Buon inizio settimana ^^
TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS: Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE:
1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Kazunari si sorprese a fissare Satoshi. Gli succedeva spesso, in quel periodo, e non sapeva come fare a distogliere lo sguardo. Ora erano ufficialmente una coppia, e le cose andavano bene, ma lui si sentiva ancora agitato come se dovesse stare attento a parlargli…
<< Hey, Nino-chan… che ti succede?>> chiese Satoshi, alzando un attimo gli occhi dai compiti. Kazunari non rispose, si limitò a continuare a guardarlo, in silenzio. Satoshi gli si avvicinò, e gli si sedette accanto, sul letto dove Kazunari era semisdraiato, si supponeva a leggere un libro per letteratura. Kazunari chiuse il libro con un colpo secco, e posò la testa sulla spalla di Satoshi, per poi rannicchiarglisi accanto.
<< E’ un po’ che non chiacchieriamo…>> disse Satoshi. Kazunari sospirò, non aveva voglia di parlare. Voleva solo stare fermo così per un po’…
<< Non so nemmeno che ti passa per la testa ultimamente, a parte me…>> continuò Satoshi. Kazunari ridacchiò
<< Scemo…>> mormorò poi, mettendosi più comodo. Satoshi lo cinse con le braccia
<< Come stai, Kazu?>> chiese Satoshi, all’improvviso. Kazunari girò leggermente il viso, in maniera da guardarlo
<< Pechè mi fai una domanda del genere?>> chiese
<< Perché mi sembri sotto tono…>> disse Satoshi, stringendolo un po’ di più. Kazunari sospirò ed abbassò il viso. In effetti, non si sentiva proprio benissimo, in quell’ultimo periodo. Sotto esami si era stressato parecchio, e prima aveva perso suo padre. Nel giro di qualche mese, Satoshi sarebbe andato all’università, e lui aveva paura di non vederlo. Aveva paura a rimanere senza di lui, ma non sapeva come dirglielo… sospirò ed affondò il viso nella maglia di Satoshi
<< Sto pensando ad un po’ di cose…>> mormorò poi. Satoshi iniziò ad accarezzargli i capelli, e Kazunari iniziò a rilassarsi
<< Ti va di parlarmene?>> chiese Satoshi. Kazunari si mosse un pochino, per mettersi più a suo agio. Sentiva il cuore di Satoshi sotto il suo orecchio, calmo e rassicurante
<< Mio padre è morto, e questo vuol dire che dovrò impegnarmi il doppio.. studiare come un matto, e durante le vacanze tenere d’occhio l’azienda, imparare come funziona… e poi, tu ti stai per diplomare, il che vuol dire che per i prossimi due anni… non so cosa ci succederà, e tutto questo…>> la voce gli si spezzò. Non aveva idea di essere così spaventato… << Ho paura, Toshi…>> disse piano, rinunciando a frenare le lacrime. Satoshi lo guardò, preoccupato. Kazunari si prese il viso tra le mani
<< Scusami, sono patetico…>> mormorò
<< No che non lo sei, amore… sei spaventato, e basta… ed è normale, sai? Comunque… non ho intenzione di smettere di vederti, quando sarò all’università, sai?>> disse Satoshi, in tono dolce, continuando ad accarezzare i capelli a Kazunari, al quale sfuggì un singhiozzo.
<< Nino…>>
<< Scusa, è che… mi mancherà averti qui… non voglio che dormi con qualcun altro… non voglio che parli con un altro compagno di stanza, che dividi il bagno con lui…>>
<< Sarò in stanza con Nagase senpai,e poi arriverai tu, non ti preoccupare, piccino…>> disse Satoshi, sorridendo dolcemente. Kazunari lo guardò. Poi sorrise tra le lacrime e lo baciò
<< Arigatoo, Toshi-chan!>> bisbigliò.
