TITOLO: NINOSCOPIO
AUTRICE: Jinny
GENERE: Drammatico ... credo >__>
PAIRINGS: Matsumiya, Sakuraiba
RATINGS: nc-17 causa argomenti
DISCLAIMERS: Non possiedo nessun Arashi, nessun Johnny, nemmeno Johnny Depp, purtroppo, e continuare a ricordarlo di certo non migliora il mio umore!
THANKS: a Harin e Vampiretta che as usual si sono sorbite il mattonazzo in anteprima (a loro l'arduo compito di spiecare NinoSCOPIO U__U)
NOTE: Mi scuso col povero Riidaa che è rimasto un po' in disparte in questa storia ...
GIA' POSTATI:
Uno Due Tre Quattro Cinque Sei Sette Otto Nove Dieci Undici Dodici Tredici Quattordici Era passata una settimana, più o meno, da quando Masaki aveva detto a Kazunari di sentirsi geloso. E Kazunari si era accorto, in effetti, che Sho sembrava assente. Così quel giorno lo prese da parte, per indagare
<< Che vuoi Nino? Devo tornare dal paziente …>>
<< Da Ryo?>> chiese Kazunari. Sho annuì, poi parve capire
<< Pensi che mi stia prendendo una cotta per lui?>> si informò, beffardo
<< No, ma … sei distante, e Masa se ne accorge … e poi è chiaro che Ryo una cotta per te l’ha già …>>
<< Non sono te. Non vado coi pazienti, io.>> disse Sho, secco. Kazunari serrò leggermente la mandibola
<< Nino, scusa, io …>>
<< Vedi di aver ragione, perché te l’ho già detto. Se fai star male Masa te ne pentirai. Lo considero mio fratello, è la mia famiglia, quindi vedi di non fargli del male.>> detto questo, si allontanò, più preoccupato di prima. Non fece in tempo a fare che qualche passo, prima di trovare Masaki appoggiato con la schiena al muro
<< Masa …>>
<< Non volevo origliare, ma … il mio studio è in quella direzione e … quel tono … sono solo paranoico, vero? Vero Nino?>> mormorò Masaki. Kazunari si limitò a posargli una mano sulla spalla ed allontanarsi in silenzio. Sho non gli era sembrato preoccupato, ma Sho era talmente uomo che non avrebbe riconosciuto un’avance nemmeno se gli avesse dato il biglietto da visita .. e di sicuro Ryo non lo faceva apposta … forse ora capiva abbastanza delle “cose dei grandi” per potergli parlare, al di la dei traumi … il cercapersone lo richiamò alla realtà
<< Che diavolo vuole Nakai adesso?>> borbottò, avviandosi verso l’ufficio del capo. Quando entrò, l’uomo dietro la scrivania lo accolse con un enorme sorriso stampato sul viso
<< Nino!>>
<< Capo …>> borbottò Kazunari
<< Siediti pure.>> disse l’uomo, indicando una delle due sedie davanti a lui. Kazunari obbedì, sentendosi nervoso
<< Dobbiamo aspettare un attimo …>> disse Nakai, sempre sorridendo
<< E aspettiamo … mi sembra contento …>> disse
<< Abbastanza … hai risolto il caso dell’uomo della filastrocca e Ohno non mi da più il tormento, e poi ho delle belle notizie …>>
In quel momento entrò anche Masaki. Aveva l’aria meno tesa di poco prima. Kazunari si girò a guardarlo e Masaki gli rivolse uno dei suoi sorrisi dolcissimi. Doveva aver parlato con Sho.
