Rieccomi di nuovo ^___^ oggi mi son presa un pomeriggio di ozio, che poi è ozio solo dallo studio e dalla tesi perchè postato qui mi metto a scrivere credo XD devo finire la fict che sto scrivendo ora perchè mi è venuta un idea per una nuova che mi piace troppo *________*
Ma bando alle ciance e vediamo un pò di andare avanti con questa di storia...
Titolo: Soltanto Ti Amo
Fandom: Arashi
Raiting: PG-15
Pairing: Sakumoto, Aimoto, Ohmiya (ho fatto un bel miscuglio sta volta XD)
Desclaimer: In questo caso vorrei che mi appartenesse solo Jun XD ma non è così ahimè ç______ç
Ringraziamenti: Ad harin e jinny che l'hanno già letta tutta, in particolare ringrazio harin di averla letta anche se inizialmente era contraria alla situazione di Jun, ma alla fine credo abbia cambiato idea XD
Capitoli precedenti:
Intro,
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5,
Cap.6 ,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12 Capitolo 13
La casa di Masaki era davvero una bella, un appartamento di lusso in un grattacelo al centro della città, era anche poco distante dal posto in cui ora Jun faceva da commesso, doveva dire che quel lavoro gli piaceva, avere a che fare con i vestiti gli era sempre piaciuto dopotutto.
Quando arrivarono Masaki gli mostro la casa e tutto quello che doveva sapere, l'orario in cui veniva la domestica, il numero della babysitter che aveva trovato e che pensava fosse la più qualificata per badare ad Asuka mentre Jun era a lavoro.
Con tutte quelle attenzioni Jun si sentiva in colpa a vivere in quel modo, senza dare nulla in cambio a Masaki, avrebbe provato ad amarlo come lui lo amava, ma non gli aveva ancora dato una risposta e Masaki lo sapeva bene, infine decise che visto che comunque era casa sua e lo stava ospitando come minimo doveva preparargli una cena per ricambiare l'ospitalità, quindi quando Masa stava per andarsene lo fermò e lo invitò a restare. Masaki ne fu contento e aiutò anche Jun a cucinare, combinando un gran disastro, ma divertendosi; Masaki aveva largamente apprezzato la cucina di Jun e si è divertito a giocare con Asuka mentre Jun metteva a posto e lavava i piatti, finchè questa non si era addormentata e Jun non l'ha messa a letto. Poi quando Masaki se ne stava per andare... ci fu un bacio che Jun ricambiò per dovere a tutto quello che Masaki stava facendo per lui, ma a quel bacio ne seguì un altro e poi un altro, ed ora Jun fissava il soffitto della stanza da letto, Masaki dormiva accanto a lui tranquillo e con un sorriso sulle labbra, Jun invece continuava a sentirsi in colpa e non riusciva a dormire per questo.
-Wow!!!!!!!!!! Questa casa è enorme!- esclamò Hina entrando nell'appartamento.
-In effetti si... è enorme- confermò Jun.
-Ci sono stati problemi per il lavoro?- chiese poi subito, Jun era ancora preoccupato.
-No tutto apposto, ovviamente ho dovuto fare i controlli e sono andato al locale, tu risultavi assunto come cameriere e quel posto non è altro che un bar come un altro, l'unica cosa strana è l'alta paga che elargisce hai suoi dipendenti- rispose Shingo.
-Quel posto non può essere scoperto così facilmente, anche se è palese l'attività all'interno, a loro basta una telefonata anche al meno importante tra i clienti per far tacere tutto- rispose Jun.
-Comunque sono felice che hai lasciato quel posto, so che lo facevi per Asuka ma davvero quel lavoro...-
-Si lo so- disse Jun interrompendolo, -lo odiavo, mi facevo del male da solo, lo so, ma che potevo fare? I genitori di Harumi mi hanno costretto a tutto questo, solo perchè io voglio crescere mia figlia-
-Da adesso in poi andrà tutto bene! Hai una casa enorme e non paghi ne affitto ne bollette. Hai un lavoro normale! E ora non hanno scuse per portartela via- disse Hina con un enorme sorriso.
-Hai ragione- disse Jun sorridendo anche lui, ma dentro di se sentiva che c'era qualcosa di sbagliato in tutto questo.
Il fine settimana seguente furono gli Ohmiya ad andarli a trovare, Satoshi si mise a piangere abbracciando entrambi appena messo piede in casa e poi si mise a giocare con Asuka senza badare più ad altro.
-E' una bella casa- disse Nino sorseggiando la sua tazza di tè.
-Si, è vero- rispose Jun.
-Come va?- chiese poi Nino guardandolo preoccupato.
-Tutto bene, te l'ho detto. Il lavoro mi piace, questo posto è bellissimo e Masaki è molto gentile- disse di nuovo Jun.
-Se lo dici tu. Però sei strano- disse Nino riprendendo a bere il tè.
Possibile che Nino avesse colto che qualcosa non andava? Perchè era vero, a Jun piaceva molto il suo lavoro, però sentiva che stava sbagliando qualcosa, ripetersi che era solo una sensazione e che si doveva solo abituare non bastava per far passare quella sensazione.
