Ai wa Moumoku no

Nov 22, 2010 21:20

Rieccomi un pò in ritardo come al solito ormai XD però ora andiamo avanti che la Junja è ferita e va portata in salvo ç___ç

Titolo: Ai wa Moumoku no
Fandom: Arashi
Genere: AU, Storica
Capitoli: 17 di 20
Raiting: Dal PG-15 all' NC-17
Pair: Sakumoto
Desclaimers: non sono miei perchè loro si ammmano<3<3
Ringraziamenti: A harin e Jinny che hanno aspettato che mi passasse la crisi durata quasi 1 mese per poterla finire di leggere.
Post Precedenti: Intro, Cap.1, Cap,2, Cap.3, Cap.4, Cap.5, Cap.6, Cap.7, Cap.8, Cap.9, Cap.10, Cap.11, Cap.12, Cap.13, Cap.14, Cap.15, Cap.16

Capitolo 17
Il medico uscì dalla tenda e Sho, Satoshi e Masaki fuorono subito davanti a lui.
-Non ha leso organi vitali, ma sta perdendo molto sangue, non si può più aspettare bisogna cauterizzare la ferita subito- disse.
-Vado a prendere dell'alcool- disse subito Satoshi.
-Ho bisogno di qualcuno che mi aiuti, ma forse non è il caso che...-
-Lo faccio io, voglio stargli accanto- disse subito Sho interrompendo il medico quando intuii quello che stava per dire.
Quando Satoshi tornò vide il medico preparare gli stumenti e consegnò a Sho del sakè.
-Faglielo bere, il più possibile, allieverà il dolore- gli disse.
Sho annuì ed entrò nella tenda. Jun era sul letto e sembrava dormire, la spalla destra scoperta ancora sanguinava. Si sedette dall'altra parte del letto, e si avvicinò il più possibile a Jun, gli accarezzo dolcemente i capelli, la fronte sudata e lo chiamò sussurrando quasi il suo nome, quando Jun si mosse con un lamento Sho gli accarezzò la fronte.
-S...ho?-
-Si Jun sono qui, va tutto bene- disse cercando di tranquillizzarlo, poi prese il liquore e lo verso in un bicchiere, aiutò Jun ad alzarsi leggermente poi gli portò il bicchiere alle labbra.
-Cos'è?- sussurrò Jun, era debole e Sho poteva sentirlo dalla sua voce.
-Del sakè, bevi- disse gentilmente, Jun bevvè un sorso, ma il liquore gli bruciava la gola.
-Ancora un pò, solo un altro pò- disse Sho cercando di convincerlo.
Un istante dopo entrò il medico.
-Chi è?- chiese Jun, sembrava disorientato e tremava.
-Il medico Jun, sta tranquillo-
L'uomo si avvicinò e delicatamente pulì la ferita dal sangue, Jun si lamentò ma cercò di rimanere fermo, come questo si allontanò da Jun per cominciare a scaldare il ferrò con cui avrebbe cauterizzato la ferita Sho gli riempi di nuovo il bicchiere costringendolo a bere ancora.
-Farà parecchio male ma devi cercare di stare fermo- disse il medico avvicinandosi, Jun annuì.
-Stringi questo tra i denti- disse poi mettendogli in bocca un bastoncino ricoperto di stoffa.
Jun obbedì mentre Sho gli accarezzava ancora i capelli cercando di tranquillizzarlo, il dottorre avvicinò il ferro arroventato alla ferita lentamente ma quando lo posò Jun lanciò uin grido e si mosse istintivamente, nello stesso istante Sho gli bloccò le braccia tenendolo fermò.
Masaki e Satoshi sentivano le urla da fuori la tenda, Masaki resistette per un pò poi dovette allontanarsi sembrava non farcela a stare lì e sentire le grida di Jun, ma Satoshi rimase e poco dopo fu raggiunto da Nino che vedendolo così teso gli mise una mano sulla spalla.
-Starà bene- disse.
-E' un miracolo che siate vivi- disse con tono arrabbiato.
-Si forse hai ragione, è un miracolo- sussurrò Nino per poi stringere la mano di Satoshi nella sua, l'altro sembrò sorpreso per un attimo, poi corrispose la stretta con un sorriso.
Le urla di Jun cessarono e poco dopo il medico uscì e disse che stava bene e che aveva solo bisogno di riposare ora.
Nino per tutto il tempo non aveva mai lasciato andare la mano di Satoshi, e quando l'uomo si allontanò per poi essere placcato poco distante da Masaki, Nino disse:
-Che ne dici di lasciarli un pò soli?- con un sorriso che lasciava intendere che aveva dei progetti per il resto della giornata.
Satoshi arrossì e Nino rise soddisfatto trascinandolo poi via verso un paio di cavalli legati lì vicino.

