postate postate,c he stasera posto di nuovo e non voglio spammare

May 09, 2009 08:25

Ne? Ne? Su, scriveeeeteee!!!!!! (voce cavernosa eed aurìtoritaria)

Io intanto proseguo con il postaggio ... coraggio, mancano solo 20 capitoli *si sente male*

piccolo rassicuramento: O-chan è allarmista

TITOLO: Academy
AUTORE: Jinny
GENERE: AU, angst
FANDOM Obviously Arashi! Nessuno aveva dubbi (che gli altri johnnini non me ne vogliano, ma gli arabimbi mi vegono meglio... l'ossessione aiuta molto in questo...), ma qui dentro in effetti c'è un po' di tutto (evviva le AU!)
PAIRINGS:  Principalmente Sakuraiba, Ohmiya, e poi... di tutto un po' ^^'
RATING: R, con parti nc-17 (si, parti, plurale... *si vergognissimerrima*)
NOTE E COMMENTI SPARSI: I 23 numeri d Hanakimi qui in italia hanno impiegato davero troppissimo tempo ad uscire e questo ha provocato nella mia mente tuttta una serie di bacazioni mentali allucinanti (che già non ne avevo eh?).
RINGRAZIAMENTI:ad Harin e Vampiretta, che si sono sorbite tuuuuuuutto il malloppo XD A Vampiretta che mi ha aiutata con il titolo (veramente è venuto a lei...) e con i rating (che mi mandano sempre nel panico)... basta, mi spengo e posto
GIA' POSTATE: 1  2  3  4  5  6  7  8  9


<< Oh… merda…>> mormorò Satoshi, vedendo com’erano ridotti i vestiti di Masaki. Si era cambiato, ed ora aveva una maglietta ed un paio di jeans. Ma erano macchiati e strappati in più punti. La maglia era alzata fino al collo, e Masaki si stringeva con tutte due le mani i jeans.

<< Ma-chan…>> chiamò Satoshi, terrorizzato. Sentì uno strano rumore provenire dalla mano di Sho, vicino al suo orecchio, e si girò a guardarlo. Teneva la mascella serrata, ed aveva stretto così forte i pugni da farsi scrocchiare le nocche

<< Aiba senpai… >> chiamò Kazunari. Masaki non diede segno di voler rispondere. Tremava forte e teneva lo sguardo fisso davanti a sé, ignorando gli sguardi di Satoshi e di Kazunari.

<< Dimmi chi è stato. Non mi importa quanti sono, li ammazzo.>> disse Sho. Vide un movimento dietro una delle balaustre che dividevano le tre sezioni della terrazza, e fece per lanciarsi, ma Masaki gli prese una caviglia. Sho abbassò lo sguardo su di lui.

<< Hanno paura di O-chan…>> mormorò << Perché l’anno scorso li ha picchiati tutti perché avevano preso in giro Nino… quando hanno sentito la sua voce sulle scale, si sono nascosti, ma probabilmente ormai sono andati via dall’altra scala…>> parlava in tono pacato, così inusuale per lui. Sho si accucciò. Masaki fuggì il suo sguardo, e Sho si sentì morire

<< Che t’hanno fatto?…>> chiese, in un sibilo. Masaki non rispose

<< Vuoi andare in infermeria?>> chiese Satoshi. Masaki scosse la testa.

<< Senpai… almeno… almeno siamo arrivati in tempo?… >> chiese Kazunari. Masaki non disse nulla, e Sho si sentì morire. Prese Masaki per le spalle

<< Che ti hanno fatto?!>> urlò. Masaki lanciò un grido, per la paura, si svincolò e si rannicchiò di nuovo, tremando più forte

<< Dimmi…>>

<< Smettila, Sakurai!>> disse Satoshi << Così lo spaventi e basta!>>

Sho si prese il viso tra le mani, cercando di ricacciare indietro le lacrime. Masaki allungò una mano per posarla sul ginocchio di Sho

<< Perdonami…>> mormorò, poi perse i sensi. I tre si guardarono

<< Ma che…>> iniziò Sho

<< Credo che il tuo ragazzo sia stato violentato, Sho.>> disse Satoshi. Sho spalancò gli occhi, poi si afflosciò, come se questa cosa gli avesse tolto le forze. Kazunari li guardò

<< Perché tu sapevi della terrazza?>> chiese Sho, dopo un po’.

