Rieccoci qui, ora vediamo come sta la Junja ç____ç e adesso avremo anche la rivelazione sul suo passato...
Titolo: Soltanto Ti Amo
Fandom: Arashi
Raiting: PG-15
Pairing: Sakumoto, Aimoto, Ohmiya (ho fatto un bel miscuglio sta volta XD)
Desclaimer: In questo caso vorrei che mi appartenesse solo Jun XD ma non è così ahimè ç______ç
Ringraziamenti: Ad harin e jinny che l'hanno già letta tutta, in particolare ringrazio harin di averla letta anche se inizialmente era contraria alla situazione di Jun, ma alla fine credo abbia cambiato idea XD
Capitoli precedenti:
Intro,
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5 Capitolo 6
Cominciò a riprendere i sensi ed aprì piano gli occhi, la vista era sfocata e gli girava ancora la testa, tentò di alzarsi ma qualcuno lo fermò.
-Resta sdraiato- disse la voce di Sho.
-Dov'è Asuka?- fu la prima cosa che chiese.
-E' da Ohno e Ninomiya, la tengono loro per sta notte- lo tranquillizzò Sho.
-Che è successo?- chiese poi tornando a sdraiarsi sul letto, visto che la testa ancora gli girava un po'.
-Sei svenuto di colpo ed hai la febbre- disse Sho strizzando una pezza che aveva in mano e mettendogliela poi sulla fronte.
-Ti ho preparato qualcosa da mangiare- aggiunse poi Sho mettendogli davanti un piccolo vassoio con della zuppa di miso chiaramente istantanea.
-Grazie- disse Jun tirandosi leggermente a sedere.
Mentre Jun mangiava calò il silenzio, poi Sho prese coraggio e disse:
-Scusami per prima e anche per l'altro giorno, hai ragione non sono affari miei-
Jun si girò a guardarlo, Sho teneva la testa leggermente chinata e sembrava dispiaciuto davvero.
-Ho i miei motivi per fare quel lavoro, ti assicuro che non mi piace, però mi servono i soldi-
-Ma perchè non fare qualcos'altro? Sei così bello, potresti fare ad esempio... il modello!- propose Sho.
-Ho provato anche con quello, ma come sanno che ho una figlia sentono come una vocina che gli dice “problemi” nella testa- spiegò Jun.
-Ma non hai nessuno che può aiutarti?- si stava impicciando un po' troppo era vero, ma... era preoccupato.
-I miei sono morti e la situazione è più complicata di quanto pensi- disse Jun sospirando.
-E i genitori di Harumi?- chiese Sho, anche se a malincuore dato che il solo pensiero della ragazza lo faceva stare male.
-E' difficile da spiegare, se te lo dico poi... - Jun non sapeva cosa fare, poteva fidarsi di Sho a tal punto da raccontargli tutto? Non che fosse un segreto, però ora Sho sapeva dove lavorava e se lo avesse detto ad altri gli avrebbero portato via Asuka.
-Qualsiasi cosa sia Jun, giuro non ne parlerò con nessuno se è questo che ti preoccupa- disse Sho come se avesse capito cosa c'era che non andava.
Jun lo guardò negl'occhi, era deciso e sincero, inoltre non sapeva perchè ma gli ispirava sicurezza.
-Ok. Dovrò raccontarti tutto però- disse Jun.
Sho si sedette a terra le gambe incrociate in attesa e in silenzio.
-Harumi era la mia migliore amica, ci siamo conosciuti alle medie, io ero un tipo un po' solitario, mentre lei era sempre circondata da un sacco di gente e di ragazzi-
Sho pensò subito che si trattasse di una storia in stile manga dove lei tra tanti sceglie la persona meno visibile e appariscente, anche se non poteva credere che Jun non fosse carino anche da piccolo.
-Un giorno ci trovammo insieme in infermeria, io mi ero fatto male cadendo ad educazione fisica e lei si era tagliata con un coltello durante economia domestica, non so bene perchè cominciammo a parlare e da quel momento siamo sempre stati inseparabili. Fu lei che mi aiutò e che capì subito come mi sentivo quando capii di essere diverso dagl'altri, lei mi aiutò a capire quello che provavo e mi spiegò che non mi dovevo vergognare se mi piacevano i ragazzi- Jun si fermò intenzionalmente e guardò Sho che sembrava sorpreso.
