Dopo più o meno seimila anni, posto U_U Nel mentre il mio computer mi ha abbandonata per una settimana, sono rimasta indietro di secoli nella lettura eccetera eccetera eccetera... ( ma adesso MI SONO RIMESSA IN PARIIII!!!!!!!!!, almeno a grandi linee >_>) baaaaabbè, posteggiamo U_U
TITOLO: siccome non c'è ancora, NINOSCOPIO rimane (è una storia lunga)
AUTRICE: Jinny
GENERE: Drammatico ... credo >__>
PAIRINGS: Matsumiya, Sakuraiba
RATINGS: nc-17 causa argomenti
DISCLAIMERS: Non possiedo nessun Arashi, nessun Johnny, nemmeno Johnny Depp, purtroppo, e continuare a ricordarlo di certo non migliora il mio umore!
THANKS: a Harin e Vampiretta che as usual si sono sorbite il mattonazzo in anteprima (a loro l'arduo compito di spiecare NinoSCOPIO U__U)
NOTE: Mi scuso col povero Riidaa che è rimasto un po' in disparte in questa storia ...
GIA' POSTATI:
Uno Due Tre Sho gli aprì la porta, con l’aria più preoccupata dell’universo, e Kazunari si precipitò dentro. Capì al primo sguardo. Masaki non parlava
<< Masa, che è successo?>> gli chiese. Nulla. Kazunari si sedette di fronte all’amico e gli prese le mani, ma quello fece per svincolarsi.
<< Non ti mollo.>> si impuntò Kazunari. Masaki tentò di nuovo, ma Kazunari lo abbracciò. Masaki iniziò a muoversi, cercando di levarselo di dosso, terrorizzato da qualcosa. Poi le forze lo abbandonarono improvvisamente, mentre un enorme singhiozzo lo scuoteva. Kazunari sospirò, stringendolo a sé. Masaki si calmò un attimo e si staccò, asciugandosi gli occhi
<< Scusate …>> mormorò
<< Altre avances dalle pazienti?>> chiese Kazunari. Masaki si morse le labbra e scosse la testa
<< avrei preferito …>> mormorò. Poi guardò Sho
<< Vuoi parlarne da solo con Nino? Esco? ..>>
<< No … voglio che ti siedi qui … ho bisogno di doppia razione d’appoggio …>> disse Masaki. Sho si sedette sul letto, accanto a lui, e Masaki gli si rannicchiò contro.
<< Le avevano dato sei anni … ma non ci avevo mai pensato … e adesso è in crisi con il suo nuovo compagno e … >>
Kazunari si portò le mani alla bocca
<< Masa …>>
<< Io non vi sto seguendo …>> mormorò Sho. Masaki, con un gemito, riprese a piangere. Sho lo strinse a sé, cercando di calmarlo
<< Quando i suoi hanno divorziato, sua madre ha deciso che non aveva bisogno di trovarsi un altro uomo.>> tagliò corto Kazunari. Sho spalancò gli occhi
<< Masa …>>
Masaki si staccò e si nascose il viso tra le mani
<< L’ho denunciata, la polizia l’ha portata via e io sono crollato … ed eccomi qui, devastato dopo averla rivista dieci secondi ed essere uscito dallo studio … Nakai mi avrà chiamato almeno venti volte, ma non ce l’ho fatta a rispondergli …>>
<< Masa, credo che potrebbe capire …>> disse Kazunari. Masaki si rannicchiò
<< E lasciati abbracciare, accidenti a te!>> protestò Sho. Aveva le lacrime agli occhi … Masaki sospirò e gli si rifugiò tra le braccia. Era sconvolto …
<< Ragazzo, so che sei qui dentro … io non avevo idea … mi dispiace …>>
Era la voce di Nakai. E Kazunari vide Masaki diventare improvvisamente furioso. Lo guardò alzarsi e spalancare la porta
<< Lei ha idea di quello che ho passato?! Io … capisco che sia una paziente, ma … ma non me la faccia rivedere … non …>> riprese a singhiozzare, senza controllo. Il capo lo abbracciò
<< Sei stato bravo, invece, sai? Non hai dato di matto li. Hai preso, hai detto che ti dispiaceva e te ne sei andato … >>
Masaki si staccò
<< Non ce la faccio … io … >>
<< Invece sono sicuro che tu ce la possa fare … e che sia il metodo più efficace per farti superare la cosa … non devi avere paura di lei …>>
<< Non è di lei che ho paura adesso! Al liceo ho quasi ammazzato una ragazza perché ha tentato di baciarmi! Io ho paura della mia reazione! Io … io quella donna la odio, con tutto me stesso!>> urlò Masaki
<< Ed è comprensibile, ma devi superarla! E lei è una tua paziente. E detta tra noi … non mi importa un cazzo di come ne esce lei. >>
Masaki rimase con la bocca semiaperta, poi sorrise
<< Mal che vada, dovrete licenziarmi …>> disse. Nakai sospirò. Poi si girò verso Kazunari
