TITOLO: Kami
FANDOM: News, Kat-tun ( in seguito arrivano anche altri ma con ruoli secondari)
GENERE: Sentimentale, Introspettivo, Drammatico (?)
AVVERTIMENTI: La protagonista è frutto della mia fervida fantasia.
DISCLAIMER: Sarebbe bello anche solo essere amica di uno di loro ma nisba non ci sono ancora riuscita. quindi dichiaro che questa è tutta finzione e loro non centrano nulla con questa storia.
CAP. PRECEDENTI: (
Cap.1 ) (
Cap.2 )(
Cap.3 )(
Cap.4 )
- Ehi aspetta, aspetta - ripeté Jin correndo lungo il corridoio della scuola per andarsi a piazzare davanti a Selene.
La ragazza non accennava a volersi fermare allora Jin si mise a camminare all’indietro in modo da poterla guardare negli occhi.
- Finché non mi dici che vieni a vedermi a giocare, non ti mollo -
- I..io ti ho detto che ho da fare -
- Non ci credo e se anche fosse puoi sempre rimandare -
- Ma.. chi ti credi di essere? .
- Il più figo della scuola - fece altezzoso.
- Ma sentitelo. Troppa fiducia in te stesso -
- Lo so e ne vado fiero. Mi raccomando alle quattro al campo della scuola. Ti aspetto! -
Accollerò il passo continuando a camminare all’indietro e andò a sbattere contro un compagno di classe, facendo cosi sorridere Selene.
- Oh, scusa Ken. Mi raccomando alle quattro - concluse prima di scappare via.
Ancora prima che potesse entrare nell’aula Kame e Ryo lo afferrarono per la giacca della divisa e lo tirarono in aula.
- Bel colpo Hiro - fece Ryo.
- Grazie, grazie. É cotta, me lo sento. Manca poco ragazzi e poi dovrete darmi i miei 15.000 yen,* preparatevi -
- A me è sembrato che non avesse alcuna voglia di venire - disse Yamapi.
- Ma sorrideva - fece Kame, innocentemente.
- Tadashi ma quand’è che ti svegli? Sorridere non vuol dire nulla. Stava sorridendo solo perché Hiro è scemo e questa non è neanche una novità -
- Scusa - sussurrò Kame.
- Tadashi non dar retta a Shin è solo un po’ nervoso perché perderà i suoi 5.000 yen*. Vedrai Shin, vedrai -
- Stop! Perfetta! Perfetta! Selene sei stata stupenda, complimenti. Ragazzi vi do un quarto d’ora di pausa e poi ci vediamo al campo di calcio per le riprese della partita - fece il regista.
Yamapi fece per avvicinarsi a Selene ma Tahara lo precedette.
- Pi.. Pi.. Pi! Va tutto bene? - gli chiese Jin avvicinandosi.
- S.. si scusa. Cosa dicevi? -
Jin guardò in direzione dello sguardo di Yamapi e vide Selene intenta a parlare entusiasta con Tahara. Sbuffò istintivamente e tornò a guardare verso Yamapi.
- Stasera andiamo a cena tutti insieme? Dimmi di si, non ce la faccio a sopportare oltre Junno -
- Certo -
- Pi! - lo chiamò una ragazza dai lunghi capelli castani avvicinandosi.
- Kaori, che ci fai qui? -
- Passavo di qui, sapevo che stavate girando e ho pensato di venire a salutarvi -
- Oh hai.. hai fatto bene - fece confuso dalla sua presenza.
- Ho visto il tuo viaggio in Italia in televisione. L’Italia sembra stupenda e sembra che tu ti sia divertito molto.
- S.. si mi è piaciuta molto -
- Si vedeva - fece in tono infastidito - E allora, dov’è la famosa Selene che tutto il Giappone sta invidiando? -
Jin la indicò e Kaori si diresse rapida verso la ragazza.
- Kaori aspetta, cosa vuoi fare? -
- Oh Pi sta calmo voglio solo salutarla -
Yamapi si voltò verso Jin lanciandogli un’occhiataccia.
- Cosa vuoi da me? L’avrebbe capito comunque -
Yamapi scosse la testa e fece per raggiungere le ragazze.
