[Arashi] - Memoria 03/17
Titolo: Memoria
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale
Rating: Rosso
Fandom: Arashi
Personaggi principali: Ohno Satoshi, Ninomiya Kazunari, Matsumoto Jun, Aiba Masaki, Sakurai Sho.
Pairing Principali: Ohmiya ; Matsumiya ; Sakuraiba
Avvertimenti: Slash
Trama: “Come recita la formula? In salute e in malattia. Forse è adatto a noi. Tu non mi abbandonerai. Vero? Sempre insieme, mi dicesti una volta. Sempre insieme, ripetesti. E' successo davvero? O me lo sono solo sognato?”
Ricordo che il banner qua sopra è della piccola nonna_giuly . Vi piace? Lo odiate? Lamentatevi con lei u.u
Vi lascio all'attesissimo (?) terzo capitolo. Cosa scopriremo?
Questo è un capitolo corto. Sì lo so. Ma dovete sapere che ho iniziato questa storia secoli fa e avevo in mente tutt'altra idea .____. E quindi i capitoli erano corti. Comunque. Dal prossimo partono le botte da sette o otto pagine per capitolo, quindi... godetevi questi u.u
Un kiss
Simph
Capitoli Precedenti
Memoria - 01
Memoria - 02
Correndo fra le stagioni
i ricordi che ho di te saranno senza tempo
incisi nel mio cuore
Arashi - My Answer
*°*
Non si stava meglio prima?
Prima di scoprire il moto della Terra, intende.
Prima di sapere che il Sole è fermo.
Almeno lui.
Il mondo gira. E non è da solo.
“Gira gira, piccola trovatella ” recita una filastrocca.
“Gira e conta le stelle ” inizia un bambino.
“Gira e conta le nuvole ” continua una bambina.
Niente, una volta fatto girare, si accenna a fermarsi.
E così è anche la vita.
Gira, per lunghissimi anni
E non ti piace. Ma poi quando si ferma, è la fine.
Se la tua vita si ferma, perdi tutto.
*°*
Sono rimasto da solo, come volevo, per una settimana.
Una lenta quotidianità intervallata solo da dottori e infermieri che capiscono meno di me quello che è successo.
E il fatto che io non sappia assolutamente chi sono, è una cosa irrilevante.
Non è venuto nessuno a trovarmi. Possibile che non abbia nessun'altro oltre a loro? Possibile che non ci sia proprio nessuno?
Insomma... è impossibile, no?
Bussano alla porta. Probabilmente è l'infermiera.
Rimango in silenzio, aggrappato alle mie stampelle a guardare fuori dalla finestra. Mi tremano leggermente le gambe, ma non voglio voltarmi.
Non voglio vedere nessuno.
« Ciao. »
Non è né il dottore, né l'infermiera.
Lentamente, mi volto e lo guardo.
E'... emh... Matsu... Matsumoto, credo. Forse. Non riesco a ricordarmi bene.
Lui mi accenna un sorriso e tento di ricambiarlo, forse con poco successo notando la sua espressione un po' a disagio.
« Ciao. » ricambio piano tornando a fatica seduto sul letto.
Appoggio le stampelle al comodino, senza guardare il nuovo arrivato e anche lui rimane in silenzio.
Poi, alzo lo sguardo.
Uno sguardo intenso. Gli occhi neri si fissano nei miei. Il volto serio e irremovibile, come se fosse scolpito nella pietra.
« Ci dispiace averti creato disagio l'altra volta. Noi... capisci... è una situazione strana. » conclude tornando a guardare fuori dalla finestra.
La mia attenzione è catturata dalle mie ciabatte.
« E' colpa mia. Non dovevo essere così scortese. » scuoto leggermente la testa « E' solo che ci sono troppe cose... » sospirò, tornando a guardare fuori dalla finestra « Troppe cose che non so. » concluso con un mormorio.
« Credo che sarà meglio partire con calma. » inizia lui appoggiandosi al ginocchio accavallato.
Mi guarda. Un po' come mi guardava il ragazzo la volta scorsa. Con una passionalità che forse non ho mai visto in nessuno.
O almeno, così potrei dire se mi ricordassi qualcosa anteriore ai 15 giorni.
Distolgo lo sguardo. Non posso sostenerlo. Mi sento a disagio in sua presenza, ma non riesco a capirne il motivo.
Lo sento ridacchiare, e mi azzardo a guardarlo. E' bello, come il sole che splende nel cielo.
E' bello. Bello come un'alba che sorge dalla linea dell'equatore.
Eppure non riesco a sostenere il suo sguardo. Così maledettamente intenso, come quello del ragazzo che mi ha stregato quando si sono catapultati tutti e quattro nella mia camera.