Masaki si svegliò di soprassalto, gli occhi spalancati nel buio. Si portò le mani alla bocca, rendendosi conto di aver urlato. L’aveva sognato di nuovo… sentì una mano sulla sua spalla e, istintivamente si svincolò
<< Ma-chan, sono io!>> bisbigliò Sho. Masaki si girò verso di lui, gli occhi ancora spalancati, che si riempirono di lacrime. Si morse le labbra
<< Gomen…>> singhiozzò. Serrò gli occhi, e Sho lo abbracciò
<< E’ passata, Ma-chan… Sono brutti ricordi, è vero, ma adesso è tutto finito…>>
Masaki annuì, ma non riusciva a togliersi di dosso la sensazione di quella mani sulla propria pelle. Si staccò violentemente da Sho, senza riuscire a reprimere un grido. Sho sentì bussare alla porta, ed accese una luce, alzandosi. Si girò a guardare Masaki, e si sentì male. Era almeno un mese che non lo vedeva così sconvolto. Si morse le labbra ed aprì.
<< Per fortuna che le stanze ai lati della vostra siamo noi…>> disse Jun, in tono tagliente, cercando di camuffare l’espressione preoccupata che avevano anche Tomohisa, Kazunari e Satoshi
<< Ha solo avuto un incubo… un altro…>> disse Sho. Gli altri lo ignorarono ed entrarono. Masaki alzò appena lo sguardo, poi tornò a guardare davanti a sè, cercando di calmarsi. Quasi urlò quando Satoshi gli mise una mano sulla spalla
<< Non… toccatemi… non adesso…>> riuscì a balbettare. Poi si alzò di scatto e si chiuse in bagno.
<< Masa…>> lo chiamò Sho, allarmato. Lo sentirono vomitare, poi sentirono l’acqua del lavandino e, dopo poco, Masaki uscì dal bagno. Tremava come una foglia, ed era pallido
<< Adesso sto bene.>> disse a Satoshi, Kazunari, Jun e Tomohisa
<< Tremi e sei bianco come un cadavere…>> protestò Kazunari
<< Ho appena vomitato, non è una reazione così strana…>> fece notare Masaki, con un mezzo sorriso. Seppure riluttanti, gli altri uscirono, e Sho e Masaki rimasero soli di nuovo. Masaki si sedette sul letto e guardò Sho
<< Scusami… ti ho spaventato, lo so… non scuotere la testa, ormai riconosco le tue espressioni, Sho-chan… le riconosco, perché passo un sacco di tempo a fissarti… non so cosa mi sia preso, sognarmi di nuovo quelle cose… però… non te l’ho detto, perché avevo paura di come avresti potuto prenderla, ma… ho visto… uno… uno di quelli…>>
Sho serrò la mandibola, impallidì, ed una vena iniziò a pulsargli sulla tempia. Masaki lo guardò
<< Ecco, appunto…>> disse, indicando la vena che gli pulsava
<< Tu non vuoi spaccargli la faccia?! Anche solo per il fatto che abbia abbastanza soldi da farsi riammettere…>>
<< Io ho solo paura, Sho-chan… e tanta… e…>> Masaki si prese il viso tra le mani, mentre nuove lacrime glie lo bagnavano
<< E non riesco a togliermi di dosso la sensazione di… delle sue mani… l..la…>> la voce gli tremò, ed iniziò a singhiozzare debolmente. Sho lo fece sdraiare e gli tenne la mano finchè non si fu addormentato. Lo baciò dolcemente sulla fronte, poi tornò a dormire, chiedendosi dove stesse sbagliando, perché Masaki stesse ancora così male… d’accordo, uno era tornato… ma era uno… ed ora, lui non l’avrebbe perso di vista… non un solo istante…
<< Me la pagherai, Aiba, spero tu ne sia consapevole.>> disse una voce nell’orecchio di Masaki, mentre si incrociavano con la seconda sezione del secondo anno. Masaki conosceva quella voce. Non riusciva a togliersela dalla testa. Non si girò, sennò sarebbe crollato. Non disse nulla, continuò a camminare verso il laboratorio di scienze, anche se non riuscì a trattenere un brivido di disgusto e paura.
<< Aiba-chan, tutto bene?>> chiese Hideaki, richiamandolo alla realtà. Masaki si girò a sorridergli
<< Si, tutto ok, Takki. >> disse, anche se dentro di sé si era sentito morire.