- Oh insomma, è l’unica occidentale qui, come faceva a non riconoscerla? -
Raggiunte le ragazze trovò Azusa che cercava di proteggere Selene dagli attacchi di Kaori.
- E quindi sentiamo cosa si prova ad essere al fianco di uno degli scapoli d’oro del Giappone? -
- Mi spiace non capisco cosa tu voglia dire -
- Oh dai non fare la finta tonta, tutto il Giappone ha capito che ti piace. Forse non lo sai ma una volta uscita in televisione non hai più una vita privata -
- Kaori credo che per oggi basti cosi - si intromise Yamapi poggiando una mano sulla spalla di Selene. - Selene tutto apposto? - le chiese in Italiano.
- Si -
- Kaori le riprese stanno per iniziare quindi... -
- Si, si ho capito devo andare. Ci vediamo Selenechan -
- Ci... ciao -
- Ciao Pi - fece alzandosi sulle punte e baciando il ragazzo su una gota.
Appena Kaori se ne andò, si allontanò anche Azusa pensando che fosse meglio lasciarli soli.
- Scu.. scusa per Kaori, spero non ti abbia detto nulla di inopportuno -
Selene scosse la testa, evitando di guardarlo.
- Tranquillo -
- Ragazzi noi stiamo andando al campo - li chiamò Massu.
- Eccoci - fece Selene.
- Selene lei è solo un ex.. -
- Yamapi tranquillo, non devi giustificarti. Siamo solo amici, no? Forza andiamo -
Subito iniziarono a girare. La scena prevedeva il riscaldamento dei ragazzi, l’arrivo di Gaia con il conseguente vantarsi di Hiro e la partita. Hiro giocò una partita stupenda mentre Shin uscì alla fine del primo tempo. Ciò che lo innervosiva e non gli permetteva di concentrarsi era dato non tanto nel comportamento di Hiro quanto dal fatto che la ragazza fosse davvero andata a vedere la partita, si aggiungevano poi l’idea che a lei potesse davvero piacere l’amico e il non riuscire a capire perchè tutto quello lo infastidiva.
La scena per Yamapi risultò più facile del previsto, non aveva bisogno di fingere le emozioni di Shin, si sentiva allo stesso identico modo.
A sera andarono tutti a cena insieme e poi al karaoke. Selene e Yamapi non parlarono più di ciò che era accaduto durante il pomeriggio e si divertirono a cantare e a ballare.
- Davvero ti piace il mio beat-box? - chiese Nakamaru emozionato.
- Ma scherzi? Lo adoro! -
- Non ci credo è la prima volta che mi viene detto. Di solito o mi guardano male o mi zittiscono -
- Sono solo degl’ignoranti non li pensare -
- Selenechan io ti adoro! - fece abbracciandola.
- Haha cosi mi metti in imbarazzo però -
- Farò il beat-box per te ogni volta che vorrai. Senti questo pezzo e dimmi che ne pensi -
- Selenechan perché gli hai detto che ti piace? Ora non smettera più - si lamentò Kame.
- Scu.. scusa - riuscì a dire mentre rideva.
Yamapi sorrise nel vedere la ragazza in mezzo a quel gruppo di pazzi, sembrava che fosse sempre stata li fra loro.
- Ora sorridi anche da solo? - lo prese in giro Jin.
- Baka. Non sorrido da solo, sorrido per loro -
- Per una di loro in particolare direi -
- Ti ho detto che non è come pensi -
- Lo so, lo so. Siete solo amici - si lagnò - Cambiando argomento, per il weekend io vado a Chiba* per il solito matsuri,* tu vieni? -
- Si certo. Selene voleva tanto andare ad un matsuri e quando gli e ne ho parlato si è talmente emozionata che non posso non portarcela -
- Appunto -
- Cosa? -
- Nulla lascia perdere -
Che noia, Selene, Selene, Selene c’era sempre lei ormai. Se almeno avesse ammesso che le piaceva non gli avrebbe dato cosi sui nervi. Era il suo migliore amico cavolo, perché non si confidava con lui? Ok probabilmente non se ne era accorto neanche lui ma.. ah, non lo sapeva ma gli dava fastidio lo stesso. Ecco, il ruolo di Shin gli calzava a pennello.
