Titolo: You love my...blood?
Fandom: Arashi
Genere: AU, angst con brio (gentilmente suggerito da Jinny XD)
Raiting: Pg-13
Pairing: Aimoto (ebbene si ancora niente sakumoto)
Desclaimer: non sono miei ma si prestano "volentieri" a lavorare per me XD
Capitoli precedenti:
Cap.1,
Cap.2,
Cap.3,
Cap.4,
Cap.5,
Cap.6,
Cap.7,
Cap.8,
Cap.9,
Cap.10,
Cap.11,
Cap.12,
Cap.13,
Cap.14 Capitolo 15
Lo trascinò fuori dall’albergo senza neanche dargli tempo di protestare e in pochi minuti raggiunsero un ristorante, quando Masaki lo riconobbe si fermò di botto.
-Jun fermati!- disse Masaki trattenendo lui sta volta.
-Tutto questo è assurdo, sono i tuoi genitori, non li vedi da 12 anni, quello che è successo non è colpa tua, devi parlarci!- gli disse serio.
-Loro non vogliono vedermi e hanno le loro ragioni!- protestò Masaki.
Jun lo guardò accigliato, poi strattonò via la mano dalla presa di Masaki e si girò avviandosi deciso verso il locale, Masaki rimase immobile senza riuscire a muoversi, poi quando Jun cominciò a bussare sulla porta gli corse accanto.
-Smettila Jun ti prego- disse cercando di fermarlo.
-Se tu non ci vuoi parlare lo farò io! Se hanno avuto il coraggio di abbandonare il proprio figlio in questo modo... beh voglio dirgli la mia!- disse ricominciando a bussare più forte di prima.
Poi delle luci si accesero all’interno e Masaki fece istintivamente un passo indietro, quando la porta si aprì comparve suo padre, era invecchiato dall’ultima volta che si erano visti.
-Il signor Aiba?- chiese Jun severo; l’uomo annuì poi notò il ragazzo dietro di lui e sgranò gli occhi.
-Ma...saki?- chiese in un sussurrò.
Masaki fece un passo indietro, voleva scappar via ma era paralizzato, un secondo più tardi apparì sulla soglia anche la madre rimanendo a fissarlo spaventata, d’un tratto Jun prese la parola...
-Sono un amico di vostro figlio, e vorrei dirvi solo una cosa...- fece un attimo di pausa, poi prese fiato e disse:
-Che razza di genitori siete! Avete lasciato vostro figlio da solo per 12 anni, era appena un ragazzino quando se ne è andato, un ragazzino che aveva bisogno di aiuto, che era spaventato da se stesso perchè non capiva cosa gli stava succedendo, mentre voi lo avete abbandonato, cacciato via, lasciandolo a vivere spostandosi da un posto a un altro per paura di legarsi a qualcuno a cui avrebbe potuto fare del male. E disgustoso quello che avete fatto a vostro figlio, spero vi vergognate di questo!- detto questo si voltò verso Masaki e lo prese per il polso trascinandolo via, ma in quell’istante una voce li fermò.
-Ma-chan?-
Masaki aveva gli occhi sbarrati, era terrorizzato, ma allo stesso tempo felice.
-Yu...suke?-
Un istante dopo il fratello lo abbracciava, aveva evitato la mano della madre che aveva tentato di trattenerlo ed ora lo abbracciava aggrappandosi al fratello.
-Perchè te ne sei andato? Dove sei stato?- gli chiese senza lasciarlo andare.
Masaki aveva cominciato a piangere silenziosamente, poi corrispose l’abbraccio del fratello.
-Scusa Yu-chan, scusami tanto- disse cominciando a singhiozzare, poi cominciò a piangere anche Yusuke insieme a lui.
Un istante dopo l’uomo che era rimasto sulla porta in silenzio fece prima qualche passo incerto, poi corse ad abbracciare entrambi i figli; solo la donna rimase ferma, le lacrime agl’occhi, le mani che gli tremavano.
-Il solito piagnone- lo prese in giro Yusuke quando sciolsero l’abbraccio.
-Stai piangendo anche tu- gli fece notare Masaki.
-Non bisticciate!- li riprese il padre sorridendogli.
-Vieni dentro ho tante cose da dirti- disse Yusuke sorridendogli felice.
Masaki guardò la madre ancora ferma sulla porta.
-E’ meglio di no- rispose abbassando il viso; un istante dopo due braccia lo stringevano a se.
-Masaki scusami, scusami ti prego- singhiozzava la donna mentre stringeva a se il figlio facendolo ricominciare a piangere come una fontana.
In quel momento Jun decise di allontanarsi, era davvero il momento di andarsene, non importava cosa avrebbe fatto ora, ma Masaki era felice e questo a lui sarebbe bastato.
Era passato un giorno e mezzo da quando Jun aveva lasciato Masaki dai suoi genitori, non lo aveva più sentito, non aveva chiamato, ne era passato in albergo, dopotutto se lo aspettava, erano la sua famiglia era normale che ora volesse stare con loro.
Quando finì di preparare il bagaglio scese nella hall dell’albergo, c’erano ormai tutti e stavano già cominciando a salire sul pulmino, rimase sulla porta ad aspettare, poi quando furono saliti tutti si avviò anche lui.
-Matsumoto-san e il suo assistente?- chiese l’autista.
-Credo che rimane- rispose cominciando a salire, quando d’un tratto sentirono gridare.
-Aspettateeeeeeeeeeeee-
Jun scese di nuovo il gradino e aspettò Masaki che gli correva incontro.
-Meno male siete ancora qui- disse riprendendo fiato piegato in due pogiandosi alle proprie ginocchia, poi quando si alzò Jun disse:
-E i tuoi? Credevo saresti rimasto con loro-
-Io intanto metto in moto sbrigatevi per favore- disse l’autista salendo a bordo.
-Non me la sento di rimanere, sono stato bene questi due giorni, mi sono chiarito e Yusuke mi ha anche detto che ricordava cosa era successo 12 anni fa ma che era sicuro che non gli stavo facendo del male di proposito. Mia madre mi ha anche chiesto di restare e questa è stata la cosa che mi ha reso più felice al mondo- tirò sul con il naso e si strofinò un secondo gli occhi per evitare di piangere.
-Ma alla fine, io ora ho la mia vita e poi... non posso di certo lasciarti di nuovo senza assistente- disse con un sorriso e Jun gli sorrise in risposta.
-Non scherzavo quando dicevo che per me sei importante Jun ricordalo- disse infine Masaki salendo sul pulman.
Jun rimase un secondo immobile.
-Jun forza sali!- lo incitò Masaki.
Salì anche lui pensando:
“Gli avevo detto che a lavoro non deve chiamarmi per nome!”.
Stavate tutte a pensare porcherie confessatelo U___U tutte che credevate a una confessione di Jun e alle follie in una camera di albergo all'alba XD *o forse sono io che pensavo che lo pensavate XD* e invece NO XD Jun è tardo e ve lo dimostra XD ne ha di acqua da passare sotto il mulino ancora XDDDDDDD