-Il giorno che te ne sei andato Sho ti ha cercato- disse poi d'un tratto.
Jun si girò a guardare Nino, era sorpreso e aveva voglia di chiedere cosa voleva, ma... aveva deciso di non volerne sapere più nulla di lui.
-Gli ho detto che ti sei trasferito e di lasciarti in pace. Però...-
Stava esitando? Nino stava esitando a dire qualcosa e non era da lui.
-Però...?- lo incitò Jun a continuare.
-Sai che non mi piace. Come non mi piace Masaki, trovo che sia sbagliato che ti abbia portato a letto pagandoti, e trovo che sia sbagliato che tu sia qui ora, anche se lo fai per Asuka, penso sia sbagliato ugualmente. Ci sono altri modi per vivere e non fartela portare via, sacrificare...-
-Non mi sto sacrificando! Ho scelto di stare qui, imparerò ad amare Masaki, come dimenticherò per sempre Sho!- alzò la voce Jun.
Anche Satoshi si girò quando lo sentì urlare a quel modo e forse solo lui si accorse della presenza di Masaki nella stanza.
-Scusate, avrei dovuto suonare prima di entrare- disse soltanto Masaki tornando verso l'ingresso.
“Aveva sentito tutto?” si chiese Jun, poi scatto in piedi seguendolo.
-Masaki... Masaki aspetta!!!!- lo raggiunse sulla porta.
-Masaki quello che ho detto...-
-Non hai bisogno di darmi spiegazioni- disse interrompendolo; -Sono io ad aver sbagliato, tu non mi hai mai detto di amarmi dopotutto-
-Masa io... io ti voglio bene, però...-
-Non come vorrei io, lo so. Non credere lo sento che mi sei distante, anche quando siamo andati a letto insieme, non sei mai del tutto con me- gli disse, non si era mai voltato a guardarlo, gli dava le spalle e la sua voce era fredda, quasi non sembrava lui in quel momento.
-Ho solo bisogno di un po' di tempo- disse Jun, la voce bassa e mortificata.
-Sei ancora innamorato di lui vero? Del tuo vicino- chiese Masaki, questa volta girandosi a guardarlo, il volto serio da far quasi paura; Jun non lo aveva mai visto con un espressione così.
-Come fai a...-
-Sono stupido, ma non così tanto da non capire che è per lui che stai così male- ribatté irritato alzando la voce.
-Scusami- disse Jun abbassando la testa dispiaciuto; poi sentì il rumore della porta che sia apriva...
-Masa- disse fermandolo.
-Ho bisogno di riflettere, scusa- e poi uscì dall'appartamento.
-Nino non avresti dovuto dire quelle cose- disse rimproverandolo mentre entravano nel cortile dell'edificio.
-Voglio solo che capisca cosa è meglio per lui, è assurdo che si costringa a vivere in un modo che non vuole- rispose stizzito Nino.
-Ma lo sai che lo sta facendo per Asuka!- lo riprese ancora, -E poi Masaki è una brava persona-
-Ma non sarebbe meglio stare con una persona che si ama?- chiese Nino guardando male il suo ragazzo.
-Nessuno meglio di me sa che è meglio, è inutile che mi guardi a quel modo!- si arrabbiò Satoshi; -Sono io quello che stava per tagliare i ponti con la famiglia per te, quindi non mi venire a fare la ramanzina!-
Nino si sentì un verme in quel momento, sapeva benissimo che Satoshi aveva rinunciato a molte cose per lui, la sua famiglia era nettamente contraria, gli avevano fatto capire che disprezzavano la sua diversità, aveva mandato all'aria il matrimonio che i suoi avevano organizzato, solo per lui; e se adesso i suoi si erano rassegnati era solo perchè lui non aveva mollato e dire certe cose proprio a lui era davvero meschino.
-Scusami- disse chinando il capo.
-Baka- rispose poi dolce il suo ragazzo.
In quel momento mentre arrivarono al loro piano, videro Sho che usciva dal suo appartamento, come si accorse di loro si inchinò in segno di saluto, loro fecero altrettanto, stupiti però da quel gesto.
-So che non ne ho il diritto però... vi prego ditemi come rintracciare Jun- disse facendo un enorme inchino.
-Hai detto bene, non ne hai il diritto- rispose Nino superandolo.
-Lavora nel nuovo centro commerciale che è in centro- disse Satoshi.
-Toshi!- lo riprese subito Nino.
-Hai detto che vuoi che Jun capisca cosa è meglio per lui giusto?! E allora lascia che si parlino!- rispose Satoshi e in quel momento capì che aveva ragione il suo ragazzo, forse avrebbe aiutato Jun se avessero parlato.
-Grazie- disse Sho inchinandosi ancora una volta.
-Se lo fai soffrire ancora... giuro che non la passi liscia però- aggiunse poi Satoshi con un tono talmente minaccioso da far rabbrividire anche Nino.
PS: mi piacciono da impazzire gli Ohmiya in questo capitolo X3, spero piacciano anche a voi^^