Il viavai delle riprese la registrazione del nuovo singolo e le lezione di recitazione continuarono ancora per alcuni giorni, finchè non giunse il tanto atteso fine settimana e Yamapi non si ritrovò stancamente a guidare verso Chiba, mentre Selene canticchiava la nuova canzone degli Arashi.
- Con la recitazione sta andando molto bene. Non mi aspettavo che tu fossi così brava -
- Non sono per nulla brava, ti ricordo che abbiamo rifatto una scena ben venti volte -
- Beh io quando ho recitato per la prima volta sono riuscito a rifarne trentacinque volte con Taki che se la rideva. Che dici, chi è andato meglio? -
- Trentacinque oh my good eri davvero una schiappa -
- Haha simpatica. Comunque ti volevo dire che quando torniamo a Tokyo abbiamo la registrazione della nostra canzone -
- No.. nostra che, scusa? -
- Io e i ragazzi crediamo che tu abbia una bella voce -
- Ma.. ma io non so cantare. Come vi è saltato in mente? -
- Ormai l’agenzia ha accettato e comunque tranquilla tu canterai solo alcuni pezzi con me poi per il resto canterò io -
- E.. e per cosa verrà usata? -
- Come ending e durante il dorama come sfondo -
- Tu sei pazzo lo sai? -
- Lo so. Oh ecco quella è casa mia - disse indicandogli la modesta casa in stile tradizionale che si stagliava davanti a loro nei suoi due piani
Selene guardò alla casa preoccupata e Yamapi non poté non accorgersene.
- Ehi sta tranquilla, non ti mangeranno -
- Mm - mugugnò poco convinta.
Una volta in casa fu subito accolta dalla mamma e dalla sorella di Yamapi, superato l’iniziale imbarazzo, accentuato inoltre dal fatto che la madre non faceva che ripetere quanto fosse carina, Selene riuscì a sentirsi a suo agio.
- Hoi voi due vi date una mossa? - fece Yamapi da dietro la porta scorrevole della stanza delle sorella.
- Tomo smettila di dar fastidio. Eccola qui è pronta -
La mamma aprì la porta e Selene imbarazzata uscì dalla stanza. La mamma l’aveva aiutata ad indossare uno degli yukata della sorella, uno yukata azzurro chiaro con disegnati tanti piccoli pesci rossi alternati a bolle di un azzurro più chiaro, l’obi e i geta* blu notte. I capelli erano stati lasciati sciolti ma una moletta d’orata, laccata di rosso la dove prendeva la forma di un pesce, era posta al lato sinistro della testa.
Alla vista della ragazza Yamapi sentì il proprio cuore perdere un battito e non poté evitare che il suo sguardo cadesse sulla sua figura.
- Non restare li imbambolato, dì qualcosa. È davvero molto bella -
- S... si, è bellissima - balbettò.
Gli sguardi dei due ragazzi si incrociarono e si ritrovarono entrambi ad arrossire mentre la mamma se la rideva.
- Forza andate o perderete i fuochi d’artificio -
Appena usciti di casa un imbarazzante silenzio si era creato tra i due, ma non appena Selene inciampò a causa dei geta, costringendo cosi Yamapi ad afferrarla di corsa per un braccio e ad aiutarla finché non si sentisse sicura, il silenzio si trasformò in riso e ripresero a parlare e a scherzare.
Non appena fu possibile vedere le luci della festa Selene si sentì come bloccata in uno spazio vuoto, la meraviglia era talmente forte da aver cancellato ogni possibile emozione. Non era come aveva sempre letto nei libri, era molto meglio. Uno spettacolo mozzafiato. I due ragazzi avanzarono in silenzio fino a giungere nella via principale della festa. Tante piccole lanterne illuminavano la via come lucciole e a Selene sembro di sentire quella luce aprirsi un spazio dentro di sé. Era una sensazione cosi bella e calda che le veniva da piangere, le sensazione fino a poco prima assopite scoppiarono come un fuoco d’artificio e il lieve calore divenne più forte, bruciante. Il centro del calore si spostò veloce dal petto al braccio fino a scendere alla mano sinistra. Solo allora, si accorse che Yamapi la stava tenendo per mano. Il calore tornò al cuore ma ora non bruciava più, era dolce, piacevole. Alzò lo sguardo verso il viso del ragazzo che troppo imbarazzato teneva lo sguardo fisso davanti a sé; Yamapi si mosse in avanti verso la festa e dolcemente la tirò con se adattandosi poi al suo passo quando le fu accanto. Selene fu piacevolmente sorpresa dal fatto che nonostante la festa fosse piena di persone nessuno faceva caso a Yamapi, il ragazzo le aveva poi spiegato che era nato e cresciuto li e che fra i residenti e lui c’era il tacito accordo di lasciarlo in pace almeno quando tornava a casa. Potevano godersi la festa tranquilli.
