OK, siccome tra poco vado via e torno domenica sera, per non lasciarvi senza niente da leggere eccomi a postare il secondo capitolo.
Titolo: Innocence
Genere: angst, au
Fandom: Arashi
Raiting: R (almeno per il momento)
Pairing: Sakumoto (perchè sono ossesionata XD)
Desclaimers: loro due non sono miei e se lo fossero forse Jun non sarebbe molto daccordo su quello che gli faccio sempre capitare quindi forse è meglio così, per la mia sopravivenza XD
Note: esigo che non vediate Jun nella vera versione 17enne, perchè il Jun di questa fict è come quello dell'avatar
Post precedenti:
Capitolo 1 Capitolo 2
-Buongiorno- disse Sho entrando.
-Buongiorno- risposero in coro i ragazzi.
La lezione cominciò tranquillamente quando, dopo ormai una settimana che andava avanti così si trovò costretto a richiamarlo.
-Matsumoto mi stai ascoltando?- chiese ad alta voce, ma lui continuava a guardare fuori completamente assente, aggirò la cattedra camminò tra i banchi fino a fermarsi di fianco al ragazzo.
-Matsumoto- ripeté posandogli una mano sulla spalla.
A quel tocco il ragazzo fece un salto e cadde dalla sedia spaventato; il resto della classe si era messo a ridere, mentre lui era sorpreso, quasi preoccupato, quel ragazzo aveva delle reazioni molto strane.
-Per favore segui la lezione- disse con tono gentile, porgendogli la mano per aiutarlo ad alzarsi; lui non l’accetto e si rialzò tornando a sedersi, tenendo il viso basso.
Sho lo guardò ancora per qualche altro istante e poi si allontanò.
Si era veramente spaventato, non gli importava che gli altri ridessero di lui, ma voleva essere lasciato in pace e non capiva perché quel nuovo insegnante si ostinasse a non lasciarlo stare.
Sentì qualcosa colpirgli il fianco e una fitta lancinante pervadergli il corpo, si tocco la zona con le mani e si morse il labbro cercando di frenare il dolore.
-Umi posso parlarti?- chiese Sho entrando in sala professori.
Umi gli si avvicinò raggiante e disse:
-Certo dimmi-
-Volevo farti qualche domanda su un alunno-
-Chiedi pure!-
-Matsumoto della 3A si comporta in modo strano, sai per caso se c’è qualcosa che non va?- chiese, ma vide che Umi si fece subito seria.
-Matsumoto Jun è un ragazzo strano e taciturno, io fossi in te lo lascerei stare- disse lei in tono quasi scocciato.
-Però non è normale, un ragazzo di 17 anni non dovrebbe essere così!- disse preoccupato.
-Tanto non vuole aiuto, quindi lascialo perdere. Non te ne preoccupare, fai finta che non ci sia- disse poi lei allontanandosi.
Rimase sorpreso da quelle parole, non capiva perché a nessuno potesse interessare cosa aveva quel ragazzo; ma se non voleva aiutarlo nessuno lo avrebbe fatto lui, che lo volesse o no.
-Avere uno come te nella nostra classe è uno strazio- disse uno dei ragazzi afferrandolo per la giacca della divisa.
-Visto che sei noioso potresti almeno farci divertire prestandoci dei soldi- disse un altro cominciandogli a frugare nelle tasche ed estraendone il portafoglio che però era vuoto; -non hai neanche un soldo!- urlò quello lanciando il portafoglio a terra.
-Le ragazze dicono che sei carino, ma dopo quella volta non ti si avvicina più nessuna. Ma nonostante questo continuano a guardarti, non capisco cosa trovino in te sei tutto e pelle e ossa e non spiccichi una parola. Questa cosa mi irrita! - disse colpendolo poi con un pugno allo stomaco e lasciandolo cadere a terra.
Era la pausa pranzo e in classe non c’era, lo aveva cercato per tutta scuola, ora l’ultimo posto che gli era rimasto dove guardare era sul tetto, cominciò a salire e mentre lo faceva vide un gruppetto di ragazzi della sua classe scendere le scale che portavano sul tetto, lo salutarono quando gli fu vicino e si allontanarono.
Quando usci alla luce del sole che illuminava la terrazza lo vide seduto a terra con la schiena poggiata al parapetto e il braccio destro sull’addome come cercando di frenare un qualche dolore; possibile che quei ragazzi lo avessero picchiato?
-Tutto bene?- gli chiese avvicinandosi.
Lo vide alzare di scatto lo sguardo, aveva gli occhi lucidi ma non aveva pianto; si alzò immediatamente e fece per andarsene ma lo fermò trattenendolo per un braccio; lui rimase per un attimo immobile poi si liberò con uno strattone.
-Scusami- disse Sho vedendo che non aveva gradito essere toccato; -ero venuto a cercarti per dirti che qualsiasi problema tu abbia ne puoi parlare liberamente con me, sarò felice di aiutarti-
Mentre parlava lo aveva guardato con sguardo spento e serio, poi disse:
-Non voglio il suo aiuto, i miei problemi non la riguardano- si girò e si diresse verso la porta che dava sulle scale.
Rimase a guardarlo allontanarsi, era stato freddissimo, ma lui non voleva arrendersi così lo voleva aiutare, fece per seguirlo quando notò qualcosa a terra, la raccolse, era il suo portafogli, fece per chiamarlo, ma era già scomparso e la campana della fine della pausa pranzo suonò.
Appena suonò la fine delle lezioni, disse:
-Matsumoto puoi rimanere qualche minuto?-
Il ragazzo lo ignorò e usci dall’aula, lui lo seguì chiamandolo fuori del corridoio, ma lo vide mettersi a correre scappando via.
Bene sono anche riuscita a mettere il link del capitolo precedente yeee!!!!, solo che ora mi scrive solo in questo colore O_o, fa nulla mi piace come colore; al prossimo post .
Ciao ^___^