<< Bene, ragazzi, dobbiamo parlare.>> esordì Nakai
<< Solo noi due?>> chiese Masaki
<< Si, solo voi due … >> disse l’uomo, con un sorriso benevolo. Iniziò a camminare avanti ed indietro
<< Ho visto che avete fatto dei progressi enormi, nelle ultime settimane. Vi siete stabilizzati. Ninomiya, tu sei uscito, sei andato dai tuoi, hai affrontato un processo, quindi luoghi pieni di gente, senza avere crisi di panico …>>
<< C’era Jun …>> borbottò Kazunari
<< Quel Jun che nonostante sia rimasto rinchiuso per vent’anni non ha paura della gente e sembra completamente ripreso dal trauma, Nino. Tu hai fatto progressi enormi, lui ne ha fatti, grazie all’attenzione tua e di Sakurai … tua di nuovo … so di voi due, non guardarmi così. L’amore cura tutto, e penso che ormai te ne sia reso conto. E veniamo ad Aiba che non ha più il terrore delle donne … l’ho visto, sai? L’altro giorno quella paziente, dopo che le hai salvato il matrimonio, ti ha abbracciato, e tu sorridevi. Non hai urlato, non ti sei rintanato in un angolo, non hai dovuto prendere tranquillanti … direi che la fobia ti è passata …>>
<< Quasi. Adesso ho capito che mia madre non è tutte le donne …>> mormorò Masaki, facendo una smorfia
<< Hai ancora paura di lei?>> chiese Nakai, sedendosi e sporgendosi sul tavolo, per accorciare le distanze. Masaki si tirò le ginocchia al petto, come i ragazzini
<< Un po’ … e sono ancora arrabbiato … e qualche volta ho ancora gli incubi …>> disse, con lo sguardo basso, come vergognandosene. Kazunari si girò a guardarlo, sentendosi un po’ in colpa. Si era talmente preoccupato di Jun in quel periodo, da aver trascurato il proprio migliore amico. Non aveva idea che avesse ancora gli incubi
<< Solo qualche volta.>> si affrettò a dire Masaki, girandosi a sorridergli
<< E non me l’hai detto …>> disse Kazunari
<< Mi sembra che tu ne abbia già abbastanza con i tuoi, di ricordi, e quelli di Jun, senza aggiungerci anche le mie paturnie … e già lo faccio …>> disse Masaki. Sembrava un bambino, in quel momento. Kazunari sbuffò
<< Io vengo a romperti ogni volta che non hai pazienti, e tu invece …>>
<< Sono un uomo, mi chiudo nella caverna.>> disse Masaki, alzando un sopracciglio e facendo scoppiare a ridere Nakai
<< Uomo …>> disse Kazunari, alzando entrambe le sopracciglia
<< Ma che cattivo!>> rise Masaki, mentre Kazunari gli scompigliava i capelli
<< Come siete cresciuti …>> disse Nakai, sospirando. Poi si alzò di nuovo
<< Siete cresciuti e … beh, sapete che per i nostri medici, dopo un po’ che lavorano qui, troviamo degli appartamenti dove vivere … vicino all’istituto, ma in maniera che non siano sempre a contatto con i pazienti … voi due mi vivete ancora da … matricole, diciamo, ma penso che ormai potreste avere la vostra vita, finito il lavoro … è il palazzo accanto, quindi anche nel caso aveste casi particolarmente difficili, non ci sarebbero problemi per le emergenze …>>
Masaki trattenne il fiato, stringendo convulsamente i braccioli della sedia. Nakai sospirò e fece il giro del tavolo, per mettersi di fronte a Masaki
<< Qual è il problema, Aiba? >>
<< Ci sta mandando via?>> chiese Masaki
<< No. Assolutamente no … ma siete giovani adulti. Finito il lavoro dovreste andare a bere con i colleghi, non rintanarvi in qualche stanza dell’istituto. Non siamo in un posto isolato, siamo in pieno centro, accidenti. Dovreste passare il giorno libero a fare compere, dovreste usarli, i vostri stipendi, invece di metterli in banca …>>
<< Mi sento leggermente chiamato in causa …>> disse Kazunari, mentre Nakai rideva e Masaki sorrideva leggermente
<< E tu, Aiba, non sarai solo … oh, insomma, mi arrivano dei medici nuovi, mi servono tre stanze! Devo spostarvi, e non posso rimandarvi insieme ai pazienti. E non posso mandarci Sakurai. In più, tra poco dovrò dimettere Matsumoto, e avrà bisogno di un posto dove stare, visto che non ha più nessuno …>>
Kazunari sentì una morsa al cuore pensando a Jun solo al mondo. Nakai li guardò, in silenzio
<< Vivere da soli significa uscire a fare la spesa … andare a pagare l’affitto … >> mormorò Masaki, passandosi poi le mani sul viso. Kazunari gli posò una mano sulla spalla e Masaki gli rivolse uno sguardo terrorizzato
<< Oh, ma non sarai solo, Aiba. Tu hai Sakurai come coinquilino …>> disse Nakai. Masaki si girò a guardarlo
