Spero abbiate passato tutti un buon natale, torno a postare sperando che facciate una capatina e leggiate.
Titolo: A Light in the Dark
Fandom: Arashi
Genere: un pochino angst, yaoi
Raiting: Pg-13
Pairing: Sakumoto
Desclaimers: in realtà è colpa di Sho, sono stati i suoi occhi in Truth ad accedere la scintilla; però fortunatamente è solo una storia
Post precedenti:
Capitolo 1,
Capitolo 2,
Capitolo 3,
Capitolo 4,
Capitolo 5,
Capitolo 6,
Capitolo 7,
Capitolo 8,
Capitolo 9 Capitolo 10
Si svegliò sentendo il rumore della vibrazione del cellulare, il cellulare non era il suo, però Jun dormiva tranquillo con la testa poggiata sulla sua spalla e ne poteva sentire il respiro leggero e regolare sulla pelle nuda, non voleva svegliarlo visto che dormiva così bene; allora allungò la mano verso il comodino e prese il cellulare che continuava imperterrito a vibrare.
-Moshi, moshi- rispose in un sussurrò.
<> sentì urlare dall’altra parte del filo; Jun si mosse disturbato dall’urlo disumano, ma sembro non essersi svegliato, perché spostò semplicemente un braccio sul petto di Sho stringendosi a lui.
-Masa parla piano, Jun sta dormendo- lo sgridò sottovoce.
<> chiese sorpreso; <> chiese ancora più sorpreso, poi lo sentì urlare a quelli che dovevano essere Nino e Ohno un <>, e ricevere in risposta un <> in coro dai due; e naturalmente con tutto quel trambusto infernale, Jun finì per svegliarsi davvero.
-Che succede?- chiese.
-Nulla- rispose Sho.
<> chiese subito Masaki
-Con gli urli che lanciavi era il minimo- rispose.
<
>
-E’ Masaki- disse Sho scostando il telefono dall’orecchio e tenendolo a mezz’aria mentre aspettava che Jun lo prendesse.
Jun si alzò a sedere sul letto e afferrò il telefono, Sho che si sedette anche lui.
-Che succede?- chiese Jun al telefono.
<> chiese quasi gridando, Jun diventò un po’ rosso in viso ma fortunatamente Sho non poteva vederlo, e oltretutto era un po’ insicuro sulla risposta da dare, ma quando vide il sorriso sulle labbra di Sho rispose -Si-
<> esclamò obbligando Jun ad allontanare il telefono per non rompersi un timpano.
-Masa per favore ti dai una calmata?- chiese urlando per farsi sentire da Masaki, poi quando smise di gridare chiese:
-Chiamavi per sapere che stavamo facendo, oppure c’è un motivo?-
<>
-Che casino?- chiese subito preoccupato.
<> spiegò.
-Si sà cosa hanno intenzione che diciamo?- chiese un pò preoccupato per la risposta.
<> disse, ma non riusciva a finire la frase.
-Arriviamo subito!- disse concludendo la telefonata.
Gli tremavano le mani, sia per il nervoso che per la paura di quello che sarebbe successo di lì a poche ore, oltretutto Sho avrebbe subito praticamente un interrogatorio da parte dei media; voleva risparmiargli questa cosa, non voleva farlo sentire a disagio davanti a tutta quella gente.
-Jun, che è successo?- lo sentì chiedere.
-Non sò bene, Masa parlava di una foto, forse ce l’hanno fatta ieri sera- disse.
-Una foto? Allora...- forse quel click che aveva sentito la sera prima non era affatto frutto della sua immaginazione.
-Sho?- chiese Jun aspettando la fine della sua frase.
-Ah, no niente; dovremo fare una conferenza stampa vero?- chiese poi.
-Mhh- rispose Jun.
-Pensi che vogliano farci annunciare lo scioglimento?-
-Nino pensa che potrebbero, ma... non...- blocco la frase mentre le braccia di Sho lo stringevano a se, stava tremando, e Sho lo strinse più forte.
-Scusa- disse con voce spezzata.
-E di cosa?- chiese Sho.