<< Ho saputo che hai contattato Nagase perché non ci aveva mandato le cartelle di Matsumoto …>>
Kazunari annuì
<< Credo anche di dover telefonare a Ohno … prima però devo verificare un paio di cose …>>
<< Bene … ragazzi, non crollatemi … io … so che potete farcela … >> detto questo, se ne andò
<< Siete dei relitti …>> commentò Sho. Kazunari ghignò, mentre Masaki posava la fronte sulla spalla di Sho
<< Io sono un relitto che ha bisogno di coccole …>> mormorò. Sho lo abbracciò dolcemente, e Masaki gli si aggrappò
<< Di lui non hai paura, ne, scemo?>> commentò Kazunari. Masaki ridacchiò
<< No … e probabilmente non tenterei nemmeno di ucciderlo …>>
<< Ok, vado a vedere se mi è arrivato il fax di Nagase … e vi lascio soli …>> si affrettò a dire Kazunari, uscendo velocemente. Forse non era solo Masaki ad essere tonto … anche Sho non era proprio molto sveglio … il suo cercapersone si mise a suonare con urgenza, e Kazunari vide che la chiamata arrivava dal piano del dormitorio dei pazienti. Si precipitò. Se avevano chiamato solo lui, doveva trattarsi di Jun … quando arrivò, trovò gli infermieri nel panico mentre Jun, rannicchiato a terra, urlava qualcosa. Qualcosa che Kazunari aveva sperato con tutto il cuore di aver dimenticato. Chiuse gli occhi, sperando di riuscire a mantenere il controllo, poi prese uno degli infermieri per le spalle
<< Vai a chiamare Nakai!>> urlò, per poi avvicinarsi a Jun, che iniziò ad urlare più forte. Perché fosse in corridoio non lo sapeva, ma al momento non gli importava
<< Toc, toc, fammi entrare, toc, toc, non puoi scappare, toc, toc, puoi anche urlare, toc, toc, non ti possono sentire …>> continuava ad urlare Jun. Kazunari gli si inginocchiò davanti e lo costrinse a guardarlo. Jun smise di urlare, gli occhi spalancati per il terrore.
<< Lo troveremo, Jun. Non la canticchierà più la sua cazzo di filastrocca … che tra l’altro fa pure schifo come ritmica …>>
Jun fece un mezzo sorriso, poi scoppiò in un pianto dirotto. Kazunari lo abbracciò e lo aiutò ad alzarsi
<< Che ci facevi nel corridoio, eh? >> disse, mentre riaccompagnava Jun nella sua stanza. Quello si limitò a piangere
<< Ci avevi mai fatto caso che l’ultimo pezzo non sta nella ritmica? Io si …>>
Jun sorrise tra le lacrime, e si asciugò gli occhi, calmandosi.
<< Io … adesso ho la certezza … e … credo di potermi ricordare dov’è … domani vado la con la polizia, credi … credi di farcela senza di me per u giorno?>>
Jun lo guardò, e Kazunari si perse in quegli occhi
<< Torna presto …>> mormorò. Kazunari sentì uno strano brivido lungo la schiena
<< Tornerò il prima possibile.>> disse. Jun gli prese le mani, guardandolo negli occhi
<< Io … io mi ricordo di te …>> riuscì a balbettare. Kazunari serrò leggermente la mandibola, poi posò brevemente la fronte su quella di Jun
<< Adesso cerca di dormire, ok?>>
Jun annuì, e si mise sotto le coperte. Kazunari fece per uscire, ma Jun lo chiamò
<< La paura … passerà?>> chiese
<< Un pochino.>> disse Kazunari. Jun annuì e chiuse gli occhi. Kazunari uscì dalla stanza, e si trovò faccia a faccia con Nakai
<< Che è successo?>>
<< Domani mattina voglio che Ohno mi porti dove hanno trovato Matsumoto … io avevo un braccio rotto, e devo ancora guardare le cartelle che ha mandato Nagase, ma … Jun sa la filastrocca …>>
Nakai lo guardò, poi abbassò il viso
<< Sicuro di sentirtela?>> chiese
<< In questi giorni ho ricordato molti particolari e … ero strafatto quando mi ha fatto uscire, non credo di essere riuscito ad andare molto lontano …>>
Nakai si accigliò
<< E se la strada non fosse la stessa?>>
Kazunari sospirò
<< Ci avevo pensato anch’io, ma … Masaki mi ha fatto notare una cosa interessante: finché non ha mandato via Jun, non aveva motivo per cambiare casa … >>
<< Chiami il paziente per nome, Ninomiya?>> chiese Nakai, alzando un sopracciglio. Kazunari sospirò
<< Temo di si.>> disse. L’uomo gli sorrise e si allontanò, canticchiando. Kazunari sospirò, scuotendo la testa. Avrebbe avuto gli incubi, quella notte, lo sapeva … toc, toc …