Eccomi qui ^___^ arrivo più perchè concy mi sta dando il tormento dalle 7 che perchè effettivamente avrei dovuto postare XD ma accontentiamola va l'ho anche fatta patire perchè prima avevo da fare e non potevo mettermi a postare e solo quando ho finito le ho detto che prima dovevo correggere il capitolo XD
Quindi adesso facciamola contenta va ^^
Titolo: You love my...blood?
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst con brio (gentilmente suggerito da Jinny XD)
Raiting: Pg-13
Pairing: Aimoto (ebbene si ancora niente sakumoto)
Desclaimer: non sono miei ma si prestano "volentieri" a lavorare per me XD
Capitoli precedenti:
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13,
Cap.14,
Cap.15 Capitolo 16
Erano passate alcune settimane da quando erano tornati, e Masaki aveva fatto finta di niente, come se tutto fosse normale e non avesse mai detto nulla a Jun, dal canto suo anche Jun non aveva mai risollevato la questione, quindi Masaki era sicuro che non corrispondesse i suoi sentimenti; ma nonsostante tutto, quel lavoro gli consentiva di stargli vicino e a lui bastava, anche se era arrivato il momento di trovare un posto per conto suo.
In quegl’ultimi giorni aveva cercato un appartamento, voleva che fosse vicino e allo stesso tempo però abbastanza economico, non aveva bisogno di molto, una casa anche piccola lo avrebbe reso felice, e alla fine ne aveva trovata una, era a poca distanza avrebbe potuto raggiungere casa di Jun tutte le mattina a piedi e in giorni avrebbe potuto trasferirsi.
-Sei sicuro di non voler restare?- gli chiese una sera Jun.
-Si, ti ho disturbato anche troppo, e poi starò abbastanza vicino, verrò tutte le mattine e anche a scroccarti la cena ogni tanto- disse sorridendo, anche Jun sorrise e ne fu contento.
La mattina dopo si sarebbe trasferito nel suo appartamento, aveva preparato le sue poche cose, e dopo il lavoro sarebbe andato da Jun avrebbe preso la sua roba e si sarebbe trasferito nel piccolo appartamento.
Quella mattina procedette tutto in modo tranquillo come sempre, il programma sarebbe stato un servizio fotografico e poi un intervista a un emittente radiofonica, la mattina Jun fece il servizio, poi pranzarono insieme, durante il pranzo però Jun cominciò ad attaccarlo di nuovo di domande, sembrava come preoccupato che andasse a vivere da solo, sembrava come una mamma apprensiva.
-Sei sicuro di sentirtela?-
-Certo! Ricodati che ho vissuto da solo da quando avevo 15 anni, so badare a me stesso- rispose, Jun alzò un sopraciglio poco convinto.
-Ricordati di non farti scrupoli a venire se hai qualche problema o se non ti senti bene- disse subito Jun.
-Si lo sò- rispose per l’ennesima volta della giornata.
-E sopratutto quando hai bisogno di sangue dimmelo- ribadì.
Ormai Jun ne parlava senza problemi era contento che non gli desse più fastidio pronunciare la parola sangue davanti a lui, anzi lo faceva come se fosse una cosa normale e questo lo faceva sentire davvero più normale, come se non fosse una cosa strana ma una cosa naturale.
-Jun ne abbiamo già parlato- lo riprese Masaki.
-Si lo so, ma siccome ora te ne vai voglio essere sicuro che tu non ti faccia scrupoli a venire da me anche solo perchè hai disogno di sangue- rispose Jun alla protesta.
-Te l’ho già promesso se sento di averne bisogno verrò- gli rispose soprirando.
-Bene!-
-Lo sai che sei il mio spuntino preferito- ridacchiò Masaki prendendolo in giro.
-Sembra quasi una frase a doppio senso- rispose Jun ridendo a sua volta.
Masaki gli sorrise in risposta, ma dentro di se sapeva che avrebbe davvero voluto che fosse soltanto una frase a doppio senso.
Nel pomeriggio l’intervista procedette splendidamente, Masaki assistette al di la del vetro nella sala di regia, e finita l’intervista chiesero a Jun di tornare, lui rispose che lo avrebbe fatto volentieri poi si rivolse a Masaki:
-Trova un pomeriggio libero per tornare, io intanto vado in bagno e ti aspetto fuori-
Masaki annuì e Jun uscì dalla stanza, in realtà voleva sbirgarsi e andare a comprare una cosa che aveva visto in un negozio lì accanto, era solo un pensiero per Masaki e per il suo nuovo appartamento, solo che per fargli una sorpresa avrebbe dovuto fare in fretta, quindi uscì e cominciò a camminare a passo svelto per il corridoio dell’emittente radiofonica, quando improvvisamente svoltando l’angolo andò addosso a qualcuno.