Jun era svenuto subito dopo che il medico aveva finito di cauterizzare la ferita, il fatto che la spada gli avesse trapassato la spalla da parte a parte aveva solo peggiorato le sue sofferenze, Sho lo aveva disteso di nuovo sul letto, piano per non fargli male e il medico gli aveva detto che sarebbe ripassato la mattina dopo per controllare la ferita, si era raccomandato di farlo rimanere al letto perchè aveva perso troppo sangue e che probabilmente poteva salirgli la temperatura a causa della ferita. Sho rimase sempre lì accanto a lui, non si mosse mai se non per affacciarsi alla tenda e ordinare a qualcuno di portare dell'acqua e dei panni da bagnare quando si accorse che la temperatura di Jun stava salendo e che cominciava a lamentarsi per la febbre oltre per la ferita che evidentemente gli bruciava ancora. Si sentiva un cretino, voleva proteggerlo, era andato lì per salvarlo e poi invece era stato Jun a salvare lui.
Quando Jun sembrò cominciare a riprendere i sensi, Sho si sentì più tranquillo e quando lo vide aprire gli occhi fu sollevato.
-Come ti senti?- chiese subito.
-Brucia- rispose Jun.
-Lo so, passerà presto- rispose Sho togliendogli la pezza bagnata che Jun aveva sulla fronte per sentirgli la temperatura con la mano.
-La febbre si sta abbassando per fortuna- disse, poi bagnò di nuovo la pezza e la rimise sulla fronte di Jun.
-Ora devi riposare, hai perso molto sangue-
-Sho?- lo chiamò Jun.
-Si-
-Sei arrabbiato?- chiese Jun.
-No, non sono arrabbiato, è che... ero io a dover proteggere te, invece...-
-Ho reagito d'istinto, ho sentito la tua spada spezzarsi e ho avuto paura, così mi sono messo in mezzo, io... ho avuto paura di perderti di nuovo- disse Jun mordendosi il labbro.
Sho gli prese una mano intrecciando le dita con le sue, lo avrebbe stretto tra le braccia, ma aveva troppa paura di fargli male.
-Non ti lascerò mai più, d'ora in poi niente mi farà allontanare da te, te lo giuro- disse poi lo baciò sulle labbra.