Numerose chioschi di cibo e giochi erano posti in fila uno dopo l’altra e bambini e ragazzi passavano da l’uno all’altro riempiendo il luogo di risate. Selene non aspettò molto prima di mescolarsi a loro, passando da un chiosco all’altro. Volle provare il gioco della pesca dei pesciolini rossi e quello dei palloncini d’acqua ma nessuno dei due risultò semplice come credeva e alla fine la signorina dei palloncini al secondo tentativo gli e ne regalò due mentre Yamapi prese un pesce per lei. Alla fine sfiniti si sederono su una panchina per prenderesi una pausa.
- Ho preso i takoyaki* sono i tuoi preferiti, giusto? -
- Si -
- Allora come lo chiamerai? -
- Mm vediamo.. l’hai pescato tu quindi Pi-
- Un altro? Non ne posso più - disse ridendo.
- Hai ragione. Ne sceglierò un altro -
- No, no se tu vuoi. Io... io ne sarei onorato - arrossì.
Selene arrossì a sua volta. Che strano sentiva ancora quel calore dentro di se ma ora era come se un leggero vento gli stesse soffiando sopra facendolo tremare e ciò la faceva sentire strana.
Il suono del cellulare di Yamapi la richiamò alla realtà.
- Si? -
Yamapi cambiò espressione, sembrava confuso.
- Aspetta mi allontano che non riesco a sentire -
Selene lo vide allontanarsi, più la conversazione andava avanti e più la sua espressione sembrava preoccupata. Finita la chiamata, chiamò qualcun altro e poi tornò da lei.
- Pi, tutto bene? Chi era? -
- Selene io.. devo andare -
Selene lo guardò confusa, sembrava molto preoccupato.
- Scusami era un amico e ha bisogno che io vada da lui e io.. -
- Oh.. oh ma certo non ti preoccupare -
In un solo colpo una secchiata d’acqua gelata spense il fuoco che le ardeva nel petto. Perché sentiva che c’era qualcosa che non andava? Di chi era quella chiamata?
Selene fece per alzarsi.
- No, tu aspetta qui ho chiamato qualcuno che ti viene a prendere. Volevi vedere i fuochi d’artificio e io non voglio che tu li perda -
- O.. ok - rispose automaticamente.
- Allora io vado -
- Mm -
Yamapi corse via e Selene lo seguì con lo sguardo finché la sua figura non svanì nella folla. Un brivido la percosse, il calore era sparito. Da quando era arrivata in Giappone quella era la prima volta che si sentiva sola.
*15.000 yen pari a circa 132,71 euro.
5.000 yen pari a circa 44,23 euro.
*Chiba: prefettura di Tokyo, è qui che Yamapi e Jin abitavano da piccoli.
*Matsuri: (祭り)è il termine giapponese per festa. In Giappone, le feste sono solitamente dedicate ad un jinja, un tempio shintoista o buddhista del posto, sia in caso di feste secolari o di origini più recenti, come quelle mutuate dal Cristianesimo. (Wikipedia)
*Geta: (下駄) sono dei sandali tradizionali giapponesi a metà tra gli zoccoli e le infradito. Sono un tipo di calzatura con una suola in legno rialzata da due tasselli, tenuta sul piede con una stringa che divide l'alluce dalle altre dita del piede. Vengono indossate con gli abiti tradizionali giapponesi, come gli yukata e meno frequentemente con i kimono. (Wikipedia)
*Takoyaki:(たこ焼き o 蛸焼) (letteralmente polpo) fritto o infornato è una polpetta giapponese fatta di pastella, polpo spezzettato, ritagli di tempura (tenkasu), zenzero marinato, konnyaku, e cipolla verde, guarniti con salsa di okonomiyaki, alga verde (aonori), maionese, e katsuobushi (fish shavings), nato ad Osaka. (Wikipedia)