Eccomi sto andando un pò a rilento con la scrittura ma spero di riuscire a riaccellerare presto, intanto posto perchè i commenti mi stimolano sempre a scrivere XD
Titolo: Innocence
Genere: angst, au
Fandom: Arashi
Raiting: R (almeno per il momento)
Pairing: Sakumoto (perchè sono ossesionata XD)
Desclaimers: loro due non sono miei e se lo fossero forse Jun non sarebbe molto daccordo su quello che gli faccio sempre capitare quindi forse è meglio così, per la mia sopravivenza XD
Note: esigo che non vediate Jun nella vera versione 17enne, perchè il Jun di questa fict è come quello dell'avatar
Post precedenti:
Capitolo 1 ,
Capitolo 2 ,
Capitolo 3 ,
Capitolo 4 ,
Capitolo 5
Capitolo 6
Quella mattina sembro trascorrere tranquilla. Sho voleva scusarsi con Jun per essere stato troppo invadente; aspetto la pausa pranzo sperando di poterlo trovare solo e poterci parlare senza problemi, salì sul tetto sapendo ormai che era solito rifugiarsi lì durante le pause, ma quando arrivò in cima trovò uno spettacolo che non gli piacque affatto. Tre ragazzi della sua classe erano intorno a Jun e lo spintonavano colpendolo e strattonandolo.
-Che state facendo- urlò.
I ragazzi si spaventarono per qualche secondo, poi uno di loro mise un braccio intorno alle spalle di Jun che sussultò al solo tocco, poi disse:
-Niente stavamo solo scherzando, vero?- disse stringendo la presa sul braccio di Jun facendogli male.
Jun annuì tenendo la testa bassa.
Se gli stavano facendo qualcosa perché Jun non diceva nulla?
-Tornate in classe!- disse ai ragazzi in tono severo; -Matsumoto tu rimani ti devo parlare- aggiunse.
Quando i ragazzi si furono allontanati, Sho si avvicinò a Jun che era rimasto immobile dov’era.
-Jun cosa ti stavano facendo?- chiese, ma Jun non rispose rimase, in silenzio senza guardarlo.
-Jun perché non rispondi, quello non era uno scherzo, perché ti davano fastidio- disse ma Jun non reagì allora lo afferrò per le braccia scuotendolo; -lo sai che me lo puoi dire non ti devi preoccupare-
Jun era spaventato, cominciò a tremare e Sho lo lasciò andare preoccupato ma senza dargli il tempo di scusarsi con lui scappò via correndo.
Ormai era chiaro che subisse dei maltrattamenti da parte dei suoi compagni, ma non ne capiva ancora il motivo.
Jun a lezione non si fece più vedere per il resto della giornata e Sho era sempre più preoccupato, continuava a distrarsi lui stesso fissando il suo banco vuoto. Finita la lezione cominciò a piovere e la prima cosa che pensò mentre guardava la pioggia cadere, era sperare che Jun fosse già tornato a casa.
Arrivato in sala professori, decise di andare a parlare con il preside.
-Preside ha un attimo?- gli chiese dopo aver bussato alla sua porta.
-Certo Sakurai sensei si accomodi- disse indicandogli una sedia di fronte alla sua scrivania.
Sho entrò ma non si sedette, non era intenzionato a rimanere molto.
-Mi dica-
-Volevo chiederle se a scuola si sono mai verificati atti di bullismo-disse.
-Bullismo?- esclamò sconcertato il preside; -certo che no!- affermò convinto.
-Io penso che invece stia accadendo qualcosa del genere, non si è mai verificato qualche strano incidente?-
-Sakurai-sensei le assicuro che in questa scuola nessun ragazzo viene maltrattato dai suoi compagni, e per quanto riguarda gli incidenti se ne è verificato solo uno anni fa ma nulla che riguardi il bullismo- disse severo.
-Ok, mi scusi la ringrazio- disse poi si congedò.
Aveva passato ore a camminare, non si era neanche accorto che aveva iniziato a piovere, se ne rese conto solo quando ormai era zuppo; non sapeva che fare aveva paura delle domande che Sho avrebbe potuto fargli, però doveva almeno tornare a casa per cambiarsi. Guardò l’orologio, le lezioni erano appena finite e di solito Sho non tornava a casa prima di 3 ore più tardi; decise di tornare almeno per cambiarsi e farsi una doccia, poi sarebbe riuscito e tornato sul tardi.
