A Light in the Dark

Dec 05, 2008 20:04

Ok senza perdermi troppo in chiacchiere eccovi il capitolo 3

Titolo: A Light in the Dark
Fandom: Arashi
Genere: un pochino angst, yaoi
Raiting: PG-13 (può subire variazioni col procedere dei capitoli)
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: in realtà è colpa di Sho, sono stati i suoi occhi in Truth ad accedere la scintilla; però fortunatamente è solo una storia
Post precedenti: Capitolo 1, Capitolo 2


Capitolo 3

Jun ebbe di nuovo dei problemi ad addormentarsi, non faceva altro che pensare a come comportarsi con Sho, poi così continuando a pensarci alla fine crollò addormentato grazie alle poche ore di sonno dei giorni precedenti.

Quella mattina però non fu svegliato dalla sveglia, perché quella cadde dopo aver cercato di spegnerla; quello che lo svegliò furono dei rumori provenienti dalla cucina e l’improvviso ricordo di Sho in casa sua.

Si alzò e senza nemmeno andare in bagno a lavarsi uscì dalla stanza, fermandosi soltanto un istante a pensare se era stato Sho a chiudere la porta della sua stanza per non svegliarlo, quando lui l’aveva lasciata aperta proprio nel caso in cui Sho lo avesse chiamato.

Quando entrò in cucina, lo trovò intento a cercare di preparasi il caffè.

-Lascia faccio io- disse subito precipitandosi ad aiutarlo; Sho lo lasciò fare e si mise seduto al tavolo della cucina.

-Come va la vista?- chiese Jun dopo aver messo a fare il caffè.

-Credo stia migliorando, oggi distinguo molto bene forme e colori, e solo tutto un po’ sfocato- spiegò.

-Meno male, sono contento- rispose Jun, lo era sul serio, vederlo così lo faceva stare male ma allo stesso tempo sapeva che una volta guarito se ne sarebbe andato presto.

Preparò la colazione per Sho, poi bevve una tazza di caffè e corse a prepararsi; quando fu pronto Sho lo aspettava in soggiorno seduto sul divano ad ascoltare un Tg.

-Possiamo andare- disse Jun, Sho spense il televisore e si alzò dirigendosi verso la porta; quella mattina vedeva veramente meglio e non aveva bisogno di aiuto per camminare.

Quando si era svegliato, inizialmente era confuso, vedeva sfocato e non capiva dove fosse, poi improvvisamente si ricordò dell’incidente e del fatto di essere a casa di Jun, però quando capì che ci vedeva molto meglio si tranquillizzò sentendosi molto più allegro; così decise di alzarsi, si lavò e si vestì senza eccessivi problemi, poi decise di andare a preparare il caffè, quando passò davanti alla camera di Jun notò che la porta era aperta, Jun sembrava dormire ancora, avrebbe voluto vederlo più chiaramente, ma non vedeva ancora abbastanza bene; silenziosamente chiuse la porta per evitare di svegliarlo, poi andò in cucina.

Ci mise un po’ a trovare il caffè, non si poteva fidare del tutto della sua vista quindi usava anche il naso per individuarne l’odore; quando improvvisamente vide Jun raggiungerlo, forse aveva fatto troppo rumore; ma le distanze gli davano qualche problema e ogni tanto sbatteva contro qualche mobile.

-Lascia faccio io- disse Jun, gli lasciò il posto e si spostò al tavolo mettendosi seduto.

Senza che glielo chiedesse Jun gli preparò una deliziosa colazione, mentre lui bevve solo un caffè e tornò in camera sua a prepararsi.

Era difficile capire come comportarsi, in realtà Jun stava solo cercando di aiutarlo, ma sentirsi così incapace, anche solo di camminare senza andare a sbattere contro qualcosa lo innervosiva, però la vista essendo migliorata faceva pensare che presto sarebbe potuto tornare a casa e smettere di creare disturbo a Jun.

Quel giorno furono tutti molto carini con lui e soprattutto sembravano tutti felici che stesse meglio.

Lavorarono intensamente tutta la giornata, approfittando del miglioramento di Sho, quindi registrarono diversi programmi e fecero le prove per il nuovo video; infine quando ebbero finito, nonostante la dura giornata, decisero di andare a bere qualcosa per festeggiare che Sho stesse riacquistando la vista.

Beverono e scherzarono, sembrava che tutto fosse tornato alla normalità, come se nulla fosse successo, e come capitava spesso, erano solo andati a bere tutti insieme dopo una giornata di lavoro.

Come sempre la serata finì con Masa e Toshi ubriachi e Nino costretto a riaccompagnarli a casa, mentre Sho che di solito non beveva molto, sta volta aveva bevuto anche lui, sotto l’ansia di Jun che aveva continuato a dirgli di non esagerare poiché stava prendendo dei farmaci; ma sembrava che Sho non gli desse minimamente ascolto,tanto che continuava a bere appresso a Masaki e Satoshi.