<< Sho-chan vivrà con me?>> chiese, e sembrava già meno spaventato. Nakai annuì, sorridendo
<< E io?>> chiese Kazunari, sentendosi improvvisamente spaventato
<< Devo firmare la dimissione di Matsumoto entro tre giorni, quindi non ti preoccupare, Nino, ok? Nessuno di voi due sarà solo. E siete al piano sotto del mio. Per ogni problema, visto che vi ci sto mandando io, siete autorizzati a rompermi le scatole. E detto questo, avete due giorni liberi per trasferirvi …>>
Detto così, Nakai fece un cenno e li congedò. Appena fuori, Masaki si fermò, respirando profondamente
<< Masa, niente attacchi di panico, te lo proibisco!>> disse Kazunari
<< Troppo tardi …>> mormorò Masaki, accucciandosi terra
<< Masa …>>
Ma Masaki si limitò a mettersi le mani a coppa su naso e bocca. Tremava come una foglia. Kazunari sbuffò e cercò Sho al cercapersone. Poi prese Masaki e lo fece alzare, facendo spostare dalla porta dell’ufficio
<< Lasciami, Nino …. Non … non toccarmi …>> balbettò Masaki. Kazunari lo lasciò accucciarsi nuovamente, vedendo Sho arrivare di corsa
<< Che succede?>> chiese, avvicinandosi immediatamente a Masaki che, sentendo la sua voce, alzò il viso
<< Attacco di panico … ancora sotto controllo, ma attacco di panico.>> disse Kazunari. Sho si inginocchiò di fronte a Masaki e gli prese le mani
<< Piccolo, che succede?>> chiese, in tono dolce. Masaki liberò le mani, e se le riportò al viso
<< Appartamento …>> riuscì a borbottare. Sho alzò gli occhi, a guardare Kazunari
<< Nakai ha detto che andiamo a vivere “da soli” , e Masa l’ha presa così …>> disse Kazunari, ancora sconvolto dal fatto che Masaki avesse appena allontanato anche Sho
<< Masaki, guardami.>> disse Sho, deciso. Masaki alzò il viso, ed una lacrima gli rotolò lungo la guancia. Sho sospirò e gli posò una mano sull’altra guancia
<< Piccolo, non avere paura. Andiamo a vivere insieme, sai? Non sei da solo …>>
Masaki rimase fermo un attimo, poi le parole di Sho superarono il muro di paura ed arrivarono. Masaki iniziò a ridere, scuotendo la testa
<< Scusa, sono un idiota … mi è preso il panico, ma …>>
Sho lo abbracciò stretto
<< Scemo …>> mormorò. Kazunari sorrise, sollevato e si allontanò, lasciandoli soli. Si avviò verso la propria stanza, deciso a prendersi effettivamente il giorno libero datogli da Nakai, ed appena aprì la porta, trovò Jun seduto su una poltrona, con l’espressione concentrata
<< Che fai?>> gli chiese, avvicinandosi. Jun alzò il viso e gli sorrise
<< Studio!>> disse, fiero, mostrandogli la pila di libri che lo circondava
<< Architettura d’interni?>> chiese Kazunari. Jun annuì
<< Ho avuto un flash … un ricordo davvero tanto lontano … avrò avuto forse quattro anni, e ricordo che stavo giocando con la casa delle bambole di mia sorella e … beh, i miei mi hanno sgridato … ricordo le loro sagome, ora … non perché stessi giocando con la casa, anzi poi ricordo che mamma disse che le piaceva come l’avevo messa, ma perché era di mia sorella, che era morta da poco … credo che abbiano sofferto davvero tanto quando sono sparito … e mi dispiace che nell’unico ricordo che sono riuscito a recuperare di loro fossero arrabbiati, ma … mi sono ricordato qualcosa che mi piaceva … e poi in questi due giorni devi trasferirti, e Nakai deve dimettermi …>>
<< E andremo a vivere insieme e non ti fidi del mio gusto.>> concluse Kazunari, ridendo. Jun fece un sorriso malizioso
<< Più o meno …>> disse. Kazunari si avvicinò e lo baciò
<< Hai carta bianca sui mobili.>> disse Kazunari << Anche perché ho messo via tutti gli stipendi, praticamente … e non avendo più vitto e alloggio immagino aumenterà …>> il pensiero lo colpì improvvisamente
<< Jun, siamo decisamente benestanti!>>
<< Sei. Io devo recuperare la scuola, e voglio fare questo.>> disse, indicando di nuovo i libri << Quindi avrò poco tempo da dedicarti.>>
Kazunari sorrise
<< Però intanto posso mantenerti e giocare a fare l’uomo di casa …>> disse. Jun finse di pensarci
<< Ok …>> concesse, per poi baciarlo
<< Però adesso voglio andare a parlare con Ryo. Vieni con me? Poi giuro che ti lascio preparare le tue cose …>>
Kazunari sospirò
<< Prendo i fazzoletti, ho come l’impressione che lo farai piangere …>>
<< Non sono così cattivo!>> protestò Jun. Ma nonostante il sorriso, sembrava preoccupato