TITOLO: Kami
FANDOM: Johnny's ( per ora News ma è un misto)
GENERE: Sentimentale, Introspettivo, Drammatico (?)
AVVERTIMENTI: La protagonista femmina è inventata
DISCLAIMER: Sarebbe bello anche solo essere amica di uno di loro ma nisba non ci sono ancora riuscita. quindi dichiaro che questa è tutta finzione e loro non centrano nulla con questa storia.
CAP. PRECEDENTI: (
Cap.1 )
Oh mio dio spero non vi faccia proprio schifo.. aaah questa parte non mi piace tanto ma non riesco a renderla in modo diverso, lo so che forse è noiosa ma è fondamentale ai fini della storia il rapporto che piano piano si viene a creare fra i due. giuro che dopo diventa molto più interessante!
Quando la signora Yuriko arrivò a chiamarla Selene era già sveglia. Durante la notte aveva avuto difficoltà a dormire; ogni qualvolta che chiudeva gli occhi le si ripresentava l’immagine di un Yamapi sorridente che la informava del viaggio in Giappone. Sapeva che a causa dei suoi studi prima o poi sarebbe riuscita ad andare in Giappone ma la notizia era giunta inaspettata con l'aggiunta ancora più incredibile della presenza di Yamapi che non poteva non sentirsi agitata. Stava finalmente raggiungendo il luogo che aveva sempre sognato sin da quando era una bambina, avrebbe visto dal vivo l’ambiente in cui desiderava lavorare superando tutto di un colpo l’angoscia del “non mi prenderanno mai, cosa se ne fanno di una donna occidentale?”; si andare li non significava che in futuro l’avrebbero accolta ma era un opportunità e già questo per ora le bastava. Inoltre, ora che lo aveva incontrato non poteva più arrendersi. Lui la persona che l’aveva aiutata a ritrovare il coraggio di realizzare i suoi sogni era apparso come d’incanto davanti a lei. Può sembrare assurdo infantile, quel che si vuole ma lei aveva ritrovato nella sua musica, nel suo recitare, nei suoi occhi quello di cui aveva bisogno e ora che lo aveva trovato non vi avrebbe rinunciato per nulla al mondo, anche al costo di essere presa per una stupida.
- Ha ha ha! Sei troppo buffa. Ci sarà da divertirsi con te - fece scoppiando a ridere al racconto di Selene dell’inusuale sveglia e di come alla fine non fosse riuscita ad evitare che l’aiutassero a prepararsi.
- Ehi! Non è colpa mia se non sono abituata ad essere servita e riverita - sbuffò offesa.
- E dovrei aggiungere anche carina -
Selene arrossì di botto causando una seconda risata di Yamapi.
- Baka! -
- Ah si? Allora niente Giappone -
- Eh?! No, no scusa io -
- Haha! Buffa, mi sa che non smetterò mai di ripeterlo -
- La smetti! -
- Yamashitasan l’auto è fuori che vi aspetta appena volete - fece Yukari avvicinandosi.
- Oh si si arriviamo -
La prima settimana trascorse in giro per Roma affinché il regista potesse fare riprese della città e Yamapi il suo giro turistico, o forse sarebbe meglio definirlo culinario dato che non fece altro che fermarsi ogni due secondi per mangiare qualsiasi cosa trovava a portata di mano. Ultimo scopo del giro era quello di acquistare vestiti, scarpe e gioielli Italiani che sarebbero poi serviti come guardaroba di Selene per il dorama.
Le giornate trascorsero piacevoli per tutti e Selene, grazie al carattere allegro e amichevole di Yamapi, superò l’imbarazzo riuscendo cosi a far amicizia con l’intero cast che non osava spiccicar parola sulla strana relazione che si stava venendo a creare fra i due i quali oramai si comportavano come amici di vecchia data.
- Hai fatto? -
- S… si -
- Bene allora esci -
- Ok però non osare dare giudizi! -
- Ma no dai -
Selene uscì dal camerino imbarazzata per l’elegante e costosissimo abito che stava indossando.
- Haha - scoppiò a ridere
- Aaah te lo avevo detto è troppo elegante per me! -
- Non rido per quello! -
- Eh? Allora perché? -
- Perché ti lamenti, ti lamenti ma con il fisico che ti ritrovi ti sta tutto benissimo, però… pff -
- Si può sapere che hai da ridere?! -
- È che ormai per me rimani sempre buffa… haha… mi sa che bisognerà insegnarti a portare i tacchi -
- Yaaah BAKA! - fece togliendosi una scarpa dal piede e dandogliela piano sulla testa.