Passarono i giorni e Jun cominciò a riprendere le forze, ogni giorno il medico veniva per controllare la ferita ed applicargli qualche erba medicinale, ma Sho lo aveva costretto a rimanere a letto e non era mai uscito dalla loro tenda, si ormai era lo loro tenda, teoricamente sarebbe stata solo quella di Sho ma lui non lo faceva uscire mai, era diventato apprensivo, quasi morboso, la notte prima quasi lo aveva dovuto costringere a fare l'amore perchè continuava a dire che doveva riposare e Jun cominciava a non poterne più. Quando per scherzare gli aveva detto...
-Adesso ho anche io una cicatrice-
Sho si era arrabbiato ed era rimasto arrabbiato per il resto della giornata.
Ma ormai stava benissimo era in piedi già da qualche giorno e si annoiava, così mentre Sho non c'era si vesti e prese il bastone per fare una passeggiata, voleva vedere che stava succedendo fuori, e capire un pò com'era il posto, parecchi uomini lo fermarono chiedendo come stava e Jun fu felice di intuire che nessuno ce l'aveva con lui per quello che avevano rischiato per salvarlo.
Quando Masaki lo vide, gli trottò incontro e Jun si fermò aspettandolo, era felice di vederlo finalmente in giro, passeggiarono per un pò insieme e Masaki gli "mostrò" l'accampamento.
-Masaki, senti... Sho non mi dice nulla, ma al momento io preferisco non chiederglielo, però... si sa qualcosa di Akimura dopo l'altra notte?- chiese Jun.
-Sembra che stia organizzando il suo esercito, ormai ha capito che lo attaccheremo presto e... se non ho capito male sarà una battaglia su campo aperto ora che l'attacco a sorpresa non è più fattibile- spiegò.
Jun si sentì un pò in colpa, a causa sua era sfumato tutto il loro piano e adesso sarebbero stati costretti a una battaglia su un campo aperto ed erano in minoranza quindi questo li avrebbe penalizzati in una situazione del genere, anche se avevano degli ottimi elementi.
-Si sa già quando si svolgerà la battaglia?- chiese poi.
-Non ancora, si stanno organizzando, presto ci raggiungeranno le truppe degli alleati e credo che in quel momento decideranno quando- spiegò.
Jun rimase pensieroso e passeggiava in silenzio accanto a Masaki.
-Jun non vorrai partecipare vero?- chiese d'un tratto Masaki.
-Si parteciperò- rispose secco.
-E' troppo pericoloso... nel tuo stato...-
-Ne sono in grado! So battermi!-
-Ma non ci vedi!- protestò Masaki.
Jun sospirò, poi disse:
-Andiamo in un posto un pò isolato per favore- e porse la mano a Masaki per farsi guidare, camminarono per un pò e si avvicinaro a un ruscello non molto lontano, erano abbastanza lontani da non essere visti e quando si fermarono Jun si allontanò di qualche passo, poggiò il bastone a terra e tirò fuori la spada; Masaki lo guardò confuso, poi Jun attaccò e Masaki si difese estraendo la usa spada e bloccando l'attacco.
-Jun sei impazzito?- chiese, ma Jun si allontanò attaccando di nuovo.
-Non chiacchierare combatti!- lo incitò attaccando una terza volta, a quel punto anche Masaki rispose agli attacchi, ma Jun senza nessuna difficoltà li contrastava.
-Sei troppo rumoroso- disse d'un tratto, poi con un colpo secco lo disarmò facendogli sfuggire di mano la spada che si conficcò nel terreno a poca distanza da loro.
-Come fai?- chiese Masaki sbalordito da quelle capacità, lo aveva visto ogni tanto essere pronto a combattere ma mai lo aveva visto veramente esporre le sue abilità, se non in allenamento.
-Mi concentro sui suoni, i miei sensi sono più sviluppati e percepisco anche i più piccoli spostamenti- rispose Jun.
-Sei bravissimo!- esclamò Masaki estasiato.
-Grazie- rispose Jun con un sorriso.
-Però... questa è una battaglia Jun, ci saranno milioni di rumori, non puoi combattere, in una situazione del genere saresti soltanto disorientato- spiegò Masaki.
-Lo so, ma voglio combattere lo stesso! Io... ho fatto già l'errore di rimanere in disparte una volta e per questo ho perso Sho, l'ho creduto morto per 3 anni, e non ho desiderato altro che morire anch'io senza avere però il coraggio di togliermi la vita, non voglio rischiare di perderlo di nuovo- disse Jun con sicurezza e Masaki non potè non notare quella sua determinazione mista alla paura di perdere di nuovo la persona che amava.
-Ma... lo so che in battaglia sarei disorientato, per questo Masa voglio chiederti di aiutarmi ad allenarmi- disse Jun.
-Come?- chiese Masaki.
-Ho un idea, però... serve qualche altra persona, più ne trovi disposte ad aiutarmi meglio sarà... ma Sho non lo deve sapere, non per ora- disse.
-Ok cercherò qualcuno, ho legato con parecchi uomini, credo che qualcuno di loro sarà disposto ad aiutarci. Anche se non ho capito cosa vuoi fare...- lo informò Masaki, mentre ancora confuso non aveva minimamente capito quali erano le intenzioni di Jun.

g: arashi, r: pg-15, r: nc-17, p: sakumoto, gnr: au, gnr: storica

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