse Jun precedendoli.
Sho li seguì in silenzio, adesso anche se aveva capito, era ancora più confuso; come poteva Jun che infondo non si era mai, all’apparenza interessato tanto a lui, provare dei sentimenti diversi oltre a quelli di un amicizia? E ora come si sarebbe dovuto comportare? E se era veramente così che stavano le cose, perchè Jun non glielo aveva mai detto?
Scusate se è un pò cortino^^