Il suo cellulare squilla, interrompendo quell'atmosfera così disarmante che ci stava circondando. Lui guarda un attimo il display e poi apre la chiamata, con un leggero sorrisetto tirato.
Si avvicina alla finestra, aperta per fare un po' di ricambio d'aria e sento distintamente la persona dall'altra parte del telefono parlare a voce alta.
Non distinguo le parole, ma dall'atteggiamento di Matsumoto, di certo non è una telefonata di piacere.
Lui non parla molto. Di tanto in tanto accenna un tentativo per discolparsi, ma l'altra persona non glielo permette.
Dopo pochi minuti Matsumoto richiude e si volta verso di me, di nuovo con quel sorrisetto quasi accattivante.
« Devo andare. » mormora « Tornerò presto. »
« Va... tutto bene? » chiedo imbarazzato indicando il telefono.
« Uhm. » commenta solo riprendendolo in mano e osservandolo « Diciamo che alcune persone non comprendono quando una questione per loro è ormai chiusa. »
« Oh. » mormoro solo « Grazie della visita. »
Lo guardo ancora. Lui si avvicina alla porta, stringendo il telefono nella mano destra.
« Tornerai? » chiedo forse troppo precipitosamente. Matsumoto mi guarda. Io arrossisco e distolgo lo sguardo.
« Se tu lo vuoi, si. Posso tornare quando vuoi. » fruga nella tasca della giacca e appoggia sul mio comodino un biglietto da visita e un cellulare « Quando vuoi chiamarmi, sei libero di farlo. Arriverò appena possibile. »
Mi sorride. Io non riesco a guardarlo fino in fondo. Sento solo la porta chiudersi e poi la solitudine che mi avvolge.
Il volto di una persona barcolla nei meandri della mia mente, sfocato, distorto, quasi irriconoscibile.
Mi assilla, da quando mi sono svegliato.
E' indelebile.
E' incancellabile.
E' importante per me capire chi è e cosa mi lega a lui.
Voglio incontrarlo, conoscerlo.
Voglio che mi dica perché lui è l'unica cosa, seppur distorta, che mi è rimasta del mio passato.
E' inciso nel mio cuore, nella mia mente.
E qualunque cosa accadrà nel mio futuro, lui sarà la mia unica certezza.
Continua...
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale
Rating: Rosso
Fandom: Arashi
Personaggi principali: Ohno Satoshi, Ninomiya Kazunari, Matsumoto Jun, Aiba Masaki, Sakurai Sho.
Pairing Principali: Ohmiya ; Matsumiya ; Sakuraiba
Avvertimenti: Slash
Trama: “Come recita la formula? In salute e in malattia. Forse è adatto a noi. Tu non mi abbandonerai. Vero? Sempre insieme, mi dicesti una volta. Sempre insieme, ripetesti. E' successo davvero? O me lo sono solo sognato?”
Ricordo che il banner qua sopra è della piccola nonna_giuly . Vi piace? Lo odiate? Lamentatevi con lei u.u
Vi lascio all'attesissimo (?) terzo capitolo. Cosa scopriremo?
Questo è un capitolo corto. Sì lo so. Ma dovete sapere che ho iniziato questa storia secoli fa e avevo in mente tutt'altra idea .____. E quindi i capitoli erano corti. Comunque. Dal prossimo partono le botte da sette o otto pagine per capitolo, quindi... godetevi questi u.u
Un kiss
Simph
Capitoli Precedenti
Memoria - 01
Memoria - 02
Correndo fra le stagioni
i ricordi che ho di te saranno senza tempo
incisi nel mio cuore
Arashi - My Answer
*°*
Non si stava meglio prima?
Prima di scoprire il moto della Terra, intende.
Prima di sapere che il Sole è fermo.
Almeno lui.
Il mondo gira. E non è da solo.
“Gira gira, piccola trovatella ” recita una filastrocca.
“Gira e conta le stelle ” inizia un bambino.
“Gira e conta le nuvole ” continua una bambina.
Niente, una volta fatto girare, si accenna a fermarsi.
E così è anche la vita.
Gira, per lunghissimi anni
E non ti piace. Ma poi quando si ferma, è la fine.
Se la tua vita si ferma, perdi tutto.
*°*
Sono rimasto da solo, come volevo, per una settimana.
Una lenta quotidianità intervallata solo da dottori e infermieri che capiscono meno di me quello che è successo.
E il fatto che io non sappia assolutamente chi sono, è una cosa irrilevante.
Non è venuto nessuno a trovarmi. Possibile che non abbia nessun'altro oltre a loro? Possibile che non ci sia proprio nessuno?