-Dovrei essere io a rassicurarti, mentre sei tu che lo stai facendo- disse mordendosi le labbra per trattenere le lacrime.
-Siamo spaventati entrambi, però... se ti ho vicino, mi sento più tranquillo, quindi a me basta che sei al mio fianco per sentirmi meglio- disse.
-Mi chiedo perchè abbiamo aspettato così tanto per dirci queste cose- disse Jun.
-Siamo stati due stupidi, ma d’ora in poi non lo saremo più, non ti lascerò più solo; così... forse smetterai di parlare con gli elettrodomestici- disse poi canzonandolo; la reazione fu istantanea e ricevette un colpo leggero alla testa, seguito poi da un bolcissimo bacio.
Quando arrivarono alla sede era già tutto organizzato, agl’altri era stato già spiegato tutto e i giornalisti erano già nella sala delle conferenze; come entrarono fu chiesto a Sho di allontanarsi perchè dovevano spiegargli cosa avrebbe dovuto dire; così Jun rimase con gli altri che gli speigarono la situazione.
Avevano deciso di anticipare l’annuncio, per il momento dovevano solo parlare di una sospensione delle intere attività del gruppo, compresi i programmi televisivi; poi di lì al una settimana o poco più, come stabilito se la situazione di Sho non sarebbe migliorata avrebbero annunciato lo scioglimento definitivo.
-Sho!- esclamarono al suo ritorno, mentre lo aspettavano tutti in silenzio, la tensione in quella stanza era tale che Sho quasi poteva sentirla nell’aria.
-Cosa ti hanno detto?- chiese subito Masaki.
-Beh, credo non molto in più di quello che hanno già detto a voi; mi hanno solo detto di prepararmi a una specie di interrogatorio da parte dei media, poi mi hanno spiegato cosa devo dire della mia situazione attuale-
-Sho io non credo che tu sia obbligato a parlare con quella gente, se vuoi possiamo rispondere noi alle loro domande- disse Jun preoccupato di quello che avrebbe dovuto subire.
-Non c’è problema, tanto prima o poi sarebbe successo, è già un miracolo che siamo riusciti a nasconderlo per così tanto tempo-
-E’ ora- disse uno dello staff avvisandoli.
-Arriviamo- rispose Ohno per tutti prendendo per un secondo le sue veci di Leader.
-Ragazzi non fate quelle facce, andrà tutto bene- disse loro.
-Quali facce se non ci vedi- disse scherzosamente Nino, Sho rise, questo inconsapevolmente rese un po’ più tranquilli anche gli altri, che trovarono un po’ di carica per affrontare quello a cui stavano andando incontro.
Furono subito accecati dai flash, entrarono nella sala e si sederono ai loro posti, Sho ovviamente era al centro, Masa accanto a lui lo aveva aiutato a sedersi, Jun si era messo dall’altro lato di Sho e accanto a lui c’era Ohno, mentre dall’altra parte del tavolo Nino; ora erano pronti alla raffica di domande che sarebbero seguite.
Prima c’era stato un piccolo intervento del manager che aveva annunciato l’imminente sospensione delle loro attività come gruppo, ora a loro aspettava solo di rispondere alle domande che sarebbero seguite.
-Sakurai-san come è avvenuto l’incidente?- chiese subito un giornalista attaccando con le domande.
-Durante le prove, sono caduto dal palco a causa di una mia distrazione- rispose.
-Ma nonostante la caduta ha rifiutato di andare in ospedale e ha fatto comunque il concerto- lo accusò una donna dall’aria impertinente.
-Stavo bene, non avevo assolutamente nulla, forse solo un piccolo bernoccolo; la vista è andata via solo qualche ora dopo- spiegò.
-Perché avete tenuto nascosto tutto fin ora?-
-E’ stata una decisione dell’agenzia, non volevamo far preoccupare nessuno, sarei guarito in fretta- rispose.
-Ma sembra che la sua vista non migliori, intende fare qualcosa al riguardo o lascerà che il gruppo si sciolga?- chiese un uomo in fondo alla sala.