<< Dovremmo preoccuparci di Masa.>> disse Satoshi

<< Voglio il motivo!>> Sho si sentiva di nuovo sull’orlo delle lacrime. Kazunari aveva abbassato il viso

<< Lascia stare, Sakurai!>> sibilò Satoshi. Sho si scusò, poi prese in braccio Masaki, che era ancora a terra.

<< Portiamolo in infermeria. Se non altro per medicargli i graffi.>> disse, e si avviò verso l’interno dell’edificio. Vide Satoshi passare un braccio attorno alle spalle di Kazunari, che tremava.

Quando arrivarono in infermeria, vennero accolti dal medico della scuola, che prese Masaki e lo collocò su un letto, facendolo poi riprendere. Masaki si guardò intorno, poi iniziò a scuotere la testa

<< Devo medicarti, ragazzo, stai buono.>> disse l’uomo. Masaki serrò gli occhi, quando il medico allungò una mano. L’uomo sospirò, ritirando la mano

<< Non ho intenzione di farti nulla. Hai graffi ovunque, ma se hai così paura aspetto a visitarti, ok? Solo… non vorrei che facessero infezione… sai… non sono bravo con le amputazioni di arti in cancrena, ed è quello che succederà se…>>

Masaki aprì gli occhi

<< Non ho cinque anni.>> disse, irritato. Poi guardò Sho, Satoshi e Kazunari.

<< Uscite per favore.>> disse. Sho fece per ribattere, ma Masaki gli rivolse uno sguardo glaciale, ed i tre si affrettarono ad uscire. Sho si sedette su una panca.

<< L’anno scorso avevano preso me…>> disse Kazunari. Sho lo guardò

<< Però Nagase senpai, che era in stanza con me, mi ha salvato… era andato su a fumare, e questi l’avevano disturbato… Nagase senpai è alto… io… non mi piace parlarne… scusa se non ti ho spiegato… io… >> Le lacrime rigarono il suo viso. Sho lo abbracciò stretto, rendendosi conto che aveva ancora il vestito da cinesina.

<< Scusami tu, ti ho urlato contro… però pensare che Masaki potrebbe essere stato… beh.. non riesco nemmeno a pensarci… ma scusa, perché eri in stanza con uno così più grande di te?…>>

<< Ti assegnano la stanza il primo giorno di scuola, e la sua era l’unica libera quando sono arrivato alle elementari. Poi rimani sempre nella stessa, punto. Il suo compagno di stanza aveva cambiato scuola, quindi… oooohhhh, spero che siamo arrivati in tempo…>> Kazunari riprese a piangere. Anche Sho cedette alle lacrime.

<< E che cos’è!>> protestò Satoshi, sedendosi accanto a Sho, che aveva Kazunari sulle ginocchia. Venne abbracciato da tutti due. Dopo una ventina di minuti, il medico uscì

<< Gli ho dato un tranquillante, per farlo smettere di tremare. Chi è il suo compagno di stanza?>> chiese. Sho si alzò, quasi facendo cadere Kazunari. Il medico lo guardò molto seriamente

<< Dovrai stargli molto vicino…>>

<< Siamo arrivati in tempo?…>> chiese Kazunari, con un filo di voce. Il medico lo guardò, poi abbassò il viso. Kazunari si prese il viso tra le mani. Sho guardò il medico.

<< L’hanno picchiato, è pieno di lividi e di graffi. E hanno cercato di violentarlo, ma… è più forte di quanto non possa sembrare…. Però è sotto shock, al momento, ha paura di chiunque…Aspetta!>>

Ma Sho era già entrato nella stanza. Masaki girò il viso verso di lui

<< Perdonami, Sho-chan… ti prego, perdonami…>> gli disse. Sho si avvicinò e lo costrinse a guardarlo negli occhi

<< Sei tu che devi perdonare me, piccolo… perché se non ti avessi perso di vista, non sarebbe successo…>> un singhiozzo gli sfuggì, nonostante non volesse farsi vedere così sconvolto da Masaki.

