Brave brave che postate <3<3<3<3<3<3<3<3<3 *felice*
E allora ne approfitto e posto anch'io, che sono stata via tanto ç___ç
TITOLO: siccome non c'è ancora, NINOSCOPIO rimane (è una storia lunga)
AUTRICE: Jinny
GENERE: Drammatico ... credo >__>
PAIRINGS: Matsumiya, Sakuraiba
RATINGS: nc-17 causa argomenti
DISCLAIMERS: Non possiedo nessun Arashi, nessun Johnny, nemmeno Johnny Depp, purtroppo, e continuare a ricordarlo di certo non migliora il mio umore!
THANKS: a Harin e Vampiretta che as usual si sono sorbite il mattonazzo in anteprima (a loro l'arduo compito di spiecare NinoSCOPIO U__U)
NOTE: Mi scuso col povero Riidaa che è rimasto un po' in disparte in questa storia ...
GIA' POSTATI:
Uno Due Tre Quattro Cinque Jun guardò l’uomo davanti a lui
<< Io … io voglio cambiare dottore …>> disse. Sapeva di avere ancora il viso bagnato di lacrime. Si asciugò in qualche modo
<< C’è qualche problema con il dottor Ninomiya?>> gli chiese Sho, alzandosi da dietro la scrivania ed avvicinandosi. Jun si irrigidì leggermente
<< Non lo so … cioè, forse si, perché lui … lui mi piace …>> disse Jun. Odiava quel suo modo di parlare, voleva riuscire ad esprimersi … nuove lacrime gli bagnarono il volto, e le asciugò in fretta
<< A me lui piace, ma … ma lui dice che non va bene, perché sono un suo paziente … e allora voglio guarire subito, ma … ho paura della gente … e allora cambio dottore …>> Jun dovette asciugarsi gli occhi di nuovo. Sho sospirò e si sedette, facendo segno a Jun di sedersi, a sua volta
<< Stai facendo progressi molto rapidamente … esci da solo dalla stanza, non aggredisci le persone se ti si avvicinano …>>
<< A parte ieri sera …>> disse Jun, con una smorfia.
<< Hai appena ricominciato a parlare, ma non balbetti più, e non fai più pause così lunghe … sai cosa ti sta succedendo e …>>
<< Non ho imparato a parlare bene, ma sono cresciuto lo stesso … capisco … capisco tante cose, anche se non so come si chiamano … e … voglio stare … voglio Kazu …>>
Jun alzò il viso a guardare Sho
<< Se diventassi io il tuo medico … ti sentiresti più sollevato? Aspetta, devo parlarne col capo però, prima …>>
Jun si asciugò gli occhi ed annuì
<< Parla col capo. Ma … io voglio Kazu.>>
Sho provò di nuovo ad avvicinarsi, ma Jun si morse le labbra, spaventato, e si tirò le ginocchia al petto
<< Solo Kazu … >> mormorò. Sho annuì
<< Hai ragione, scusami. Ora, però, è meglio che torni nella tua stanza …>>
<< Kazu … starà bene?>> chiese Jun, alzando lo sguardo su Sho. Guardò l’altro uomo abbassare il viso
<< Non lo so. Ha rivisto luoghi che sperava di non rivedere, e … >>
Jun si morse le labbra. Il fatto che Kazunari potesse non star bene, lo disturbava parecchio
<< Posso tornare a vedere come sta adesso?>> chiese, cercando di non rimettersi a piangere
<< Adesso lascialo riposare, ne ha bisogno. Io domattina presto parlo con Nakai, e quando ti sveglierai saprai da chi devi andare … va bene?>>
Jun sospirò
<< Ok …>> disse, e si alzò, per andarsene, poi notò qualcosa nello sguardo dell’altro uomo
<< Dottore, e tu come stai?>>
Sho sorrise
<< Io bene … sono solo … preoccupato. Per te e Nino. Ma so che ce la farete … e che posso riuscire ad aiutarvi … si, voglio aiutarti. Perché ho capito che se tu starai bene, anche Nino starà bene … su, fila a dormire, prima che ti racconti qualche segreto che non dovrei rivelare!>>
Jun rise ed uscì. Il dottor Sakurai era a posto. Forse non erano tutti come l’uomo della filastrocca, dopotutto … quando arrivò alla propria stanza, vide qualcuno davanti alla porta, e la cosa gli fece un po’ paura. Ma avvicinandosi, si rese conto che si trattava solo del dottor Aiba … gli si avvicinò
<< Ciao Jun …>>
<< Ciao dottore che urla …>> mormorò Jun. L’altro uomo ridacchiò
<< Scusami per quella volta … io … sono strano, ma credo tu l’abbia capito …>>
<< Io ho capito solo che anche tu hai avuto qualcuno come l’uomo della filastrocca …>> disse Jun. L’altro spalancò gli occhi, poi fece una smorfia, piegando la testa di lato e scuotendola leggermente, poi si fece serio
<< E come l’hai capito?>> chiese, con un filo di voce. Jun fece una smorfia
<< Perché fai fatica a guardare le persone … hai paura anche tu … >>
L’altro sorrise, e Jun si stupì di quanto fosse caldo e luminoso quel sorriso
<< E’ vero … ho paura … ma … ok, la smetto di girarci intorno … volevo sapere come sta Nino, perché prima Sho non mi ha fatto entrare, e poi Nino ha chiuso a chiave e sono preoccupato da morire … >>
Jun capì perché inizialmente avrebbe dovuto essere Aiba il suo medico. Sembrava un bambino. Gli sorrise