-Ora si va a casa!- disse Nino concludendo la serata, dato che continuava a vedere Jun preoccupato che Sho bevesse così tanto.

-Ancora un po’, ancora un po’- si lamentò Masaki.

-Ora basta! Domani dobbiamo lavorare- disse facendoli alzare, Jun lo ringraziò con lo sguardo e aiutò Sho ad alzarsi, ma lui lo scansò via bruscamente.

-Posso camminare da solo!- disse seguendo i compagni fuori dal locale.

Jun si sentì triste, ma lo seguì senza dire niente.

Durante il tragitto fino a casa Sho si addormentò a causa dell’alcool; parcheggiò nel suo posto auto e scosse piano Sho per svegliarlo, Sho si mosse aprendo gli occhi.

-Sho, siamo arrivati- gli disse.

Scesero entrambi dalla macchina, ma Jun non cercò di aiutarlo per paura che si arrabbiasse di nuovo; ma quando uscirono dall’ascensore, Sho barcollò e per poco non cadde, quindi Jun gli prese un braccio passandoselo intorno alle spalle aiutandolo a camminare lungo il corridoio e Sho sembrò non protestare stavolta.

Entrati in casa lo accompagnò fino in camera da letto, poi quando stava per andarsene Sho lo trattenne per un braccio; Jun si girò verso di lui, ma Sho senza dargli il tempo di parlare lo baciò, Jun rimase immobile mentre Sho continuava a baciarlo scendendo verso il collo, insinuandogli le mani sotto la maglia accarezzandogli la schiena nuda.

Stava per succedere un'altra volta, perché non era la prima volta che così per caso finivano a letto insieme, spesso era successo in un’occasione come questa, dettata dall’alcool che avevano bevuto, altre volte per l’eccitazione dopo un concerto; ma ogni volta che era successo non c’era mai stata una parola “dolce” tra loro, era solo sesso e basta.

Ma nonostante stesse male ogni volta che era successo, un aveva sempre vissuto quei momenti come gli unici in cui poteva illudersi di avere Sho, di essere anche soltanto una piccola parte importante della sua vita.

Quindi quando Sho tornò a baciarlo portandogli poi lentamente le braccia intorno alla vita; sapeva che era tutto dettato dall’alcool e dall’eccitazione, ma poteva solo pensare che non fosse così.

Poco dopo Sho si addormentò al suo fianco con un braccio poggiato sul suo petto; rimase così immobile a fissare il soffitto, poteva  far finta che stessero insieme, che per Sho quei momenti fossero importanti come lo erano per lui, ma la verità era differente; per Sho probabilmente era solo stato un modo per festeggiare il suo miglioramento.

Si alzò piano dal letto, spostando il braccio di Sho; raccolse i pantaloni e li infilò, poi recuperò il resto dei suoi vestiti e uscì dalla stanza.

Tornò in camera sua, si fece una doccia veloce e s’infilò nel letto; si sentiva svuotato avrebbe dovuto smettere di comportarsi così, avrebbe dovuto dirglielo e basta, chiedergli cosa stava a significare per lui, ma avrebbe mai trovato il coraggio di farlo?

Lentamente cominciò a svegliarsi e il torpore lo abbandonò, istintivamente si mosse girandosi nel letto e aprì lentamente gli occhi, ma successe qualcosa di strano, aveva aperto gli occhi ma era tutto estremamente buio, si spaventò; batté ripetutamente le palpebre ma nulla, non vedeva niente; nel panico cercò Jun al suo fianco ma non ce lo trovò; provò a chiamarlo ma non ebbe risposta, così si alzò e costeggiando il letto raggiunse il corridoio, solo che poco dopo tentando di raggiungere la stanza di Jun sbatté contro il mobile in corridoio e finì a terra ferendosi le mani con qualcosa che si era infranto cadendo.

Jun fu svegliato dal rumore di qualcosa che cadeva; si alzò a sedere di scatto, la porta della sua stanza era chiusa, ma questa volta era stato proprio lui a chiuderla la sera prima; si precipitò subito fuori e trovò Sho a terra con le mani sporche di sangue, corse subito al suo fianco, gli prese le mani notando piccoli tagli provocati dal vetro della cornice che si era infranta.

-Sho stai bene?- chiese; -prendo qualcosa per medicarti, vieni- disse alzandosi, ma una mano di Sho tremante gli afferrò il polso.

-Jun…- sussurrò, il tono debole e spaventato della sua voce spaventarono anche Jun.

-Jun io…- ripeté ancora; -io… non vedo più nulla-

r: pg-13, g: arashi, p: sakumoto

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