Posto posto su che postooooooooooo *è pazza*
TITOLO: NINOSCOPIO
AUTRICE: Jinny
GENERE: Drammatico ... credo >__>
PAIRINGS: Matsumiya, Sakuraiba
RATINGS: nc-17 causa argomenti
DISCLAIMERS: Non possiedo nessun Arashi, nessun Johnny, nemmeno Johnny Depp, purtroppo, e continuare a ricordarlo di certo non migliora il mio umore!
THANKS: a Harin e Vampiretta che as usual si sono sorbite il mattonazzo in anteprima (a loro l'arduo compito di spiecare NinoSCOPIO U__U)
NOTE: Mi scuso col povero Riidaa che è rimasto un po' in disparte in questa storia ...
GIA' POSTATI:
Uno Due Tre Quattro Cinque Sei Sette Otto La mattina del processo arrivò presto, troppo presto pensò Kazunari, stiracchiandosi . Jun, accanto a lui, si mosse ed aprì gli occhi, per poi sorridergli, assonnato e felice. Kazunari lo baciò dolcemente, poi si accigliò
<< Temo abbiamo un problema … se vieni in tribunale, non puoi venire in jeans e maglietta, ti serve il completo, ma … i miei vestiti sono decisamente troppo corti …>>
Jun sorrise, ma aveva l’espressione spaventata
<< Se non vuoi venire al processo, è lo stesso …>>
<< Ci vengo. Ma ho paura di … di lui …>> mormorò, mettendosi a sedere. Kazunari lo abbracciò, e Jun gli si rannicchiò tra le braccia, facendosi davvero piccolo. Kazunari sorrise a quella scena, e non poté fare a meno di baciarlo
<< Ci sarò io con te.>> disse. Jun sorrise ed annuì. In quel momento bussarono alla porta, e Kazunari si alzò, cercando qualcosa da infilarsi, per coprire almeno il minimo indispensabile … quando aprì, scoprì che si trattava di Masaki, fortunatamente. Kazunari notò subito gli occhi rossi, ma Masaki fu velocissimo a sviare la sua attenzione, sventolando un completo
<< Ho pensato che se Jun-Jun viene con te, gli servirà qualcosa di adatto e … almeno vagamente della sua taglia … anche se ho idea che i pantaloni gli andranno larghi …>> disse il giovane, entrando nella stanza
<< Provateli un po’ …>> disse, curioso. Kazunari fece una smorfia, vedendo quanto fossero tirati i sorrisi dell’amico, quella mattina
<< Lasciagli almeno infilare le mutande, guardone!>> gli disse, mentre Jun cercava i propri boxer e se li infilava
<< Bravo ragazzo!>> disse Masaki, ignorando completamente Kazunari.
<< Hai gli occhi rossi, dottore … il dottor Sakurai ti ha fatto piangere?>> chiese Jun. Kazunari dovette trattenersi con tutte le sue forze dallo scoppiare a ridere per la schiettezza di Jun e la sua totale mancanza di tatto … poi guardò Masaki, che aveva abbassato il viso
<< Sho-chan è un ottimo medico, Jun, guarirai del tutto, e potrai essere davvero un adulto …>> mormorò
<< Non hai risposto.>> fece notare Jun. Masaki alzò il viso e sorrise
<< Non sono un bambino. Semplicemente, non so parlare bene, ma non sono un bambino.>> disse Jun, piccato.