Insomma... è impossibile, no?
Bussano alla porta. Probabilmente è l'infermiera.
Rimango in silenzio, aggrappato alle mie stampelle a guardare fuori dalla finestra. Mi tremano leggermente le gambe, ma non voglio voltarmi.
Non voglio vedere nessuno.
« Ciao. »
Non è né il dottore, né l'infermiera.
Lentamente, mi volto e lo guardo.
E'... emh... Matsu... Matsumoto, credo. Forse. Non riesco a ricordarmi bene.
Lui mi accenna un sorriso e tento di ricambiarlo, forse con poco successo notando la sua espressione un po' a disagio.
« Ciao. » ricambio piano tornando a fatica seduto sul letto.
Appoggio le stampelle al comodino, senza guardare il nuovo arrivato e anche lui rimane in silenzio.
Poi, alzo lo sguardo.
Uno sguardo intenso. Gli occhi neri si fissano nei miei. Il volto serio e irremovibile, come se fosse scolpito nella pietra.
« Ci dispiace averti creato disagio l'altra volta. Noi... capisci... è una situazione strana. » conclude tornando a guardare fuori dalla finestra.
La mia attenzione è catturata dalle mie ciabatte.
« E' colpa mia. Non dovevo essere così scortese. » scuoto leggermente la testa « E' solo che ci sono troppe cose... » sospirò, tornando a guardare fuori dalla finestra « Troppe cose che non so. » concluso con un mormorio.
« Credo che sarà meglio partire con calma. » inizia lui appoggiandosi al ginocchio accavallato.
Mi guarda. Un po' come mi guardava il ragazzo la volta scorsa. Con una passionalità che forse non ho mai visto in nessuno.
O almeno, così potrei dire se mi ricordassi qualcosa anteriore ai 15 giorni.
Distolgo lo sguardo. Non posso sostenerlo. Mi sento a disagio in sua presenza, ma non riesco a capirne il motivo.
Lo sento ridacchiare, e mi azzardo a guardarlo. E' bello, come il sole che splende nel cielo.
E' bello. Bello come un'alba che sorge dalla linea dell'equatore.
Eppure non riesco a sostenere il suo sguardo. Così maledettamente intenso, come quello del ragazzo che mi ha stregato quando si sono catapultati tutti e quattro nella mia camera.
Il suo cellulare squilla, interrompendo quell'atmosfera così disarmante che ci stava circondando. Lui guarda un attimo il display e poi apre la chiamata, con un leggero sorrisetto tirato.
Si avvicina alla finestra, aperta per fare un po' di ricambio d'aria e sento distintamente la persona dall'altra parte del telefono parlare a voce alta.
Non distinguo le parole, ma dall'atteggiamento di Matsumoto, di certo non è una telefonata di piacere.
Lui non parla molto. Di tanto in tanto accenna un tentativo per discolparsi, ma l'altra persona non glielo permette.
Dopo pochi minuti Matsumoto richiude e si volta verso di me, di nuovo con quel sorrisetto quasi accattivante.
« Devo andare. » mormora « Tornerò presto. »
« Va... tutto bene? » chiedo imbarazzato indicando il telefono.
« Uhm. » commenta solo riprendendolo in mano e osservandolo « Diciamo che alcune persone non comprendono quando una questione per loro è ormai chiusa. »
« Oh. » mormoro solo « Grazie della visita. »
Lo guardo ancora. Lui si avvicina alla porta, stringendo il telefono nella mano destra.
« Tornerai? » chiedo forse troppo precipitosamente. Matsumoto mi guarda. Io arrossisco e distolgo lo sguardo.
« Se tu lo vuoi, si. Posso tornare quando vuoi. » fruga nella tasca della giacca e appoggia sul mio comodino un biglietto da visita e un cellulare « Quando vuoi chiamarmi, sei libero di farlo. Arriverò appena possibile. »
Mi sorride. Io non riesco a guardarlo fino in fondo. Sento solo la porta chiudersi e poi la solitudine che mi avvolge.
Il volto di una persona barcolla nei meandri della mia mente, sfocato, distorto, quasi irriconoscibile.
Mi assilla, da quando mi sono svegliato.
E' indelebile.
E' incancellabile.
E' importante per me capire chi è e cosa mi lega a lui.
Voglio incontrarlo, conoscerlo.
Voglio che mi dica perché lui è l'unica cosa, seppur distorta, che mi è rimasta del mio passato.
E' inciso nel mio cuore, nella mia mente.
E qualunque cosa accadrà nel mio futuro, lui sarà la mia unica certezza.
Continua...