-Mi scusi- disse subito, poi quando alzò lo sguardo verso la persona che aveva davanti il suo sangue ragelò, fece immediatamente qualche passo indietro spaventato.
-Chi si rivede- disse l’uomo sorridendo; -era tanto che non ci vedevamo vero Jun? Credo siano 3 ormai dall’ultima volta- disse sottolineando quelle ultime parole.
Jun aveva sentito un brivido percorregli la schiena e fece un altro passo indietro trovandosi con le spalle al muro.
L’uomo gli si avvicinò di qualche passo, Jun era terrorizzato, non riusciva a muoversi e sopratutto non riusciva a dire una parola.
-Eri bravo, ti avrei portato in alto se solo..., ma sei riuscito a cavartela, sei fortunato ad avere un amico come Nimomiya, molto fortunato- disse facendo una smorfia contrariata.
Si avvicinò di nuovo, ma Jun non riusciva a muoversi era terrorizzato e la paura lo aveva completamente bloccato, l’uomo posò una mano sul muro accanto alla testa di Jun facendosi più vicino.
-Te la farò pagare prima o poi ricordatelo- gli sussurrò.
Masaki era riuscito a trovare dopo un pò un giorno in cui Jun avrebbe di nuovo potuto partecipare al programma, ringraziò di nuovo e uscì dalla stanza, percorse il corridoio un pò alla svelta, non voleva far aspettare troppo Jun.
Quando però girò un angolo li vide, Jun era con le spalle al muro e un uomo era di fronte a lui, Jun sembrava spaventato e Masaki reagì, in una frazione di secondo spinse via l’uomo mettendosi davanti a Jun.
-Chi è lei? Cosa vuole?- disse subito.
-Solo un vecchio amico- rispose sorridendo; -ci vediamo- disse poi allontanandosi.
Masaki lo guardò allontanarsi, quell’uomo non gli piaceva aveva qualcosa di viscido era come se lo potesse sentire.
Quando si girò verso Jun lo vide tremare, continuava a guardare verso il punto in cui era appena sparito quell’uomo e tremava come una foglia.
-Jun stai bene?- chiese subito preoccupato.
Jun non rispose, e Masaki dovette sorreggerlo perchè le ginocchia di Jun cedettero dopo che la tensione rallentò un attimo, Masaki capì che qualcosa davvero non andava e forse sospettava di sapere chi fosse quell’uomo.
-Andiamo a casa- disse aiutandolo a camminare verso l’uscita.
Quando furono a casa Jun si era calmato un pò, o perlomeno tremava molto meno di prima, ma nonostante tutto non aveva ancora detto una parola, Masaki lo fece sedere sul letto e non ce la fece a trattenere la domanda...
-Jun chi era quell’uomo?-
Vide Jun mordersi il labbro e la mani ricominciargli a tremare leggermente.
-Era lui vero? Era il tuo manager- disse ormai certo, Jun annuì e le lacrime cominciarono a rigargli le guance.
Masaki gli si sedette affianco e lo strinse forte a se, lo sentiva così fragile, tremava ancora ed era spaventato.
-Sta tranquillo, ci sono io, non gli permetterò di avvicinarti- disse, e senza volerlo dentro quelle parole c’era rabbia verso quella persona, ma allo stesso tempo la dolcezza che voleva che tranquillizasse Jun.
-Per favore rimarresti qui con me stanotte?- gli chiese Jun tornando a guardarlo in viso.
-Certo, rimango se vuoi- gli rispose in modo dolce.
Poi successe di nuovo, Jun lo baciò, era da quella sera in albergo che non succedeva di nuovo, era felice ma allo stesso tempo stava male, per Jun quei baci non significavano niente in realtà, era semplicemente un sorta di conforto, e Masaki stava male, si sentiva il cuore come punto da mille aghi e allo stesso tempo lo sentiva battere all’impazzata, lo desiderava ma allo stesso tempo voleva che non lo baciasse; ma alla fine non riusciva a scansarlo, non riusciva a negargli quella sorta di affetto che andava cercando in quel semplice bacio.
-Grazie- disse Jun staccandosi da Masaki.
-Ora dormi, e sta tranquillo va tutto bene- disse Masaki tranquillizzandolo, lo amava e ormai sapeva che avrebbe fatto di tutto pur di restargli al fianco, anche se questo lo avrebbe fatto soffrire.
Eccoci qui, cosa succederà ora... posso dirvi soltanto che il prossimo capitolo è il mio preferito *///*