Soltanto Ti Amo

Apr 17, 2010 12:45

Sono passati 4 giorni credo abbiate letto tutte o più o meno tutte quindi postiamo ^O^
Per chi si chiedeva che fine aveva fatto Masa, non vi preoccupate rieccolo, per chi invece si chiedesse cosa combina Sho ebbene  vedremo anche questo, per fortuna gli Ohmiya si amano e non ci danno da pensare XD

Titolo: Soltanto Ti Amo
Fandom: Arashi
Raiting: PG-15
Pairing: Sakumoto, Aimoto, Ohmiya (ho fatto un bel miscuglio sta volta XD)
Desclaimer: In questo caso vorrei che mi appartenesse solo Jun XD ma non è così ahimè ç______ç
Ringraziamenti: Ad harin e jinny che l'hanno già letta tutta, in particolare ringrazio harin di averla letta anche se inizialmente era contraria alla situazione di Jun, ma alla fine credo abbia cambiato idea XD
Capitoli precedenti: Intro, Cap.1, Cap.2, Cap.3, Cap.4

Capitolo 5
Jun non aveva più visto Sho da quella sera, lo aveva sentito entrare e uscire dall'appartamento ma non lo aveva più incontrato, a Jun sembrava un po' strano già quando quella sera era tornato a casa sua, ma non riusciva a capirne il motivo.
-Jean sei richiesto- lo avvisarono, quella serata sembrava infinita, sperava solo che fosse l'ultimo cliente perchè non vedeva l'ora di tornarsene a casa.
Fu sorpreso quando scoprì che il suo cliente era Masaki, era molto tempo che non lo vedeva e ne fu felice, la cosa che però trovò strana è che non fu condotto in uno dei salottini ma all'ingresso dove Masaki lo aspettava in piedi.
-Ceniamo insieme?- gli chiese, Jun sospirò quando qualche cliente gli faceva quella richiesta stava a significare che era stato pagato già per dire di si.
-Prendo la giacca- rispose e tornò indietro, prese il cappotto dall'appendiabiti e ne estrasse il cellulare dalla tasca, mandò il solito messaggio a Satoshi e lo spense.
Quando tornò nell'atrio Masaki era lì ad aspettarlo sorrideva contento e Jun non potè far altro che sorridere anche lui, perchè i sorrisi di Masaki erano sempre così sinceri e spontanei che lo tiravano su.
Cenarono e ovviamente passarono la notte insieme, Masaki fu dolce e delicato, gli era sembrato forse anche un po' impaurito all'inizio, ma nonostante fosse quello ancora lavoro per Jun fu piacevole passare la notte con Masaki.
-Come mai non sei venuto per così tanto?- chiese Jun sdraiato accanto a Masaki e avvolto nelle lenzuola candide del letto di quella lussuosa stanza d'albergo.
-In realtà volevo venire...però ero confuso ed avevo bisogno di riflettere- rispose Masaki fissando il soffitto.
-Hai qualche problema?- gli chiese Jun con tono preoccupato.
-Forse si- rispose Masaki.
-Qualcosa di grave?- domandò ancora Jun, sta volta alzandosi a sedere per poter guardare Masaki in viso.
-Spero di no- rispose.
-Se hai bisogno di qualcosa posso aiutarti- si propose subito Jun.
Masaki si alzò anche lui a sedere e lo guardò negl'occhi sorridendogli.
-Lo hai già fatto- rispose per poi baciarlo dolcemente facendolo sdraiare di nuovo sul letto.