-Di certo non è colpa sua se sta così, se potesse fare qualcosa l’avrebbe già fatta- protestò Jun alzandosi in piedi, ma la mano di Sho gli afferrò il braccio trattenendolo dal dire altro e si risedette al suo fianco, poi sotto il tavolo intrecciò la mano con la sua.
-Sto seguendo una cura, i dottori dicono ci vorrà del tempo-
-Il tempo non è una cosa molto disponibile a voi Johnny’s- commentò qualcuno nella sala.
-Ora basta!- intervenne il manager; -la conferenza è finita-
Cominciarono le proteste dei giornalisti, ma vennero ignorati e seguendo l’ordine del manager uscirono dalla sala.
-Sono stati dei bastardi!- commentò Nino.
-Non riescono proprio a essere minimamente umani, siamo persone anche noi- si lamentò Masaki.
-Non fa niente ragazzi, me le aspettavo certe domande-
-Sho però…-
-No Jun! Se avessi creato dei problemi sarebbe stato peggio; ora torniamo a casa ho mal di testa- disse prendendolo per mano.
-Oh come siete carini!- esclamò Masaki.
-Baka!- risposero in coro Jun e Sho.
-Kawaiiiiiiiii- cominciò a strillare Aiba.
Cominciarono ad avviarsi verso l’uscita con Masa che gli saltellava intorno e Ohno e Nino alle loro spalle, quando dalla porta entrò un uomo e una donna.
-Sho tesoro!- esclamò la donna abbracciandolo.
Sho sentì solo la mano di Jun lasciarlo, fare un saluto e probabilmente un leggero inchino ai suoi genitori.
-Buongiorno- sentì dire dai suoi compagni con riverenza.
-Perché non ci hai fatto avvertire?- chiese il padre.
-Mamma per favore mi lasci?- si lamentò, la donna singhiozzava stringendo ancora il figlio.
-Sono venuta a saperlo dai giornali, ho avuto quasi un collasso- protesto la madre lasciandolo poi andare.
-Non mi sembrava il caso di interrompere la vostra vacanza, non è nulla di grave dovrei riprendermi presto- si difese.
-Sei il solito sconsiderato. Ora andiamo a casa, poi in una clinica privata, tuo padre conosce un primario molto bravo- disse la madre spingendo il figlio verso l’uscita.
-Mamma aspetta… mamma per favore lasciami!- urlò quasi.
-Ora che c’è?- chiese la madre un po’ scocciata.
-Io…io non torno a casa- rispose.
Tutti i presenti rimasero in silenzio, non avrebbero mai immaginato che Sho si opponesse in tal modo ai suoi, però… Jun sentì qualcosa dentro di se che lo rese felice di quello che aveva appena detto Sho, perché come aveva visto i suoi genitori entrare da quella porta, un sensazione di terrore che lo avrebbero portato via da lui lo aveva assalito.
-Sho ma… cosa stai dicendo?- chiese il padre severo.
-Che non torno a casa con voi, per ora rimarrò da Jun- disse con decisione.
-Sho smettila di fare il bambino e vieni a casa- lo sgridò la madre.
-No mamma! Per una volta prendo una decisione da adulto, non voglio rifugiarmi da voi; so che volete solo proteggermi e aiutarmi ora, ma l’unica cosa di cui ho bisogno adesso è dei miei compagni-
-Riuscirai ad affrontare tutto da solo?- chiese il padre mettendo a tacere la moglie che stava di nuovo per replicare.
-Non sarò solo- disse tornado verso gli altri 4 ragazzi e raggiunto subito da Jun che lo aiutò a tornare indietro verso di loro.
-Ok se questa è la tua decisone va bene- decretò il padre.
-Ma caro…- borbottò la signora Sakurai.
-E’ una sua decisione cara, quindi dobbiamo rispettarla- disse alla donna, la quale sembrò un po’ contraria alla cosa ma poi fece un sospiro e rivoltasi al figlio disse:
-Fatti sentire ogni tanto tesoro-
-Ok mamma- rispose.
Capitolo lunghetto rispetto al solito, ma è solo un caso XD