<< Credo che starà bene, ma … non so quando … lui … è tornato … la …>> rabbrividì pensandoci
<< Lui è tornato la … quindi adesso non sta bene … e … non posso neanche stare con lui, adesso … perché …>> Jun sentì le lacrime pungergli di nuovo gli occhi. Sentì due braccia stringerlo, ma non ebbe paura
<< E’ colpa mia, scusami … se … se quel giorno avessi resistito … tu adesso potresti essere con Nino …>>
Jun si staccò e si asciugò gli occhi
<< Ho chiesto al dottor Sakurai se posso essere un suo paziente, perché … io voglio Kazu …>> mormorò. Sentì un dito sotto il mento, ed alzò lo sguardo ad incontrare il sorriso dolce di Aiba
<< Nino è riuscito a far parlare anche te, ne?>> chiese. Jun prese un’espressione interrogativa, al che il sorriso di Masaki si trasformò in una risatina
<< Sia io che Nino eravamo pazienti qui, anni fa … e … beh, lui si era ripreso in fretta … ha iniziato a parlare, ha imparato ad una velocità incredibile ad esprimersi come avrebbe dovuto e … beh, io invece ero chiuso nel mio guscio, avvolto dalla mia nuvoletta nera … lui un giorno è arrivato a metà seduta, mi ha trascinato fuori e mi ha ordinato di parlare, perché si sentiva solo, era stufo. Mi ha preso per le spalle e mi ha scosso finché non l’ho mandato a … a quel paese …>>
Jun rise
<< Ho ventisei anni, non c’è bisogno che trattieni le parolacce, dottore!>>
Aiba sorrise
<< Parli come un bambino, mi viene naturale … dici che Nino mi farà entrare adesso? >>
Jun sorrise
<< Forse si … tu che puoi vai, dottore.>> disse Jun. Aiba sorrise e, felice, corse via. Jun sospirò ed entrò nella propria stanza. Si rannicchiò sul letto ed abbracciò stretto il cuscino, addormentandosi in quella posizione.
Quando riaprì gli occhi, quasi urlò per lo spavento
<< Sono io.>> gli disse Kazunari. Aveva gli occhi rossi, notò Jun. Si mise a sedere ed allargò le braccia. Kazunari gli si rannicchiò tra le braccia, sospirando
<< Nakai sta parlando con Sho … >>
<< Sei arrabbiato perché non voglio che tu sei … che tu sia il mio dottore?>>
<< Un po’, perché sento di essere bravo, ma … so perché l’hai fatto, e questo mi rende davvero molto felice, Jun …>> la voce di Kazunari tremò. Jun gli affondò il viso nei capelli
<< Per favore, non piangere, Kazu-chan …>> mormorò. Kazunari alzò il viso, e Jun se lo trovò a pochi millimetri. E Kazunari lo baciò. Jun chiuse gli occhi. Quel bacio gli piaceva. Gli piaceva la sensazione delle labbra di Kazunari sulle proprie. Gli piaceva abbracciarlo e tenerlo stretto a sé. Si staccarono e Jun sorrise
<< Mi piace darti i baci.>> disse. Kazunari rise
<< Anche a me. E … mi piaci tu. Ecco, l’ho detto …>>
Jun si portò una mano alla bocca, arrossendo violentemente, poi abbracciò Kazunari, baciandolo di nuovo. Kazunari ricambiò il bacio, con passione, e Jun sentì le labbra che si dischiudevano. Sentì la lingua di Kazunari sfiorare la sua, timidamente. Gli stava chiedendo il permesso … Jun chiuse gli occhi e si lasciò andare. Kazunari poteva fargli tutto. Perché con lui andava bene. Con Kazunari era tutto bello … Sentì la mano di Kazunari accarezzargli la schiena, raggiungere il bordo della maglia ed insinuar visi sotto. Inarcò leggermente la schiena, ma poi ebbe un flash, un ricordo molto vicino lo colpì forte, e si staccò, facendo cadere Kazunari dal letto. Si strinse le ginocchia al petto.
<< Non … non ancora …>> mormorò
<< Jun … io …>> iniziò Kazunari. Aveva lo sguardo ferito. Jun gli fece cenno di sederglisi accanto
<< E’ troppo presto … tutto qui.>> gli disse, guardandolo negli occhi. Kazunari annuì e gli baciò la fronte
<< Hai ragione. Sono un idiota a non averci pensato … eppure so come stai …>>
<< Se sei tu, va bene. Solo .. devo imparare a … l’ho letto ieri … a gestire i ricordi. C’era scritto su uno dei miei fogli … posso andare in giro, e ti sei dimenticato di chiudere il tuo ufficio …>>
Kazunari sorrise. Poi lo abbracciò
<< E tu, perché sei stato cacciato? E’ l’unica cosa che mi sfugge …>>
Jun non riuscì a trattenere un sorriso decisamente soddisfatto
<< Mi ha picchiato, forte, e non respiravo più … però prima … prima gli ho fatto male io. Un sacco di male.>>
Sentì Kazunari rabbrividire leggermente tra le sua braccia
<< Kazu?>>
<< Niente … sono contento che tu sappia difenderti, ma ho paura di cosa potrebbe succedermi se non riuscissi a controllarmi … sono piccolino, io!>>
Jun scoppiò a ridere
<< Ti voglio tanto bene Kazu-chan … >> disse poi. Kazunari alzò il viso e gli sorrise, felice. Jun lo tenne stretto ancora, e rimasero fermi, in silenzio, aspettando che Sho desse loro notizie.