-Ti da fastidio?- chiese poi Jun.
-Cosa?- chiese Sho ancora confuso.
-Che sia gay- rispose Jun.
-No che non mi da fastidio! Ma... Harumi? E... Asuka?- chiese Sho sempre più confuso.
-Beh Asuka è davvero mia figlia- disse Jun.
-Ma...?- Sho era sempre più confuso.
-Due anni fa circa sia io che Harumi eravamo fidanzati, noi eravamo felici credevamo di aver trovato entrambi la persona con cui stare per tutta la vita, ma ci sbagliavamo. Fummo lasciati lo stesso giorno, io la chiamai in lacrime e lei quando mi rispose tirava su col naso quindi capii che era successo qualcosa, ci incontrammo nel piccolo monolocale dove abitavo io, ci raccontammo tutto, maledicemmo quei due idioti e ci ubriacammo per cercare di dimenticare, successe così, per caso, ci sentivamo soli volevamo sentirci amati ed avevamo bisogno del contatto di qualcuno, fu quel giorno che mettemmo al mondo Asuka, Harumi fu l'unica donna con cui io sia mai stato- fece una pausa e guardò Sho che in silenzio aspettava che continuasse.
-Ci rendemmo conto di quello che era successo, ma ci ridemmo sopra, ci volevamo troppo bene per far finire la nostra amicizia per una cosa del genere, in fondo non era successo niente; o per lo meno così pensavamo. Quasi due mesi dopo Harumi mi disse che aveva un ritardo, eravamo entrambi spaventati, ma senza farci prendere dal panico andammo in ospedale, quando usci e mi disse che era incinta, lei sorrideva, capii in quell'istante che forse era una cosa voluta dal destino. Tornammo a casa e prendemmo una decisione, saremmo stati una famiglia, io, lei e il nostro bambino; non ci saremmo mai più innamorati per soffrire di nuovo, saremmo stati solo noi tre-
Sho si sentiva un idiota per quello che aveva pensato si sentiva un idiota anche per aver in un qual modo odiato Harumi, a lui piaceva Jun, non poteva negarlo e ora che sapeva che forse poteva corrisponderlo sentiva dentro di se un barlume di speranza.
-Comprammo questa casa insieme, ci trasferimmo, la arredammo per viverci noi tre, poi però le cose cominciarono a complicarsi, Harumi ebbe un tentativo di aborto spontaneo, fu ricoverata e in quel momento i suoi vennero a sapere della gravidanza, io pensavo glielo avesse detto invece li aveva tenuti allo scuro, vollero sapere chi era il padre e quando scoprirono che ero io cominciarono a insultarmi, non mi permisero di vederla, fin quando Harumi non fu dimessa, quel giorno tornò a casa, nella nostra casa. Mi disse che i suoi non si sarebbero più messi in mezzo che gli aveva detto che io ero il padre e che saremmo stati una famiglia, che loro lo volessero oppure no. Sapevo che i suoi mi odiavano, ma continuarono a venire a trovarci, finchè Harumi non fu ricoverata di nuovo, gli si stava aprendo il parto al quinto mese, la gravidanza si stava facendo difficile quindi gli era stato imposto di rimanere in ospedale per il resto del tempo che rimaneva, lei era irrequieta non gli piaceva stare in ospedale si annoiava e io cercavo di andarla a trovare tutti i giorni, solo che dovevo anche lavorare, tra poco saremmo stati in tre e volevo mettere da parte un po' di soldi. Con 2 settimane di anticipo cominciò il travaglio, ero agitatissimo stavo per diventare padre sul serio, era una cosa che non mi aspettavo, non facevo che camminare avanti e indietro, dopo 3 ore un infermiera uscì dalla sala parto correndo, e lì sia io che i genitori di Harumi capimmo che qualcosa non andava, nessuno ci volle dire niente sapevamo solo che si erano complicate le cose e che sia la madre che il bambino erano in pericolo. Pregai silenziosamente seduto e immobile che non succedesse nulla, 1 ora più tardi sentimmo i pianti del bambino e ci alzammo tutti in piedi, ma nessuno usciva a dirci niente quindi cominciammo di nuovo a preoccuparci, quando finalmente uscì un medico seguito da un infermiera che portava un fagottino rosa tra le braccia.