<< Nino, ti arrabbi se …>> iniziò Masaki
<< Jun, puoi abbracciarlo.>> disse Kazunari. Jun strinse a sé Masaki, che sospirò e gli si abbandonò tra le braccia
<< Sho è un idiota.>> disse, dopo un po’. Anche Kazunari si avvicinò, ed abbracciò entrambi
<< Non lo metto in dubbio, ma ci dici anche perché?>> chiese Kazunari. Masaki fece un mezzo sorriso
<< Non riesce a capire …>>
<< Tu ti fidi di lui … probabilmente solo di lui … vero, dottore?>> chiese Jun. Masaki annuì, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime
<< Possibile che non ci arrivi? Io … io ho paura, non voglio fare la prima mossa … non ce la faccio …>>
<< Ma ieri l’hai baciato. L’hai già fatta la … com’è che hai detto? Prima mossa.>> disse Jun
<< E dopo, il dottor Sakurai era rosso in faccia … e ha detto di essere un … un attimo … un … un coglione, ecco.>> disse Jun. Kazunari non resistette più, e scoppiò a ridere, seguito a ruota da Masaki
<< Jun-Jun, sei fantastico.>> disse, abbracciandolo stretto
<< Sentirti dire le parolacce tutto serio e concentrato è qualcosa di assolutamente adorabile …>> disse Kazunari
<< Non abituarti, imparo in fretta.>> disse Jun, con una luce tutt’altro che innocente nello sguardo, cosa che fece sentire Kazunari pronto a ricominciare da dove si erano interrotti al sera prima, che Masaki fosse nella stanza o meno
<< Dovresti andare a parlargli, Masa …>> disse poi Kazunari
<< E’ il dottor Sakurai adesso che deve … com’è che si dice … tirare fuori le … p … tirare fuori le palle.>> disse Jun, tutto concentrato e serio. Ci fu un attimo di silenzio, poi Masaki sospirò e fece per sedersi, ma bussarono di nuovo alla porta
<< E’ lui …>> mormorò
<< Non puoi riconoscerlo da come bussa!>> disse Kazunari, incredulo
<< Invece si …>> disse Masaki, in tono lamentoso
<< Sei senza speranze …>> borbottò Kazunari
<< Oh … spero proprio di no …>> disse Masaki, terrorizzato. Kazunari andò alla porta e si trovò davanti Sho
<< Ho pensato che i tuoi vestiti fossero piccoli, per Jun … e per andare in tribunale gli servirà un completo, no?>> disse Sho, entrando
<< Arrivi tardi, Sakurai …>> disse Masaki
<< Ma i tuoi gli andranno larghi di fianchi!>> disse Sho
<< E i tuoi stretti di spalle.>> ribatté Masaki, facendo per alzarsi. Jun lo rimise seduto sul letto
<< io vado a lavarmi … così poi provo tutto … Kazu-chan, vieni con me?>> disse Jun, e si avviò verso il bagno. Kazunari lanciò un’occhiata a Sho. Un’occhiata che significava chiaramente: se fai piangere di nuovo il mio amico, ti spezzo le gambe. Poi seguì Jun in bagno, chiudendosi la porta alle spalle
<< E’ ovvio che tu ascolterai, mentre mi lavo.>> disse Jun
<< Nemmeno mai pensato il contrario.>> disse Kazunari, con un ghigno. Jun sorrise, e di nuovo Kazunari vide il lampo di malignità in quegli occhi.
<< Adoro il fatto che, nonostante i vent’anni di reclusione, tu sia sadico quasi quanto me …>> mormorò, baciandolo. Jun si staccò, con le guance rosse
<< Devo ancora imparare molte cose, Kazu-chan …>> disse. Kazunari sorrise
<< Penso che oggi il mio problema peggiore sarà non saltarti addosso in aula …>> mormorò. Jun arrossì violentemente, ma non perse il sorriso vagamente malvagio che aveva sul viso
<< Vediamo se riuscirai a resistere …>> mormorò, mordicchiando poi il lobo dell’orecchio di Kazunari, che si sentì sciogliere immediatamente. Poi Jun gli diede in mano il bicchiere dello spazzolino da denti, e si infilò nella doccia. Kazunari non poté trattenere una risatina
<< Ti adoro, non ce n’è.>> disse, per poi posare l’orecchio sul bicchiere appoggiato alla porta. Sentì dei singhiozzi soffocati, e l’istinto di correre fuori a spaccare la faccia a Sho
<< Ma-chan … dai … non … non piangere … >> sentì mormorare a Sho
<< Scusa, ma … non ci riesco … lo sai che piango anche per niente, ma … adesso … adesso non è niente, Sho-chan … io … oh porca puttana, ti amo, deficiente!>> singhiozzò Masaki
<< E tu ti fai le pare mentali sul fatto che non mi fidi di te … quando sai benissimo che non è vero … >>
<< Avevo paura che non ti fidassi abbastanza … avevo paura che avessi paura anche di me, Ma-chan … tu … oh, accidenti, non hai mai superato quella cosa con tua madre, se ti sfiorano troppo da vicino, salti … e … non volevo che avessi paura di me … non di me … non l’avrei retto … non lo reggerei, ecco … io … oh, com’è difficile … >>
<< Non è difficile, Sho-chan … sono qui, mi sono sbilanciato completamente … voglio solo sapere se adesso posso alzarmi da qui e farmi abbracciare o se quando mi alzerò mi farai cadere …>>
Kazunari sentì che la voce di Masaki tremava. Poi ci fu silenzio, alcuni sospiri, il rumore inconfondibile di un bacio.