L'intero staff e la commessa scoppiarono a ridere alla scena e Selene imbarazzatissima abbassò lo sguardo e corse in camerino a cambiarsi mentre Yamapi si massaggiava la testa incapace di smettere di ridere.
Trascorsa la settimana a Roma partirono per casa di Selene affinché i genitori venissero informati della situazione e affinché Selene potesse salutarli dato che per un paio di mesi non avrebbero potuto vedersi.
- Oh mio dio non ci posso credere tu.. tu sei il famoso Yamapi! -
- Mamma non chiamarlo Yamapi è scortese - fece agitata.
- Non si preoccupi signora può chiamarmi come preferisce -
- Oh ti ringrazio è che non sono abituata a parlare con persone giapponesi e non so come comportarmi -
- Basta che si comporti come sempre -
- E cosi sei tu - fece il padre con tono infastidito
- Piacere di conoscerla, lei deve essere il padre di Selenechan - rispose senza scomporsi.
“Chan?!Ha detto chan?*” Selene andò nel pallone e si perse la discussine tra il padre e Yamapi.
- Prenditi cura di mia figlia -
- Eh? Cosa? Papà? -
- Non si preoccupi è in ottime mani - rispose Yamapi orgoglioso di essere riuscito a superare il test del padre.
Ma cosa cavolo stava succedendo? Non era mica un incontro tra padre e fidanzato? Perché aveva presso quelle sembianze? E perché la madre non smetteva di raccontare di quanto lei fosse fissata con il Giappone e con “lui”.
“Yaaaaaaaah basta!”
- Ah dato che è ora di pranzo siete tutti invitati a pranzo qui da noi -
- Pranzo?! - Yamapi parve illuminarsi
- Oh no ha detto la parola che non si deve mai dire davanti a Yamapi - sussurrò esasperata Selene mentre Yamapi si precipitava in cucina a dare una mano.
- Fortuna che parli cosi bene italiano - fece la mamma mentre insieme al ragazzo si avviava in cucina.
- Aspettate aiuto anche io -
Selene lì seguì. Era meglio stargli vicino, chi sa la mamma cosa avrebbe potuto dirgli e peggio ancora se non c’era qualcuno a fermare il ragazzo le pietanze non sarebbero mai arrivate in tavola.
- Mi dispiace purtroppo abbiamo solo due letti a disposizione - fece desolata la mamma di Selene.
- Non si preoccupi noi alloggeremo in hotel - fece Yukari.
- Oh ma no non posso permetterlo dopo tutto quello che state facendo per mia figlia davvero -
- Se per lei va bene possiamo rimanere io e Yamashitasan e gli altri vanno in hotel - propose Yukari.
- Oh mi sembra una bellissima idea. Tu che ne dici Selene? Potete dormire tu e la signorina Yukari in camera di tua sorella e Yamapi nella tua -
- Eh o… ok però prima… - balbettò scappando nella sua stanza.
- Eh no qui c’è qualcosa che vuole nascondermi - fece inseguendola.
- Aah no! Non puoi entrare ora! -
- Ma dai cosa ci sarà mai? Per caso è pieno di mie foto oscene? -
Selene arrossì
- Eeeh? Ci ho azzeccato? -
- No! No non sono oscene! -
Yamapi approfittò dell’attimo di debolezza e apri la porta. La camera era molto semplice di legno di ciliegio in parti di color naturale e in parti verde mela; un grande letto a una piazza e mezza era al centro stanza, poggiati su di esso vi erano alcuni peluche, tra i quali riconobbe Tottoro, e infine appesi al muro sopra il letto c'erano dei semplicissimi poster dei News, dei Kat-tun, degli Arashi e uno un po’ più grande tutto dedicato a lui.
- Ma dai non è nulla di che -
- Davvero? -
- Si, sei solo una fan ossessionata -
- Eeeh? Non è vero!-
- Ma fanno questo tutto il tempo? - chiese la madre davanti la porta
- È già non fanno altro che punzecchiarsi - sorrise Yukari
- Selenesan ti spiace portarci a fare un giro della città? Vorremo fare qualche ripresa- chiese il regista.