<< Sho-chan…>> la voce di Masaki era debole. Sho lo guardò, e lo vide sorridergli dolcemente

<< Possiamo non parlarne? Per favore…>> supplicò. Sho sospirò ed iniziò ad accarezzargli la fronte. Masaki, pian piano, si addormentò, stringendo la mano di Sho che, in piedi accanto al letto, gli accarezzava dolcemente i capelli, cercando di calmarlo, di fargli sentire che lui era li, che il peggio era passato…

Masaki continuò a non parlare di quello che era successo e, in quei giorni d’estate, quando Sho non lavorava ed era con lui, mantenne sempre il suo umore iperattivo. Solo una sera Sho lo vide un po’ abbattuto. Gli si sedette accanto, sul letto

<< Che succede?>> gli chiese. Erano soli in quella scuola ormai da due settimane. Masaki sorrise

<< Il preside ha parlato con i miei… domani vengono qui, tutti e due… pensano che io non sappia perché non mi vogliono a casa… secondo il preside devono parlarmi. Del loro divorzio...>>

Sho strinse la mano di Masaki e lo guardò negli occhi

<< Si suppone che io non sappia che stanno divorziando… ma ho visto le carte, questa primavera…>> sospirò. Sho lo abbracciò, ma Masaki si staccò subito, come succedeva sempre da due settimane.

<< Masa…>>

<< Scusami, ma… non ce la faccio.>> disse Masaki, sorridendo. Sho lo strinse a sé, con forza. Masaki si dibatté e si divincolò fino a liberarsi, alzandosi in piedi ed allontanandosi. Teneva gli occhi serrati. Rabbrividì, poi aprì gli occhi.

<< Piantala, Sakurai!>> sibilò, mentre gli occhi gli si riempivano di lacrime. Sho abbassò il viso. Sentì Masaki inspirare profondamente e lo guardò mentre si calmava

<< Mi manchi, piccolo.>> disse, ed uscì dalla stanza per dirigersi alla mensa, che rimaneva comunque aperta per alcuni insegnanti e per le varie persone che lavoravano nel collegio. Era quasi arrivato, quando sentì una mano prendergli il braccio. Si girò per incontrare il sorriso dolce di Masaki

<< Scusami…>> disse. Sho si morse le labbra. Poi sorrise a sua volta

<< Scusami tu, piccolo… è che… ti voglio bene, davvero tanto, e vederti giù… mi scatta l’abbraccio in automatico… ma… evidentemente ti faccio davvero schifo, se rabbrividisci così.>> non riuscì a capacitarsi di averlo detto con quel tono. Masaki lo guardò, ferito. Gli occhi gli si riempirono di lacrime e corse via. Sho si lanciò all’inseguimento. Masaki si fermò sulla scala antincendio.

<< Piccolo, scusami…>>

<< Vaffanculo!>> singhiozzò Masaki. Sho gli si avvicinò, ma Masaki si ritrasse

<< Merda… io… io ho paura! Perché ogni volta che mi tocchi, risento le loro mani… e… Ho paura perché ogni tanto hai la loro espressione… >>

Sho rimase pietrificato per un attimo. Poi si avvicinò

<< Ma-chan, guardami! Sono io… ok?>>

Masaki alzò il viso rigato di lacrime. Sho allargò le braccia, e Masaki vi si rifugiò singhiozzando

<< Non ti faccio schifo anche se ho ancora i loro graffi addosso?>>

<< Gli unici che mi fanno schifo sono loro. E che ringrazino per l’espulsione, perché sennò li ammazzavo.…>> disse Sho. Masaki ridacchiò. Poi lo guardò negli occhi

<< Grazie Sho-chan…>> disse. Ma non si lasciò baciare.

gnr: angst, g: arashi, gnr: au

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