“E' una bambina” disse lei mettendomela tra le braccia.
Era così piccola che avevo paura di farle male, era bellissima e ne rimasi incantato non credevo possibile che avessimo messo al mondo una creatura così bella.
Ma dopo un attimo a tutti sorse la stessa domanda “Harumi?” ci dissero che era stato un parto complicato Harumi aveva perso molto sangue e non capitava spesso, ma aveva avuto un emorragia molto forte e non erano riusciti a salvarla-
Sho vide Jun mordersi le labbra, si alzò e si mise seduto sul letto toccandogli una mano per dargli una sorta di conforto.
-Mi sentii cadere il mondo addosso, ero solo con una bambina da crescere, io che non sapevo nulla di nulla di bambini, i suoi cominciarono a litigare dicevano che non avevo il diritto di tenerla che avrebbero dovuto crescerla loro, chiamarono i servizi sociali e cercarono di portarmela via accusandomi per le mie preferenze sessuali dicendo che forse non ero neanche il padre della bambina. Questo mi fece arrabbiare più di ogni altra cosa, ma non perchè accusavano me, ma perchè stavano accusando la loro stessa figlia. Feci il test del DNA per farli contenti, ero io il padre e non potevano portarmela via con la forza, però tutt'ora continuano a mandare i servizi sociali a controllare, devo avere un certo reddito mensile per continuare ad averne l'affidamento. Se scoprissero che lavoro faccio me la porterebbero via subito, ma Murakami-san l'assistente sociale che fa i controlli, per ora mi sta coprendo, lui a seguito tutto il caso e... non so mi ha preso a cuore probabilmente e adora Asuka, però rischia anche il lavoro così. Io sto facendo di tutto per trovarmi un altro lavoro ma continuano a rifiutarmi ed ho bisogno di un certo reddito non posso accontentarmi di poco e per ora l'unica cosa che posso fare è lavorare in quell'hostclub è un posto esclusivo è c'è la massima segretezza sia sui clienti che sulle persone che ci lavorano. Io però... delle volte mi sento inutile, devo sempre appoggiarmi a qualcuno, se non fosse stato per Murakami-san ora mi avrebbero portato via Asuka, se non fosse per Satoshi e per Nino che mi tengono la bambina e anche tu mi hai aiutato- Jun degluttì, stava trattenedo le lacrime.
Sho non immaginava che fosse così complicata la sua situazione, lo aveva accusato ingiustamente e lui non era affatto inutile; lo abbracciò stringendolo forte a se senza neanche pensarci.
-Non sei inutile! Sei un padre meraviglioso, vuoi bene a tua figlia più di ogni altra cosa, sta crescendo meravigliosamente ed è una bambina adorabile. Non smettere di lottare mai per lei, vedrai nessuno te la porterà via- gli disse continuando a tenerlo stretto, fu Jun ad allontanarlo dopo un po' ma gentilmente, non per cacciarlo via, ma solo per poterlo vedere in viso.
Rimasero a guardarsi negl'occhi, Sho era teso, vedeva gli occhi lucidi di Jun ma non riusciva a leggerci dentro, non riusciva a capire cosa stava pensando e lui aveva un solo desiderio in quel momento ed era quello di baciarlo, poi d'un tratto lo fece senza pensarci, chiuse gli occhi e annullò la distanza fra loro, fu un bacio casto come quelli che si vedono nei dorama in tv, ma Jun non si scansò, quando Sho si tirò indietro era imbarazzato per quello che aveva fatto, Jun lo guardava senza dire nulla, allora pensando che lo avesse turbato Sho raccolse i piatti e li portò in cucina, prese un bicchier d'acqua e una compressa e la portò a Jun.
-Prendi questa per la febbre e riposati- gli disse.
Jun annuì continuandolo a guardare, poi prese la pasticca e bevve l'acqua.
-Io vado, buona notte- disse prendendo il cappotto, ora voleva solo fuggire da lì.
-Buona notte. E... grazie- disse Jun improvvisamente lasciandolo sorpreso, si fermò ancora un istante, ma poi scappò via da quell'appartamento.