<< Sono un deficiente, e ti amo.>> disse Sho
<< Che succede di la?>> chiese Jun, direttamente nell’orecchio di Kazunari, gocciolandogli addosso. Lui si girò a guardarlo, e dovette mordersi forte le labbra per non dare sfogo a quello che il suo cervello stava pensando di Jun in quel momento (qualcosa di molto simile a “gweeeee”, comunque)
<< Si amano …>> riuscì ad articolare, riprendendo il controllo. Jun si asciugò velocemente poi si guardò intorno
<< Non credo che con la biancheria avremo problemi … sei talmente magro che posso prestarti un paio di boxer, credo …>> disse Kazunari
<< Meno male … non ho pensato di portarmi un cambio …>> mormorò Jun, imbarazzato. Kazunari lo baciò velocemente ed uscì dal bagno. Sho e Masaki si staccarono immediatamente, rossi in viso
<< Tranquilli, ho origliato …>> disse Kazunari, avviandosi verso il cassetto della biancheria
<< Nino-chan, non si origlia!>> protestò Masaki
<< Oh si che si fa. Volevo sapere se dovevo picchiare o meno Sho …>> canticchiò Kazunari
<< Kazu-chan, ho freddo …>> arrivò la voce di Jun dal bagno
<< Me lo mangio …>> gemette Kazunari, facendo ridere gli altri due. Poi guardò Sho
<< Posso affidarti Masa? Non me lo fai piangere, vero? >> chiese. Sho abbracciò Masaki, protettivo
<< Se mi commuovo, però, non picchiarlo …>> mormorò Masaki, aggrappandosi al braccio di Sho. Kazunari sorrise
<< Mi raccomando.>> disse, cercando di suonare minaccioso. Poi tornò da Jun, e gli porse un paio di boxer. Con i fantasmini
<< Scusa … sono un nerd e ho solo mutande da nerd …>> mormorò, arrossendo. Sentì le labbra di Jun sulla guancia
<< Sono carine.>> disse poi Jun << Come mi stanno?>> chiese poi. Kazunari lo guardò
<< Posso risponderti stasera?>> chiese, in tono malizioso. Il sorriso di Jun si allargò
<< Certamente. Bene, ragazzi, sono pronto per la prova.>>disse poi, uscendo dal bagno. Kazunari dovette respirare a fondo un paio di volte per riprendere il controllo
<< Sei dannatamente sexy, com’è possibile?>> chiese, a bassa voce, per poi raggiungere gli altri. Dopotutto, la giornata non era iniziata male. Di quell’umore, e con Jun accanto, avrebbe potuto affrontare qualsiasi cosa
<< Stai benissimo …>>sentì quasi squittire a Masaki
<< Non guardare gli altri, sono geloso!>> protestò Sho
<< Ma sono solo orgoglioso di Jun-Jun!>> miagolò Masaki. Quando Kazunari tornò nella stanza, Masaki si stava strusciando su Sho, come un gatto, e Jun aveva addosso un completo (quello di Masaki), ed era …
<< Ok, credo dovrò farla fredda la doccia …>> mormorò Kazunari.
<< Perché?>> chiese Jun, ripiombato nell’ingenuità. Masaki ridacchiò, Sho rivolse a Kazunari uno sguardo severo, e Kazunari vide la comprensione sul viso di Jun. Ed il sorriso malizioso che gli illuminò il viso.
<< Ok, falla fredda …>> disse, in tono dolce, e basso.
<< Doppia …>> mormorò Kazunari, tornando a rifugiarsi in bagno, mentre gli alti tre ridevano.