Quando arrivò davanti al suo stabile erano circa le 6 del mattino, aveva lasciato Masaki che dormiva, Nino si sarebbe alzato di lì a un oretta per andare al lavoro quindi aveva un po' di tempo per cambiarsi e farsi un altra doccia calda per riscaldarsi.
Salì le scale ma appena mise piede sul ballatoio la porta dell'appartamento di Sakurai si aprì e lui si ritrovò faccia a faccia con Sho.
Rimasero immobili e in silenzio, ma alla fine Jun potè chiedergli quello che si domandava da quella sera.
-Ho fatto o detto qualcosa che non dovevo per caso?-
-Eh?!-esclamò Sho confuso.
-Non credo di essere stupido, ho capito che mi stai evitando- disse Jun serio.
-Beh ti sbagli!- urlò.
-A me non sembra!- protesto Jun.
Il chiasso all'esterno aveva attirato l'attenzione anche degli Ohmiya che erano usciti fuori la porta a vedere che succedeva.
-Papa- disse Asuka vedendo Jun.
-Dovresti pensare a tua figlia invece che chiederti cose stupide! Quale padre torna a quest'ora lasciando la figlia con i vicini!- lo rimproverò Sho con astio.
-Non sono affari tuoi!- urlò Jun; -Ed è proprio per mia figlia che lo faccio!-
Asuka sentendo urlare così il padre cominciò a piangere e Satoshi tento di calmarla, ma la discussione era chiusa, Jun si avvicinò a Satoshi e prese in braccio Asuka, prese la borsa e entrò in casa sua sbattendo la porta.

Ci stava ancora pensando, gli faceva una rabbia, e lui che credeva di aver detto o fatto qualcosa che non andava, cosa ne sapeva lui di quello che doveva sopportare, cosa pensava che gli piaceva dover lasciare ogni sera sua figlia per lavorare in quel posto? Ovvio non lo sapeva quale era la sua situazione, ma non erano affari suoi!
-Jean... Jean!- lo richiamò il capo.
-Hai!-
-Ti ho detto di accompagnare i clienti fuori- ripetè di nuovo l'uomo.
-Certo. Da questa parte- disse Jun facendo strada.
Quella sera continuava ad essere ripreso perchè non riusciva proprio a concentrarsi sul lavoro e con quel pensare e pensare la testa gli stava scoppiando.
-Grazie per essere venuti, tornate ancora- disse inchinandosi ai due uomini che salirono in macchina.
Guardò la macchina allontanarsi, poi si voltò per tornare all'interno del locale quando...
-Jun!?-
Si girò istintivamente, solo che dopo averlo fatto se ne pentì amaramente, Sho lo guardava dall'altra parte della strada; si affrettò per rientrare, ma Sho attraversò velocemente correndo e lo fermò quasi sulla porta, immediatamente i due uomini che erano sulla porta del locale lo allontanarono da Jun.
-Jun è qui che lavori?- chiese Sho confuso.
-Jean lo conosci?- chiese uno dei due uomini.
-Jean?- sussurrò Sho.
-No, deve essersi confuso con qualcun altro, forse è ubriaco- disse Jun,i due lo spinsero via e Jun rientrò senza neanche degnarlo di uno sguardo.

Per la strada mentre tornava a casa stringendosi nel cappotto per proteggersi dal gelo di quella notte, Jun non fece che pensare al perchè doveva succedergli una cosa del genere, era sempre stato attento a non farsi scoprire, mentre ora come uno stupido si era fatto scoprire e proprio da Sho con cui aveva avuto una discussione il giorno prima.
Arrivato allo stabile in cima alle scale Sho lo aspettava seduto sull'ultimo gradino, Jun fece finta di nulla e cominciò a salire le scale.
-Quindi nel tuo lavoro ti chiami Jean- disse Sho quando Jun fu quasi alla sua altezza.
-Non ti riguarda- rispose Jun salendo gli ultimi gradini.
Sho si alzò e lo fermò.
-Sei un padre! Perchè fai un lavoro del genere eh?-
-Non sono affari tuoi ho detto!- disse strattonando il braccio che Sho gli teneva con una mano per liberarsi, ma l'improvviso movimento gli fece girare la testa rischiando di cadere, fortunatamente Sho lo sostenne subito.
-Stai bene?- chiese cambiando completamente tono di voce e mostrando una certa preoccupazione.
-Sto bene!-disse Jun scansando Sho, ma in quel momento si sentì di nuovo girare la testa e un istante dopo perse i sensi.

g: arashi, r: pg-15, p: ohmiya, p: sakumoto, p: aimoto

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