- Oh si si certo -
- Ti ringrazio faremo solo qualche ripresa poi vi lasciamo la sera libera senza telecamere -
- Davvero? Che bello. Io voglio mangiare la pizza!- esordì sprezzante Yamapi
- Aaah la smetti di pensare sempre al cibo! -
- Ma mi avevi detto che qui si può mangiare la vera pizza e mi avevi promesso che me l’avresti fatta mangiare - fece mettendo il broncio
- Ho capito, ho capito dopo ti porto a mangiare la pizza -
- Yeeeh! -
- Ah però qui siamo in paese per scendere in città ci vuole l’auto -
- Selene voi due potreste prendere il motorino - propose la madre in combutta con Yukari per lasciarli soli.
- Ottima idea ne verrebbe una bella ripresa -
- Ma voi? -
- Noi vi seguiamo con l’auto e poi con il motorino potrete tornare da soli e a che ora preferite -
- Vero! Mi piace - affermò Yamapi e Selene non poté rifiutarsi, soprattutto perché in fondo l’idea piaceva anche a lei.
Selene li porto a vedere i resti del castello, la zona antica della città e il corso e senza che se ne rendessero conto era già scesa la sera.
- Bene allora noi vi lasciamo - disse Hiroki, il cameraman.
- Bene - fece Yamapi
- ****** Gambatte! - Hiroki disse a Yamapi qualcosa in giapponese che Selene non poté comprendere, riuscì a capre solo ” il metticela tutta” finale e provò uno strano istinto omicida nei confronti dell’uomo.
- BA-KA! - rispose Yamapi per poi salutare con la mano e afferrare per la mano Selene e allontanarsi dalla troup.
- Cosa ha detto? - chiese quando furono lontani.
- Lascia perdere - rispose chiudendo l’argomento - Allora questa pizza? -
- S... si - abbassò lo sguardo alle loro mani ancora incrociate l’una dell’altro e solo allora il ragazzo si accorse di non averla ancora lasciata.
- Scu.. scusa - ritirò subito la mano.
- Non.. non è nulla - rispose cercando di evitare di arrossire - La pizzeria migliore è dietro il corso -
- Yeeeh pizza - urlò entusiasta nel tentativo di riprendersi dall’imbarazzo.
Cacchio aveva tenuto la mano a quintali di ragazze nei dorama ora perché si sentiva in imbarazzo? Baka era colpa sua che era arrossita.
Mangiata le pizza decisero di passeggiare per un po’ lungo il corso e infine si fermarono nella villa sulle altalene.
- Sembri una bambina - fece scendendo dalla sua altalena e andandosi a sedere sulla panchina di fronte.
- Senti chi parla anche a te piace andarci -
- E tu che ne sai? -
- Un.. un intervista - balbettò.
- Ossessionata - scherzò.
- Non sono ossessionata e comunque tranquillo ora che ti ho conosciuto ho perso tutta la voglia di essere una tua fan -
- Ah si? - fece alzandosi per andare a fermarla e farle il solletico.
- Noo non lo sopporto.... Così mi fai cadere -
- Hai cambiato idea? -
- S... si - fece a fatica.
- Il ragazzo si fermò e andò a risedersi sull’altra altalena, ma stavolta entrambi si dondolarono piano restando con i piedi in terra.
- Non sembra anche a te di poterti avvicinare al cielo? - fece Selene tendendo la mano verso il cielo notturno.
- Non ci avevo mai pensato ma ora che me lo fai notare è proprio vero - imitò il suo gesto.
Selene sorrise.
- Nell’articolo tu dicevi che ti piaceva l’altalena perché ti fa sentire di nuovo bambino. Io non so definire bene il motivo per il quale mi piace so solo che ogni qual volta mi sento triste mi basta fare un giro sull’altalena e alla vista del cielo mi sento come rinnovata, riacquisto forza e coraggio e sono in grado di rialzarmi. Ora starai pensando che sono strana.- rise.
- Non lo penso, anzi credo di capire quello che vuoi dire e di condividerlo, in più però io ho la musica -
- Beh quella ce l’ho anche io -
- Altrimenti io non sarei qui, direi -
- Già - sorrise.