Quando arrivò come aveva previsto non c’era nessuno, si spogliò velocemente e si infilò in bagno, per farsi la doccia determinato a uscire di lì il prima possibile.
Tornò a casa presto, fece la spesa e si diresse subito verso il suo appartamento, aprì la porta e lo trovò lì, si stava finendo di vestire, ma quando si accorse di lui rimase immobile, come se avesse visto un fantasma e con il terrore negl’occhi. D’altronde anche Sho era rimasto fermò a guardarlo, spaventato dal vederlo per la prima volta senza la maglia; aveva pensato che fosse solo timido, nonostante fossero 2 uomini o che fosse un tipo freddoloso; mentre ora capiva perché non era mai capitato, cercava di nascondere qualcosa, dei segni, dei lividi procurati da qualcuno.
-Jun cosa ti sei fatto?- chiese spaventato.
-Nulla, ti prego non mi guardare- disse prendendo subito la maglietta; ma Sho lo fermò.
-Jun sei coperto di lividi, chi è stato? Te li ha fatti tuo padre?- chiese, ma poi realizzò che ormai era troppo tempo che stava con lui e che non poteva avere dei lividi così evidenti.
-Sono stati quei ragazzi? Sono loro che ti hanno fatto questo?- chiese ancora, Jun non rispondeva.
Jun cominciò improvvisamente a piangere, non per paura, ma per frustrazione e perché forse era talmente tanto tempo che non riusciva a farlo nonostante quello che stava passando.
Cade in ginocchio e Sho si sedette di fronte a lui porgendogli dei fazzoletti.
-E’ colpa mia, è sempre colpa mia- singhiozzava.
-Cosa stai dicendo?-
-Si, i miei genitori litigano per colpa mia;l’incidente successo 2 anni fa anche quello è stato a causa mia; se solo… se solo non fossi nato, tutti sarebbero più felici- disse in un urlo di disperazione.
Sho lo abbracciò stretto cingendolo con un braccio e accarezzandogli la testa con l’altra mano, Jun era sorpreso, ma quel contatto non gli diede fastidio,mentre generalmente odiava essere toccato.
-Non dirlo più, non dirlo più…- ripeteva Sho sommessamente; Jun cominciò a piangere sempre più forte facendo scendere tutte le lacrime che aveva trattenuto fino ad allora, Sho continuava a tenerlo stretto, confortando quel momento e Jun si aggrappò a quell’abbraccio con tutto se stesso, come se fosse l’unica sua risorsa di sopravvivenza.
Solo quando esaurì tutte le lacrime e fu completamente esausto, allentò la presa quasi addormentandosi; Sho lo lasciò andare e prese una coperta e un cuscino, quando lui aprì gli occhi e anche se controvoglia disse:
-Hanno cominciato a prendersela con me quando, due anni fa proprio qualche giorno dopo che scoprii che quello che avevo sempre considerato mio padre non lo era, una ragazza a scuola mi si dichiarò; io sono stato uno stronzo l’ho rifiutata senza neanche starla ad ascoltare, senza minimamente pensare a cosa potesse provare lei, il giorno dopo a scuola si venne a sapere che quella stessa ragazza aveva tentato il suicidio prendendo dei sonniferi, fortunatamente la madre l’ha trovata in tempo, in seguito cambio scuola; però da quel giorno nessuno si avvicinò più a me, mi isolarono completamente, poi vedendo che io non reagivo a quella situazione cominciarono a infastidirmi- spiegò.
-Perché non hai mai reagito?-
-Perché mi sentivo in colpa, la vedevo come una punizione-
-Jun questo non è giusto, non puoi farti trattare così- disse.
Jun non ripose, si limitò ad abbassare lo sguardo; poi Sho lo coprì con la coperta e accarezzandogli i capelli disse:
-Ora dormi, tutto andrà bene, troveremo una soluzione-
Datemi la mia droga quotidiana di commenti per favore sono in astinenza XD