Una piccola fitta al cuore a stento percettibile trafisse il petto di Yamapi. Neanche lui se ne rese conto più di tanto, l’unica cosa che riusciva ad intuire era che il suo sorriso lo faceva sentire strano. Era una sensazione sconosciuta che non riusciva a descrivere né come spiacevole né come piacevole, ma lo giustifico subito come l’effetto che può fare una straniera e scacciò cosi strani pensieri. Però… chi sa se anche lui faceva lo stesso effetto su di lei?
- Parlami del dorama -
- Mm a dire il vero non so ancora molto sulla storia ma dovrebbe essere un dorama scolastico con in mezzo una storia d’amore -
- D’a... amore - balbettò
- Ovvio perché? -
- E ci sarà anche un bacio? - fece arrossendo e calando la testa per nascondere il rossore.
- Penso proprio di si... Ti imbarazza? Dì la verità lo speravi - scherzò.
- Baka non è quello è che... io.. non ho mai... -
- Non mi dire che non hai mai baciato nessuno? -
Selene fece cenno d’assenso con la testa imbarazzata.
- Ma hai ventiquattro anni e... non hai mai avuto neanche un ragazzo? -
Mosse ancora una volta la testa.
- Non ci credo -
- ... -
- Scusa forse sono stato scortese -
- No no tranquillo, però non dirlo al regista -
- Ok... Comunque tranquilla sarà solo un bacio a timbrò nulla di più -
- Mm -
- Se non te la senti... -
- No, no tranquillo... Aaah è tardissimo - fece guardando l’orologio - dobbiamo tornare a casa - quel discorso non le piaceva doveva mettervi subito fine.
Nel tragitto per casa parlarono del Giappone e di tutto quello che Selene avrebbe voluto vedere e cosi l’atmosfera tornò serena.
- Leo vieni qui, stanotte non puoi dormire qui - sussurrò al gatto che si era posizionato sul suo letto.
- Puoi anche lasciarlo non mi da fastidio -
- Non te lo consiglio russa -
- Il gatto? -
- Già - fece esasperata - Leo da la buona notte - fece muovendo la zampa del gatto in saluto.
Yamapi approfittando del momento di distrazione le diede un veloce bacio su una guancia.
- Ba... baka - fece arrossendo.
- Sssh o sveglierai tutti -
- Tu brutto... -
- Dovresti ringraziami, ti sto allenando al momento fatidico - fece ridendo prima di chiudersi la porta alle spalle.
- Tu... Io giuro che ti uccido -
Yukari che si era svegliata per il trambusto dei ragazzi sorrise alla scena che le si era appena presentata. Le cose si prospettavano divertenti.
Tornati a Roma trascorsero altri due giorni nella capitale e Selene dovette nuovamente fare da guida ma oramai aveva iniziato a prenderci gusto e poi era divertente vedere Yamapi correre emozionato da un alimentari all’altro. Era proprio un giapponese fuori dal comune; lei era abituata a vedere i giapponesi in adorazione davanti i negozi di marca di scarpe, abiti e gioielli, non di cibo. Ma in fondo era anche per quello che Yamapi le piaceva cosi tanto. Piaceva? No, non in quel senso. Le piaceva come persona. Giusto come persona.
Alla fine arrivò il giorno della partenza e Selene si sentiva leggermente nervosa, non aveva mai preso un volo più lungo di un ora e ora quello sarebbe durato ben dodici ore, aggiungiamoci poi che era diretto dell’andare nel paese dei suoi sogni. Non voleva però che gli altri se ne accorgessero, cercò cosi di contenersi ma con scarsi risultati dato che non riuscì a evitare di guardare in giro nervosa.
Yamapi che le era seduto accanto, sorrise alla sua goffaggine. Le avrebbe dato tanto da fare, ne era sempre più convinto ma sentiva che non gli dispiaceva. Lasciò scivolare la mano su quella di Selene e la strinse. Lei si voltò a guardarlo ma non incontrò il suo viso, Yamapi guardava fuori dal finestrino.
- Lo faccio solo perché sei cosi agitata che ci guardano tutti... Non andarlo a dire in giro però o ti uccido - fece nel tentativo di nascondere l’imbarazzo.
Selene parve rilassarsi, la mano del ragazzo era cosi calda e rassicurante che l’ansia era sparita. Il viaggio trascorse tranquillo, e addirittura i due si addormentarono appoggiandosi l’uno all’altro. Il cameraman, ridendo al pensiero di quanto Yamapi si sarebbe arrabbiato se lo avesse scoperto, non si lasciò sfuggire quella scena cosi dolce e la immortalò.